Unità 8 - Ateneonline

annuncio pubblicitario
Fondamenti di assistenza infermieristica - Concetti e abilità cliniche di base
Barbara K. Timby
© 2011, The McGraw-Hill Companies srl
Esercizi di Fine Unità 8
Per i Capitoli 31 e 32
SEZIONE 1: VERIFICA QUELLO CHE HAI APPRESO
Attività A:
1. Poliuria.
2. 120.
3. Iatrogena.
4. Padella.
Attività B:
1. Vero.
2. Vero.
3. Falso – Il catetere retto è un tubo di drenaggio urinario che viene introdotto ma non
lasciato in sede.
4. Falso – Verdure come cavoli e cetrioli sono comunemente noti per la produzione di gas
intestinale.
Attività C:
1. Ematuria.
2. Peristomale.
3. Peristalsi.
4. Escoriazione.
Attività D:
1.
1. C.
2. D.
3. A.
4. B.
Attività E:
1.
Definizione
Cause
Stipsi
Problema di eliminazione
caratterizzato da feci dure e
asciutte che transitano con
difficoltà.
In relazione alla tipologia di
stipsi le cause possono essere
diverse: stili di vita inadeguati,
disturbo patologico;
conseguenza di un trattamento
medico, preoccupazione di avere
Incontinenza fecale
È l’incapacità di controllare
l’eliminazione delle feci.
Alterazioni neurologiche che
compromettono l’attività
muscolare, la sensibilità e i
processi neurodegenerativi,
fecaloma, incapacità di
raggiungere il bagno.
Fondamenti di assistenza infermieristica - Concetti e abilità cliniche di base
Barbara K. Timby
© 2011, The McGraw-Hill Companies srl
un’evacuazione giornaliera.
Sensazione di pienezza e
gonfiore addominale; tensione
addominale, sensazione di
pienezza o di pressione rettale,
dolore alla defecazione,
riduzione della frequenza dei
movimenti intestinali, difficoltà
di transito fecale, cambiamenti
nelle caratteristiche e nella
consistenza delle feci.
Sintomi
Feci molle e acquose, in alcuni
casi la funzione intestinale è
normale.
Attività F:
1.
Nella figura sono rappresentate alcune tecniche di sospensione di un sistema di
drenaggio;
2. Il sistema di drenaggio è sempre posto a un livello inferiore rispetto alla vescica
urinaria. Quando il paziente viene trasportato in carrozzina, la sacca viene fissata sotto la
sedia; durante la deambulazione la sacca può essere, invece, fissata alla parte inferiore di
un’asta porta flebo. Ancora, se non ha bisogno di sostegno per la deambulazione, il
paziente può portare la sacca all’interno di una borsa mantenuta sempre al di sotto del
livello della vescica urinaria.
Attività G:
1.
3
1
5
4
6
2
Attività H:
1. Le caratteristiche fisiche dell’urina sono le seguenti: (1) il volume; (2) il colore (3) la
limpidezza; (4) l’odore;
2. Le ragioni per cui si ricorre al posizionamento di un catetere urinario sono diverse: (1)
mantenere asciutti i pazienti affetti da incontinenza urinaria grave intrattabile; (2) per
favorire la distensione vescicale; (3) per eseguire una valutazione accurata del bilancio
idrico; (4) per evitare che le pareti vescicali si distendano durante alcune procedure
mediche; (5) per eseguire la misurazione dell’urina residua; (6) per prelevare campioni
sterili di urina; (7) per instillare medicamenti all’interno della vescica;
3. I due elementi di valutazione dell’eliminazione urinaria riguardano la raccolta di dati
sul modello di eliminazione e le caratteristiche delle urine;
4. I sintomi della stipsi sono i seguenti: (1) sensazione di pienezza e gonfiore addominale;
(2) tensione addominale; (3) sensazione di pienezza o di pressione rettale; (4) dolore alla
Fondamenti di assistenza infermieristica - Concetti e abilità cliniche di base
Barbara K. Timby
© 2011, The McGraw-Hill Companies srl
defecazione; (5) riduzione della frequenza dei movimenti intestinali; (6) difficoltà di
transito fecale; (7) cambiamenti nelle caratteristiche e nella consistenza delle feci;
5. Le potenziali complicanze associate all’impiego di cateteri di tipo “condom” sono: (1)
la guaina può essere applicata in modo da comprimere eccessivamente riducendo il flusso
ematico alla cute e ai tessuti del pene; (2) al di sotto della guaina tende ad accumularsi
dell’umidità, causa di alterazioni cutanee; (3) frequenti episodi di fuoriuscite.
SEZIONE II: APPLICA LE TUE CONOSCENZE
Attività I:
1. E’ sempre opportuno raccogliere perché i componenti urinari accumulatisi nelle ore
notturne, sono in genere più concentrati;
2. La minzione notturna (nicturia) è considerata una condizione non comune perché il
tasso di produzione urinaria nelle ore notturne è normalmente ridotto. La nicturia, quindi,
è indizio di una condizione patologica sottostante;
3. I clisteri di grande volume possono creare disagio perché distendono l’intestino tenue.
Gli infermieri devono somministrarli con cautela al paziente con disturbi intestinali come
la colite, perché possono causare la rottura dell’intestino o altre complicanze secondarie;
4. Perché la normale acqua di rubinetto (come la soluzioni saline) non ha effetti irritanti
soprattutto per i pazienti con malattie del retto o per quelli in corso di preparazione per
esami rettali. Inoltre, sembra avere lo stesso grado di efficacia per la pulizia
dell’intestino;
Attività L:
1. Le diagnosi infermieristiche che potrebbero essere formulate in un paziente con
incontinenza urinaria sono le seguenti: (1) deficit della cura di sé: uso dei servizi igienici;
(2) compromessa eliminazione urinaria; (3) rischio di infezione; (4) incontinenza urinaria
da sforzo; (5) incontinenza urinaria da urgenza; (6) incontinenza urinaria riflessa; (7)
incontinenza urinaria totale; (8) incontinenza urinaria funzionale; (9); scarsa autostima
situazionale; (10) rischio di compromissione dell’integrità cutanea.
2. Nell’assistenza al paziente portatore di un catetere per ritenzione a permanenza
l’infermiere deve: (1) programmare la pulizia del meato e di una sezione adiacente di
catetere almeno una volta al giorno; (2) procurarsi guanti puliti, sapone, acqua, salvietta,
asciugamano e un telo imbottito usa e getta; (3) lavare le mani o strofinarle
vigorosamente con un detergente a formulazione alcolica; (4) adagiare un telo imbottito
usa e getta sotto il bacino di una paziente e il pene di un paziente; (5) indossare guanti
puliti e lavare il meato; il catetere in corrispondenza del punto di contatto con il meato, i
genitali e il perineo con acqua calda insaponata; (6) rimuovere il materiale sporco e i
guanti usati e ripetere la procedura di detersione delle mani.
3. Le fasi di esecuzione per l’irrigazione della colostomia sono le seguenti: (1) mettere il
paziente in posizione seduta sul letto con una sedia di fronte o accanto alla toilette; (2)
Fondamenti di assistenza infermieristica - Concetti e abilità cliniche di base
Barbara K. Timby
© 2011, The McGraw-Hill Companies srl
posizionare un telo assorbente sulle ginocchia del paziente; (3) appendere il contenitore
circa 30 cm sopra la stomia; (4) lavare le mani (o eseguire una frizione con soluzione
alcolica); (5) svuotare e rimuovere il sacchetto della placca; (6) fissare il manicotto sulla
stomia e fissarlo al paziente con una cintura elastica; (7) mettere la parte inferiore del
manicotto nella toilette; (8) lubrificare il cono posto all’estremità della sonda e aprire la
parte superiore della sacca d’irrigazione; (9) inserire il cono nella stomia, tenerlo in
posizione e aprire il morsetto; (10) clampare il tubo flessibile e rimuovere il cono quando
la soluzione di irrigazione è stata infusa; (11) chiudere la parte superiore della sacca di
irrigazione; (12) rimuovere la cinghia e il manicotto quando il drenaggio è terminato;
(13) pulire la stomia e asciugarla tamponando; (14) se necessario applicare un sacchetto
sullo stoma; (14) ripetere le misure igieniche per le mani dopo avere tolto i guanti.
4
a) Per favorire l’eliminazione intestinale in un paziente con stipsi sono possibili due
interventi, la somministrazione di una supposta e la somministrazione di un clistere;
b) Per somministrare correttamente una soluzione lassativa ipertonica monouso
l’infermiere deve: (1) scaldare il contenitore della soluzione; (2) far assumere al
paziente la posizione di Sims o una posizione genupettorale; (3) lavarsi le mani (o
effettuare una frizione con soluzione a base di alcol); (4) togliere il coperchio dalla
punta lubrificata; (5) applicare del lubrificante secondario sulla punta; (6)
capovolgere il contenitore; (7) inserire la lunghezza della punta all’interno del retto;
(8) applicare una pressione delicata e costante sul contenitore della soluzione per 1-2
minuti o fino a quando la soluzione e stata completamente somministrata; (9)
comprimere il contenitore per infondere la soluzione; (10) incoraggiare il paziente a
trattenere la soluzione per 5 – 15 minuti; (11) pulire il paziente e fargli assumere una
posizione più comoda; (12) gettare il contenitore, togliere i guanti ed eseguire l’igiene
delle mani.
Attività M: Non vengono formulate risposte definitive per le domande espresse in questa
attività; gli studenti possono scegliere di discutere i propri pensieri e le proprie opinioni
con i colleghi e/o con il docente e, successivamente, articolare con loro le risposte.
SEZIONE III: PREPARATI A SOSTENERE L’ESAME
Attività N:
1. A;
2. B;
3. B; C; D; E;
4. C; D; E;
5. D.
Scarica