DINAMICA ELETTROSTATICA Fino ad ora abbiamo risolto problemi di Statica, dove la forza elettrica agiva su particelle immobili. Adesso vediamo cosa succede in situazioni di Dinamica, cioè quando la forza elettrica agisce su corpi in movimento. Affinché la forza elettrica possa agire ci devono essere sia cariche elettriche agenti, le quali generano un campo vettoriale che si estende in tutto lo spazio, che una carica elettrica subente q la quale riceve una forza elettrica Fel=qE; questa forza elettrica a sua volta genera un’accelerazione = el/m , con m la massa della carica q. L’accelerazione a sua volta spinge la particella q, accelerandola e determinando in questo modo la sua equazione oraria e la sua traiettoria. Vediamo come tutto questo avviene in pratica risolvendo alcuni semplici problemi! Problema 1: campo elettrico costante Supponiamo che un protone (mp=1,67210-27kg ; q=1,60210-19C) si muova orizzontalmente con una velocità iniziale di 10.000m/s (le particelle nucleari sono molto veloci!). Nella regione di spazio in cui si muove sono presenti delle cariche agenti le quali generano un campo elettrico verticale costante, diretto verso l’alto e con intensità E=103 N/C: vedi figura 1. Figura 1: la particella carica si muove orizzontalmente ed entra in una regione dove è presente un campo elettrico E costante diretto verso l'alto (vettori rossi). 1) Calcoliamo la posizione assunta dal protone dopo 10-6s (eq. oraria) Per risolvere il problema, bisogna scrivere l’equazione oraria lungo X e lungo Y: Sx = ½axt2 + Vixt (1a) Sy = ½ayt2 + Viyt (2a) Nel nostro caso: orizzontalmente). Vix=10.000m/s ; Viy=0m/s (il protone inizialmente si muove Devo trovare l’accelerazione “a”. Uso la Seconda Legge della Dinamica: a=F/mp ; poiché l’unica forza agente è quella elettrica (per un protone la forza di gravità è trascurabile per via della sua piccolissima massa), scrivo: F=Fel. Ma per la forza elettrica vale l’equazione: Fel = qE Felx = qEx ; Fely = qEy. Calcolo la forza elettrica:, tenendo conto che nel nostro caso, il campo elettrico è solo verticale: Ex = 0 ; Ey = 105 N/C Felx=1,60210-19C0N/C = 0N ; Fely=1,60210-19C103 N/C = 1,60210-16N. Di conseguenza l’accelerazione risulta: ax=0N/1,67210-27kg = 0m/s2 ; ay=1,60210-16N/1,67210-27kg = 0,9581011 m/s2 Sostituendo i valori nell’eq. (1a) , (2a) ottengo: Sx = ½0t2 + 10.000t Sy = ½0,9581011t2 + 0t Sx = 10.000t Sy = 0,4791011t2 (1b) (2b) Sostituendo il valore richiesto per t=10-6s otteniamo: Sx=0,01m ; Sy=0,0479m Nota bene: State attenti, studenti! Non pensate che questo problema si esaurisca semplicemente facendo un paio di calcoli… siamo a Fisica, non a Matematica! Analizziamo con occhio critico la situazione. Innanzitutto: il moto del protone è stato separato in moto lungo X e moto lungo Y, come abbiamo teorizzato al terzo anno di Liceo seguendo il Principio di indipendenza dei moti simultanei già teorizzata da… (vedi gli appunti “PRINCIPIO DI INDIPENDENZA DEI MOTI SIMULTANEI” che ho linkato nel sito). Il moto lungo X avviene senza forze: è perciò un moto inerziale e dunque uniforme: la velocità lungo X rimane sempre la stessa. Il moto lungo Y è accelerato a causa della presenza del campo elettrico E che genera una Fel diretta verso l’alto. Poiché E è costante anche Fel è costante e dunque pure ay rimane costante: il moto lungo Y è perciò uniformemente accelerato. Questa situazione vi ricorda un altro tipo di moto che abbiamo gi’ incontrato_ 2) Scopriamo qual è la traiettoria. Abbiamo già calcolato la traiettoria di una particella nel caso essa fosse soggetta solo alla gravità: la tecnica è illustrata negli appunti “LA TRAIETTORIA DI UNA CADUTA IDEALE E’ UNA PARABOLA”, anch’essi linkati nel mio sito. Applichiamo la stessa tecnica al nostro problema. Consideriamo le eq. orarie per le due componenti (1b) , (2b e mettiamole a sistema: E’ evidente che Sx rappresenta la “X” del movimento mentre Sy rappresenta la “Y”: perciò posso subito scrivere: Adesso guardate il sistema che abbiamo appena scritto: qual è il termine comune che appare in entrambe le equazioni? E’ evidente: è il termine…. t ! E’ perciò sufficiente applicare la tecnica della sostituzione a t: dalla I equazione ho t = X/10.000 ; sostituendo nella II equazione ottengo: Y=479X2 (3) L’eq. (3) rappresenta la traiettoria del protone. Tale traiettoria è una parabola, con vertice sull’origine. E’ un caso che la forma della traiettoria che abbiamo appena ottenuto sia la stessa di quella della caduta ideale? Pensaci… considera adesso un elettrone che si muove nelle stesse condizioni di cui sopra. Quale sarà la sua posizione dopo 10-6s? E qual è la forma della sua traiettoria? Rispondi alle due domande e poi discutiamo della cosa in classe (massa e carica dell’elettrone le trovi su internet). Problema 2 (per casa):