PASQUA 6 B 2015 Oggi 18 bambini per la prima volta partecipano appieno all’eucaristia festiva. Nella Messa Dio e il suo popolo fanno memoria dei grandi eventi della salvezza e li compiono nel nostro tempo. La Messa festiva è al centro della vita cristiana, per quello che celebra. Siamo nelle ultime domeniche di pasqua e la nostra comunità racconta nello stupore il Cristo, che è ancora oggi il salvatore. Come? Ci lasciamo guidare dal salmo 97, che abbiamo cantato come responsoriale. Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza. Pietro sta parlando nella casa del centurione Cornelio, quando lo Spirito lo interrompe: scende sui pagani che lo ascoltano, ed essi glorificano Dio. Questo suscita stupore nei cristiani che erano con Pietro. E Pietro ordina che i pagani vengano battezzati. Chi può impedirlo se lo Spirito è sceso su di loro? L’ascolto della parola suscita la fede perché nella parola agisce lo Spirito santo. La Parola e la fede dispongono a ricevere il sacramento. Anche la comunione avviene dopo l’ascolto della Parola: questi bambini la ascoltano da cinque anni. Una comunità cristiana si educa all’ascolto, iniziando dalla famiglia, e allora stupisce di quello che la Parola di Dio opera. Segno: il libro della Parola viene incensato. Il Signore ricorda il suo amore e la sua fedeltà. Gesù rivela: Il Padre ama me e io amo voi e voi vi amate gli uni gli altri. Questo amore è la vita divina. Gesù fa da ponte e da conduttore della vita divina in quella umana: fa conoscere a noi quello che conosce dal Padre; in Gesù il Padre ci dona di essere suoi figli. Così la comunione alimenta la vita e noi siamo amici, cioè figli di Dio e fratelli e non solo creature: è liberazione e terra promessa. Giovanni lo scrive nella prima lettera: Chi ama è stato generato da Dio e conosce Dio, perché Dio è amore: conosce Dio chi si lascia amare da lui e lo ama. Giovanni afferma: Dio ha mandato il suo figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. Segni: al centro dell’edificio chiesa e della celebrazione c’è l’altare: oggi i bambini non sono nell’assemblea ma attorno all’altare. L’altare si bacia. Chi lo bacia, come il celebrante, bacia Cristo. L’altare viene incensato. Il Signore ha rivelato la sua giustizia: il suo sogno e il suo disegno. Gesù esorta a amarci come si amano il Padre e lui. L’amicizia ecclesiale è riversare l’amore di Dio nei fratelli e dimostrare che siamo amati amandoci. Essere amici è condividere i pensieri, le imprese, anche quelle più difficili e non sempre chiare. La misura dell’amicizia cristiana è impegnare la vita con i propri amici e il frutto è una comunità che si ama e la crescita del Regno di Dio. Segno: l’assemblea viene incensata, come il libro della parola e l’altare. La prima comunione è bella quando ci mette in comunione con Gesù: egli è vite potata o Parola da ascoltare, vite che alimenta con la sua linfa o Pane da mangiare, vite che fa molto frutto o Amicizia da condividere con il cosmo. Celebriamo bene la prima comunione perché ci aiuta a rivalutare la nostra.