EUR OS P OR TE LLO AEC P ER LA TUTE LA DE L C ITTAD IN O Associazione Europa Cultura – Italia AEC Italia Organizzazione di Volontariato e di Promozione Sociale - Associazione senza fine di lucro Sede Legale: Via Andrea Brustolon, n. 14 – 35031 Abano Terme (PD) Cod. Fiscale 92250430284 GRUPPO AEC TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE [email protected] www.aeceuropa.eu Prot. IT.AEC.1927 del 13.08.2013 COMUNICATO STAMPA ALLARME EPATITE A: RISCONTRATI 502 NUOVI CASI NEL 2013 CAUSATI, PARE, DAI FRUTTI DI BOSCO CONGELATI. AVVIATA UN’INDAGINE A CAMPIONE DA PARTE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TORINO. Nuovo pericolo per la salute del cittadino (Fonte http://www.corriere.it/salute). Sotto accusa questa volta i frutti di bosco congelati, che potrebbero essere una delle cause determinanti del contagio del virus dell’epatite “A” rilevato in forte crescita in questi giorni. La Procura di Torino ha avviato un’indagine a campione sulle confezioni di mirtilli e simili venduti nei supermercati e negozi dopo che il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello ha affidato l’incarico alla polizia giudiziaria della forestale di campionare le confezioni di fragole, mirtilli, ribes, more e lamponi presenti nei punti vendita torinesi. Questi saranno poi analizzati da un consulente tecnico incaricato dei controlli, avviati dopo l’allerta lanciata nelle scorse settimane dal Ministero della Salute, che ha recepito le indicazioni fornite dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. I numeri sono allarmanti, si calcola che in Italia ci siano stati nei primi mesi dell’anno ben 502 casi, con un aumento esponenziale rispetto al triennio precedente e sarebbero causati proprio dai frutti congelati. L’epatite A torna quindi a far paura e il Piemonte si è dimostrato una delle regioni più colpite dall’epidemia, con 65 casi registrati quest’anno, più del doppio rispetto ai 33 di tutto il 2012. Di questi episodi, otto hanno colpito persone che avevano mangiato i frutti di bosco. A livello nazionale, secondo i dati inviati da 16 regioni, i casi sarebbero 502, con un incremento del 70% rispetto allo scorso anno e del 264 rispetto alla media degli ultimi tre anni. Dimostrare la correlazione tra l’insorgenza del virus e il consumo di frutti di bosco congelati non sarà facile dato i tempi di incubazione del virus (anche un paio di mesi). Il mezzo di trasmissione del contagio sarebbero comunque i frutti di bosco provenienti (o lavorati) da Egitto, Cina o Nord Europa, che sarebbero stati lavati e congelati con acqua non potabile. La nostra Associazione, tramite il Gruppo AEC Tutela dell’Ambiente e della Salute, si attiverà per tenere monitorata la situazione e fornire la corretta informazione al cittadino consumatore ma, soprattutto, valuterà con i propri esperti e consulenti ogni azione di tutela collettiva si rendesse necessaria qualora la Procura della Repubblica di Torino rilevasse, al termine delle indagini, eventuali colpevoli di comportamenti lesivi per la salute del cittadino. Associazione Europa Cultura – Italia Il presidente Maria Paola Meli