RETE TERRITORIALE “BASSA BRESCIANA”
Ufficio scolastico Territoriale di Brescia
SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE E
AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO
- attività di interfase 1 -
1° INCONTRO, 3 aprile 2014, ore 15, presso Direzione IC Bagnolo Mella, Viale Europa,15
Presenti 22 Docenti/Dirigenti in rappresentanza di 14 ISTITUZIONI SCOLASTICHE della
rete territoriale “Bassa bresciana”.
Primo ciclo d’Istruzione: IC Calvisano, IC Pralboino, IC Gottolengo, IC Orzinuovi, IC
Dello, IC Leno, IC Ghedi, IC Verolanuova, IC Manerbio, IC Bagnolo Mella, IC Carpenedolo,
Scuola paritaria Manerbio.
Fra gli Istituti comprensivi ben 7 sono di nuova istituzione (avviati dall’a.s. 2012/13), le
precedenti esperienze hanno riguardato in genere la redazione e somministrazione di questionari di
“customer satisfaction” rivolti ai genitori o ai docenti.
In 7 Istituti nei precedenti anni si è operato applicando gli standard richiesti dalla norma ISO 9001;
attualmente due Istituti (IC di Calvisano e di Bagnolo Mella) sono certificati, mentre negli altri
l’esperienza è stata interrotta.
L’IC di Bagnolo Mella ha condotto l’esperienza di autovalutazione con il Bilancio sociale (2010), il
Cef (2013) ed è inserito nel progetto nazionale “VALeS”.
Secondo ciclo d’Istruzione: IIS “Pascal”, IIS “V. Dandolo”.
L’IIS “V. Dandolo” è certificato secondo la norma ISO 9001; l’IIS “Pascal” dopo aver avuto
esperienza con la norma ISO 9001 attualmente sta conducendo l’autovalutazione secondo la
procedura CEF.
Schede pervenute AUTOVALUTAZIONE: 10
2° INCONTRO, 11 aprile 2014, ore 15, presso Direzione IC Bagnolo Mella, Viale Europa,15
Presenti 17 Docenti/Dirigenti in rappresentanza di 12 ISTITUZIONI SCOLASTICHE della
rete territoriale “Bassa bresciana.
Primo ciclo d’Istruzione: IC Calvisano, IC Pralboino, IC Gottolengo, IC Orzinuovi, IC
Leno, IC Ghedi, IC Verolanuova, IC Manerbio, IC Bagnolo Mella, IC Carpenedolo, Scuola
paritaria Manerbio.
Secondo ciclo d’Istruzione: IIS “Pascal”, IIS “V. Dandolo”.
Schede pervenute INVALSI: 8
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RETE TERRITORIALE “BASSA BRESCIANA”
Analisi critica esperienze di autovalutazione
LIVELLO
TECNICO
(ben fatte?)
LIVELLO
SOCIALE
(condivise?)
LIVELLO
STRATEGICO
(utili?)
PUNTI FORTI
PUNTI DEBOLI
Attraverso l’esperienza della
ISO:9001 si è realizzata una
modulistica comune per l’Istituto
e questionari significativi chiari
nel linguaggio e ben strutturati per
la raccolta dei dati.
Il
lavoro
del
gruppo
d’autovalutazione consente di
sviluppare nell’Istituto la capacità
di operare in autonomia.
Le occasioni e i lavori di
condivisione
consentono
di
superare diffidenze e resistenze.
I lavori di autoanalisi /
certificazione ISO 9001 hanno
migliorato la percezione dei
genitori e del territorio nei
confronti dell’Istituto.
I questionari di “customer” utilizzati sono
molte volte frutto di buona volontà, ma
poco strutturati e poco scientifici.
Non si sono stabiliti precisi riferimenti per
l’analisi dei dati.
Diffidenze e resistenze nei docenti verso le
pratiche di autovalutazione
o di
valutazione esterna.
La valutazione degli apprendimenti è
percepita come un’ingerenza rispetto
all’attività del singolo docente.
Nei
lavori
di
autovalutazione
il
coinvolgimento di molti soggetti è solo
superficiale e in più occasioni parziale
(limitato ai docenti di un solo ordine
scolastico)
Scarsa la condivisione fra i docenti rispetto
all’analisi degli esiti.
Per estendere realmente il coinvolgimento
nell’Istituto (fra i docenti/Ata e genitori) e
con gli Enti o Associazioni esterne è
necessario un investimento alto e faticoso.
Utile per stabilire le azioni di L’autovalutazione è ritenuta un “qualcosa
intervento.
da fare”, ma senza un preciso significato.
L’individuazione
di
criticità Il lavoro svolto rimane solo un documento
consente di incidere positivamente da “allegare” a qualche verbale.
sul funzionamento dell’Istituto.
I risultati evidenziati non sono utilizzati
con uno scopo migliorativo programmato
Difficoltà nell’attuazione di progetti
migliorativi, anche per carenza di risorse
economiche e umane.
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Analisi critica esperienze di utilizzo dei dati INVALSI
PUNTI FORTI
LIVELLO
TECNICO
(ben fatte?)
LIVELLO
SOCIALE
(condivise?)
LIVELLO
STRATEGICO
(utili?)
PUNTI DEBOLI
I
dati
consentono
un’interpretazione e riflessione sui
risultati di ciascuna classe.
I dati permettono un’analisi
rigorosa
dei
risultati
di
apprendimento degli alunni.
Avvio allo sviluppo di una cultura
del confronto sui risultati della
valutazione.
Prove troppo condizionate da attitudini
innate.
Scarsa conoscenza dei quadri di
riferimento.
Questionario studente con dati poco
oggettivi.
Difficoltà di restituzione dei risultati a
livello collegiale.
Timori degli insegnanti di una valutazione
che riguardi la propria personale
professionalità.
Non riconoscimento del valore di prove
comuni.
Solitudine del referente della valutazione.
Difficoltà di confronto pluriennale per poca
stabilità dei docenti.
Mancanza di lettura collegiale dei risultati
da parte dei dipartimenti disciplinari.
Ricaduta sui criteri di formazione La progettazione disciplinare non si basa
delle classi derivante dall’analisi sui dati di lettura degli esiti Invalsi.
della varianza.
Criticità rilevate quali punti di
partenza per il Piano di
miglioramento.
a. Linee di sviluppo per l’autovalutazione
Esigenze formative:
- formazione rivolta a tutto il Collegio Docenti e personale ATA per condividere gli obiettivi
dell’autovalutazione secondo un modello prestabilito, in modo da avere la collaborazione di tutti i
soggetti al momento della realizzazione;
-formazione rivolta a tutto il Collegio Docenti riguardanti la realizzazione del curricolo d’Istituto
-formazione rivolta al gruppo di lavoro per l’autovalutazione al fine di ottenere informazioni
concrete su ciò che si dovrà realizzare, su come decifrare ed utilizzare i dati che a disposizione e
sulle modalità e strumenti per l’acquisizione degli stessi.
-formazione rivolta all’utenza per una collaborazione attiva, consapevole e costruttiva al processo
auto valutativo
-avere un supporto esterno
-curare la comunicazione esterna dei risultati ottenuti.
Esigenze di supporto:
-
-
Schemi comuni ma modulari per la realizzazione della documentazione del processo di autovalutazione (es. griglia per la mappatura dei processi, griglie per la realizzazione del
cruscotto…).
Confronto con scuole che hanno già fatto esperienze in tal senso, per scambio materiali,
consigli …
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RETE TERRITORIALE “BASSA BRESCIANA”
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Confronto periodico con scuole parallele e simili per la risoluzione di problemi che sorgono in
itinere.
Dati relativi agli alunni in entrata e quelli già usciti per un monitoraggio continuo nel tempo di
alcune variabili, che possono essere forniti dal MIUR e dalle scuole di ordine precedente e
successivo.
Modelli di sondaggio per studenti, genitori, personale della Scuola.
Software per svolgere i sondaggi
Attività di tutoring con esperti qualificati
Cambiamenti di contesto organizzativo
 Riconoscimento dell’attività svolta ai fini di incentivare lo sviluppo professionale
 Presenza di figure stabili incaricate dei lavori di (auto)valutazione dell’Istituto
 Previsione di ore per il confronto collegiale e la condivisione tra insegnanti (es. gruppi
disciplinari, tra vari ordini di scuola…),
 Definizione di un preciso sistema di incentivi economici (Es. Fondo di Istituto) per la
realizzazione del processo di autovalutazione.
a. Linee di sviluppo per l’utilizzo dei dati INVALSI
 Quali esigenze formative
-Formazione rivolta ai docenti per analizzare e interpretare i dati INVALSI in modo costruttivo e
sistematico. La formazione dovrebbe riguardare lo sviluppo dei metodi di analisi delle prove
INVALSI (e altre prove) secondo un approccio metodologico e complessivo e non emotivo e
“solitario”
-Percorsi di formazione disciplinare sulla “Didattica per competenze”
 Quali esigenze di supporto/accompagnamento
-Risultati INVALSI e rielaborazione delle frequenze in grafici statistici.
-Utile il confronto con scuole che hanno già fatto esperienze in tal senso; è opportuno organizzare
gruppi di lavoro con le scuole in rete.
 Quale raccordo con il sistema nazionale di valutazione (SNV)?
Raccordo tra POF, curriculum d’Istituto e documentazione INVALSI.
Il SNV dovrebbe attivarsi per fornire strumenti che agevolino la lettura dei dati forniti, in modo
anche da chiarire l’utilità delle prove e scardinare l’idea molto diffusa che l’INVALSI sia un mero
strumento di controllo (e di giudizio) del Ministero sull’operato dei docenti.
 Quali cambiamenti di contesto organizzativo/istituzionale (sistema di incentivi/sanzioni,
condizioni contrattuali, condizioni autonomia, …)?
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RETE TERRITORIALE “BASSA BRESCIANA”
 Proporre l’analisi collettiva e individuale dei risultati INVALSI rivolta al feedback migliorativo.
Bisognerebbe trovare un modo per documentare gli effetti delle azioni di miglioramento,
isolandoli da altri fattori, rendere sistematici e diffondere gli interventi vincenti.
 E’ opportuno destinare delle ore di servizio dei docenti (ad esempio per gruppi disciplinari o per
le singole discipline) per il confronto e la condivisione metodologica e valutativa.
 Istituire gruppi disciplinari che si occupino della documentazione dei risultati di eventuali
sperimentazioni e della “capitalizzazione” delle esperienze d’aula in modo da formare un know
how d’Istituto
 L’analisi e l’interpretazione dei dati restituiti dall’Invalsi richiede sicuramente un investimento
di energie “materiali e mentali” che non può essere lasciato solo alla buona volontà di alcuni
insegnanti, ma dovrebbe avere uno spazio all’interno dell’organizzazione oraria (40 ore,
programmazione di modulo…?) o venire incentivato.
DIRIGENTI SCOLASTICI
(Covri Claudia)
(Ferrari Renato)
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