Incontinenza urinaria e deficit sfinterico: trattamento con sfintere urinario artificiale AMS 800 dopo 14 anni di esperienza Samanta Fornia, Dario Cerasi, Davide Campobasso, Marta Simonazzi, Pietro Cortellini U.O. Urologia Az. Ospedaliero Universitaria di Parma SCOPO DEL LAVORO Lo sfintere urinario artificiale AMS 800 rappresenta il gold standard nel trattamento dell’ incontinenza urinaria da deficit sfinterico. Lo scopo del lavoro è presentare l’ esperienza a lungo termine dell’U.O. di Urologia di Parma, valutando l’ efficacia e le possibili complicanze a lungo termine di tale device. MATERIALI E METODI Da novembre 1997 a dicembre 2010 sono stati posizionati 37 sfinteri urinari artificiali AMS 800: 35 uomini e 2 donne, età media 65,6(range 55-77 anni). 28 pazienti sono stati sottoposti a prostatectomia radicale retropubica, 5 ad adenomectomia, 1 paziente a colposospensione sec. Burch senza successo dopo isterectomia per Ca. uterino, 2 erano portatori di vescica neurologica da spina bifida, 1 è stato sottoposto a cistectomia e confezionamento di neovescica ileale. Il work up pre-operatorio comprendeva: inquadramento clinico, valutazione urodinamica ed endoscopica. Nelle donne è stato utilizzato l’ accesso transaddominale, mentre negli uomini l’ accesso principale è quello perineale, tranne 1 accesso penoscrotale. RISULTATI I risultati descrivono un gruppo eterogeneo di pazienti, di cui il principale è rappresentato dagli uomini incontinenti dopo prostatectomia radicale ed adenomectomia prostatica transvescicale (totale 33 ). Il follow up medio di questi pazienti è di 66,4 mesi: all’ attivazione 28 su 32 pazienti presentano una continenza sociale (0-1 PAD/die), 3 pazienti sono migliorati con 2-3PAD/die contro 7-8 PAD/die , 1 paziente rimane gravemente incontinente. A dicembre 2010 2 di questi pazienti dopo 7 e 12 anni sono stati sottoposti ad applicazione di un doppio manicotto per ripresa della sintomatologia, 1 paziente a distanza di 1 anno è stato trattato con sostituzione del serbatoio per ripresa dell’ incontinenza, 1 paziente è stato sottoposto a riposizionamento del manicotto per erosione uretrale a distanza di tre anni, che si è poi complicato con un diverticolo uretrale. A distanza di 5 e 11 anni sono ancora continenti i pazienti con vescica neurologica. La donna trattata con sfintere urinario dopo colposospensione sec. Burch dopo un anno ha sviluppato un’ importante infezione con espianto della protesi e successiva derivazione urinaria sec. Bricker. E’ deceduto il paziente con neovescica a distanza di 4 anni dall’ applicazione del device. DISCUSSIONE L'applicazione della protesi determina un netto miglioramento della qualità di vita dei pazienti se ben selezionati, anche se non è priva da complicanze, in primo luogo infezioni ed erosioni che si possono manifestare anche dopo anni dall' impianto. MESSAGGIO CONCLUSIVO Nella nostra esperienza lo sfintere urinario artificiale rimane una soluzione attuale e valida con soddisfazione da parte del paziente e con miglioramento della continenza urinaria. Tuttavia è fondamentale seguire strettamente il follow up di tali pazienti poiché la gestione di tale protesi è dinamica e necessità