IDEE CHIAVE SCATURITE DAL LAVORO DEI GRUPPI E DOMANDE STIMOLO ELABORATE DALLO STAFF
REGIONALE PER LE INDICAZIONI NAZIONALI
(V SEMINARIO SULLE I.N.- VIBO VALENTIA 29 E 30 SETTEMBRE 2015)
Dalle 40 idee chiave formulate all’interno degli 8 workshop a 40 domande stimolo da sottoporre al
vaglio delle scuole impegnate nella nuova sperimentazione di cui alla Circolare Ministeriale n. 8630
del 18 settembre 2015 D.D. prot. n. 940 del 15/09/2015.
workshop n. 1 Promuovere le competenze digitali a scuola
IDEE CHIAVE
Le competenze digitali, che favoriscono l’inclusione
e promuovono un nuovo modo di “gestire” la
classe, si COSTRUISCONO contemporaneamente
all’esplorazione,
all’osservazione
ed
al
ragionamento.
Le competenze digitali limitano tutti i tipi di barriere
e realizzano la cittadinanza digitale, intesa come
partecipazione alla società della conoscenza.
La promozione delle competenze digitali promuove
il protagonismo dello studente all’interno del
processo di apprendimento, rendendolo autonomo,
collaborativo, capace di lavorare in team e di
negoziare con i compagni.
L’utilizzo della tecnologia, supportata dalla
pedagogia, educa alla creatività ed alla
imprenditorialità in quanto è una metodologia che
crea molteplici competenze, anche trasversali.
La competenza digitale deve essere sempre pensata
come legata alle altre competenze di cittadinanza.
DOMANDE STIMOLO
L’uso del digitale nei processi di apprendimento
permette di lavorare con schemi interattivi che
esercitano sia il pensiero intuitivo sia il
ragionamento ipotetico deduttivo: osservazione,
manipolazione del reale, nuova osservazione,
predisponendo all’atteggiamento scientifico verso il
mondo?
Le tecnologie in classe diventano knowledgebuilding community, in cui tutti i membri sono
impegnati in compiti autentici, che favoriscono il
collegamento tra scuola e mondo reale, incoraggiano
l’interdipendenza,
tipica
dell’apprendimento
efficace, tra saperi formali, informali e non formali?
In che misura l’interazione con i contenuti e con i
pari, mediata dal digitale e sostenuta dall’insegnante,
aiuta a formulare inferenze di tipo scientifico e a
promuove un modello di apprendimento di tipo
laboratoriale e attivo opposto a quello nozionistico e
libresco?
Le tecnologie, dalle più tradizionali alle digitali e
telematiche, fino alle moderne tecnologie sociali
(web 2.0), sono “partner intellettuali” che preparano
gli studenti ad essere persone in grado di
padroneggiare linguaggi e metodologie di carattere
generale e specifico, capaci di raggiungere una
maturità intellettiva e comportamentale che consenta
loro di cogliere la dimensione unitaria del sapere, di
sviluppare il senso della responsabilità personale e di
assumere un atteggiamento critico di fronte alla
realtà?
L’utilizzo consapevole di competenze digitali
risolutive richiede la capacità di saper applicare una
vasta gamma di conoscenze ed elevate abilità di
pensiero, di saper “agire-pensando”, dimostrando ciò
che effettivamente si sa fare con ciò che si sa in una
dimensione di “sistema” che comprende tutte e otto
le competenze di cittadinanza?
workshop n. 2 Identità e differenze di genere nel curricolo
IDEE CHIAVE
-Il coraggio del cambiamento:
 nei saperi, per superare la pretesa
neutralità degli stessi;
 nei linguaggi, per contrastare gli stereotipi,
anche offensivi rivolti alle donne e
connotare al femminile termini e
definizioni;
 negli stili di apprendimento
e di
insegnamento troppo spesso appiattiti sul
modello trasmissivo.
-Pluralità degli incroci e dei punti di vista
-Scoperta di sé e ricerca della propria identità in
relazione
alle
alterità,
con
conseguente
valorizzazione delle differenze
-“Percorsi di libertà” imparare attraverso la
creatività, la cooperazione, il proprio sentire
-Inviolabilità del proprio corpo, per vivere relazioni
paritarie e di rispetto reciproco.
Le cinque parole chiave emerse dal seminario sono
evidentemente strettamente collegate, per cui non
è possibile sviluppare interrogativi per ogni punto
quanto, piuttosto, sottolineare una serie di
interrogativi, legati anche alle pratiche delle scuole.
DOMANDE STIMOLO

che genere di saperi si praticano oggi a
scuola?

sono saperi davvero neutri o, invece,
dominati dal maschile?

come introdurre il pensiero della
differenza senza che questo diventi motivo di
scontro e di sterile contrapposizione tra il
maschile e il femminile?

con quali strumenti legislativi introdurre
l'educazione alla relazione e all'affettività?

come coinvolgere l'intera comunità
scolastica nella nuova programmazione?

Come combattere gli stereotipi e
smontarne i meccanismi per evitare di
riprodurne degli altri?

É
indispensabile
accompagnare
l'introduzione del nuovo punto di vista nei
contenuti con novità di metodo e di stile di
insegnamento?
workshop n. 3 Indicatori per le competenze di cittadinanza
IDEE CHIAVE
DOMANDE STIMOLO
In
che
modo,
nell’ambito del curricolo, è favorita
Perché le regole siano condivise è necessario che
siano costruite insieme all’alunno in un contesto l’assunzione di responsabilità da parte degli alunni?
che vede la responsabilità come elemento opposto
Quali iniziative specifiche vengono adottate per
e sostitutivo rispetto alla sanzione.
favorire la partecipazione degli alunni a livello di
scuola?
Attraverso quali processi e attraverso quali soluzioni
di tipo organizzativo?
La scuola ha un ruolo insostituibile nella costruzione
delle competenze di cittadinanza, ma non può
operare da sola in questa direzione. Ha bisogno di
farlo in rapporto con i contesti familiari e sociali da
cui gli studenti provengono e in cui sono inseriti.
Quali sono le possibili aree della vita della scuola e
della classe in cui è possibile/opportuno sollecitare e
incentivare la partecipazione attiva degli alunni?
In che modo è organizzato questo rapporto?
In che modo i genitori sono chiamati a partecipare
alla vita della scuola e alle decisioni che riguardano
gli aspetti non di competenza esclusiva degli
insegnanti?
Quali sono le forme di comunicazione tra scuola e
famiglie che sono state adottate?
In quale misura i genitori e i soggetti che operano sul
territorio sono stati visti come ‘risorse’ per lo
sviluppo delle competenze di cittadinanza?
Nella scuola, intesa come ambiente democratico di La promozione delle competenze di cittadinanza, le
apprendimento che promuove corretti stili di vita e strategie da adottare e le collaborazioni da attivare
per tradurre i principi di cittadinanza, democrazia e
benessere, le discipline sono … una forza.
legalità in patrimonio culturale di ogni singolo
alunno, in modelli di vita e in comportamenti
coerenti è legata al coinvolgimento di tutto il
personale scolastico, alla sua sensibilità, alla sua
crescita professionale?
Gli indicatori di qualità per l’educazione alla
cittadinanza sono garanzia di apprendimenti
significativi (ragazzi al centro e un docente che c’è)
Coerenza, trasparenza, credibilità sono i fari che la
scuola deve darsi per integrare la dimensione
cognitiva, quella esperienziale e quella della
riflessione sull’esperienza di cittadinanza.
La sfida maggiore è quella che investe i docenti di
tutte le aree disciplinari, che devono ricercare e
valorizzare i contenuti, le metodologie e le forme di
relazione che maggiormente favoriscono la
partecipazione e il coinvolgimento degli alunni, la
percezione di star bene a scuola, la consapevolezza
di essere in una comunità che accoglie, che mette in
pratica le regole del vivere civile e sociale, che
dialoga con le istituzioni e con la società civile
organizzata, che sa apprendere?
L’insieme
degli
indicatori
(curricolo/insegnamento/apprendimento; clima della
scuola; gestione e sviluppo) sono utili ad individuare
nello stesso tempo sia gli aspetti che nel loro
complesso dovrebbero caratterizzare l’attività della
scuola nel campo della educazione alla cittadinanza,
sia gli aspetti che potrebbero essere oggetto di
attenzione e di intervento?
Esiste a livello di scuola uno spazio adeguato per
l’educazione alla cittadinanza democratica, sia negli
obiettivi dichiarati che nella progettazione
curricolare?
Esistono ‘evidenze’ relative all’effettivo sviluppo di
pratiche coerenti con principi che dovrebbero
caratterizzare l’educazione alla cittadinanza, sia a
livello di scuola, sia a livello di classe?
C’è coerenza tra le procedure e gli strumenti adottati
per la valutazione degli alunni e le caratteristiche
dell’educazione alla cittadinanza democratica?
C’è coerenza tra clima della scuola e principi alla
base dell’educazione alla cittadinanza democratica?
Quali sono le scelte che la scuola deve adottare?
In che modo si cerca (o quanto meno si persegue) la
saldatura tra conoscenze e esperienze, in modo da
sollecitare
concretamente
l’esercizio
delle
competenze di cittadinanza?
Quali sono le possibili implicazioni di un approccio
didattico
volto
a
costruire
competenze
sull’organizzazione della didattica e del tempo
scuola?
In che modo forme di didattica più ‘tradizionali’ si
possono integrare con approcci di tipo più
innovativo?
workshop n. 4 Certificare le competenze degli alunni con disabilità
IDEE CHIAVE
Appare necessario accompagnare la sperimentazione
in atto sulle I.N. con azioni diffuse di formazione dei
docenti, su scala nazionale, sulle innovazioni
metodologiche e le didattiche inclusive (forme di
supporto per i docenti sono ancora una tendenza, più
che una realtà, anche se dovrebbe essere un obiettivo
da raggiungere).
La certificazione per essere autentica deve essere il
risultato di processi di insegnamento e
apprendimento orientati allo sviluppo/costruzione di
competenze, basati sull’osservazione supportata da
strumenti funzionali al monitoraggio del processo.
Il modello di certificazione delle competenze in
corso di sperimentazione dovrebbe essere integrato
con n. 2 colonne: la prima, dopo la declinazione del
profilo, da destinare ad uno spazio aperto e
facoltativo nel quale declinare descrittori di
competenza personalizzati; la seconda, posizionata
dopo la colonna delle discipline coinvolte, nella
quale indicare i fattori contestuali e ambientali, ossia
le condizioni esterne favorevoli che hanno un
impatto sul funzionamento dell’alunno e che lo
facilitano nell’espressione della competenza.
Relativamente al punto precedente si propone
l’utilizzo di un sistema di indicatori internazionali
che è quello ICF, le cui 4 aree andrebbero
incrociate con il profilo delle competenze contenuto
nelle I. N. 2012.
DOMANDE STIMOLO
L’insegnante, che è considerato il principale
responsabile dell’educazione degli alunni, ha
bisogno di ricevere una conoscenza appropriata e le
competenze necessarie per rispondere ai vari bisogni
degli alunni?
È importante valutare il tipo di formazione iniziale
offerta alla futura classe docente?
I processi di insegnamento e apprendimento attivati
si
dimostrano efficaci per la promozione e
l’acquisizione delle competenze negli alunni
diversamente abili?
Gli strumenti e le procedure predisposte sono
adeguati alla rilevazione e misurazione delle
competenze degli alunni diversamente abili?
Nell’ottica di una scuola inclusiva il modello di
certificazione delle competenze deve rappresentare
un ponte tra il percorso di istruzione e formazione
della persona ed il suo progetto di vita?
La competenza certificata deve essere uno degli
anelli di congiunzione tra sistema di istruzione,
famiglia e vita futura, tra la crescita globale
dell’alunno con BES e il suo pieno inserimento
nell’iter formativo o lavorativo successivo al tempo
scolastico?
La competenza può rappresentare uno strumento per
migliorare la qualità del processo di insegnamentoapprendimento capace di implementare le relazioni
professionali tra insegnati curriculari e insegnanti di
sostegno, parimenti impegnati a progettare in
funzione di colui che apprende, del modo in cui
apprende e dei processi che dovrebbero scaturire
naturalmente dal suo essere persona unica e
singolare?
Nel panorama italiano, in cui la pedagogia speciale e
la didattica speciale proseguono sulla via del dialogo
epistemologico e del dibattito sui temi
dell’inclusione, la ricezione dell’ICF dell’OMS, può
essere considerata “uno strumento di guida e
supporto dell’osservazione, della progettazione
didattica e della valutazione in chiave inclusiva ed
etica” (Cajola, Ciraci, 2013, 46)?
È da ritenere particolarmente utile la creazione di un
modello operativo per la scomposizione delle
competenze disciplinari in competenze di base da
graduare in rapporto alla dimensione socio-culturale
dell’alunno a rischio ed in relazione agli obiettivi
educativi minimi rintracciabili nei documenti
ufficiali e nella normativa vigente in materia di
dispersione scolastica?
Sperimentare il modello “integrato” con i La sperimentazione del modello “integrato”,
suggerimenti forniti già dal corrente anno scolastico unitamente alla predisposizione e stesura del PEI,
al fine di potere apportare adeguamenti sulle all’azione didattica co-pensata e co-realizzata con gli
eventuali criticità emergenti.
alunni, all’individuazione di misure valutative compartecipate, che vedrebbero la sinergia tra le
competenze specifiche dell’insegnante curriculare ed
il know-how educativo-procedurale speciale
dell’insegnante di sostegno può costituire uno
strumento di crescita socioculturale per ogni singola
scuola?
Si configura come veicolo di promozione ecologica
per gli tutti alunni, intenti a costruire il loro profilo
formativo in una proiezione futura che richiede
soggetti competenti ed autonomi?
workshop n. 5 Competenza, successo formativo e contrasto alla dispersione
IDEE CHIAVE
Creare ambienti accoglienti e favorire un clima
relazionale positivo all’interno del microcosmo
classe e del macromondo scuola/società favorisce la
costruzione di un connubio virtuoso tra competenze,
successo formativo e contrasto alla dispersione
scolastica.
Progettare nel curricolo di scuola esperienze
significative, molteplici, non sporadiche di tipo
situato, problematico, dialogico, basate sulla
valorizzazione del lavoro cooperativo e su tutte
quelle forme di intervento che determinano
riflessione critica e condivisa a partire da un agire
concreto aiutano a contrastare ogni forma di
dispersione scolastica in quanto creano armonia tra
le strategie didattiche ed il processo cognitivo di
ogni singolo alunno, nel suo progressivo strutturarsi
e svolgersi.
Scegliere l’approccio per competenze non è una
scelta neutrale: essa implica una trasformazione
nelle strategie didattiche e la necessità di dare senso
all’esperienza valorizzando l’apporto di ciascuno.
DOMANDE STIMOLO
Ambienti accoglienti e clima relazionale positivo si
possono creare attraverso uno studio mirato sulle
competenze disciplinari minime per alunni drop out?
Per questi alunni è necessario definire un costrutto di
competenza calzante, in vista della sua valutazione,
suggerito da nuove piste operative capaci di
impiantare
la
prassi
dell’insegnamentoapprendimento sulle reali esigenze dell’alunno?
Per organizzare un ambiente di apprendimento
orientato allo sviluppo delle competenze, è
necessario attivare strategie didattiche e valutative
che connotino e sottolineino l’aspetto di dinamicità
del sapere?
Le competenze sollecitano alcuni cambiamenti
strategico didattici da adottare con gli alunni a
rischio dispersione (considerare i saperi come risorse
da mobilitare; lavorare per situazioni-problema;
condividere i progetti formativi con gli ricerche
allievi; adottare una pianificazione flessibile;
praticare una valutazione per l’apprendimento;
andare verso una minore chiusura disciplinare)?
Le sfide educative generate dalle competenze
sollecitano, per questi alunni, l’uso di nuove
strategie didattiche e valutative?
Tra le nuove strategie didattiche è opportuno porre
l’attenzione su: la discussione guidata, il lavoro di
gruppo, il gioco dei ruoli, la simulazione,
l’apprendimento per problemi/progetti e il contratto
formativo?
Tra le strategie valutative è opportuno selezionare: la
valutazione formativa informale, la valutazione
formativa orientata alla riflessione metacognitiva, la
valutazione formativa per gestire l’approccio alla
lezione, la valutazione formativa in rapporto alla
gestione dei voti?
La certificazione delle competenze acquista un
significato di giustizia sociale in quanto riempie la
scuola di qualità data dalla ricerca di nuovi equilibri
tra ordinario e straorinario.
Un contesto scolastico che non riesce a tener conto
delle varie opportunità di una data situazione in
relazione a un funzionamento ottenuto appare molto
parziale e incapace di affrontare la questione
fondamentale dell’ingiustizia sociale nell’ambito
dell’istruzione o in qualsiasi altro campo?
Nella misurazione e certificazione delle competenze
il rapporto tra insegnamento e sviluppo delle
competenze
deve
essere
centrato
sul
compito/esperienza e sulla mediazione?
Per certificare le competenze è necessario costruire
comunità (di allievi, docenti, scuola, scuole e
territorio) dove tutti concorrono alla realizzazione di
un curriculum as experienced, che si fonda cioè
sull’esperienza (azione) e sui bisogni reali degli
alunni invece che di un curriculum as intended ossia La comunità educante deve saper confrontarsi per
studiato sulla carta.
poter cogliere gli elementi sui quali intervenire per
consentire all’alunno di appropriarsi in modo
autonomo e intenzionale degli oggetti culturali?
workshop n. 6 Quali ambienti di apprendimento per promuovere le competenze
IDEE CHIAVE
Per promuovere competenze è necessario attivare
nuove dinamiche all’interno e all’esterno del
contesto scolastico, che favoriscono la centralità
dello studente, la didattica attiva e nuovi “setting”
didattici dinamici, in continua trasformazione
progettati per sostenere lo sviluppo individuale e
sociale.
Potenziamento e sviluppo della didattica
laboratoriale e organizzazione di spazi adeguati
confortevoli, invitanti, “belli”.
Allargare lo spazio educativo oltre le mura della
scuola: scuola “della” e per la “comunità”.
Promuovere l’utilizzo delle nuove
tecnologie
diffuse a supporto della didattica, quasi metodo
didattico.
DOMANDE STIMOLO
Il concetto di ambiente di apprendimento è un
concetto ampio, che deve ispirare tutta la trama
curricolare e il Piano dell’Offerta Formativa?
La logica di un ambiente attivo, riflessivo e
cooperativo caratterizzato da compiti esperti, si deve
collocare sullo sfondo di un ambiente di
apprendimento di largo respiro, che mette a
disposizione opportunità varie e composite,
all’interno delle quali l’alunno si può muovere,
esercitando opzioni e orientandosi?
L’ergonomia didattica, che studia le interazioni tra
sistema cognitivo, ambiente di apprendimento e
strumenti/media didattici, può offrire un valido
contributo nella progettazione degli ambienti di
apprendimento e nell’elaborazione dei processi di
mediazione didattica?
L’ambiente di apprendimento deve aprirsi alle
opportunità del territorio, arricchendosene, e con il
territorio confrontarsi e relazionarsi in modo
sinergico?
Come si allestisce "un ambiente tecnologico per
apprendere" e quali ne sono le pregiudiziali
cognitive?
Quali sono i contesti il cui le ICT hanno maggiore
probabilità di diventare efficaci, efficienti,
interessanti?
L’ergonomia didattica permette di adattare la
tecnologia alle esigenze umane nei vari contesti?
L’ergonomia didattica deve coadiuvare la
progettazione e l’allestimento degli ambienti di
apprendimento, suggerendo gli idonei mediatori
affinché il rapporto con le interfacce elettroniche
liberi il suo effettivo potenziale in termini di
espressività, crescita individuale, costruzione sociale
e cooperativa dell’esperienza?
Valorizzazione di esperienze e best practice Se i temi dell’innovazione passano dalla scuola
semplici, innovative e sostenibili.
organizzata ad una ‘senza classi’; da una scuola,
basata tutta sulla carta ad una che usa il digitale per
poter
memorizzare,
riutilizzare,
scambiare,
trasformare …., da un modo di rappresentare le
conoscenze ‘sequenziale’ ad uno ‘reticolare’, da una
valorizzazione del ruolo del libro per lo sviluppo
della coscienza critica individuale al contemporaneo
e non contrapposto sviluppo dei Learning Object
(LO) e degli ambienti di apprendimento online che
consentano una complementarietà ma anche una
differenziazione ed un potenziamento dell’azione
formativa della scuola … se tutto ciò è realizzato è
importante diffonderlo come buona pratica semplice,
innovativa, sostenibile e replicabile?
workshop n. 7 Unitarietà e continuità nel curricolo 3-16
IDEE CHIAVE
Garantire la significatività dell’apprendimento.
DOMANDE STIMOLO
Per costruire un curricolo di scuola si deve partire
dagli apprendimenti e non dai contenuti?
Per garantire la significatività dell’apprendimento il
docente deve adottare la logica della ”spiegazione” o
quella della “narrazione”, che sostiene l’interesse,
suscitando domande e ritardando risposte?
Superare la parcellizzazione del sapere.
Per garantire la significatività dell’apprendimento è
richiesta la costruzione di un “curricolo interattivo”?
Se il curricolo genera nell’alunno una
rappresentazione frammentaria del sapere si
favorisce in lui una ricezione passiva di idee
sconnesse che portano a ad una conoscenza “inerte”?
Elemento fondamentale di tutta l’educazione è
quello di mantenere unito il sapere al fine di
alimentare la vitalità dell’interesse e della
conoscenza evitando la trasmissione di conoscenze
inerte ed incapsulate?
Se il processo educativo implica una spinta In un curricolo che tiene conto dei costrutti
orientativa, l’orientamento non può che essere visto motivazionali si deve tenere conto sia degli obiettivi
come interno al processo. Pertanto il curricolo di d’apprendimento o di padronanza che degli obiettivi
scuola
deve
promuovere
l’orientamento di rendimento o di riuscita?
motivazionale alla conoscenza.
Se gli obiettivi dì apprendimento sono implicati nei
processi motivazionali di interesse per lo studio di
per sé (gli alunni con obiettivi d’apprendimento
desiderano acquisire nuove abilità e migliorare le
loro conoscenze anche commettendo degli sbagli) e
non per i vantaggi che derivano da una riuscita
scolastica, come mai a scuola si promuovono
maggiormente gli obiettivi di rendimento (gli alunni
con obiettivi di rendimento desiderano valutazioni
positive di abilità ed evitano valutazioni negative)?
Riconoscere e valorizzare la dimensione affettivo- La
componente
affettivo-relazionale
relazionale nei processi di apprendimento.
nell'apprendimento incide in modo sostanziale sui
processi di apprendimento e sul benessere degli
alunni?
Valorizzare la pluralità degli stili di apprendimento.
La sensibilità empatica e l'attenzione relazionale
dell’insegnante hanno un peso nella realizzazione
del successo scolastico degli alunni?
La convinzione sottesa a molte affermazioni sulla
gestione della variabilità individuale, che è percepita
da molti insegnanti come sensazione di difficoltà a
gestire l'eterogeneità, può essere modificata
contrapponendo a frustrazione e pessimismo la
personalizzazione?
Personalizzare adattandosi ai diversi stili di
apprendimento degli alunni significa creare un
"curricolo" personale per ognuno di loro o piuttosto
gestire le differenze individuali attraverso il
potenziamento strategico degli alunni ed una
didattica
centrata
sulle strategie
di
apprendimento che più risultano utili ai singoli
profili individuali?
workshop n. 8 Confronto sulla sperimentazione del nuovo modello di certificazione
IDEE CHIAVE
DOMANDE STIMOLO
Salvaguardare il carattere
formativo- Sul modello di certificazione delle competenze
processuale (sicuramente la certificazione non è solo esiste una questione aperta:
un prodotto, si deve prestare attenzione alla
 fino a che punto si deve spingere un
dimensione giuridica, al processo ed alle prove di
documento nazionale?
valutazione).
 deve prevalere la fase istruttoria o il
momento della valutazione?
Rafforzare il legame con la
dinamica Come ed a quali livelli si deve curare l'integrazione
curricolare:
trasversalita’
delle
discipline; tra la verticalità del curricolo e la certificazione delle
progressione 3-16.
competenze, per raccordare meglio il modello tra il
primo e il secondo ciclo?
Integrare processi e prestazioni tramite la coerenza È importante far emergere il valore sociale del
tra gli strumenti valutativi.
documento di certificazione puntando a degli
strumenti giuridici più coerenti?
(nella legge 107 c'è una delega aperta a rivedere i
documenti di valutazione e certificazione)
Curare la comunicazione e declinare ogni Il documento di certificazione, per essere un
competenza in livelli per semplificare il modello e documento leggibile e comparabile per la sua
rendere più fruibile la comunicazione alle famiglie.
trasparenza, deve:
 contenere una descrizione degli esiti del
percorso formativo?
 contenere elementi espliciti sulla base dei
quali gli alunni stessi si possano orientare ed
effettuare scelte adeguate?
È necessario conciliare i tempi e le modalità
convenzionali della comunicazione scuola/famiglia,
con obiettivi di diffusione e informazione ai genitori
sul modello di certificazione?
Dimensione autovalutativa e biografica per far Per valutare le competenze il processo, che non si
affiorare le competenze: utilizzare diversi strumenti può esaurire in un momento circoscritto e isolato,
come
prove autentiche, dossier, rubriche, deve:
autobiografia cognitiva.
 prolungarsi nel tempo attraverso una
sistematica osservazione degli alunni di
fronte alle diverse situazioni che gli si
presentano?
 fondarsi sulla consapevolezza che le prove
utilizzate per la valutazione degli
apprendimenti non sono adatte per la
valutazione delle competenze?
 utilizzare strumenti di valutazione delle
competenze quali compiti di realtà (prove
autentiche, prove esperte, ecc.), che
permettono di cogliere la manifestazione
esterna della competenza, ma anche
osservazioni sistematiche e autobiografie
cognitive (griglie o protocolli strutturati,
semistrutturati o non strutturati e partecipati,
questionari e interviste), che permettono di
rilevare le operazioni che compie l’alunno
per interpretare il compito, per coordinare
conoscenze e abilità, per ricercarne altre,
qualora necessarie, e per valorizzare risorse
esterne e interne?