Roberto Paesani Modulo di Fisica Analisi dei cristalli e delle molecole con i raggi X marzo 2003 Liceo scientifico statale “Amedeo Avogadro” , Roma [email protected] Struttura didattica Il corso di fisica è articolato in modo da presentare in forma completa il metodo scientifico, e quindi ogni modulo consiste nell’integrazione di tre aspetti: - le tecniche sperimentali, e cioè le tipologie degli strumenti, gli esperimenti cruciali e le logiche d’indagine, - le tecniche teoriche, e cioè i nuclei concettuali, gli apparati matematici, i calcoli possibili, - le tecniche modellistiche, e cioè le interpretazioni e le rappresentazioni anche informatiche. All’interno del quadro generale, gli allievi sono invitati a percorrere fasi conoscitive in evoluzione, simili a quelle che ogni scienza ha attraversato nel corso del suo sviluppo: - le conoscenze intuitive, raggiungibili con semplici osservazioni e metodi d’analisi spontanei e realistici, - i principi unificanti, ottenuti attraverso la introduzione di definizioni astratte e idee limite, e che richiedono progetti di esperimenti e strutture teoriche dedicate, - i sistemi assiomatizzati, in cui i risultati vengono ricostruiti su ipotesi anche non intuitive, e vengono impostati esperimenti che non rilevano i fenomeni in modo diretto, ma solo attraverso alcune trasformate. I due aspetti sopradetti necessitano di una didattica rivisitata (a) sia nel senso che si cerca di evitare l’usuale prevalenza del racconto dei risultati storicamente acquisiti rispetto all’analisi dei metodi impiegati; e in particolare si vuole che non ci sia il tradizionale uso degli esperimenti come giustificazione delle leggi teoriche, in quanto la conoscenza di queste è ritenuto il vero obiettivo; al contrario si pensa che ciò che è culturalmente generalizzabile è il modo in cui gli argomenti possono organizzati intorno alle tre attività in sincronia, (b) sia nel senso che gli argomenti sono differenziati da una crescita del metodi d’indagine verso forme sempre più complesse e indirette; si tratta quindi, non di portare a termine una lista di leggi, ma di formare capacità di analisi sufficientemente potenti. Questa impostazione, che poi naturalmente va dimensionata alle capacità degli studenti e resa semplice e comprensibile nelle scelte tematiche, viene suggerita dalla struttura naturale della fisica, e dalla questione dell’uso sociale dell’insegnamento della scienza. Una scienza capace solo di produrre tecniche speciali, avrebbe una sua funzione di servizio tecnologico, ma non costituirebbe un cultura formativa generale. Per poter arrivare a questo livello, l’insegnamento scientifico deve poter esemplificare modi di ragionare organizzati, definire forme d’indagine generalizzabili, creare una abitudine all’analisi estendibile a tutti i casi. Affinché le persone imparino a ragionare le nozioni devono diventare concettualizzazioni, gli esperimenti divenire forme di indagini, i modelli costituire metodi rigorosi di descrizione. Metodi di insegnamento Una didattica è tanto migliore quanto più definisce momenti in cui gli studenti sono attivi. Lo studio della fisica moderna presenta problemi in tal senso. Se l’esperimento è tecnicamente non riproducibile a scuola si possono però analizzare referti significativi; delle teorie si possono eseguire una parte dei calcoli (anche gli esperti oggi assegnano una parte ai computer); i modelli proposti si possono discutere. I modelli non sono solo “visioni” intuitive, richiedono invece l’introduzione di regole di descrizione: nel nostro caso la classificazione dei reticoli di Bravais, gli indici di Miller (dei piani di diffrazione) e le simmetrie. Nella fisica moderna i modelli possono anche essere antiintuitivi, e perciò le regole scelte devono essere giustificate ed essere abbinate ad interpretazioni. La teoria fornisce il raccordo tra l’immaginazione degli elementi interni e gli osservabili esterni. Calcola perciò le formule che legano i dati sperimentali con i parametri di struttura, e imposta le trasformate dai dati indiretti a quelli propriamente spaziali (dal reticolo reciproco a quello primitivo). Di questi aspetti bisogna che la didattica presenti una idea complessiva, e su di essi inventi attività che ben esemplifichino i metodi evoluti consistenti di analisi integrate. Collocazione nel curricolo, prerequisiti e raccordo con i moduli successivi L’argomento principale scelto è quello della struttura della materia solida, considerato come sintesi finale dello studio della termodinamica e dell’ottica classica. Appartiene quindi al fisica svolta nel IV anno di liceo. Il tema rimanda poi al V anno le questioni riguardanti i raggi X stessi. La termodinamica rappresenta un metodo per studiare esternamente i sistemi fisici, definendo per essi coefficienti termici: calore specifico, comprimibilità, conducibilità termica. Similmente l’ottica classica descrive una interazione debole tra luce e materia, e vede i sistemi fisici per la loro geometria o per parametri globali (indice di rifrazione, potere ottico). Gli esperimenti considerati sono “diretti” anche se alcune variabili (temperatura, calore e ancor più energia interna ed entropia) ricorrono già ad astrazioni teoriche. I modelli usati sono quelli generali della dinamica statistica delle particelle, e quello delle onde. Alla fine del quarto anno di liceo, e comunque subito dopo lo studio dell’ottica fisica, può cominciare il vero e proprio studio della struttura della materia con la considerazione dei raggi X, radiazione penetrante che è in grado di “vedere” i particolari microscopici dei reticoli cristallini e delle molecole. Per la comprensione dei generatori e dei rivelatori sarebbe necessaria una teoria atomica semplice (alla Bohr), utilizzata contemporaneamente dagli studenti nello studio della chimica. Le tecniche matematiche sono quelle della trigonometria e dei vettori, e non serve conoscere derivate e integrali. Sarebbe utile disporre una formulazione semplice della teoria dei gruppi di simmetria e della geometria (vettoriale) tridimensionale. Siamo ad uno stadio teorico in cui si crea un apparato matematico dedicato: questo passo è probabilmente da compiere, anche se potrebbe essere ridotto al minimo. Nel quinto anno del liceo seguirà lo studio della radiazione elettromagnetica, e degli sviluppi della relatività e della fisica quantistica del microcosmo, di cui il modulo in oggetto ha posto le premesse. Corrispondenze con altre discipline Non è prevista una introduzione storica, a parte un accenno iniziale. La collocazione in una storia interna della scienza dovrebbe illustrare in generale come la maturazione di un settore (qui l’elettromagnetismo) possa aprire nuove ricerche. Considerazioni sulla storia esterna potrebbe trovare analogie con altre idee e altri processi in atto all’epoca. Sarebbe sufficiente formare la convinzione che “il moderno” richiede immagini del reale più articolate e libere, e analisi più complesse, per trovare corrispondenze con le idee filosofie e le concezioni artistiche contemporanee. Più banalmente, l’argomento si presta ad evidenti agganci con la chimica, la matematica e il disegno prospettico. Sequenza tematica Indichiamo con T la parte teorica, S la parte sperimentale e con M la parte modellistica. Gli argomenti da introdurre sono: per la teoria: - (T1) diffrazione tra piani e legge di Bragg, - (T2) reticolo di Bravais, cella primitiva e base, piano reticolari e indici di Miller, - (T3) trasformata al reticolo reciproco, - (T4) calcolo delle distanze tra piani dagli angoli di diffrazione osservati, - (T5) elementi intuitivi della trasformata di Fourier; - (T6) fattori di forma e individuazione della molecola base; per gli esperimenti: - (S1) la parafrasi del vedere, - (S2) classi di strumenti: generatori, filtri, collimatori e rivelatori, - (S3) disposizione degli apparati e sequenze sperimentali, - (S4) forma dei dati ottenuti e tipi di analisi, - (S5) forma del referto conclusivo; per i modelli: - (M1) reticoli e simmetrie, - (M2) implementazione 3D al computer del reticolo, - (M3) simulazione della “riflessione” di Bragg, - (M4) passaggio visuale tra reticolo e reticolo reciproco, - (M5) considerazioni sulla entropia del reticolo, imprecisioni dovute ad agitazione termica e ai difetti Questi aspetti vanno articolati e integrati tra loro. Una griglia delle attività prevedibili è la seguente: 1° ora: introduzione al problema, storia dei raggi X e del modello reticolare + S1 2° ora: T1 + M1 3° ora: T2 + T3 4° ora: preparazione di M2 5° ora: implementazione di M2 6° ora: S2 + S3 + T4 7° ora: esercizi numerici 8° ora: test di comprensione 9° ora: S4 10° ora: T5 11° ora: preparazione di M3 + implementazione di M3 12° ora: T5 + M4 13° ora: T6 + S5 + M5 14° ora: esercizi numerici 15° ora: test sommativo 16° ora: attività di recupero. Nuclei concettuali Il quadro generale dei saperi che costituiscono il corso di fisica nel liceo scientifico è presentato nello schema in appendice A. Da quello si desumono alcuni aspetti trattati specificatamente dal modulo in oggetto: struttura microscopica della materia, i metodi sperimentali del vedere generalizzato, le trasformate dai parametri osservativi a quelli intrinseci. Obiettivi - Conoscenza dei problemi e dei metodi, sperimentali e concettuali, per l’analisi microscopica, - tecniche di trasformazione degli aspetti osservabili in strutture logiche e interpretative, - uso dei referti di laboratorio e dei modelli comprensibili, - modellistica particolareggiata e problemi di implementazione al computer, - impiego delle simmetrie per ridurre i casi possibili e semplificare l’analisi, - comprensione della necessità di progettazione in esperimenti complessi, e di interpretarli. Risorse impiegate In laboratorio di fisica: costruzione dei reticoli con cannucce, filmato, misure su fotografie, in laboratorio di informatica: simulazione informatica delle onde di Bragg, uso di modelli a 3D al computer, in classe: calcoli delle immagini della rifrazione, esercizi per conoscere i valori tipici, prove di calcolo su alcuni casi semplici di reticolo, a casa: esercizi e relazioni. Forme di valutazione Misurazioni formative ottenute esaminando la capacità degli studenti di svolgere i compiti previsti. Problemi attesi: non è prevedibile che gli studenti possano interagire colla spiegazione usando l’intuizione, ed è allora l’occasione per discutere in che senso l’intuizione non è più affidabile. Valutazione sommativa finale: 5 domande sui vari aspetti svolti ed esercizi numerici. Le questioni poste prenderanno il considerazione: (1) conoscenze, (2) conoscenze e abilità, (3) abilità più complesse, (4) dimostrazioni e deduzioni, (5) capacità generali di collegamento. Schema di valutazione indicatori e descrittori, punteggi Schema di analisi statistica dei risultati programma di statistica Recuperi generali previsti riesame di alcuni aspetti difficili, discussione. Testo - Idea di Von Laue sull’uso dei raggi X per lo studio dei cristalli, legge di Bragg. - Disposizione dell’apparato sperimentale, calcolo della formula che esprime le direzioni e le distanze d tra due piani paralleli del reticolo in funzione degli angoli di deviazione θ. - Scelta dei generatori, dei rivelatori e dell’ottica (qualità dei generatori: intensità, purezza, divergenza angolare, collimazione, stabilità, variabilità, polarizzazione tubi; qualità dei rivelatori: dinamica (sensibilità minima + saturazione), tempo di risposta, tempo morto, risoluzione, uniformità contatori a scintillazione, lastre; ottiche: monocromatori, concentratori). - I 14 reticoli di Bravais, simmetrie. - Indici di Miller, reticolo reciproco, metodo di Ewald per passare dal reticolo reciproco a quello diretto. - Fattori di struttura e mappe di Patterson per trovare la base. Bibliografia Ashcroft, Mermin Pavlov, Khokhlov Harris, Bertolucci Sands Pifferi Solid State Physics Physique du solide Symmetry and spectroscopy Introduction to crystallography I raggi X e le loro applicazioni Holt-Saunders International Editions mir, Moscow Dover publications, New York Dover publications, New York appunti Appendice A Nuclei fondanti della Fisica Operazioni cognitive Concezioni e metodi Teorie, modelli e tecnologie Creare sistemi di osservazione Definire insiemi di variabili locali Cercare rapporti causa-effetto Trovare elementi persistenti Sistemi di riferimento, trasformazioni, effetti apparenti Vettori, passaggi al limite, scomposizione e composizione Grandezze di trasformazione (L e Q) Leggi di conservazione nel tempo Invarianze e covarianze Casi ideali prototipo e perturbazioni Descrivere stati e aggregazioni Descrivere scambi tra sistemi Trattare irreversibilità e formazione di strutture Variabili di stato e di processo (Q e L), trasformazioni speciali Variabili di stato estensive e intensive, gradienti e flussi Transizioni di struttura, rotture di simmetria Particolarità del flusso di calore, macchine termiche Irreversibilità e sistemi cooperativi Modelli statistici Geometria dei raggi, principi di minimo Parametri d’onda, generatori e ricevitori Diffrazione di onde, interferenza, risonanza Scomposizione in armoniche Struttura interna della luce, colore e polarizzazione Incoerenza dei generatori classici, coerenza delle nuove sorgenti Interazione di onde penetranti con la materia Simmetria dei cristalli Flussi e circuitazioni Cariche e correnti, componenti nei circuiti con funzioni speciali Passaggi nella materia, effetti termici chimici e ottici Campi variabili, generazione di onde Dispositivi a semiconduttore ed elettronica digitale Funzione d’onda, spettri degli osservabili Dualità onda - corpuscolo Collasso della funzione d’onda Strutture dei sistemi fondamentali, statistiche quantiche Cinematica Tipologie di forze, campi vettoriali e scalari Conservazione di P, E, L Meccanica dei solidi e dei fluidi Teoria della relatività Progettazione di esperimenti, relazioni di laboratorio Algoritmi ricorsivi Termologia Termodinamica, entropia Teoria delle macchine Meccanica statistica Elaborazione statistica dei dati sperimentali Algoritmi del raggiungimento dell’equilibrio Riflessione e rifrazione, strumenti ottici Meccanica ondulatoria Termodinamica della radiazione Interazioni onda-materia, onda-onda Acustica Caratteristiche degli strumenti Algoritmi di flusso Studiare la propagazione Sovrapporre o analizzare segnali Filtrare componenti pure Esaminare campi accoppiati Accumulare, trasformare, amplificare, inviare Capire la specificità dei sistemi microscopici Considerare l’incompatibilità delle misure Elettrostatica Circuiti elettrici, magnetismo delle correnti Campi nella materia Elettromagnetismo, elettronica Tipologie delle strumentazioni, logica di apparati Meccanica dei quanti Fisica degli atomi e del nuclei Particelle di materia e particelle di interazione Strumentazioni on line, misure remote o estreme