Tonalità
Nell'ambito del sistema temperato, la tonalità si verifica allorquando i rapporti armonico-accordali
oppure quando la successione melodica delle note è riconducibile o identifica un'ambiente
frequenziale coerente con ciò che convenzionalmente chiamiamo tono fondamentale ( tonica ) o
tono dominante, plagale, modale ecc.. Detti suoni oppure detti rapporti armonico-accordali altro non
sono che percorsi acustici derivanti da ciò che “sentiamo” essere momenti di riposo o momenti di
movimento sonoro, in un tempo ritmico consequenziale. L'armonia è infatti conseguenza diretta di
passaggi accordali, in ambito tonale, a cui diamo il nome di cadenze. Queste cadenze riflettono
precise regole semantiche nonché strutturali che stanno alla base di qualsiasi discorso musicale
classico. Più che classico sarebbe più consono usare la parola tonale in quanto è propriamente la
tonalità, la vera caratteristica musicale nonché tecnica usata come punto di riferimento acusticosemantico. Nel sistema temperato si hanno a disposizione dodici suoni, trasportabili a ottave
diverse. Sappiamo che per sistema temperato intendiamo i dodici suoni compresi nell'intervallo
d'ottava, distanziati fra loro da semitoni eguali. Ognuno di questi suoni può considerarsi suono
fondamentale o tonica, quindi, le tonalità sono esattamente quanti sono i suoni della scala temperata
ovvero dodici. La tonalità, tuttavia, ha anche un'altra caratteristica che chiamiamo maggiore o
minore e che consiste in una diversa disposizione intervallare dei suoni della scala tonale, pertanto,
le tonalità complessivamente sono ventiquattro. Nella tradizione teorica dello studio delle tonalità,
si usa classificarle anche basandosi sulle alterazioni poste in chiave ovvero: sette scale maggiori e
sette scale minori con diesis in chiave e sette scale maggiori e sette minori con bemolli in chiave,
più do maggiore e la minore con nessuna alterazione in chiave. A questa prassi occorre ricordare
che le sei scale o tonalità risultanti in più ( 30 anziché 24 ) sono in realtà omologhe, cioè eguali, con
nome diverso.
Un accordo è per definizione un'insieme simultaneo di più suoni riconducibili in successione di
terze, affinchè si possa identificare il suono fondamentale che darà il nome all'accordo stesso. Dalle
triadi ( accordi formati da tre suoni ) all'accordo di tredicesima ( sette suoni ), gli accordi possono
essere disposti ( scritti sul pentagramma ) in modo lato, stretto e rivoltati. Gli intervalli costituenti
l'accordo ne determina la modalità e la relativa specie. La disciplina che studia il succedersi degli
accordi, il loro significato cadenzale e strutturale è l'armonia. Regole e sintassi armoniche sono
fondamentali nella costruzione tonale di un brano musicale. Il linguaggio musicale evolvendo nel
tempo, giunge ad una completa “consapevolezza” armonico-tonale nei secoli XVIII° e XIX°. Non a
caso, questo periodo chiamato classico, coincide con le grandi figure di Bach, Mozart, Beethoven,
gli autori che meglio di altri rappresentano la summa di questa consapevolezza armonica, di questa
perfetta sintassi accordale, di questo discorso musicale basato appunto su regole melodiche ma
supportate da un'armonia coerente e ben definita nei suoi parametri accordali nonché strutturali di
frasi, periodi, forme ecc... Nel XX° secolo il linguaggio musicale è andato sempre più
differenziandosi, in certi casi, negando totalmente i parametri armonici classici, tuttavia, a tutt'oggi
la maggior parte di musica che si produce e che si ascolta è quella costruita su base tonale con
rapporti accordali riconducibili al classico sistema armonico-cadenzale.
Le principali cadenze caratterizzanti il discorso armonico tonale sono: la cadenza perfetta, la
cadenza plagale, la cadenza d'inganno, la cadenza sospesa. Questo susseguirsi accordale può essere
variato e modificato in relazione anche con la componente melodica ovvero con lo sviluppo
dell'intersecazione delle parti costituenti l'accordo stesso. Fra gli artefici di armonia cadenzale di
maggior rilievo va ricordato quello di modulazione, cioè quel passaggio ( modulante ) graduale e
coerente ad altra tonalità.