I moti rivoluzionari in Europa Premessa: * In Italia sorse la CARBONERIA. I modelli politici cui si ispiravano i Carbonari erano diversi (monarchia costituzionale o repubblica), ma lo scopo che si prefiggevano era riassumibile nel motto “libertà e Costituzione”: libertà dell’individuo, ma anche indipendenza dallo straniero. I membri della Carboneria erano esponenti dell’alta e della piccola borghesia, ma vi era anche qualche aristocratico dalle idee liberali. La Carboneria aveva una organizzazione gerarchica molto rigida e faceva uso di un linguaggio in codice. I moti In Europa In Italia Moti del 1820-21 Spagna (1° gen. 1820): alcuni ufficiali si ammutinarono insieme ai loro soldati. Il re fu costretto a ripristinare la Costituzione ottenuta nel 1812 dai Francesi. Intervento della Santa Alleanza (francesi): moti repressi. Portogallo: venne concessa la Costituzione. Grecia (1821): insurrezioni per ottenere l’indipendenza dall’Impero Ottomano. La Santa Alleanza qui non intervenne (molti Stati europei erano, infatti, contro l’Impero Ottomano e lasciarono che la Grecia ottenesse l’indipendenza). Solo nel 1832 la Grecia otterrà l’indipendenza. Napoli (luglio 1820): moti per ottenere una Costituzione. Palermo: insorse per ottenere l’indipendenza della Sicilia. Non concessa. Interviene a Napoli la Santa Alleanza (austriaci) e riporta tutto com’era prima. Milano: tentativo di insurrezione repressa con durezza dall’Austria (Silvio Pellico allo Spielberg). Piemonte (marzo 1821): rivolta per ottenere la Costituzione. Carlo Alberto, principe ereditario si mostra disponibile ad accogliere le richieste dei liberali e, quando Vittorio Emanuele I abdica, egli, diventato reggente, concede la Costituzione. Ma il nuovo re Carlo Felice, subentrato a V. E. I, disapprovò l’operato di Carlo Alberto e represse duramente la rivolta. Debolezze delle organizzazioni liberali/società segrete: - agivano in modo isolato, senza l’appoggio della popolazione; - tra gli aderenti (affiliati) non c’era unità di progetti e strategie Moti del 1830-31 Francia (luglio 1830): le Tre gloriose giornate, insurrezione armata contro il re Carlo X, fortemente reazionario1, che aveva sciolto il Parlamento, ridotto il diritto di voto e sospeso la libertà di stampa. Carlo X fuggì e divenne re Luigi Filippo d’Orleans detto “re borghese”, il quale ampliò le libertà dei cittadini. Egli sostenne il principio del non intervento che lasciava alle Nazioni il diritto ad autodeterminarsi2. Belgio (agosto 1830): insurrezione per ottenere l’indipendenza dall’Olanda. Francia e Gran Bretagna non intervennero e appoggiarono il Belgio che rimase indipendente. Polonia (nov. 1830): rivolta per rendersi indipendente dalla Russia. Rivolta fallita: la Francia non aiutò la Polonia e la repressione dell’esercito russo fu brutale. Italia Centrale (1831): cospirazione carbonara, guidata da Ciro Menotti, che doveva estendersi da Modena a Parma e allo Stato Pontificio e doveva essere sostenuta dal Duca di Modena (Francesco IV), desideroso di estendere il proprio Stato nell’Italia Centrale e Settentrionale; egli poi, per paura di danneggiare i propri rapporti con le potenze europee, venne meno agli accordi presi e arrestò i cospiratori. La rivolta scoppiò e si sperò nell’aiuto di Luigi Filippo d’Orleans, ma inutilmente. Francesco IV chiese l’intervento degli Austriaci che riportarono ordine ovunque. 1reazionario: decisamente ostile a qualsiasi spinta innovatrice sul piano politico-sociale. 2autodeterminarsi: scegliere da chi farsi governare Insurrezioni del 1848 NB: Da tener presente che in tutta Europa tra il 1846 e il 1848 c’erano state carestie con conseguente inflazione e disoccupazione; quindi, oltre a perseguire l’indipendenza nazionale, le libertà politiche e l’unità nazionale, le rivolte furono mosse anche da rivendicazioni sociali. Motivi degli insuccessi: - tentativo di coinvolgere principi e sovrani dal comportamento ambiguo, - speranza di un intervento straniero, - segretezza delle organizzazioni segrete, - mancanza di obiettivi comuni e condivisi… Comunque fu chiaro che era necessaria una forza armata organizzata di uno Stato per poter fronteggiare l’esercito austriaco. Francia (febbraio 1848): rivolta contro il re Biennio delle riforme: Luigi Filippo d’Orleans che aveva favorito - Elezione di Pio IX, papa liberale: amnistia solo gli interessi dell’alta borghesia. per i reati politici; libertà di stampa Venne proclamata la Seconda Repubblica e - Riforme nel Regno di Sardegna e nel vennero istituite le fabbriche nazionali Granducato di Toscana (libertà di stampa) dove impiegare i disoccupati; inoltre, - Lega doganale (1847) tra Piemonte, vennero concessi il suffragio universale e la Toscana e Stato Pontificio riduzione delle ore di lavoro a 10-11; - Nessuna riforma nel Regno delle Due Sicilie venne anche abolita la pena di morte per i reati politici. Palermo (gen. 1848): rivolta per ottenere Ma i borghesi si preoccuparono per le una Costituzione nel Regno. Costituzione riforme introdotte dal governo e così concessa. all’elezione nell’aprile ’48 di un’Assemblea Costituente i deputati eletti furono Anche i sovrani di Toscana, Piemonte e Stato perlopiù moderati. Pontificio allora concessero la Costituzione. 10 dic 1848: viene eletto Presidente della Piemonte: Carlo Alberto concesse lo Statuto Repubblica Luigi Napoleone Bonaparte, Albertino. nipote di Napoleone, che nel 1852 si farà eleggere IMPERATORE (con il nome di In seguito all’insurrezione di Vienna, Napoleone III), imprimendo al proprio governo un’impronta autoritaria. Prussia (marzo 1848): una rivolta popolare costrinse il re a concedere libertà di stampa e Costituzione. Confederazione germanica: si costituì a Francoforte un Parlamento federale degli Stati tedeschi che offrì la corona al re di Prussia, il quale la rifiutò perché veniva conferita da un’assemblea popolare. Austria: a Vienna (marzo 1848) il popolo insorse per ottenere la Costituzione. Lo stesso fecero anche gli Slavi e gli Ungheresi (anche il Lombardo-Veneto), rivendicando l’indipendenza per le loro Nazioni. Repressione dell’Austria. Lombardo-Veneto (marzo 1848): a Venezia (per ottenere la liberazione di alcuni patrioti) e a Milano insurrezioni (Cinque giornate di Milano - barricate). Governi provvisori in queste due città, austriaci si ritirano nel “quadrilatero”. Insurrezioni anche a Parma e a Modena: governi provvisori anche qui. Intanto dal Piemonte Carlo Alberto dichiarò guerra all’Austria1 (PRIMA GUERRA DI INDIPENDENZA), sostenuto dalle truppe mandate dalla Toscana, da Roma e da Napoli e da molti volontari. Prime vittorie (Curtatone, Monanara e Goito) e annessione al Regno di Sardegna di Milano, Venezia, Parma e Modena. Reazione degli altri sovrani italiani che ritirarono le loro truppe. Il Piemonte venne allora battuto dagli Austriaci (Custoza). Nel 1849 Carlo Alberto provò di nuovo a d attaccare l’Austria, ma senza successo. Gli Austriaci, liberi dalla pressione dei piemontesi, ripresero il controllo sul Lombardo-Veneto e tutto tornò come prima, anche in Toscana e a Roma (a Roma grazie all’intervento della Francia di Luigi Napoleone Bonaparte che voleva l’appoggio dei cattolici francesi al suo governo) dov’erano state proclamate, tra il 1848 e il 1849, delle repubbliche. 1 perché? Spinto dai liberali e democratici, ma soprattutto per estendere i confini del proprio regno.