RELAZIONE SINTETICA SUI DUE INCONTRI DELLA RETE VALCAMONICA PRIMO INCONTRO: VALUTAZIONE/AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO (10 aprile 2014) Hanno partecipato all’incontro 12 referenti in rappresentanza di 12 istituti della Valcamonica (4 Istituti Superiori e 8 Comprensivi). Ogni referente ha esposto quanto il proprio istituto ha svolto negli scorsi anni in merito alla valutazione/autovalutazione. Si è sviluppata una vivace discussione durante la quale è stata messa in evidenza l’esistenza di una diffidenza abbastanza diffusa nel mondo della scuola verso sistemi troppo intrusivi di (auto)valutazione, pur nella consapevolezza, perlomeno da parte dei presenti, dell’importanza di tale operazione. Un istituto (IC Esine), che non ha partecipato agli incontri, ha aderito al progetto VALES. Tre istituti superiori su quattro presenti hanno fatto ricorso alla valutazione esterna per la certificazione della qualità (ISO 9001:2000 e 2008) ricorrendo ad agenzie accreditate. In genere gli altri istituti hanno attuato forme di autovalutazione poco sistematiche, sia per quanto attiene la dimensione temporale (sporadicità degli interventi) sia per quanto riguarda l’impiego della strumentazione. Quasi tutti hanno sperimentato l’uso di test di percezione del servizio, perlopiù autocostruiti, rivolti alle famiglie, ma non in modo continuativo. Un’esperienza più duratura e sistematica è stata effettuata in un istituto comprensivo (Tonolini di Breno) che ha avuto i seguenti elementi cardine: - utilizzo di strumenti di rilevazione della percezione della qualità servizio, autocostruiti, inerenti oltre che ad aspetti organizzativi anche ad aspetti didattici, rivolti a genitori, con restituzione dei dati a livello di Collegio Docenti; - sperimentazione dello strumento “focus group”, a livello centrale, con referenti di ogni plesso e grado scolastico; - utilizzazione di prove standard (MT) di comprensione dei testi e di matematica, per le classi non coinvolte nell’indagine INVALSI, somministrate al termine dell’anno; - utilizzazione dei dati emersi (punti di debolezza) dai questionari, dall’indagine INVALSI e dalle prove d’Istituto, oltre che da altre fonti (Consigli di Classe, incontri con i genitori…), per l’individuazione di interventi didattici migliorativi esplicitati nel POF dell’anno scolastico successivo a livello di ciascun plesso (11). Proposte: - l’incontro a livello di Rete è stato stimolante e ha suggerito l’idea di costituire per il prossimo anno scolastico un gruppo di lavoro appositamente dedicato al tema (articolabile secondo i punti successivi), aperto a tutti gli istituti interessati, in modo da uscire dall’isolamento e dall’aureferenzialità; - predisposizione di un percorso metodologico di autovalutazione condiviso (magari col supporto di un esperto a livello territoriale o provinciale); - costruzione/adozione di strumenti di autoanalisi e autovalutazione; - predisposizione di percorsi di miglioramento connessi ai dati rilevati (punti di debolezza); - strumenti per monitorare l’efficacia degli interventi. SECONDO INCONTRO: ANALISI DATI INVALSI (29 aprile 2014) Hanno partecipato 10 referenti in rappresentanza di 9 istituti (1 Istituto Superiore e 8 Comprensivi). Anche in questo secondo incontro la partecipazione è risultata attiva da parte di tutti i presenti. Mentre nel primo incontro era emersa una valutazione più critica dell’indagine INVALSI - sulla quale ci si era soffermati anche se oggetto specifico del secondo incontro -, soprattutto da parte degli istituti Superiori e da parte delle Secondarie di 1° grado, in quanto in questo secondo livello scolastico i risultati Invalsi, contribuendo alla media terminale del profitto di ogni alunno all’Esame di stato, non si limitano ad essere una valutazione di sistema (considerata di per sé utile) ma diventano tout court valutazione individuale, nel secondo incontro è emersa, soprattutto a livello di scuola Primaria, una sostanziale visione positiva del sistema di rilevazione: dopo un’iniziale diffidenza, si è passati in questi ultimi anni ad un’accettazione perlomeno non problematica. In linea generale è stata rilevata la mancanza, da parte degli istituti, di sistematicità e di condivisione delle analisi/interpretazioni dei risultati e delle azioni di intervento migliorativo. Dai resoconti, in particolare, sono emersi i seguenti aspetti problematici che si ritengono significativi: - quali aspetti particolarmente significativi prendere in considerazione nella lettura dei dati che sono molteplici e non sempre chiari? - Come coinvolgere non solo alcuni docenti, ma tutti i docenti o comunque la maggior parte? Perlopiù, infatti, gli istituti demandano alle funzioni strumentali o ad una commissione o al Dirigente scolastico il compito di analizzare i dati, prevedendo un’informazione generale a livello di Collegio docenti, lasciando ai singoli consigli di classe e/o docenti il compito di prevedere piani di intervento, ma senza formalizzazioni particolari e senza l’uso di dispositivi di monitoraggio. - Come far sì che, da una lettura e da un’interpretazione dei dati che facciano emergere aspetti di forza e di debolezza, possano scaturire opportune decisioni ed efficaci interventi migliorativi? Solo in un paio di istituto, per alcuni anni, si sono assunti impegni a livello di équipe/consigli di classe attraverso un’esplicitazione degli obiettivi e delle azioni nell’ambito del POF relativo all’anno successivo. L’incontro svoltosi a Brescia, specificatamente dedicato alla lettura e interpretazione dei dati INVALSI, ha evidenziato aspetti non immediatamente rilevabili ad un’analisi non supportata da un’adeguata preparazione. Da qui è emersa la proposta di organizzare almeno un incontro formativo finalizzato all’acquisizione, da parte dei docenti e dei dirigenti, di competenze analitico-interpretative dei dati. Altre possibili linee di sviluppo individuate: - costituzione di un gruppo di lavoro a livello di Rete (constato che i due incontri svoltisi si sono rivelati stimolanti), che permetta, attraverso la cooperazione, di individuare soluzioni comuni efficaci, facendo uscire dall’isolamento e dall’autorefernzialità i singoli istituti; - individuazione di un percorso sostenibile di lettura/interpretazione dei dati e di elaborazione di azioni migliorative, che coinvolga a vari livelli l’istituto (Consiglio di istituto, Collegio docenti, team/consigli di classe/dipartimenti e singoli docenti), attraverso iniziative specifiche (ad es., si ritiene opportuno un incontro ad inizio anno - scolastico a livello di Consiglio di classe che, tenendo conto dei punti di debolezza, predisponga un piano di interventi da tenere monitorati e preveda, nel corso dell’anno, momenti/strumenti anche formali di verifica/valutazione dei risultati ottenuti); adozione/costruzione/condivisione di strumenti, possibilmente snelli oltre che significativi, di analisi/interpretazione dei dati e di un modello che possa orientare i piani di intervento migliorativo e le azioni di monitoraggio.