IEEE Transactions on Magnetics

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CONGRESSO SGI - ABSTRACTS
Sediment Generation from the Sila Massif and Catena Costiera
Crystalline Bedrock (Calabria, southern Italy)
TANGARI A.C. (*), ANDÒ S. (**), CARACCIOLO L.(*), GARZANTI E.(**), LE PERA E.(*), SCARCIGLIA F.(*)
stata studiata per una migliore comprensione dei processi di
weathering e per verificare la loro provenienza nel sedimento,
studiare la stabilità dei diversi minerali pesanti rispetto al
weathering in relazione a tutti i parametri considerati ed
eventualmente stabilire eventuali ipotetici trend di alterazione
per alcuni tipi di minerali pesanti instabili (es. pirosseni,
anfiboli) (Morton and Hallsworth , 1999; Velbel, 2007). Dalle
osservazioni effettuate in campagna, il primo profilo
campionato (SC), sviluppato sugli gneiss di Serra Crista
D’Acri, in Sila, mostra una certa diversità tra i due orizzonti
superficiali, A e AB, e quelli più profondi (Bt,Btg1,Btg2). Tale
diversità si osserva sia dalla, leggera pendenza, sia dalla
struttura di aggregazione, che nei primi due orizzonti appare
essere grumosa-granulare, mentre, in quelli più profondi,
risulta poliedrica. Altri caratteri diagnostici, da cui si osservano
delle diversità sono la consistenza: che passa da molto debole
negli orizzonti superficiali (A, AB) a moderata (Btg1) a forte
nell’orizzonte più profondo (Btg2) e la presenza di figure
pedogenetiche, come le pellicole di argilla, che tendono ad
aumentare con la profondità ,quindi mostrano una maggiore
abbondanza negli orizzonti profondi rispetto a quelli più
superficiali. La diversità dei caratteri diagnostici tra gli
orizzonti superficiali e quelli più profondi, si nota anche negli
altri due profili GP1 e GP2 rispettivamente sviluppati, su
gabbri e gneiss della Catena Costiera (Guardia Piemontese).
Nel profilo GP2, tale diversità non appare molto marcata, però
si osserva, una strutturazione degli orizzonti più profondi
maggiore rispetto a quelli più superficiali. Le diversità, tra le
porzioni più profonde e quelle più superficiali dei tre profili di
suolo, sono evidenziate, anche, dalle analisi effettuate in
laboratorio, infatti le analisi tessiturali, effettuate su ciascun
orizzonte, mostrano oltre ad una tessitura per lo più grossolana
in tutti e tre i profili, la presenza di alcuni salti granulometrici.
Dal punto di vista minero-petrografico i minerali pesanti,
presenti nei vari profili di alterazione, mostrano le seguenti
associazioni: Il profilo sviluppato su gabbri (GP1) è costituito
prevalentemente da Ca Amph+Px (Liberi et al., 2011), mentre
gli altri due profili sviluppati su gneiss sono caratterizzati
principalmente da un associazione composta da Grt+Sill. Nel
caso del profilo su gabbri (GP1,) si nota una certa differenza
nella mineralogia tra grus e suolo, in quanto i pirosseni, sono
più abbondanti nel grus e tendono a diminuire nel suolo. Una
simile tendenza, è mostrata anche dall’apatite che diminuisce
andando verso il top del profilo. Nel profilo di alterazione SC,
Key words: Immetti le key words (o frasi) in ordine alfabetico)
separate da virgola (stile: key words).
In questo lavoro vengono presentati dei risultati preliminari,
riguardanti lo studio dei profili di weathering e pedogenesi,
(roccia madre, grus, suolo) sviluppati su rocce gneissiche ed
ignee della Sila e della Catena Costiera in Calabria. Tali aree,
Sila e Catena Costiera, costituiscono una porzione della catena
orogenetica ercinica dell’Europa occidentale, dove le rocce
alloctone del basamento cristallino vanno a formare le unità
tettoniche più elevate (Arco Calabro), della catena a falde e
pieghe dell’Italia Meridionale (Amodio-Morelli et al., 1976). Il
massiccio della Sila è costituito da un basamento cristallino di
età ercinica, intruso da rocce granitoidi tardo-ercinici. Si tratta
di gneiss, anfiboliti, scisti e filladi intrusi dalle rocce granitoidi
del batolite della Sila. Le rocce del basamento, appaiono
ampiamente esposte nel massiccio della Sila, mentre si
assottigliano fortemente nella Catena Costiera (Liberi et al.,
2011). In particolare sono stati campionati tre diversi profili di
alterazione: due sviluppati su gneiss, rispettivamente in Sila e
Catena Costiera (Serra Crista D’Acri e Guardia Piemontese) e
uno su gabbri, in Catena Costiera (Guardia Piemontese). Lo
studio dei profili di suolo campionati, è stato effettuato sia
mediante un attività di campagna sia attraverso l’utilizzo di
metodologie di laboratorio. Riguardo l’attività di campagna
l’attenzione è stata posta su alcuni caratteri classificativi
importanti quali: descrizione della morfologia del limite che
separa due diversi orizzonti, descrizione delle strutture di
aggregazione pedogenetiche, ed infine determinazione del
colore e di eventuali, ulteriori figure pedogenetiche (pellicole
di argilla, screziature di ossidi di ferro/manganese).
Le metodologie di laboratorio hanno, invece ,riguardato le
classiche analisi di routine effettuate sui suoli (pH, tessitura,
capacità di scambio cationico (CSC), sostanza organica,
conducibilità elettrica), l’analisi sulla mineralogia della
frazione argillosa, mediante l’utilizzo della diffrattometria su
polveri (XRD) e l’analisi minero-petrografica della frazione
pesante (densità > di 2,90 g/cm3), presente nei vari profili di
alterazione, nella roccia madre, nel grus e nel suolo, al
microscopio ottico a luce polarizzata. La frazione pesante è
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sviluppato su gneiss di Serra Crista D’acri, si osserva anche la
presenza di pumpellyte, che non risulta essere presente nel
profilo di suolo su gneiss GP2, dove sembrano predominare
esclusivamente Grt+Sill. Dalle osservazioni al microscopio
ottico a luce polarizzata si nota, anche, come, il grado di
corrosione di alcuni minerali pesanti, come anfiboli e pirosseni
(profilo GP1), tende ad aumentare verso l’alto, ciò potrebbe
essere favorito dal pH e dalla presenza degli acidi organici che
venendo a contatto con la frazione pesante, favoriscono la
corrosione. La concentrazione dei minerali pesanti, nel profilo,
sviluppato su gabbri (GP1), rimane piuttosto costante, mentre
negli altri due profili, quelli sviluppati su gneiss (SC,GP2),
subisce un aumento negli orizzonti più superficiali. Inoltre, nei
profili di suolo campionati è stata osservata, una maggiore
diversità delle specie mineralogiche, negli orizzonti più
superficiali.
Ciò
potrebbe
testimoniare,
sia
una
contaminazione, sia una pedogenesi più recente e giovane,
nelle porzioni più superficiali dei tre profili di suolo. L’analisi
sulla frazione argillosa, effettuata mediante diffrattometria ai
raggi X, su ciascun orizzonte ha mostrato, la presenza di:
vermiculite, illite, caolinite con una minore concentrazione di
clorite. L’unica differenza riguarda il profilo GP1, sviluppato
su gabbri di Guardia Piemontese, dove oltre ai minerali
precedentemente menzionati, compare anche la smectite. La
smectite, rappresenta il prodotto di alterazione, dei feldspati,
l’illite e la vermiculite delle miche (biotite, muscovite), mentre
la clorite dell’anfibolo (orneblenda). Pertanto, si tratta di
argille, che derivano dall’alterazione dei minerali presenti nella
roccia madre. La clorite potrebbe, anche derivare da un
processo di alterazione della stessa vermiculite. La presenza, di
questi minerali argillosi, evidenzia da un lato, un grado di
avanzamento della pedogenesi piuttosto spinto, testimoniato
dalla caolinite, mentre dall’altro un ringiovanimento del fronte
di alterazione a causa dell’erosione, rappresentato dalla
smectite e vermiculite, indicative di un processo di weathering
limitato. Pertanto il grado di alterazione risulta essere
intermedio. Infine, La diversità, tra orizzonti più profondi, più
evoluti ed orizzonti più superficiali, più giovani, evidenziata
nei tre profili di suolo, in campagna e confermata dalla
distribuzione discontinua della frazione pesante, dalla presenza
o assenza di alcuni minerali pesanti andando dagli orizzonti più
profondi verso quelli più superficiali e dalle analisi sulla
granulometria, porta ad ipotizzare la presenza di una
discontinuità erosiva deposizionale. Ciò potrebbe essere
spiegato con un ringiovanimento operato dai processi erosivi.
Probabilmente, erano presenti degli orizzonti, che sono stati
troncati dall’erosione, a cui ha avuto seguito una nuova
sedimentazione che ha portato alla formazione dei nuovi
orizzonti. Pertanto, è presente un grado di evoluzione della
pedogenesi piuttosto giovane, sia dal punto di vista pedologico
sia minero-petrografico, che ha caratterizzato tutti e tre i profili
anche
se
in
maniera
diversa.
Fig. 1 – Ubicazione e geologia dell’area di studio (Liberi & Piluso, 2009).
REFERENCES
AMODIO MORELLI L., BONARDI G., COLONNA V., DIETRICH D.,
GIUNTA G., IPPOLITO F., LIGUORI V., LORENZONI S. et al.
(1976) - L'arco Calabro-peloritano nell'orogene
appenninico-magrebide. Mem. Soc. Geol. It., 17, 1-60.
LIBERI F., PILUSO E., LANGONE A., (2011) - Permo triassic
thermal events in the lower Variscan continental crust
section of the northern Calabrian Arc,southern Italy:
insight from petrological data and situ U-Pb zircon
geochronology on gabbros. Lithos 124, 291–307.
LIBERI F. & PILUSO E., (2009) - Tectonometamorphic
evolution of the ophiolitic sequences from northern
Calabrian Arc. Ital. J. Geosci., 128, 483-493.
MORTON A.C., HALLSWORTH C.R., (1999). Processes
controlling the composition of heavy mineral assemblages
in sendstones. Sed. Geol., 124, 3–29.
_________________________
VELBEL, M.A., (2007). SURFACE TEXTURES AND DISSOLUTION
(*) Dipartimento . . . . . (Stile: Didascalie figure)
PROCESSES
OF
HEAVY
MINERALS
IN
THE
SEDIMENTARYCYCLE: EXAMPLES FROM PYROXENES AND
(°) Istituto . . . . . . . .
Lavoro eseguito bell’ambito del progetto ... con il contributo finanziario
dell’Università.....
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AMPHIBOLES. IN: MANGE, M.A., WRIGHT, D.T.(EDS.),
HEAVY MINERALS IN USE. DEVELOPMENTS IN
SEDIMENTOLOGY, VOL. 58, PP. 111–150.
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(*) Dipartimento . . . . . (Stile: Didascalie figure)
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