Collezione di esercizi non svolti a lezione PUNTO MATERIALE Problema Un classico problema prevede che un primitivo P, posto nell’ origine degli assi cartesiani, lanci una freccia f puntando direttamente, nella direzione di visione, verso una scimmia ferma su un albero. La scimmia intuisce l’ intenzione aggressiva del primitivo e, nell’ istante in cui parte la freccia, si lascia cadere al suolo. L’ ignoranza della cinematica e’ fatale alla scimmia, che viene centrata al volo. Perche’? Soluzione a) Il primitivo si trova nell’ origine del sistema di riferimento e la scimmia, all’ istante iniziale, nel punto (xs,h). Abbiamo due traiettorie x xs x v0 xt scimmia: freccia: 1 2; 1 2 y h 2 gt y v0 y t 2 gt Vogliamo determinare la condizione sulla velocita’ iniziale che fa si’ che la freccia colpisca la scimmia, cioe’ che a uno stesso ts la scimmia e la freccia si trovino nella stessa posizione. Quando la freccia raggiunge la coordinata x in cui si trova la scimmia abbiamo: xs voxts ts xs / vox Per la coordinata y abbiamo invece: yscimmia(t s ) y freccia (t s ) 1 2 1 2 h v0 y h gts v0 y t s gt s 2 2 x s v0 x Questo vuole dire che la freccia deve essere puntata esattamente sulla posizione iniziale della scimmia. Se la scimmia fosse rimasta immobile non sarebbe stata colpita. Problema Un punto P e’ posto su una retta che ruota con velocita’ angolare costante attorno ad un punto fisso O. La distanza r (t ) OP decresce secondo la legge r (t ) r0e t / 2 . Sapendo che al tempo t=0 la distanza tra la posizione P0 del punto e O vale 20cm e che la velocita’ radiale in modulo vale 8 cm/s determinare: a) I moduli delle componenti radiale e trasversa delle velocita’ al tempo t1= b) Dopo quanto tempo il punto di trovera’ di nuovo sulla semiretta fissa OP0 e quale sara’ la sua distanza dal punto O. c) La lunghezza dell’ arco di curva percorso al tempo tra t=0 e t=T=. Soluzione a) Calcoliamoci le componenti velocita’ in coordinate polari dr dr uˆr ruˆ dt dt Percio’ dr 2t r0e vr dt 2 della y P t O r r0e 2 v Il modulo della velocita’ e’ t 5 2 2 v vr v r0e 2 2 Per conoscere e r0 imponiamo le condizioni iniziali al tempo t=0: r (t 0) r0 20cm quindi vr (t 0) r0 0,8rad / s 2 vr 3,6cm / s P0 x v 7,3cm / s b) Il tempo necessario per ritornare sul segmento OP0 coincide con quello necessario a percorrere un angolo di 2, dunque 2 T 7,8s r (T ) r0e 0,86cm c) ds Il modulo della velocita’ vale v dove s e’ l’ ascissa curvilinea. L’ arco di traiettoria dt e’ t T T ds T T 5 S ds dt v dt r0e 2 dt 5r0 1 e 43cm 0 0 dt 0 0 2 Problema Un punto materiale di massa m e’ posto su un piano orizzontale liscio ed e’ legato ad un filo inestensibile di lunghezza l, carico di rottura FR e di massa trascurabile; l’ altro estremo del filo e’ fissato al punto O della superficie di un cilindro fisso con asse verticale e raggio R. Nell’ istante iniziale il filo giace lungo l’ asse x e viene impressa al punto materiale la velocita’ v0 ortogonale al filo. Dimostrare che il modulo della velocita’ del punto materiale e’ costante. Calcolare inoltre: a) L’ angolo R di cui e’ ruotato il punto materiale nell’ istante tR di rottura del filo b) Il valore di tR (dati: m 100 g ; l 2,0m; FR 102 N ; R 10cm; v0 10m / s ) Soluzione a) Risolviamo il problema con considerazioni fisiche. Poi faremo i calcoli esatti e ci ricaveremo l’ equazione oraria. y v(t) Il modulo di v e’ costante poiche’ in ogni istante il moto percorre archi di v0 circonferenza e la tensione del filo (l’ unica forza che agisce sul punto) e’ O x parallela al raggio di questa circonferenza. Per questa ragione a e’ completamente normale e perpendicolare alla tangente della dv traiettoria e alla velocita’. Quindi 0 v const dt Il termine normale e’ 2 v2 v an 0 r ( ) r ( ) Poiche’ il filo si avvolge intorno al cilindro, r ( ) e’ pari a r ( ) l R quindi 2 v0 l R Al momento di rottura deve succedere che 2 v0 man m FR da cui l RR an R 1 v l m 0 R FR 2 19rad quindi il filo si avvolge poco piu’ di tre volte intorno al cilindro prima di rompersi b) Dal disegno si nota che d v(t ) r (t ) (l R ) v0 dt d (l R ) v0 dt R l 2 v0t 2 Quindi alla rottura abbiamo 1 R tR l 2 2s v0 2 e con le condizioni iniziali Se invece volevamo calcolarci le equazioni orarie (in riferimento al disegno) abbiamo x (l R ) cos R sin y (l R ) sin R(1 cos ) Derivando entrambe le equazioni otteniamo le componenti della velocita’ x (l R ) sin y (l R ) cos E si nota che la velocita’ e’ perpendicolare al filo (il cui estremo ha coordinate ( (l R ) cos , (l R ) sin )); quindi il modulo della velocita’ e’ costante (come visto in precedenza). Ci possiamo calcolare il modulo di v come d 2 2 v vx v y (l R ) e poi si procede come abbiamo gia’ visto dt precedentemente. Problema Un battello e’ capace di viaggiare alla velocita’ di 4 m/s relativamente all’ acqua di un fiume largo d=1km. La velocita’ dell’ acqua, relativamente alle sponde, e’ costante in ogni punto del fiume e pari a 2m/s. Calcolare: a) La direzione del moto del battello relativamente all’ acqua affinche’ esso sia in grado di attraversare rettilineamente il fiume dal punto di partenza a quello esattamente opposto nell’ altra sponda. b) Il tempo impiegato per il suddetto attraversamento. Soluzione a) La velocita’ del battello si trasforma con v v V dove V e’ la velocita’ del sistema di riferimento dell’ acqua (in moto rettilineo uniforme) rispetto a quello delle sponde e vale V (V ,0) (2m / s,0) v e’ la velocita’ del battello nel sistema di riferimento delle sponde. Qbbiamo qui scelto un sistema si riferimento in cui l’ asse x e’ paralleloalle sponde e l’ asse y ortogonale ad esso. Dobbiamo imporre che il moto sia perpendicolare alle sponde (come ci dice il problema) e quindi v (0, v) v e’ la velocita’ del battello rispetto all’ acqua. Sappiamo che in modulo vale v’=4m/s. Affinche’ l’ attraversata sia perpendicolare alle sponde, relativamente all’ acqua e’ necessario muoversi contro corrente e quindi la velocita’ deve formare un angolo ≠900 rispetto all’ asse x. Quindi: v (v cos , v sin ) Combinando tutte le informazioni v cos V e se vogliamo ricavare v sin v cos V / v 1 / 2 600 v v sin 2 3m / s dunque b) Il tempo sara’ 1000m t d /v 289s 2 3m / s Problema Su un treno che si muove di moto rettilineo con accelerazione costante 0,25m/s2 (rispetto alla terra) un corpo, che si trova sul pavimento, viene lanciato con velocita’ v0=6m/s diretta verticalmente (rispetto al treno). Calcolare a quale distanza d dal punto di lancio ricadra’ il corpo sul pavimento. Soluzione Per sistemi non inerziali le accelerazioni si combinano come a a at aco dove a e’ l’ accelerazione nel sistema in moto, a e’ l’ accelerazione nel sistema fisso, at e’ l’ accelerazione di trascinamento e aco quella di Coriolis (che e’ nulla poiche’ il sistema in moto non ruota). L’ accelerazione di trascinamento e’ at A r R r R e gli ultimi due termini sono nulli poiche’ il sistema non ruota. In definitiva: a a A dove A e’ l’ accelerazione con cui si muove il sistema di riferimento del treno rispetto alla terra e vale dunque 0,25m/s2 e a vale g . Percio’ a ( A, g ) (0,25m / s 2 ,9,8m / s 2 ) Le equazioni del moto del corpo nel treno sono 1 2 x 2 At y v t 1 gt 2 0 2 Per sapere a quale distanza l’ oggetto ricade a terra imponiamo y’=0 2 2v0 2v0 1 v0 y 0 t 0; t x (t )d A 2 g g 2 g d 0,19m Problema Una sferetta forata puo’ scorrere lungo una guida circolare posta in un piano verticale. La massa della sferetta e’ m 102 kg , il raggio della guida e’ R 0,5m . Consideriamo dapprima che la guida sia liscia e che la sferetta sia collegata ad una molla di costante elastica k 0,4 N / m e lunghezza a riposo nulla, la quale puo’ scorrere lungo il diametro verticale della guida. Determinare le posizioni di equilibrio della sferetta. In secondo luogo si consideri la guida scabra, con coefficiente di attrito statico 0,5 e si calcolino le posizioni di equilibrio della sferetta in assenza della molla. Soluzione Le forze che agiscono sulla sferetta sono la forza peso, la forza elastica e la reazione vincolare (vedi figura). La somma all’ equilibrio deve essere nulla. mg N Fe 0 Se la proiettiamo lungo il raggio e la direzione tangenziale (con verso positivo in senso orario) abbiamo: Fr N mg cos Fe sin 0 F// mg sin Fe cos 0 Fe N mg Poiche’ Fe kRsin la seconda equazione diventa mg sin kR sin cos 0 che ha come soluzioni sin 0 mg che corrispondono a tre soluzioni per cos kR a)a 0 b)b c)c 60,70 Vediamo se si tratta di posizioni di equilibrio stabile o instabile a) per piccoli abbiamo F// (mg kR) che e’ minore di zero per 0 e maggiore di zero se 0 . Quindi si tratta di una posizione di equilibrio STABILE. b) per ~ abbiamo F// ( )(mg kR) che e’ maggiore di zero per e minore di zero se . Visto che il verso della componente tangenziale della forza e’ in senso orario si tratta di una posizione di equilibrio STABILE. c) Essendo sin 0 abbiamo sgn( F// ) sgn( mg kRcos ) che e’ positivo se c e negativo se c . Quindi si tratta di una posizione di equilibrio INSTABILE. mg mg 1 . Inoltre se 1 allora 0 diventa una Si nota che c esiste solo se kR kR posizione di equilibrio instabile. Nel caso con l’ attrito abbiamo mg N Fs 0 dove Fs e’ la forza di attrito. Proiettata da’ Fr N mg cos 0 F// mg sin Fs 0 Quindi N mg cos Fs mg sin s N s mg cos Questa da’ tan s 0,5 26,60 C’e’ anche la soluzione per 900 dove pero’ questa volta vale N mg cos Fs mg sin s N s mg cos che da’ 26,60 Esiste ovviamente il caso simmetrico per negativi. Quindi 26,60 26,60 Problema Un punto materiale P parte da una quota h con velocita’ nulla e, scivolando senza attrito, lungo il pendio mostrato in figura, arriva sul trampolino orizzontale alto y 0 ed infine cade ad una distanza x da esso. Calcolare: a) Il valore y 0 dell’ altezza del trampolino per cui e’ massima la distanza x b) La velocita’ con cui il corpo lascia il trampolino e la distanza a cui va a cadere nel caso y0 y 0 Soluzione a) In ciascun punto del pendio agiscono la forza peso e la reazione vincolare. La reazione vincolare fa lavoro nullo (e’ sempre perpendicolare alla traiettoria). Possiamo usare la conservazione dell’ energia: T U const T e’ l’energia cinetica e U e’ l’energia potenziale gravitazionale. h A y0 B x T f U f Ti U i dove Ti 0;U i mgh 1 T f mv2 ;U f mgy0 2 che da’ v 2 2 g ( h y0 ) Una volta lasciato il trampolino il punto materiale si comporta come un grave in caduta libera. x v0t 1 2 y y0 2 gt 2y Se imponiamo y 0 otteniamo t 2 0 e quindi g 2 2y 2 2 2 y0 x v0 t 2 v0 2 g (h y0 ) 0 4 y0 (h y0 ) g g Per trovare x massimo 2 dx 0 dt 4 h 8 y0 0 y0 che e’ un massimo poiche’ la derivata seconda e’ minore di zero. h 2 b) 2 h h x 4 (h ) h 2 2 2 x h 10m v 2 2 g (h y 0 ) 2 g h gh 98m / s 2 2 v 9,9m / s Problema Due sfere di uguale densita’, aventi raggio r1 e r2 =r1/2, cadono verticalmente in aria a velocita’ costante incontrando una resistenza proporzionale alla sezione trasevrsale delle sfere ed al quadrato delle velocita’. Si determini il rapporto fra le due velocita’ di caduta. Soluzione La forza di attrito del mezzo e’ Fa v 2 quindi la forza totale che agisce sulle sfere in caduta libera sara’ dv F Fp Fa mg v 2 dt Se andiamo ad integrare la velocita’ dv g v2 dt m dv 2 dt g v m m 1v |v v| l log l t dove vl g Questa da’ 2g | vl v | v vl 1 e 2g t vl 2g t vl vl 1 e t 1 e t 1 e Quindi lim t v vl Alla stessa considerazione si poteva arrivare con la semplice considerazione che la velocita’ limite si raggiunge quando la forza del mezzo uguaglia la forza peso. Quindi 2 F Fp Fa mg vl 0 vl g m La massa della sfera e’ proporzionale a m r 3 mentre il coefficiente di attrito a r 2 . Percio’ vl g m r3 r r2 e quindi vl1 r r1 1 2 vl 2 r2 r1 / 2 Problema Un punto materiale di massa m, che puo’ muoversi su un piano orizzontale, e’ sottoposto nella striscia L x L alla forza Fe kxxˆ . All’ esterno di tale striscia sul punto non agisce alcuna forza. Nell’ istante iniziale il punto materiale e’ nel punto P0 interno alla striscia, con velocita’ v0. Calcolare: a) Il modulo della velocita’ con cui il punto materiale arriva al bordo della striscia; b) Quanto tempo impiega il punto materiale per arrivare al bordo della striscia, in quale punto P e in quale direzione attraversa il bordo stesso. m 100 g ; L 1,0M Dati : k 10 N / m; P0 (40cm;80cm); v0 (10m / s;5m / s) Soluzione a) L’ energia potenziale e’ 1 U kx2 2 Per la conservazione dell’ energia abbiamo 1 1 T U mv2 kx2 const 2 2 v0 P0 P0 -L P y x L Quindi: 1 1 1 1 2 2 2 mv0 kxP0 mv2 kxP 2 2 2 2 L’espressione generica di v e’ v v0 k ( xP0 xP ) 2 2 2 che calcolata in x=L da’ v v0 k ( xP0 L2 ) 2 2 Poiche’ v0 v0 x v0 y 125m2 / s 2 v 6,4m / s 2 2 2 b) Per rispondere a questa domanda dobbiamo ricavare l’ equazione oraria. Nella coordinata x si tratta dell’equazione di un oscillatore. kx mx che ha come soluzione generale x A sin( t ) Imponendo le condizioni iniziali x(t 0) xP0 A sin( ) vx (t 0) v0 x A cos( ) abbiamo k 10s 1 m x tan 0 0,4 0,38 v0 x A x0 1,08m sin Ora se il punto raggiunge la distanza L dall’ asse y abbiamo: L A sin( t * ) e il tempo e’ 1 L t * arcsin 0,156s A La posizione e l’ angolo del vettore velocita’ in tale istante sono P ( L; v 0 y t * y 0 ) (1m;1,6m) tan vy vx vy v vy 2 2 5 0,89 4 Problema A causa della forza di attrito dinamico, un disco da hockey lanciato su una superficie di ghiaccio piana e orizzontale, percorre un tratto di lunghezza d 30m in un tempo 25s . Si calcoli la velocita’ iniziale del disco. Soluzione Ci sono vari modi per risolvere il problema. Utilizziamo il teorema dell’ energia cinetica. L T L’ unica forza chef a lavoro e’ quella di attrito. Dunque L Fa d 1 2 T mv0 2 1 2 Fa d mv0 2 Poiche’ Fa e’ costante, dalla cinematica abbiamo che (imponendo che la velocita’ finale sia nulla): F v v0 a 0 m F vm v0 a Fa 0 m Sostituendo questa espressione della forza nell’ equazione ottenuta con il teorema dell’ energia cinetica otteniamo: v0 m v0 d 1 2 mv0 2 2d 2,4m / s Problema Due corpi di massa m1 1kg e m2 3kg sono collegati tra loro da un filo come in figura; m1 inoltre e’ attaccato a una molla di costante elastica k 100N / m e lunghezza a riposo l0 1m . Su di essa agisce una forza costante F 30 N . Il moto avviene senza attrito. Determinare: a) La posizione di equilibrio xeq della massa m1 b) Se a t 0 m1 si trova in l0 e ha velocita’ nulla, calcolare la legge oraria. Soluzione Sulle due masse abbiamo: F m2 x2 Fe k ( x1 l0 ) m1x1 Le due coordinate sono legate fra loro x2 x1 L dunque x2 x1 F m2 x1 Fe k ( x1 l0 ) m1x1 x1 l0 Fe x2 1 2 F Se sommiamo le due equazioni F k ( x1 l0 ) (m1 m2 ) x1 a) All’ equilibrio F k ( xeq l0 ) 0 xeq l0 F 1,3m k b) Si tratta dell’ equazione di un oscillatore con un termine costante. La soluzione generale e’ x1 A cos(t ) xeq Le condizioni iniziali x1 (t 0) l0 e v1 (t 0) 0 danno 0 A l0 xeq F 0,3m k Inoltre k 5,8s 1 m1 m2 L’ equazione oraria e’ dunque F x1 (1 cos(t )) l0 k Le equazioni che abbiamo scritto assumono che il filo rimanga sempre teso durante tutto il moto. Questa assunzione deve essere verificata. Vediamo quanto vale la tensione e imponiamo che debba essere sempre positiva F 2 m2 cos(t ) F 1 cos(t ) 0 k m1 m2 E questa deve essere verificata per ogni t. Dunque m2 1 m1 m2 che e’ sempre verificata. F m2 x2 F m2 SISTEMI Problema Una sfera omogenea di raggio R=20cm e centro in O, ha una cavita’ sferica di raggio r=5cm e centro O’. La distanza tra O e O’ e’ d=10cm. Determinare la posizione del centro di massa. Soluzione Una sfera piena di raggio R puo’ essere considerata come la somma di una sfera cava con cavita’ sferica centrata in O’ (come quella proposta dal problema) e una sfera piena di raggio r e centro in O’, entrambe con la stessa densita’. Se poniamo il centro di questa sfera nell’ origine di un sistema di riferimento avente asse x passante per O e O’ allora vale x m x m x m dmsferar xsferaR 0 sferacava sferacava sferar sferar sferacava sferacava quindi msferacava msferar msferacava msferar m xsferacava d sferar msferacava Le due masse valgono 4 msferar r 3 3 4 msferacava ( R 3 r 3 ) 3 Dunque abbiamo 4 r 3 r3 3 xsferacava d d 3 3 0,156cm 4 R r ( R3 r 3 ) 3 Problema Due sfere P1 e P2 di massa rispettivamente m1=100g e m2=150g compiono un urto frontale. Prima dell’ urto la sfera P1 ha velocita’ v01=v0=4m/s e la sfera P2 e’ ferma. Dopo l’ urto P1 ha veloctia’ v1=0. a) Quanto vale il coefficiente di restituzione dell’ urto? b) Quanto vale la velocita’ v2 di P2 dopo l’ urto? c) Quanto e’ l’ energia cinetica che si e’ dissipata nell’ urto? Soluzione Poiche’ si tratta di un urto anelastico si conserva solo la quantita’ di moto. Abbiamo dunque qi q f m1v0 m2v2 m1 v0 m2 Per l’ energia vale K f 2 Ki v2 dove K f e K i sono le energie cinetiche calcolate rispetto al CM e e’ il coefficiente di restituzione dell’ urto. a) La velocita’ (costante) del CM e’ m1 vCM v0 m1 m2 Dunque le velocita’ calcolate rispetto ad esso sono: m2 m1 v0 vCM vCM v01 v0 ; v02 v0 m1 m2 m1 m2 2 m1 m m1 m1 v2 vCM 1 v0 v1 vCM v0 ; v02 v0 v0 m1 m2 m2 m1 m2 m2 m1 m2 Il coefficiente di restituzione e’ percio’ 3 1 m1m2 1 m1 2 2 K i v0 ; K f v0 2 m2 m1 2 m2 m2 m1 K f K i 2 m1 2 2 3 m2 Allo stesso risultato si poteva giungere usando l’ espressione di in funzione delle quantita’ di moto q1 f q1i dove q1 f e q2 i sono le quantita’ di moto per la massa 1 calcolate rispetto al CM. Quindi mm 1 2 v0 ; q1i m1v01 m1 m2 q1 f q1i 2 m1 q1 f m1 v1 v0 ; m1 m2 m1 m2 b) v2 m1 v0 2,67m / s m2 c) 1 1 1 m 1 2 2 2 K K f Ki m2v2 m1v0 1 1m1v0 Ki 2,67 J 2 2 2 m2 3 Problema Due sferette A e B uguali, ciascuna di massa m, sono collegate fra loro da una molla di costante k e lunghezza a riposo l0. Le due sferette si muovono di moto rettilineo ed uniforme con velocita’ v0 nella direzione x della congiungente i loro centri a distanza r=l0 fra loro e non sono soggetti alla forza di gravita’. Ad un certo istante la sferetta A urta contro una parete disposta perpendicolarmente alla direzione x. Si consideri l’ urto perfettamente elastico. Descrivere il moto del centro di massa del sistema costituito dalle due sferette e determinare la minima distanza alla quale esse si possono avvicinare. Si considerino puntiformi le sferette e infinita la massa della parete. v0 1,0m / s; l0 50cm; k 1,0 N / m Dati: m 80 g; Soluzione E’ possibile rispondere al quesito con considerazioni puramente qualitative. Il moto delle due sfere evolve nel seguente modo: 1. A e B procedono con la stessa velocita’ (molla a riposo) verso la parete 2. al tempo t1 A urta con la parete: la velocita’ di A si inverte ( v0 ) v0 m m A 1 B 3. il CM rimane fermo (A e B hanno la stessa massa e si avvicinano con la stessa velocita’) 4. le due masse raggiungono la minima distanza e in quell’ istante le loro velocita’ si invertono 5. al tempo t 2 la sfera A colpisce di nuovo la parete e inverte la sua velocita’ ( v0 ) e nello stesso istante anche B ha una velocita’ pari a v0 . Le due sferette sono a distanza l0 fra loro (dunque la forza elastica e’ nulla) 6. dopo tale istante il CM si allontana dalla parete a velocita’ v0 . La minima distanza la abbiamo quando l’ energia cinetica va completamente in energia potenziale elastica dunque: 1 1 2 2 mv0 k (l0 d ) 2 2 2 2m d l0 v0 0,1m k Se vogliamo calcolare l’ equazione oraria delle due masse tra t1 e t 2 possiamo considerare il sistema come un sistema a due corpi. Dunque la coordinata relativa tra le due sfere soddisfa: k x l 0 x dove m A mB m m A mB 2 k La soluzione dell’ equazione differenziale (considerando le condizioni iniziali) e’ 2v B x l0 0 sin t da cui x(t) CM t2 t1 T / 2 / 0,63s l0 x v0 sin t 2 2 l x v xB 0 l0 0 sin t 2 2 xA il cui grafico e’ disegnato a fianco. A l0 2 t1 t2 t Problema Un piattello di massa M e’ attaccato ad una molla di massa trascurabile nel modo mostrato in figura. Una pallina di massa m viene fatta scendere lungo un piano inclinato partendo da una quota h. Essa urta centralmente ed elasticamente il piattello e risale quindi il piano inclinato mentre il piattello si mette ad oscillare orizzontalmente. Trascurando ogni forma di attrito e sapendo che il piattello oscilla con una pulsazione =150rad/s si calcolino: 1. la quota h’ a cui risale m sul piano inclinato e l’ ampiezza delle oscillazioni del piattello 2. l’ impulso ceduto dalla pallina al piattello. Dati: M 2kg; m 0,5kg h 1m Soluzione La velocita’ della pallina al momento dell’ impatto con il piattello e’ v0 2 gh Imponendo la conservazione della quantita’ di moto e dell’ energia, abbiamo il sistema mv0 MV mv 1 1 1 2 2 2 2 mv0 2 MV 2 mv che da’ 2m V v 0 mM m v v M 0 mM m M h 1) Se la pallina raggiunge la quota h’ deve valere quindi v 2 gh mM h h 0,36m mM L’ ampiezza delle oscillazioni puo’ essere ricavata dalla conservazione dell’ energia 1 1 1 MV 2 kA2 M 2 A2 2 2 2 A V / 1,2cm 2 2) L’ impulso ceduto e’ dato da I qM MV 3,54Ns Problema Su una piattaforma orizzontale rotante con velocita’ angolare costante rispetto alla Terra, e’ fissata radialmente una asticciola omogenea ed a sezione costante di massa m (e lunghezza l) con gli estremi a distanza r1 e r2 dall’asse di rotazione (vedi figura). Si calcoli l’ energia cinetica dell’ asticciola in un riferimento fisso rispetto alla Terra. Dati: m 1kg; r1 3cm; r2 15cm; 100rad / s Soluzione Possiamo utilizzare tre differenti metodi: 1. Teorema di Huygens Il teorema mette in relazione i momenti di inerzia calcolati rispetto a due assi paralleli. In questo caso un asse e’ rappresentato dall’ asse di rotazione del sistema e l’ altro da un asse parallelo a questo passante per il centro di massa. Abbiamo percio’: m(r2 r1 ) m r r2 r1r2 r r m 1 2 12 3 2 Dunque l’ energia cinetica vale: 2 2 1 r r2 r1r2 T I 2 m 2 1 45 J 2 6 2 2 I I CM md 2 2 1 2 r1 r2 2. Teorema di Koenig Il teorema mette in relazione l’ energia cinetica calcolata rispetto a un punto fisso con quella calcolata in un sistema mobile solidale con il CM: 1 1 T I CM 2 MVCM dove M e VCM sono la massa del sistema e la velocita’ del 2 2 CM. Il CM compie un moto circolare uniforme di raggio r1 r2 / 2 . Quindi 1 m(r2 r1 ) 2 2 1 r1 r2 T M 2 12 2 2 2 che coincide con il risultato in 1. 3. Calcolo esplicito Integrando su tutti gli elementi che costituiscono la sbarretta otteniamo 3 3 r2 1 1 1 r r1 T dmv2 dr 2 r 2 2 2 r1 2 2 2 3 m La densita’ lineare vale . Dunque r2 r1 1 r r r r2 r1r2 2 2 1 m 2 1 2 3 6 3 T 3 2 2 che coincide con quanto ottenuto in precedenza. Problema Un filo inestensibile collega una massa m ed una molla orizzontale con un estremo fisso. Il filo passa su una carrucola cilindrica di raggio r e massa mc che puo’ ruotare senza attrito attorno al proprio asse e che viene trascinata in rotazione dal filo perfettamente aderente. Si supponga che la massa m sia inizialmente agganciata, con velocita’ nulla, all’ estremo del filo e che quindi possa oscillare liberamente sulla verticale. Sapendo che l’ allungamento massimo della molla provocato dalle oscillazioni di m (hmax), e che sono trascurabili la massa del filo e della molla, si calcoli: 1. la costante elastica della molla, k 2. la velocita’ della massa quando l’ allungamento della molla e’ d= hmax /2 3. il periodo delle oscillazioni. Dati: hmax 1cm; m 10kg; mc 5kg Soluzione Le forze che agiscono sul sistema e che fanno lavoro sono la forza peso sulla massa m e la forza elastica. Si tratta di forze conservative e possiamo imporre la conservazione dell’ energia meccanica T U costante 1 U mgy ky2 2 1 1 T mv2 I 2 2 2 k mc m y All’ istante iniziale siamo nella posizione y 0 e in questa posizione abbiamo E T U 0 . Quindi la conservazione dell’ energia da’ 1 1 1 mgy ky2 mv2 I 2 0 2 2 2 a) Per la massima elongazione abbiamo y hmax , v 0 e 0 (la velocita’ e’ nulla). Quindi 1 2 mghmax khmax 0 che da’ 2 2mg k 1,96 104 N / m hmax b) Utilizzando la conservazione dell’ energia e imponendo y hmax otteniamo 2 2 h 1 h 1 1 mg max k max mv2 I 2 0 2 2 2 2 2 Inoltre la condizione che il filo sia perfettamente aderente ci da’ y r (dove e r corrispondono all’ angolo di rotazione della carrucola e al raggio della carrucola) e di conseguenza v r . Percio’ si ricava (ricordandoci che il momento di inerzia di un cilindro vale I mr 2 / 2 ) 2 mg hmax 1 hmax 1 2 1 2 k mv mc v 0 2 2 2 2 4 v 2mghmax khmax / 2 19,8cm / s 2m mc da cui 2 c) Per ricavare l’accelerazione usiamo la conservazione dell’ energia scritta sopra 1 1 1 mgy ky2 mv2 mc v 2 0 e facciamo la derivata rispetto al tempo 2 2 4 1 mgv kyv mva mc va 0 che da’ 2 1 m mc y mg ky 2 Si tratta di un’ equazione differenziale che che descrive la dinamica di un oscillatore armonico di pulsazione k da cui m m c 2 m m c 2 2 0,158s T 2 k Si puo’ ottenere lo stesso risultato utilizzando le equazioni cardinali della dinamica per i due oggetti (massa appesa e carrucola) usando come polo l’ asse della carrucola mg ma mg ky m mc / 2a r ky I la 2’ equazione cardinale applicata al sistema complessivo (massa + carrucola) dp r mg ky dt dove p mrv I m mc / 2rv e quindi r mg ky m mc / 2ra Problema Un sistema composto da due cilindri coassiali rigidamente connessi di raggi R1=20cm e R2=1/2R1 puo’ ruotare senza attrito intorno all’ asse comune disposto orizzontalmente e fisso. Il momento di inerzia di tale sistema rispetto all’ asse e’ I=0,5kg m2. Una carrucola C (massa m3=5kg, raggio R3=3/4R1) e’ sospesa mediante una corda di massa trascurabile e inestensibile, al sistema dei due cilindri. La corda e’ avvolta come mostrato in figura. Supponendo il sistema inizialmente in quiete si determini: 1. l’ accelerazione angolare acquisita dal sistema dei due cilindri 2. la velocita’ del centro di massa di C dopo t=3s. Soluzione R1 Applichiamo la conservazione dell’ energia. Le tensioni, non fanno lavoro. Abbiamo un termine potenziale gravitazionale (la massa m3 cambia quota) e 3 termini cinetici, 2 dei quali sono rotazionali (per il sistema dei due cilindri e la carrucola C) e uno traslazionale (per la massa m3). Quindi 1 1 1 2 2 2 m3 gy I1212 I 33 m3v3 0 2 2 2 R2 R3 y Se facciamo la derivata di questa espressione rispetto al tempo otteniamo m3 gv I121212 I 33 3 m3v3a 0 Per ricavare a dobbiamo dunque stabilire le relazioni tra le velocita’ angolari e la velocita’ di traslazione v3 di C. Indichiamo con l1, l2 e l3 le lunghezze del filo che si e’ avvolto attorno ai cilindri di raggio R1, R2 e R3, rispettivamente. Indicando inoltre con y lo spostamento del cilindro C lungo la verticale, possiamo scrivere le seguenti relazioni l1 y l3 l2 y l3 che combinate danno y l1 l2 / 2 l3 l1 l2 / 2 Le lunghezze l1, l2 e l3 sono collegate con l’ angolo di rotazione di ciascun cilindro nel seguente modo l1 R112 l2 R212 l3 R33 Combinando tutte le informazioni si ottiene R R2 v 1 12 2 R R2 R1 R2 3 1 12 v R1 R2 R3 2 R3 Quindi otteniamo R1 R2 2 I m a 0 a m3 g 4 I 3 3 3 R1 R2 2 12 R2 L’ accelerazione risulta essere a m3 1 R1 R2 2 m3 g 0,22m / s 2 2 R1 R2 I 4 I12 3 3 R2 Inoltre 2a 4,4rad / s 2 R1 R2 v at 0,66m / s Problema Un cuscinetto a sfere puo’ ruotare senza strisciare su un piano orizzontale. Esso e’ schematizzabile con due anelli concentrici, quello interno A di massa mA=0,1kg e raggio medio rA=8cm e quello esterno B di massa mB=0,1kg e raggio medio rB=8cm. Trascuriamo lo spessore degli anelli. Applichiamo al cuscinetto la forza F=2N come in figura, per esempio tramite un filo avvolto sul cuscinetto. Nell’ ipotesi che i due anelli possano scorrere un rispetto all’ altro senza attrito, calcolare l’ accelerazione di B, la forza di attrito e il lavoro svolto dalle forze agenti nei primi 10s. Ripetere questi calcoli se I due anelli sono bloccati tra loro. Soluzione Scriviamo le equazioni cardinali: F f a mA mB a a RB F f a I CM I CM R mB RB a (infatti ruota solo B). Dunque combinando otteniamo 2F a 8m / s 2 mA 2mB F rA rB fa mA F 0,4 N m A 2 mB Il lavoro della forza di attrito e’ nullo (infatti e’ statico perche’ non c’e’ strisciamento). Il punto di applicazione della forza F si sposta di una velocita’ doppia rispetto a quello del CM (questo e’ ovvio se, istante per istante, guardiamo al rotolamento intorno al punto di contatto con il piano). Quindi abbiamo 1 L FxF F 2xCM F 2 at 2 Fat 2 1600 J 2 fa Nel caso in cui i due anelli sono bloccati l’ uno all’ altro le equazioni si modificano in F f a mA mB a a 2 2 a RB F f a I CM I CM R mA RA mB RB R B che danno 2F a 7,1m / s 2 2 2 2 mA RA RB 2mB RB fa mA RB RA F 0,13N 2 2 2 mA RA RB 2mB RB 2 2 L Fat 2 1420 J Problema Un disco di massa m=2kg e raggio R=0,2m, e’ posto orizzontalmente e puo’ ruotare senza attrito attorno all’ asse verticale passante per il suo centro. In due punti posti sul bordo del disco e diametralmente opposti sono imperniati due dischi paralleli al primo ed uguali ad esso; i perni presentano attrito. Se al tempo t=0 questi due blocchi hanno la stessa velocita’ angolare 0=42rad/s e il sistema viene lasciato completamente libero, determinare lo stato dinamico finale del sistema e la variazione complessiva di energia cinetica. Soluzione Se prendiamo come polo il centro del disco piu’ basso, il momento delle forze esterne e’ nullo. Infatti l’ unica forza esterna che puo’ dare momento parallelo alla verticale al piano e’ il vincolo applicato al centro del disco. Quindi si conserva il momento angolare. Il momento angolare iniziale vale pi 2 I CM 0 MR 20 Dopo che ha agito l’ attrito, i due dischi superiori sono fermi nel sistema rotante del disco inferiore. I dischi superiori dunque traslano e ruotano con la stessa velocita’ angolare di quello inferiore. Il momento angolare finale sara’: p f 3I CM f 2MRv f 3I CM f 2MR 2 f RB 7 MR 2 f 2 Uguagliando pi p f 2 7 f 0 12rad / s L’energia prima e dopo l’ azione dell’ attrito vale 1 1 2 2 Ei 2 I CM 0 MR 20 2 2 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 E f 3 I CM f 2 Mv f 3 I CM f 2 MR 2 f MR 20 2 2 2 2 7 5 2 E Ei E f MR 20 50,4 J 14 Problema Una tovaglia quadrata di lato d=1m e di densita’ per unita’ di superficie pari a =0,1kg/m2 e’ appoggiata sul piano di un tavolo delle stesse dimensioni. I coefficienti di attrito statico e dinamico tra la tovaglia e il tavolo valgono s=0,35 e d=0,25 rispettivamente. Una frazione f della tovaglia penzola da un lato del tavolo. Calcolare: a) la frazione fmin per la quale la tovaglia inizia a scivolare b) l’ espressione dell’ accelerazione con cui la tovaglia scivola in funzione della frazione f Assumere che la tovaglia non tocchi il pavimento durante lo scivolamento e che lo spigolo non eserciti alcun tipo di attrito. Soluzione La tovaglia puo’ essere vista come l’ insieme di due corpi, uno di lunghezza (1-f)d appoggiato sul tavolo e l’altro di lunghezza fd che penzola, collegati fra loro. Nel collegamento fra i due viene esercitata una forza trasmessa e spigolo si comporta come una carrucola (non esercita infatti alcun attrito). Quindi la legge di Newton per i due tratti e’: Fs , d m1a m2 g m2 a dove Fs e’ la forza di attrito (statico o dinamico). Abbiamo inoltre imposto che i due corpi abbiano la stessa accelerazione a . Valgono inoltre le seguenti relazioni m1 d 2 (1 f ) m2 d 2 f Fs s N s m1 g Fd d m1 g Se sommiamo le due equazioni Fs , d m2 g (m1 m2 )a a) Nel caso statico che da’ Fs m2 g 0 m2 m1s Percio’ la tovaglia iniziera’ a muoversi quando f (1 f )s s f 0,26 1 s b) Nel caso dinamico (m2 d m1 ) g (m1 m2 )a m d m1 a 2 g f 1 d d m1 m2 dunque E’ possibile anche ricavare l’ equazione oraria del sistema. Infatti f x / d e percio’ x x 1 d d d la cui soluzione e’ un esponenziale (da fare come esercizio). Problema Un razzo di massa totale M0 viene lanciato verticalmente verso l’ alto. Il propellente e’ espulso, relativamente al razzo, con velocita’ costante vr. Se l’ accelerazione del razzo vale a1 quando la massa totale e’ diventata M1, calcolare la massa di propellente epulsa nell’ unita’ di tempo. Si considerino costanti l’ accelerazione di gravita’ e la massa espulsa nell’ unita’ di tempo durante il moto. Dati: M 0 103 kg; M 1 9 / 10M 0 ; vr 5 103 m / s; a1 1,3m / s 2 Soluzione dQy dt Fey M (t ) g M (t ) M (t ) dV dM (V v) dt dt dV dM vr dt dt che da’ dM M (t ) dV M (t ) a(t ) g 9 M 0 (a1 g ) 2kg / s g dt vr dt vr 10 vr Problema Un satellite avente massa m=5000kg descrive un’ orbita circolare ad un’ altezza h1=8000km al di sopra della superficie terrestre. Dopo molti giorni ed in conseguenza dell’ attrito con l’ atmosfera, l’ orbita si contrae portandosi ad un’ altezza h2=650km sopra la superficie terrestre. Calcolare le variazioni di energia cinetica e di energia potenziale del satellite (si supponga che le orbite restino sempre circolari dato che la contrazione e’ molto lenta). Dati: RT 6,27 103 km; M T 5,98 1024 kg; G 6,67 1011 Nm2kg2 Soluzione Dagli esempi precedenti abbiamo visto che per una traiettoria circolare vale GM vi 5,27 103 m / s h1 RT L’ energia cinetica iniziale e’ 1 K i mv2 6,94 1010 J 2 Poiche’ anche la traiettoria finale e’ circolare abbiamo vf GM h RT vi 1 h2 RT h2 RT 1 h RT 2 K f mv f K i 1 2 h2 RT h RT K Ki 1 1 7,26 J h2 RT Notiamo che l’ energia cinetica finale e’ maggiore di quella iniziale anche se parte dell’ energia e’ stata dissipata dall’ attrito. Cio’ non e’ in conflitto con il teorema dell’ energia cinetica poiche l’ energia potenziale gravitazionale e’ diminuita. Abbiamo (vedi esempi precedenti) U K U 2K 14,5 J 2 ed inoltre Lattrito K U K 7,26 J Problema Calcolare il raggio dell’ orbita di un satellite geostazionario sapendo che la Luna ha un periodo di rivoluzione di 27,3 giorni e che la distanza tra il centro della Terra e’ di RL 3,84 108 m . Soluzione Affinche’ si tratti di un satellite geostazionario si devono verificare le seguenti condizioni: 1. l’ orbita deve essere circolare 2. l’ orbita deve giacere sul piano equatoriale 3. il periodo di rivoluzione e’ pari a un giorno Utilizzando la terza legge di Keplero per un’ orbita circolare abbiamo 2 2 TL TS 3 3 rL rS 2 T 3 rS rL S 4,24 107 m TL Problema La Luna gira attorno alla Terra in 27,3 giorni ed e’ circa a 3,84 108 m di distanza dal centro della Terra. a) Quale e’ la velocita’ media della Luna? b) Se, durante il moto, la sola direzione della velocita’ potesse essere variata, quanto lontano andrebbe al massimo la Luna dal centro della Terra? Soluzione a) La velocita’ media per un moto circolare e’ 2r v 1,02 102 m / s T Allo stesso risultato si poteva arrivare usando l’ espressione della velocita’ per un’ orbita circolare vista in precedenza GM vi 1,02 102 m / s RL b) Per un moto circolare abbiamo 1 GMm GMm E mv2 2 r 2rL L’ espressione generica dell’energia meccanica e’ 1 GMm E mv2 2 r La distanza massima si raggiunge per un moto radiale quando v 0 . Quindi GMm GMm E che da’ r max 2rL r max 2rL Problema Nel sistema di riferimento, considerato inerziale, con origine nel centro della Terra ed assi orientati verso le stelle fisse, un satellite artificiale di massa m si muove su un’ orbita circolare di raggio R0 con velocita’ v0 . Ad un certo istante, dal satellite si stacca bruscamente una sonda m1 con velocita’ v1 parallela allla velocita’ v0 e di modulo pari a 2 volte la velocita’ di fuga dal campo gravitazionale terrestre. Detta m2=m- m1 la massa del satellite dopo il distacco della sonda, determinare: 1. il rapporto m1/ m2 necessario affinche’ il satellite rimanga legato alla Terra; 2. posto m=1,1∙103kg e m2=102kg, determinare l’ asse maggiore dell’ ellisse descritta da m2 in unita’ R0. Soluzione 1) Al momento del distacco la quantita’ di moto si conserva (le forze che contribuiscono al distacco dei due pezzi sono impulsive). Dunque mv0 m1v1 m2v2 Dai dati del problema sappiamo che 1 GMm 2GM 0 ) (poiche’ per la fuga vale mv2fuga v1 2v fuga 2 2 R0 R0 GM 1 vf R0 2 Quindi v0 2 (poiche’ nel caso circolare vale GMm v mac m 0 ) 2 R0 R0 mv0 m1v1 m2v2 m1 m2 GM GM 2GM m1 2 m2v f m2 R0 R0 R0 che da’ m1 2 1 0,14 m2 3 2) Per un corpo orbitante intorno alla Terra il momento della quantita’ di moto e l’ energia rimangono costanti. Inoltre al perigeo e all’ apogeo raggio e velocita’ sono perpendicolari tra loro. Sappiamo gia’ che R0 (poiche’ prima del distacco il satellite si trovava su di un’ orbita circolare) corrisponde alla distanza dalla Terra in uno dei due punti. Dunque possiamo scrivere m2 R0v2 m2 Ra v GMm 1 2 GMm 2 1 2 m2v2 R 2 mv R 0 a Risolvendo il sistema rispetto a Ra si ottiene 2 2 2 3 v2 R0 2GM Ra 2GMR0 Ra v2 R0 0 che da’ R0 2 Ra v2 R0 5,42 R0 v 2 2GM 2 R0 Come atteso, una delle due soluzioni coincide con R0 . L’asse maggiore risulta essere a R0 5,45R0 6,45R0