MOD-23 I.I.S. “C. MARCHESI” Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 1 di 15 Piano Annuale di Lavoro ANNO SCOLASTICO 2016/2017 Piano Annuale di Lavoro INSEGNANTE ZENNARO GIULIO MATERIA STORIA CL. 5 SEZ. AC 1) PROFILO INIZIALE DELLA CLASSE a) comportamento – partecipazione Il comportamento della classe è corretto, la partecipazione è abbastanza attenta e talvolta attiva. b) livelli di partenza I livelli di partenza sono da considerarsi all’interno degli standard normali. 2) OBIETTIVI DIDATTICI –DISCIPLINARI (conoscenze e abilità) Ai miei studenti propongo, in sintonia con il Dipartimento di Storia dell’Istituto, un percorso formativo che si pone i seguenti obiettivi: formare un interlocutore storico competente e un lettore che si sappia orientare nella molteplicità dei contributi alla ricerca storica formare un soggetto dotato di consapevolezza critica della complessità delle dimensioni storiche: dimensione politica, dimensione etica, dimensione religiosa, dimensione giuridica, dimensione economica, dimensione culturale e ideologica formare un soggetto che abbia acquisito il senso della temporalità e della spazialità, il senso della durata storica, delle rotture epocali formare un soggetto sensibile al quadro assiologico dei diritti umani e della cittadinanza, che sia un cittadino responsabile formare un soggetto capace di percepire criticamente le dinamiche storiche che influiscono sul presente, interessato a comprendere il presente a partire da un complesso di domande critiche circa il passato formare al senso critico e alla consapevolezza della causalità storica formare un soggetto che sappia distinguere il fatto dalle interpretazioni, ed assuma un atteggiamento non dogmatico nei confronti dei fatti storici, attento alla realtà e capace di assumere responsabilità nel presente. Ritengo inoltre essenziale adottare le competenze chiave in materia di cittadinanza attiva proposte dalla indicazioni nazionali 1. Sa apprendere (Organizza il proprio apprendimento individuando ed utilizzando varie informazioni, anche in funzione dei tempi disponibili). 2. Progetta il proprio apprendimento (Utilizza le conoscenze per definire progetti di conoscenza che realizza). 3. Comunica (Comprende ed espone in modo efficace per la comunicazione con gli altri). 4. Collabora e partecipa (Interagisce in gruppo per la realizzazione delle attività collettive). 0 Revisione 12/04/2006 Data Prima stesura Causale Direzione Redazione e verifica DS Approvazione I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 2 di 15 5. Agisce in modo autonomo e responsabile (Segue le regole e si responsabilizza nella relazione con gli altri.) 6. Risolve problemi (Affronta situazioni problematiche e contribuisce a risolverle, costruendo ipotesi adeguate e proponendo soluzioni che utilizzano contenuti e metodi delle diverse discipline). 7. Acquisisce ed interpreta l'informazione(Acquisisce le informazioni e ne valuta l'attendibilità e l'utilità). 8. Individua collegamenti e relazioni(Individua e rappresenta collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari). Le abilità oggetto della valutazione saranno le seguenti, tenendo presenti le esigenze di gradualità e propedeuticità implicate nella metodologia didattica: 1. La capacità iniziale di porsi delle domande significative e di rivolgerle con corretta metodologia al passato. 2. La capacità graduale di utilizzare, leggere e interpretare le diverse fonti attraverso cui il passato è trasmesso. 3. La tendenziale capacità di comunicare in modo ordinato, comprensibile e terminologicamente corretto, le informazioni raccolte attraverso un procedimento equilibrato di analisi e sintesi dei dati. 4. La iniziale capacità di istituire nessi significativi all’interno dello sviluppo storico e di cogliere l’evoluzione cronologica degli avvenimenti. 5. La capacità di cogliere il nesso causa-effetto negli avvenimenti storici e di esercizio della memoria storica. Gli obiettivi dell’insegnamento sono quelli del Dipartimento: formare un soggetto dotato di consapevolezza critica della complessità delle dimensioni storiche: dimensione politica, dimensione etica, dimensione religiosa, dimensione giuridica, dimensione economica, dimensione culturale e ideologica formare un soggetto che abbia acquisito il senso della temporalità e della spazialità, il senso della durata storica, delle rotture epocali formare un soggetto sensibile al quadro assiologico dei diritti umani e della cittadinanza, che sia un cittadino responsabile formare un soggetto capace di percepire criticamente le dinamiche storiche che influiscono sul presente, interessato a comprendere il presente a partire da un complesso di domande critiche circa il passato formare al senso critico e alla consapevolezza della causalità storica formare un soggetto che sappia distinguere il fatto dalle interpretazioni, ed assuma un atteggiamento non dogmatico nei confronti dei fatti storici, attento alla realtà e capace di assumere responsabilità nel presente. formare un interlocutore storico competente e un lettore che si sappia orientare nella molteplicità dei contributi alla ricerca storica Le conoscenze sono da considerarsi quelle che si acquisiscono con lo studio attento e continuo del programma dei contenuti della materia di cui al numero seguente. 3) PROGRAMMAZIONE DIDATTICA SUDDIVISA PER QUADRIMESTRI PRIMO QUADRIMESTRE I UNITA’ DIDATTICA (BELLE ĖPOQUE – ETÁ’ GIOLITTIANA) 1. Il primo Novecento, l’età dell’Imperialismo, la Belle Époque 1. Lo sviluppo industriale e tecnologico (seconda rivoluzione industriale), il consolidamento delle posizioni economiche e politiche della borghesia, lo sviluppo del capitalismo, la sua I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 3 di 15 connessione con il colonialismo e il monopolismo commerciale, la seconda globalizzazione dei mercati, l’emarginazione delle masse lavoratrici e spinte verso l’uguaglianza, il grande sviluppo dei trasporti (accorciamento dei tempi di percorrenza e di comunicazione; cfr. Il giro del mondo in 80 giorni) (par. 1). 2. Caratteri ideologici della Belle Époque: ottimismo, fiducia cieca nel progresso il darwinismo sociale, l’ideologizzazione del ruolo dell’Occidente, il Nazionalismo (definizione e caratteri), l’Imperialismo (definizione e caratteri), il militarismo, l’ideologia della violenza (Sorel), egualitarismo e internazionalismo, superomismo e ideologia dell’azione (par. 2) 3. Le relazioni internazionali. La sfida della Germania al dominio mondiale dell’Inghilterra e della Francia (Weltpolitik); le grandi alleanze: Triplice Alleanza e Triplice Intesa: origini e caratteri; il significato storico decisivo dell’episodio di Fascioda (1898); i focolai di tensione: la “polveriera balcanica” e la guerra russo-giapponese; la sconfitta dei russi a Tsushima (maggio 1904): genesi della sconfitta e significato storico (par. 3). 2. L’età giolittiana 1. La crisi di fine secolo: tendenze autoritarie e clima di anarchia: l’assassinio di Umberto I (29 luglio 1900) e gli scontri di Milano (eccidio di Milano del 1898 ad opera di Bava Beccaris) (par. 1). 2. La svolta liberale: la concezione giolittiana dello stato (concezione liberale dello stato come arbitro super partes). I meriti di Giolitti: industrializzazione e modernizzazione dell’Italia, concessione del diritto di sciopero, apertura alla partecipazione politica dei cattolici (patto Gentiloni), concessione del suffragio universale (par. 2). 3. La politica economica: la nascita della grande industria italiana; la situazione delle campagne e del Sud; le opere pubbliche e lo “stato sociale” (par. 3). 4. Gli aspetti negativi del governo giolittiano: trasformismo; dualismo (politica del doppio peso nord-sud); clientelismo, corruzione (“ministro della malavita” – Gaetano Salvemini). 5. Le politica estera: le relazioni internazionali: i rapporti con la Francia e con la Germania; i nazionalisti e la ricerca di un “posto al sole”; la preparazione diplomatica della impresa di Libia; la spedizione militare (1911-1912); i problemi della guerriglia e l’attacco alla Turchia; la conquista del Dodecaneso e l’incursione dentro lo Stretto dei Dardanelli; la pace di Losanna (1912) II UNITA’ DIDATTICA (LA PRIMA GUERRA MONDIALE E LA RIVOLUZIONE IN RUSSIA) 3. La Prima Guerra Mondiale I caratteri unici della Guerra. L’attentato di Sarajevo (par. 1). Le cause politiche (par. 2). Le cause economiche, sociali e culturali (par. 3) I fronti ed il primo anno di guerra. (par. 4) L’Italia in guerra. Il dibattito in Italia tra neutralisti ed interventisti. (par. 5) Dal 1915 al 1917. Il secondo anno di guerra; la guerra del mare; l’Italia entra in guerra. Il terzo anno di guerra, il fronte della Somme, la “Strafexpedition”; i tentativi di arrivare alla pace; la successione al trono austro-ungarico. Il quarto anno di guerra. La pace di Brest-Litovsk e le conseguenze militari del ritiro russo. La disfatta di Caporetto e la resistenza sul Piave. L’intervento americano e l’atteggiamento idealista di Wilson. (par. 6) Il crollo degli Imperi Centrali. 1918: l’anno della vittoria. La battaglia del Kaiser e la battaglia di Vittorio Veneto. (par. 7) La Conferenza di pace di Parigi (Versailles). I “14 punti di Wilson” e la Società delle Nazioni. I Trattati di Pace: errori di Inghilterra e Francia. Una nuova fase della storia mondiale (par. 8). I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 4 di 15 4. La Rivoluzione in Russia La Russia dopo il fallimento della riforma agraria del 1861. (par. 1) La Rivoluzione russa del 1905 (par. 2) La Rivoluzione di Febbraio e l’abdicazione dello Zar. Il ritorno di Lenin, le “Tesi d’Aprile” ed il governo Kerenskji. Il dualismo di potere. (par.3) Estate e autunno 1917. L’espulsione di Lenin. Il fallito colpo di stato di Kornilov e la riabilitazione dei bolscevichi. (par. 4) La Rivoluzione d’ottobre. Lenin al potere. Scioglimento dell’Assemblea costituente. La guerra civile. La Guerra Civile in Russia: verso il “Comunismo di Guerra”. L'intervento delle truppe dell'Intesa: e armate bianche. Trotskij e la creazione dell'Armata Rossa; l'eccidio della famiglia imperiale; la trasformazione in senso comunistico delle istituzioni russe; la polizia segreta e la repressione della dissidenza; i provvedimenti del governo Lenin; il comunismo di guerra (par. 5). La NEP e le sue caratteristiche; la repressione religiosa. Il problema della successione a Lenin: la tesi della "rivoluzione permanente" esportata in tutto il mondo di Trotskij (Comintern) e la tesi del "socialismo in un solo Paese" di Stalin; la morte di Lenin e la vittoria di Stalin nella lotta per la successione (par. 6). III UNITA’ DIDATTICA (L’affermazione dei totalitarismi: fascismo, nazismo, stalinismo) 5. Il difficile dopoguerra Le difficoltà del dopoguerra in Italia. L’Italia e i Trattati del 1919: questioni risolte e questioni aperte. Il mito della “Vittoria mutilata”. La Questione Fiumana e l’avventura dannunziana. (par. 1) Mussolini, “Il Popolo d’Italia” e la nascita del Partito Fascista. I Fasci di Combattimento ed il Programma di San Sepolcro. (par. 2) Le elezioni del 1919: socialisti, liberali e Partito popolare. Don Sturzo e la nascita del Partito Popolare Italiano. Il partito socialista. (par. 4) Il “Biennio rosso” (1919-1921). L’occupazione delle fabbriche e l’atteggiamento di Giolitti. Il Congresso di Livorno e la nascita del Partito Comunista italiano. (par. 4) La caduta di Giolitti e i ministeri di Bonomi e Facta (par. 1) e la Marcia su Roma. Le squadre fasciste e la violenza diffusa. L’atteggiamento della borghesia nei confronti del Fascismo e la svolta monarchica di Mussolini. (par. 5). Mussolini al governo e il caso Matteotti. Le legge “Acerbo”, le elezioni politiche del 1924; il “delitto Matteotti”, l’Aventino e l’instaurarsi della dittatura fascista con il Discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925. (par. 6). IL REGIME FASCISTA: La dittatura fascista e le “leggi fascistissime”; la persecuzione dell’opposizione; il compromesso con la borghesia; gli organismi del regime. Il fascismo e la Chiesa cattolica. Il fascismo e la monarchia (par. 7). La politica economica e sociale del fascismo. Dirigismo, autarchia e corporativismo. Le battaglie del grano. La politica verso i giovani e la famiglia (par. 8). 6. LA GERMANIA VERSO IL TOTALITARISMO NAZISTA La Repubblica di Weimar: crollo finale dell’Impero nel novembre 1918. La guerra civile in Germania: la Rivoluzione Spartachista (“settimana di sangue”). La Repubblica di Weimar e le difficoltà per la fragile democrazia tedesca; l’iperinflazione e la grave crisi del 1923 (par. 1). Hitler e la nascita del Nazismo; la formazione politica di Hitler; il partito nazionalsocialista dei lavoratori. La comunicazione hitleriana. Il "putsch di Monaco" del 1923 (par. 2). I fondamenti dell'ideologia nazista nel Mein Kampf: il nazionalismo, il pangermanesimo, la teoria dello "spazio vitale ("lebensraum"), il razzismo, l'antisemitismo, l'antibolscevismo, anticomunismo, führerprinzip, totalitarismo. (par. 3) I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 5 di 15 La Repubblica di Weimar negli anni Venti. Il Patto di Locarno, il Piano Dawes ed il Patto BriandKellog: verso un periodo di distensione e di dialogo. Le ripercussioni della crisi del `29 sulla Germania. Squadre hitleriane e paramilitari, liturgie naziste e propaganda. L'ascesa politica "apparentemente democratica" di Hitler: le elezioni del settembre 1930, marzo 1932 (presidenziali), luglio e novembre 1932 (par. 4). Il Nazismo al potere: il Cancellierato (gennaio 1933) le elezioni del 5 marzo f1933, l'incendio del Reichstag e l'assunzione dei pieni poteri. La Germania nazista: l'eliminazione dei nemici interni (la "notte dei lunghi coltelli") (par. 5). 7. L’Unione Sovietica e lo stalinismo Stalin conquista il potere: Il rapporto politico tra Lenin e Stalin; il rapporto politico tra Stalin e Trockij. “Rivoluzione permanente” contro “socialismo in un Paese solo”. Stalin al potere. La Rivoluzione russa e il socialismo europeo e mondiale. (par. 1) L’Unione Sovietica negli anni Trenta. Il culto della personalità di Stalin; il sistema burocratico. La collettivizzazione forzata della campagne; la repressione dei kulaki e lo sterminio per fame dell'Ucraina; L’industrializzazione a tappe forzate: i piani quinquennali e lo stachanovismo (par. 2). Gulag, processi staliniani e repressione. Le "grandi purghe" dell'Armata Rossa nel 1936-38; la liquidazione di Trotskij e degli altri bolscevichi protagonisti della Rivoluzione d'Ottobre; la persecuzione dei dissidenti: il "sistema Gulag"; la vicenda di Solgenitsin e la sua preziosa testimonianza storica (par. 3). I caratteri comuni ai totalitarismi del XX secolo: una ideologia ufficiale; terrore poliziesco e persecuzione della dissidenza politica; propaganda e censura; politica estera aggressiva; controllo dell’economia (dirigismo) e dell’esercito. SECONDO QUADRIMESTRE IV UNITA’ DIDATTICA (La politica e l’economia internazionale tra le due guerre – anni Venti e Trenta) 8. Gli Stati Uniti e la crisi di Wall Street del 1929 L'ottimismo della "mano invisibile" nell'economia capitalistica e la crisi mondiale del `29 come crisi di sovraproduzione; il crollo della Borsa di Wall Street e le ripercussioni mondiali (par. 2). Il "New Deal" di Roosevelt e il Keynesianesimo come capitalismo guidato dallo Stato e dalla politica (par. 3). 9. Fascismi e democrazie in Europa negli anni Trenta La diffusione del fascismo e del nazismo in Europa. Condizioni del dopoguerra che hanno favorito l’affermazione del nazi-fascismo. Caratteri comuni ai fascismi europei (par. 1). La guerra civile spagnola: dalla monarchia alla repubblica; le riforme troppo ardite del governo repubblicano; la reazione della destra e la formazione della Falange; le elezioni del 1933 e il ritorno della destra al potere; la rivolta delle Asturie e i disordini nel Paese; la costituzione della Guardia Civile di Francisco Franco; il successo del fronte Popolare nelle elezioni del 1936; l'uccisione di Sotelo e il colpo di stato di Franco contro il governo legale di Madrid; la guerra civile; l'intervento italo-tedesco e la reazione internazionale; le Brigate internazionali; l'episodio di Guernica e il suo significato storico; la vittoria militare di Franco (par. 2). La politica dell’ appeasement e l’illusione di mantenere la pace. La politica estera aggressiva della Germania nazista: 1: il plebiscito della Saar (13 gennaio 1935); 2. Il riarmo della Germania (marzo 1935); 3. l'occupazione della Renania (marzo 1936); 4. l'Asse Roma-Berlino e il suo significato storico (ottobre 1936); 5. l'adesione del Giappone: l'Asse Roma-Berlino-Tokio e il suo significato storico (ottobre 1937) 6. l'Anschluss (annessione) dell'Austria al Terzo Reich (12 marzo - 10 aprile 1938) e il fallito tentativo di annessione del luglio 1934 a causa della opposizione di Mussolini; 7. la questione dei Sudèti,Ta Conferenza di Monaco (29-30 settembre 1938): le I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 6 di 15 intenzioni di Mussolini e il fallimento della sua mediazione 8. l'occupazione della Cecoslovacchia e dell'Albania (marzo-aprile 1939); 9. il Patto di non aggressione tedesco-sovietico RibbentropMolotov (23 agosto 1939) e il suo significato storico (par. 3) La conquista dell'Etiopia: le motivazioni e le difficoltà dell'impresa; la conduzione della spedizione; l'inutile intervento della Società delle Nazioni; le conseguenze della conquista dell'Etiopia (cfr. cap. 9, par. 4). Leggi razziali e antisemitismo: le leggi di Norimberga (settembre 1935); la “notte dei cristalli” (9-10 novembre 1938); la conferenza di Wannsee e la soluzione finale. Le leggi razziali in Italia (par. 5). V UNITA’ DIDATTICA (Il mondo nella catastrofe della Seconda Guerra mondiale) 10. La Seconda Guerra mondiale 1. L’invasione della Polonia da parte della Germania e della Unione Sovietica. La questione del “Corridoio di Danzica”. La dichiarazione della guerra. Caratteristiche della Il Guerra mondiale. La "drôle de guerre" tra Francia e Germania; la guerra totale e il blitzkrieg; le caratteristiche della guerra lampo e dell’arma corazzata; l'attacco alla Norvegia. L'attacco alla Francia e le motivazioni della vittoria tedesca: l'inutilità delle vecchie tattiche militari e il dramma di Dunkerque; la clamorosa vittoria tedesca. La "non belligeranza" dell'Italia: le motivazioni; l'attacco alla Francia e le relative ragioni; la resa della Francia, la costituzione del governo di Vichy e la resistenza di De Gaulle. L'elezione di Churchill a Primo ministro inglese: il discorso di insediamento; l'attacco aereo all'Inghilterra: caratteristiche: la vittoria della RAF e le relative spiegazioni (par.1). 2. La guerra nei Balcani, in Medio Oriente e in Africa. La guerra parallela di Mussolini. L'attacco italiano alla Grecia (settembre 1940); Il controllo del Canale di Suez e El Alamein. L'offensiva italiana in Africa e nel Mediterraneo e le prime sconfitte. (par. 2) 3. Il 1941: i fatti decisivi e le ragioni di questo anno di svolta. L’attacco all‘Unione Sovietica. Le ragioni dell’attacco. Le linee dell’offensiva. La resistenza dell’Unione Sovietica. La battaglia di Stalingrado: il significato storico. La drammatica ritirata; la distruzione della ARMIR (par. 3). 4. Giappone e Stati Uniti: la guerra del Pacifico. La Carta Atlantica (14 agosto 1941) e il fondamento politico dell'ONU; le strutture e le funzioni; elementi critici; l'attacco giapponese a Pearl Harbour (7 dicembre 1941); le ragioni dell'attacco, le conseguenze e il significato storico: imperialismo e colonialismo nipponico e americano. Midway, Guadalcanal, Marianne Isole Salomone. (par. 4) 5. Lo sbarco in Sicilia (10 luglio 1943); l'incontro di Feltre tra Mussolini e Hitler e il suo fallimento (19 luglio 1943); la Seduta del Gran Consiglio e la caduta del fascismo (25 luglio 1943): le cause e il significato storico; il primo governo Badoglio; l'armistizio dell'8 settembre: ragioni e tragiche conseguenze per l'esercito italiano: "Tutti a casa"; la divisione dell'Italia: il "piano Alarico"; la fuga del re e del governo e l'occupazione tedesca di Roma. I tragici tentativi di resistenza dell'esercito italiano: il sacrificio di Cefalonia; la detenzione di Mussolini sul Gran Sasso e la sua rocambolesca liberazione (12 settembre 1943); la costituzione della Repubblica di Salò: motivazioni e significato storico (par. 5). 6. Operazione Overlord. Le conferenze di Casablanca e di Teheran. Lo sbarco in Normandia. Il profilarsi della sconfitta per i tedeschi. La morte di Hitler (par. 6) 7. L’era atomica: l’estrema resistenza giapponese. Hiroshima e Nagasaki: aspetti scientifici, storici e morali dell’uso dell’arma atomica. (par. 7) 11. Antifascismo, Resistenza e Shoah 1. La nozione di antifascismo in Italia. L’antifascismo in Europa. La nozione di Resistenza. (par. 1). 2. L'origine della Resistenza: caratteri; giudizio storico; fasi; componenti; la Resistenza come guerra civile, guerra di liberazione e come rivoluzione; il giudizio di Pavone; la nascita e il ruolo del CLN; la guerra partigiana e la guerra alleata: rapporti e difficoltà. L’esito della guerra civile. (par. 2) 3. Le fasi della liberazione: le "quattro giornate di Napoli"; le difficoltà sulla "Linea Gustav"; la I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 7 di 15 Conferenza di Teheran: significato e conseguenze; la battaglia di Cassino e lo sbarco di Anzio. II Congresso di Bari e la svolta di Salerno: caratteri e significati; l'accordo del 12 aprile 1944 per l'indizione del Referendum sulla Monarchia; il "Governo dei sei partiti": la guerra del terrore e la reazione tedesca: Ardeatine e Marzabotto. La liberazione di Roma (4 giugno 1944); il governo Bonomi e la liberazione di Firenze (11 agosto 1944) e la "Linea gotica". La liberazione di Milano e dell'Italia del Nord (25 aprile 1945); la "questione adriatica", l'eccidio di Porzüs, la pulizia etnica di Tito, le foibe; l'espulsione degli italiani d'Istria (l’ “esodo”); le motivazioni ideologiche, i caratteri e le conseguenze della questione adriatica; la questione di Trieste. (Appunti presi in classe) 4. Una politica di sterminio: la shoah e lo sterminio degli Zingari. L’insurrezione del Ghetto di Varsavia (par. 4) 6UD STO 3C (Sesta Unità Didattica) Il mondo nella “Guerra Fredda” 12. Il nuovo ordine internazionale 1. Il mondo bipolare. Superpotenze, Paesi vincitori e ONU. La Conferenza di Jalta e significato storico. Il ruolo delle superpotenze URSS (Unione Sovietica) e USA (Stati Uniti d’America). Gran Bretagna, Francia e Europa Occidentale. La questione della spartizione della Germania. Il processo di Norimberga: i significati giuridici, filosofici e politici universali. L’origine del diritto umanitario internazionale: crimini di guerra e crimini contro l’umanità. L’influsso del dibattito di Norimberga sulla Organizzazione delle Nazioni Unite e sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Lo Statuto dell’ONU e la Dichiarazione dei Diritto Umani (10 dicembre 1848). 2. La divisione dell’Europa. Le “democrazie popolari”: (“Repubblica democratica”: lettura a pag. 286) Si innalza la “cortina di ferro”. Il colpo di stato di Praga. Il blocco di Berlino: inizia la “guerra fredda”. La divisione della Germania: Germania Federale e Repubblica Democratica tedesca. La carta politica d’Europa nel 1949. La fuga e l’esodo delle popolazioni tedesche. La situazione dei Balcani. (par. 2). 3. La “guerra fredda” e la divisione del mondo. Il concetto di “Guerra fredda” e sue caratteristiche: equilibrio del terrore, ruolo della propaganda, deterrenza nucleare, teorie del contenimento e della “sovranità limitata”, pace globale, guerre locali. Il Piano Marshall: strumento di sostegno economico e di pressione politica. La Nato e il Patto di Varsavia. Verso la decolonizzazione. 13. L’Oriente 1. La questione dell’indipendenza dell’India. Il Partito del Congresso e la Lega musulmana. Gandhi e la scelta per la lotta non violenta. La non violenza come scelta di forza etica e non di debolezza. Disobbedienza civile e resistenza passiva. La figura di Mohandas Gandhi. La resistenza passiva e il massacro di Amritsar. La marcia del sale. Gli anni Venti e Trenta. Le elezioni del 1937. 2. La Cina e la rivoluzione comunista. La fine del millenario Impero cinese. Il nazionalismo cinese e il Guomindang. La guerra civile in Cina: la fase dei signori della guerra (Sun Yatsen e Yuan Shikai) (appunti del professore) e la lotta tra Chang e Mao, capo del partito comunista cinese (caratteri del comunismo maoista): le campagne di annientamento e la Lunga Marcia. L’attacco giapponese alla Cina e la riappacificazione in funzione antigiapponese. La ripresa della guerra civile dopo la fine del conflitto mondiale. La capitolazione di Chang, la fondazione della Repubblica nazionalista cinese a Taiwan e la fondazione della Repubblica Popolare Cinese. (par. 5). 3. La Cina nella seconda metà del Novecento (1949-1989). Le scelte politiche di Mao per la costruzione della Cina comunista. Il rapporto tra Cina e Unione Sovietica. La rivoluzione culturale. L’uso degli studenti e della cultura contro i nemici politici: giudizio critico ed esiti tragici. Deng Xiaoping e l’introduzione del Capitalismo Comunista di Stato. (par. 6). 14. L’Africa e la decolonizzazione 1. Algeria e Libia. I francesi in Algeria. La guerra in Algeria. L’Italia e la Libia. Gheddafi. (par. 3). I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 8 di 15 2. L’indipendenza del Sudafrica e la segregazione razziale. Il Sudafrica nel XX secolo. Nelson Mandela e la lotta contro l’apartheid. (par. 4). 3. Il genocidio ruandese. 15. La Guerra di Corea e l’America Latina 1. L’area del Pacifico: Corea del Nord e corea del Sud. La penisola coreana dopo la Seconda Guerra mondiale. Una tipica situazione da “Guerra fredda”. La guerra di Corea (1959-1953). (par. 2). L’origine della Guerra di Corea. 2. L’America Latina: il modello cubano e l’influenza degli Stati Uniti. I sistemi politici nell’America Latina: loro caratteristiche e tipologie. I soggetti politico-sociali ed economici. I modelli politici di riferimento della seconda metà del Novecento. Cuba nella prima metà del Novecento. Fidel Castro e Ernesto “Che” Guevara. La rivoluzione contro Batista e la proclamazione della Repubblica. Il carattere violento e repressivo della rivoluzione. Aspetti positivi e aspetti critici. L’embargo e la spedizione della Baia dei Porci. (par. 3). La guerriglia in America Latina. 16. USA e URSS nella Guerra Fredda 1. L’Unione Sovietica nel dopoguerra. La fine dello stalinismo e l’inizio dell’era Krusciov. Il XX Congresso del PCUS e la destalinizzazione. La coesistenza pacifica e la sfida per la conquista dello spazio. La rivolta in Ungheria e l’intervento sovietico. (par. 1) 2. L’America di Kennedy e il confronto con l’URSS. I miti kennediani. La Beat generation. Kennedy e la “nuova frontiera” dei diritti civili. Il “sogno” di Martin Luther King. La crisi di Cuba e la costruzione del muro di Berlino. La sfida della conquista dello spazio. (par. 2). 3. La Guerra in Vietnam. I problemi della decolonizzazione della penisola indocinese e la diffusione del Comunismo come ideologia anti-occidentale e la sua alleanza con il nazionalismo. La sconfitta della Francia a Dien Bien Phu e il coinvolgimento degli Stati Uniti sotto la presidenza Kennedy. La pista Ho Chi Minh. Lindon Johnson e l’escalation militare degli USA in Vietnam: le conseguenze nella opinione pubblica americana ed occidentale: i campus statunitensi. Contestazione e fronte interno. La Guerra del Vietnam e la stampa. Le trattative di pace a Ginevra e il ritiro degli Americani: la prima sconfitta per gli USA e la prima vittoria per i comunisti. L’allargamento della guerra e del Comunismo in Cambogia: il tragico regime di Pol Pot e dei Khmer Rossi. (par. 3). 4. Distensione e Guerra Fredda. L’equilibrio del terrore tra USA e URSS. I trattati SALT di non proliferazione nucleare. Il “Disgelo” fra le grandi potenze e la coesistenza pacifica basata sulla spartizione bipolare del mondo. “Il rapporto di Krusciov sullo stalinismo”. La “Pacem in terris”. (par. 5). 17. Il Medio Oriente e il conflitto arabo-israeliano 1. La svolta della Prima guerra mondiale. Lo smembramento dell’Impero Ottomano e la nascita della Repubblica Turca. La questione di Cipro. La questione armena. Lawrence d’Arabia e il suo ruolo storico. (par. 1). 2. La nascita dello Stato di Israele. La Diaspora del popolo ebraico nel 70 e 135 d. C. Il Sionismo di Theodore Herzl alla fine dell’Ottocento. L’immigrazione ebraica e i kibbutz. La Dichiarazione di Balfour sulla Palestina inglese. David Ben Gurion e la proclamazione dello Stato di Israele. Le guerre arabo-israeliane. (par. 2). 3. La questione israeliano-palestinese dal 1948 al 1967. Lo scenario internazionale. La Lega araba. 1948-49: la prima guerra arabo-israeliana. La Striscia di Gaza. Gerusalemme, città interreligiosa. La costruzione dello Stato di Israele. La crisi di Suez del 1956 e la Seconda Guerra araboisraeliana. Nascita dell’OLP e identità palestinese. Arafat e il fondamentalismo arabo. La Guerra dei Sei giorni (terza guerra arabo-israeliana) (par. 3). 4. Arabi contro Palestinesi: “Settembre Nero”. La Guerra del Kippur (quarta Guerra araboisraeliana) del 1973. La crisi petrolifera del 1973 (par. 4). 5. Camp David, Intifada, Road Map. Begin e Sadat a Camp David, 1978-79. La crisi libanese. Diplomazia internazionale al lavoro e Intifada. La Road Map e il difficile percorso verso la pace. Clinton, Arafat e Rabin. L’accordo di Oslo. L’assassinio di Rabin. Hamas e il dualismo di potere I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 9 di 15 nello Stato palestinese oggi. Il genocidio degli Armeni; La questione israeliano-palestinese. (par. 5). 18. La nascita dell’Unione Europea 1. L’Europa unita nella divisione della Guerra Fredda. La costruzione di un’entità nuova. Le tappe dell’allargamento. Il Manifesto di Ventotene. “Mai più guerra”. I problemi della ricostruzione e sviluppo dell’economia. Le vie per l’unificazione e l’esigenza di darsi istituzioni comuni. L’esigenza di un’Europa capace di darsi istituzioni comuni. (par. 1) 2. Nascita del Consiglio d’Europa e fallimento dell’unificazione politica. Le prime istituzioni economiche europee. Nascita della CECA, dell’EURATOM e della CEE: Trattati di Parigi e Roma. Prospettiva federalista e prospettiva funzionalista: Spinelli e Monnet. Istituzioni e finalità della CEE. Il principio di sussidiarietà. (par. 1) 3. Integrazione europea e Ostpolitik. L’Europa dei Nove. Il muro di Berlino e l’Ostpolitik di Brandt.Il caso dell’Irlanda. La Primavera di Praga, il “Maggio francese” e l’Europa. La Conferenza di Helsinki: disarmo e disgelo (par. 2). 4. L’allargamento della spazio economico europeo. Le elezioni per il Parlamento europeo (1979). Il Sistema Monetario europeo (SME). La fine del fascismo in Grecia, Portogallo e Spagna e la loro entrata in Europa. L’Europa dei Dodici (par. 3). “Il Manifesto di Ventotene”. 7UD STO 3C (Settima Unità Didattica) L’Italia dal Dopoguerra agli anni 19. La nascita della Repubblica: dal 1945 al 1948 1. L’Italia dopo il 25 aprile. Un Paese da ricostruire materialmente, moralmente, politicamente. Il travaglio politico e istituzionale in Italia dopo la conclusione della guerra. Il quadro internazionale. La divisione del Paese. Il separatismo in Sicilia. La questione della monarchia: Vittorio Emanuele III e Umberto II. (par. 1) 2. Il Governo Parri e le sue difficoltà. Caratteri e motivazioni della crisi. Il Primo Governo De Gasperi. La questione agraria: mezzadri, braccianti, coltivatori diretti. Le lotte contadine tra il 1945 e il 1949. La Democrazia Cristiana e i governi successivi di De Gasperi: la figura storica di De Gasperi e la sua importanza. (par 2) 3. La nascita della Repubblica. Le trattative per il Referendum Istituzionale. Il Referendum del 2 giugno 1946: contenuto, esito, significato storico. Le elezioni per la Costituente: composizione e tradizioni presenti che si sono armonizzate nella Costituzione. L'Assemblea Costituente e la Costituzione. I valori, i caratteri e la struttura della Costituzione. Le Istituzioni della Repubblica. Le relazioni internazionali nella Costituzione. La proclamazione della Repubblica. L’esilio di Umberto II (par. 3) 4. Il secondo Governo De Gasperi. Il viaggio di De Gasperi negli Stati Uniti. Difficoltà e contrasti all'interno della coalizione. La campagna elettorale del 1948. La rottura dell’unità tra i partiti antifascisti. L’esito delle elezioni del 1948: conseguenze politiche. L’attentato a Togliatti. (par. 4). 20. Sviluppo industriale e trasformazioni sociali: il decollo economico 1. La struttura produttiva dell’Italia del dopoguerra. La disastrosa situazione economica. Inflazione e produzione. L’agricoltura e l’industria. La politica economica di Luigi Einaudi. L’esito delle sua decisione e il ruolo dell’IRI. II decollo economico: aspetti positivi e limiti dello sviluppo economico. I gravi problemi della ricostruzione e gli aiuti americani. (par. 1) 2. La situazione sociale. I sindacati e i partiti. Le lotte sociali nelle campagne tra il 1945 e il 1950. La piccola proprietà contadina. Il modello emiliano della comparazione. Il comunismo emilianoromagnolo. La mezzadria in Sicilia. (par. 2). 3. Le riforme dei governi centristi. La riforma agraria. La Cassa per il Mezzogiorno. La costruzione dell’Autostrada del Sole. L’emigrazione al Nord. L’intervento della polizia: la strage di Portella della Ginestra. Il ruolo di Enrico Mattei. Iniziativa privata ed enti pubblici. Alti profitti e bassi salari. L’influsso del modello americano di vita. I simboli del boom economico: vespa e 500 (par. 3). I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 10 di 15 21. La contestazione del Sessantotto e gli anni del terrorismo. 1. Partiti e governi negli anni Cinquanta. Una società in rapida espansione. La “legge truffa”. Il Centrismo: i governi di coalizione. I partiti di centro, i partiti di destra, i partiti di sinistra. Partito comunista e Movimento sociale. Il centrismo di De Gasperi. La questione di Trieste. I riflessi in Italia della rivolta ungherese del 1956. (par. 1). 2. La svolta del centrosinistra. L’ipotesi del centrosinistra e il governo Tambroni. Gli scontri di Genova del 1960. Fanfani e il primo governo di centrosinistra. La politica di programmazione e pianificazione. La figura di Papa Giovanni XXIII e il Concilio Vaticano II. I governi di Aldo Moro. L’introduzione delle Regioni. Moro. Fanfani, Nenni e Togliatti: i protagonisti della politica di centrosinistra. 3. 1968-1978: un decennio di forti tensioni. Il “maggio francese” e la situazione italiana del 1968-69. Il movimento studentesco. La figura di Don Milani e la “lettera a una professoressa”. La contestazione studentesca del `68. Le lotte sindacali dell'autunno caldo. II movimento del '68 e il mondo operaio: l'intellettuale organico. La strage di Piazza Fontana e la strategia della tensione. Gli anni di piombo e il "terrorismo "rosso". La strategia della tensione. La sinistra extraparlamentare. Le Brigate Rosse e la lotta armata. Aldo Moro e il compromesso storico di Berlinguer. La crisi petrolifera del 1974 e le domeniche a piedi. La nascita del centrosinistra. Le rivolta degli studenti. Giudizio storico sul Sessantotto: gli spunti critici di Pasolini. 4. Le lotte per i diritti civili (par. 4). 5. Gli Anni Ottanta e il PSI di Bettino Craxi. (par. 5) 22. Il 1989: la fine della Guerra fredda 1. La fine della guerra fredda (par. 1). La storia dalla fine del Novecento a i primi anni Duemila. 23. Unità didattica sui Diritti Economici e Sociali 4) RACCORDI INTERDISCIPLINARI Non è previsto un intervento specifico su questo punto 5) INTERVENTI DI RECUPERO PREVISTI Agli allievi in difficoltà verranno proposte lezioni di raccordo e di ripresa delle parti non recepite; assegnazione di testi e di precorsi di recupero particolari; esercitazioni ed interventi ad hoc di verifica. 6) METODOLOGIA D’INSEGNAMENTO (lezione frontale, gruppi di lavoro, etc.) Innanzitutto il metodo per indagare un qualsiasi oggetto è imposto dall’oggetto stesso. Questo principio elementare, che vale per qualsiasi processo di conoscenza, nel caso della storia significa che devo fare i conti con la peculiare caratteristica dell’oggetto in questione: il fatto che la storia è la trama dell’esperienza umana. Ciò che caratterizza l’esperienza storica è il fattore umano, non è tanto il susseguirsi di fatti meccanicamente determinati, ma il fluire delle scelte concrete fatte da uomini e il senso di questi avvenimenti che, a partire dai protagonisti e contemporanei stessi, gli uomini hanno dato via via in tempi successivi a quella stessa storia. Gli avvenimenti per essere significativi oggi devono essere collegati tra loro da un senso, il più possibile vicino a quello originario, proprio di coloro che hanno vissuto da protagonisti i fatti storici. La storia è organica: essa è un intreccio di continuità e crisi, di novità e di durata., di necessario e di contingente, visti non come alternativi ma coesistenti e coessenziali. Bisogna sempre riportare il passato al presente dell’io. Il passato preso in sé non ha interesse, ma occorre fare sempre riferimento agli avvenimenti fondamentali della persona a cui poter ricondurre la I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 11 di 15 propria esperienza. E’ questo il “trucco”: suscitando domande che interroghino il passato a partire dal presente e dalle mie esigenze elementari, si possono ricevere dal passato risposte vive e significative, destare lo stupore della ricerca e il desiderio di imparare. E’ questo in fondo il grande insegnamento degli Umanisti e degli uomini del Rinascimento che cercavano negli esempi degli antichi risposte nuove per i problemi di quel tempo . Non si tratta di mettere la storia nell’imbuto del presente. Come nemmeno di esaurire e di dire tutto. Si tratta semplicemente di lasciare emergere l’umano e di valorizzare le domande che facilitano ciò. Immergersi nel passato, allora, non è fine a se stesso, ma è per coglierne le coordinate essenziali a formare uno spirito critico, aperto al dato e problematico di fronte a tutto il reale. La storia dovrebbe riprendere possesso di ciò che le è più proprio: narrare i fatti e fare incontrare le giovani generazioni con persone vive in una trama significativa di avvenimenti e di risalita alle fonti e ai documenti, cercando di rinvenire le tracce e la “narrazione” della vita concreta dell’uomo. E’ prevista una attività di LABORATORIO DI CITTADINANZA LABORATORIO DI CITTADINANZA Definizione E’ una attività di gruppo non frontale, interattiva e partecipata. Scopo – Motivazione Scopo del Laboratorio è di attivare negli studenti una modalità di lavoro di gruppo per cui l’allievo interagisce con i compagni, con i contenuti didattici e la metodologia di apprendimento. Motivazione è rendere partecipe l’allievo alla acquisizione delle conoscenze in modo attivo e rielaborativo. Obiettivi Conseguire una buona capacità di: acquisizione di metodologia di lavoro storico rielaborazione pratica delle conoscenze teoriche apprese capacità di organizzazione di lavoro personale e di gruppo interazione nelle dinamiche di gruppo partecipare attivamente al processo di apprendimento Contenuti Il percorso storico dei Diritti Umani La cultura dei Diritti Umani La crisi economica e la situazione internazionale Metodologia adottata I lavori di gruppo sono sviluppati secondo il metodo della peer-education Prodotti previsti Il laboratorio prevede l’esito di una produzione qualsiasi tra testi cartacei, CD, foglio WEB, valutabili e pubblici (rivolti alla Scuola e all’esterno) Monitoraggio Questionario di valutazione mensile autogestito dagli studenti I.I.S. “C. MARCHESI” Piano Annuale di Lavoro MOD-23 Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 12 di 15 Valutazione I lavori prodotti e l’attività di Laboratorio sono valutati secondo i criteri della disciplina esposti al n. 10 come voto pratico. 7) MATERIALI DIDATTICI (testo, attrezzature, tecnologie multimediali- laboratori, videoregistratore/registratore, ect....) Libri di testo: M. Trombino – M. Villani, Storiamondo 1, Il Capitello, Torino 2012. Materiali che attengono ai lavori di Laboratorio di Cittadinanza e Diritti Umani 8) ATTIVITA’ INTEGRATIVE PREVISTE (uscite, conferenze, etc....) Si rinvia alla programmazione didattica del Consiglio di Classe. Si suggeriranno mete adeguatamente esemplificative di parti del programma previsto. 9) TIPOLOGIE DI VERIFICA E LORO NUMERO PER QUADRIMESTRE Sono previste per tutti tre valutazioni ufficiali sommatorie nel primo Quadrimestre, una orale e due scritte a Tipologia B (Quesiti a risposta singola in forma sintetica) o a Tipologia A (quesiti a risposta rielaborativa) a scelta sui contenuti concettuali e sulle principali definizioni della materia trattata. Nel secondo Quadrimestre sono previste due verifiche orali, due scritte e una verifica pratica per quanto riguarda l’attività laboratoriale prevista nella Ottava Unità Didattica. Sono previste inoltre conversazioni di verifica “formative” tese a certificare se gli studenti sono aggiornati nel loro studio mentre si procede nelle spiegazioni. Queste verifiche tendono a produrre un tipo di valutazione che è di completamento a quello emergente dalle interrogazioni “ufficiali”. 1. Tutto il programma curricolare va diviso in sette parti e verificato tutto. E’ possibile dividere in due parti il materiale previsto per una verifica: in questo caso si fa la media dei due voti. 2. Tutti devono essere verificati su tutto. Se qualcuno è assente deve recuperare. Il recupero è automatico e immediato a partire dal ritorno a scuola. 3. Le verifiche non sono a sorpresa ma concordate con la classe. Si stabilisce di comune accordo una data di inizio, dopo la quale tutti possono essere interrogati. 4. Si può concordare una lista d’ordine di interrogazione: questo permette di programmarsi meglio e organizzare per tempo il proprio studio. Se si decide di stabilire una lista non sono possibili giustificazioni fatte lo stesso giorno dell’interrogazione. Se non si riesce a prepararsi, si può cercare un sostituto o si avverte il professore entro la sera prima, giustificando il motivo. 5. Se uno è assente ingiustificato il giorno in cui è programmata la verifica, recupera automaticamente il giorno del rientro e deve giustificare l’assenza al professore. Se l’assenza ingiustificata si verifica una, due o più volte, si tiene conto nella valutazione (uno o più voti in meno), a) perché si acquisterebbe in modo ingiustificato un vantaggio rispetto agli altri compagni e quindi per correttezza verso di loro che si sono preparati prestando fede ai propri impegni; b) anche il tempo fa parte della verifica: se uno non rispetta il tempo è un fattore negativo che va valutato; c) non presentarsi in modo ingiustificato nel momento in cui ci si è impegnati comporta una mancanza di responsabilità nei confronti dello studio e della verifica che va valutato come carenza di impegno; d) nella valutazione si deve tenere conto anche dell’impegno, della diligenza e della precisione con cui si svolge il lavoro. 6. E’ sempre possibile uno slittamento in avanti del tempo della verifica se l’ordine delle interrogazioni non può essere osservato per causa di forza maggiore. MOD-23 I.I.S. “C. MARCHESI” Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 13 di 15 Piano Annuale di Lavoro 7. Le eventuali verifiche formative (in itinere o volanti) o le valutazioni nelle ricerche vengono sommate tra loro facendo così media fra loro e producendo un voto finale (sommativo) per Quadrimestre, che va aggiunto ai tre ufficiali e va a fare media con essi. 10) CRITERI E TABELLA DI VALUTAZIONE I Criteri di valutazione sono i parametri su cui giudicare l’acquisizione o meno degli Obiettivi didattici della disciplina, di cui al punto 2, a loro volta scaturenti dal POF, secondo il seguente schema e basandosi sulle successive “Griglie di Valutazione”: 1) Conoscenza dei contenuti, (comprendente) - accettabile o apprezzabile profondità e ampiezza della preparazione - sufficiente precisione concettuale nell'esporre le idee fondamentali - discreta capacità d’orientamento nelle nozioni richieste - sufficiente capacità di collegamento con il contesto storico e culturale - iniziale, almeno, capacità di cogliere lo sviluppo del pensiero 2) Espressione ed esposizione - discreta precisione e proprietà terminologica - scorrevolezza, chiarezza, varietà e brillantezza espositiva 3) Assimilazione e rielaborazione personale - capacità di porsi le domande filosofiche - graduale capacità di rilevare eventuali contraddizioni e di istituire collegamenti e confronti fra gli autori - correttezza metodologica, intesa come capacità di distinguere tra conoscenza dell'autore e giudizio critico - rigore logico del ragionamento - capacità d’analisi di un testo filosofico. “GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PROVA ORALE” Voto 1 - <4 4 - <5 5 - <6 6 A) Conoscenze dei contenuti della disciplina Nulle o scarsissime, del tutto confuse o contraddittorie Scarse, lacunose, frammentarie Superficiali, organizzate, parzialmente lacunose B) Esposizione contenuti Nulla o molto lacunosa, del tutto frammentaria e confusa Linguaggio impreciso, incoerente, disordinato non Essenziali e corrette Linguaggio approssimativo Esposizione sostanzialmente dei C) Risoluzione problemi Nulla, del tutto sconnessa, priva della capacità di autocorrezione Scarsa, incoerente, con fragili capacità di autocorrezione Modesta e parziale, con connessioni logiche non del tutto corrette Connessioni logiche corrette di D)Rielaborazione autonoma dei contenuti Nulla o scarsissima Si orienta in misura molto limitata, tendendo semplicemente a ripetere Orientamento limitato, con schemi rigidi Essenziale capacità di orientamento, con minima consapevolezza di MOD-23 I.I.S. “C. MARCHESI” Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 14 di 15 Piano Annuale di Lavoro 6 - <7 Ordinate, sufficientemente ampie e organizzate corretta e chiara ed essenziali Esposizione corretta, chiara e sostanzialmente appropriata Connessioni logiche pienamente corrette, senza incertezze Lo studente imposta e risolve problemi con sicurezza 7 - <8 Ampie, ben organizzate e precise Linguaggio appropriato, fluido e con padronanza del lessico 8 - 10 Approfondite, complete e assimilate Linguaggio ed esposizione ampia, brillante e personalmente rielaborata ben eventuali errori anche in presenza di semplici schemi Lo studente si orienta in modo abbastanza autonomo e sicuro Lo studente analizza, opera sintesi e individua collegamenti intradisciplinari Rielabora criticamente anche con contributi originali e personali (sino a impostare in modo brillante nuovi problemi: 10) Risolve problemi complessi in modo molto coerente (eventualmente senza aiuti: 10) GRIGLIA PER PROVE SCRITTE A TIPOLOGIA “A” e “B” DI STORIA INDICATORI A. CONTENUTO INFORMATIVO (correttezza delle informazioni generali e delle conoscenze concettuali) B. ADERENZA ALLA TRACCIA (capacità di selezione e di sintesi, nel caso di una domanda sintetica; completezza della risposta, nel caso di una domanda analitica, capacità argomentativa se richiesta) C. CORRETTEZZA FORMALE ED ESPRESSIVA GENERALE (ortografia, lessico, grammatica e sintassi) 1 - <4 gravemente insufficiente 1-5,95 Ci sono numerosi e/o gravi errori nelle informazioni e conoscenze Gravi o gravissime difficoltà di orientamento, selezione e/o completamento delle consegne Gravissimi formali espressivi 4 - <5 insufficiente E’ presente qualche informazione ma lacunosa e con gravi errori Sensibili difficoltà di completamento delle consegne e sintesi frammentarie e lacunose Esposizione e formalismi inadeguati e non sempre corretti Ci sono informazioni ma con qualche lacuna, fraintendimenti o errori Conoscenze semplici ed essenziali ma corrette Difficoltà di completamento o fraintendimento della traccia e\o sintesi appena accennata, a tratti superficiale e/o con qualche incertezza Prova in linea con le richieste anche se non in modo approfondito o completo, sintesi semplice ed essenziale ma sostanzialmente corretta Risponde in modo adeguato alla consegna e sviluppa sintesi appropriate e sostanzialmente sicure anche Esposizione con qualche incertezza e/o lievi errori formali 6-7,95 5 - <6 lievemente insufficiente 8-9,95 6 - <7 sufficiente e pienamente sufficiente 10-11,95 7 - <8 discreto 12-12,95 Contenuto informativo corretto e sufficientemente errori ed Esposizione lineare formalmente corretta anche se semplice Esposizione corretta formalmente adeguatamente e D. CORRETTEZZA FORMALE, LESSICALE E INFORMATIVA SPECIFICA (terminologia tecnica, attinenza ai dati specifici della disciplina) Totale o gravissima scorrettezza nell’uso delle informazioni e del lessico specifico Imprecisione, genericità e confusione nell’uso del lessico e dell’informazione specifica Lieve scorrettezza o imprecisione e non sempre chiaro uso del lessico e dell’informazione specifica Prova corretta sostanzialmente nell’uso del lessico e dell’informazione specifica Prova corretta e adeguata nell’uso formale e lessicale specifici MOD-23 I.I.S. “C. MARCHESI” Rev. 0 Data: 12/04/2006 Pag. 15 di 15 Piano Annuale di Lavoro 8 - <9 buono 13-13,95 9 - 10 ottimo sviluppato anche se non particolarmente approfondito in tutte le risposte Contenuto informativo ampio e ben sviluppato se non particolarmente approfondite in tutte le risposte articolata Risposta sicura organizzata e approfondita, svolta con argomentazioni solide culturalmente Ampio sviluppato completo Argomenta con ottime capacità inferenziali, sviluppando percorsi autonomi e di ampio spessore critico Si esprime in modo ben articolato sicuro e formalmente corretto Esposizione rigorosa, brillante e con spunti di originalità 14-15 PADOVA, 22 OTTOBRE 2016 e Prova sicura fondata e precisa, ben Prova rigorosa, brillante e originale IL DOCENTE GIULIO ZENNARO