le proposizioni interrogative - Blog-ER

annuncio pubblicitario
LE PROPOSIZIONI INTERROGATIVE
INTERROGATIVE DIRETTE
Le interrogative dirette sono proposizioni indipendenti che presentano una domanda così come essa è
fatta nella realtà.
I tipi principali di interrogative dirette sono le seguenti:
a) INTERROGATIVE PARZIALI. Esse sono introdotte da un pronome, da un avverbio o aggettivo
interrogativo che indica precisamente ciò che si chiede. La risposta non può essere semplicemente
affermativa o negativa (sì o no).
Chi è il colpevole? Quanti anni hai? Dove è casa tua?
b) INTERROGATIVE TOTALI. Esse non sono introdotte da pronomi, aggettivi o avverbi interrogativi e
l’intera frase costituisce il contenuto della domanda. La risposta può essere semplicemente affermativa o
negativa (sì o no).
Sei contento? Hai una bella macchina? Ti piace il caffè?
A volte le interrogative totali prevedono una risposta affermativa o negativa già evidente e scontata: si tratta
delle interrogative retoriche, caratterizzate dall’avverbio forse collocato dopo il verbo oppure introdotte da
forse che.
Hai forse paura del buio? Non dovevamo forse pensarci prima? Forse che è una brutta ragazza?
c) INTERROGATIVE DISGIUNTIVE, simili alle totali, dove si pone un’alternativa attraverso la congiunzione
coordinante disgiuntiva o.
Stai in casa o vieni con noi? Preferisci il mare o la montagna? Vuoi vino rosso o bianco?
INTERROGATIVE INDIRETTE
Le interrogative dirette sono proposizioni dipendenti sostantive che presentano una domanda non come
essa è fatta nella realtà, ma dal punto di vista (anche nel tempo verbale e nella persona) della
proposizione principale.
Interrogativa diretta  Marco chiese a Giorgio: “Quanti anni hai?”
Interrogativa indiretta  Marco chiese a Giorgio quanti anni egli aveva.
Come si vede in questo esempio il tempo del verbo (presenteimperfetto) e la persona (seconda singolare 
terza singolare) della domanda si adattano alla principale.
Le interrogative indirette dipendono da verbi come chiedere, domandare, interrogare, sapere, dubitare,
vedere, meravigliarsi o da nomi o aggettivi dal simile significato: domanda, richiesta, dubbio; dubbioso,
incerto.
a) Le interrogative indirette parziali, poiché hanno già aggettivo, pronome o avverbio interrogativo, non
hanno in generale bisogno di una congiunzione introduttiva
Voglio sapere quanti anni hai.
Vi sono però casi particolari in cui le interrogative parziali sono precedute da una preposizione, quando lo
richiede il verbo, il nome o l’aggettivo della principale da cui l’interrogativa dipende.
Mi meraviglio di quanta pazienza tu abbia avuto.
b) Le interrogative indirette totali e disgiuntive sono invece introdotte dalla congiunzione se:
Interrogativa diretta  Marco chiese a Giorgio: “Hai un cane?”
Interrogativa indiretta  Marco chiese a Giorgio se aveva un cane.
Le interrogative indirette, come le altre sostantive, hanno funzione soggettiva, oggettiva o dichiarativa
rispetto alla principale.
Esse presentano:
a) forma esplicita quando il verbo è all’indicativo, congiuntivo o condizionale;
b) forma implicita quando il verbo è all’infinito.
E’ stato chiesto se qualcuno conosceva quest’uomo (interrogativa indiretta esplicita con funzione soggettiva)
E’ stato discusso se promuovere quello studente (interrogativa indiretta implicita con funzione soggettiva)
Non so quanto dura lo spettacolo (interrogativa indiretta esplicita con funzione oggettiva)
Abbiamo deciso quale soluzione prendere (interrogativa indiretta implicita con funzione oggettiva)
Questo voglio sapere, quale sia il motivo di tale scelta (interrogativa indiretta esplicita con funzione
dichiarativa)
Ho il dubbio se rivelare il mio segreto (interrogativa indiretta implicita con funzione dichiarativa)
Scarica