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Liceo Ginnasio “G.M. Dettori“ - Cagliari. Doc. del Consiglio della classe IIIB. Matematica e Fisica.
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a.s. 2010/2011 – prof. Lino Talloru
matematica e fisica
Obiettivi
Formulati in sede di riunione per materie:
Obiettivi della materia (matematica)
A. Globali e a lungo termine









Sviluppare le capacità di ragionamento logico, induttivo e deduttivo
Saper comprendere, analizzare e impostare la risoluzione di problemi sulla base di dati disponibili, intendendo
per problema qualsiasi percorso coerente e logico che fornisca risposte a quesiti iniziali
Acquisire una metodologia scientifica e valida per organizzare il lavoro e lo studio di qualsiasi disciplina
Saper comprendere e usare un appropriato linguaggio tecnico
Saper scegliere fra alternative la più semplice e la più razionale
Acquisire i contenuti specifici della materia
Saper utilizzare e applicare i concetti di base e saperli trasmettere correttamente
Saper comprendere e interpretare correttamente i testi
Acquisire un metodo di studio autonomo e critico
Obiettivi della materia (Fisica)
Gli stessi della alla matematica, e inoltre




Rendersi conto del precorso storico-scientifico e del dinamico progresso della scienza
Saper utilizzare gli strumenti matematici per interpretare il linguaggio della fisica in modo corretto
Comprendere il rapporto fra teoria e realtà attraverso attività sperimentali
Capacità di indagare sui processi, in relazione alle loro cause ed effetti"
Per quanto attiene specificatamente a "conoscenze, competenze, capacità" sono stati perseguiti i
seguenti obiettivi (anch'essi facenti riferimento alla riunione per materie):

a)
b)
c)
MATEMATICA
Conoscenze: fondamenti del calcolo algebrico, caratteristiche del metodo scientifico, conoscenza dei contenuti
Competenze: saper elaborare dati e saper argomentare un procedimento di dimostrazione
Capacità: capacità logiche deduttive, di analisi e di sintesi
 FISICA
a) Conoscenze: conoscenza dei contenuti, conoscenza del metodo scientifico, formalizzazione matematica dei
concetti fisici, interpretazione fisica delle leggi
b) Competenze: saper argomentare un fenomeno fisico e acquisizione del linguaggio formale
c) Capacità: capacità logico deduttive e induttive, di collegamento, capacità di analisi
Metodi
Lezione frontale, lezione dialogata.
Valutazione
La valutazione individuale è stata tratta da: discussioni, interventi dal posto, risoluzione di quesiti
alla lavagna, oltre che da interrogazioni orali e verifiche scritte.
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Contenuti
Per vari motivi si è avuta una sensibile riduzione del numero di
ore effettive di lezione:
- Matematica: I quadrimestre 27 ore, II quadrimestre 18 ore al 7 maggio;
- Fisica: I quadrimestre 34 ore, II quadrimestre 23 ore al 7 maggio.
La riduzione è evidente (soprattutto al 2° quadrimestre) per entrambe le materie se consideriamo
che in un quadrimestre “standard” si dovrebbero svolgere 33 ore di matematica e 49/50 ore di
fisica.
Anche da questo consegue che varie parti del programma non sono state svolte o approfondite e
consolidate come avrei voluto.
Il programma di matematica è stato sviluppato comunque nelle sue parti minime essenziali, fatta
eccezione per la parte relativa alla geometria solida, che non ho potuto affrontare. Per quanto
riguarda il programma di fisica, sono stati richiamati i principi della dinamica, affrontati i temi del
lavoro e dell'energia, gli elementi minimi di termometria e calorimetria, la termodinamica,
l'elettrostatica per quanto attiene la legge di Coulomb, il campo elettrico e le definizioni di variazione
di energia potenziale, di differenza di potenziale, l’elettrodinamica per quanto riguarda la corrente in
un conduttore metallico, la resistenza di un conduttore, le leggi di Ohm, le resistenze in serie e
parallelo e lo studio delle tensioni e delle correnti in semplici circuiti elettrici con resistenze in serie e
parallelo.
Profitto
La classe, formata da 27 alunni, alla fine del I quadrimestre si è presentata con i seguenti dati
relativi al profitto e alle assenze:
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Assenze (ore/27)
13
1
2
8
8
8
7
10
8
8
1
10
2
7
4
8
2
5
10
9
matematica
voti
5
7
5
5
4
7
8
5
5
7
6
7
6
6
6
8
7
8
4
5
voto
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
frequenza
0
0
0
3
9
6
5
4
0
0
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21
22
23
24
25
26
27
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
6
8
4
2
7
1
3
5
5
8
6
6
5
4
media
moda
mediana
minimo
massimo
5,93
5
6
4
8
Assenze (ore/34)
14
0
6
9
9
7
4
11
6
6
0
9
2
6
4
6
1
4
6
8
6
5
6
6
8
5
8
fisica
voti
6
7
7
7
6
8
7
5
5
6
7
6
6
6
6
7
7
8
5
5
6
6
8
7
7
7
5
media
moda
mediana
minimo
massimo
6,4
7
6
5
8
voto
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
frequenza
0
0
0
0
5
9
10
3
0
0
All’ 8 maggio il profitto medio non ha subito variazioni rilevanti.
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Osservazioni:
1) I programmi effettivamente svolti sono ridotti e non particolarmente approfonditi. Se osserviamo i
dati possiamo individuare alcune cause:
 In un quadrimestre standard si dovrebbero svolgere 33 ore di matematica e 49/50 ore di
fisica, le ore effettive al primo quadrimestre sono state invece 27 per matematica e 34 per
fisica (il rapporto non è migliorato al secondo quadrimestre)
 All’interno delle ore effettive di lezione abbiamo poi una percentuale di assenze molto elevata
[in matematica 15 alunni su 27 superano il 25% di assenze (7 o più assenze su 27 ore), in
fisica 5 alunni su 27 superano il 25% di assenze (9 o più assenze su 34 ore), ma è
comunque abbastanza elevato il numero di assenze anche per gli studenti rimanenti]
Se puntiamo l’attenzione su “Matematica” e sui 15 studenti che superano il 25% di assenze
(poniamo che abbiano fatto 8 assenze sulle 27 ore effettive di lezione) troviamo che le 33 ore
“standard” di Matematica si sono di fatto ridotte prima a 27 (ore effettive) e poi a 19 (a causa delle
assenze). Questo significa che oltre la metà della classe ha svolto 14 ore in meno sulle 33
standard, cioè il 42% in meno di un corso di matematica standard.
2) Le frequenze dei voti di profitto mostrano una distribuzione della classe abbastanza regolare sul
piano del rendimento scolastico (non si osserva bi modalità, ovvero classe divisa in due tronconi,
come a volte accade). Si distinguono alcuni casi vicini all’eccellenza.
PROGRAMMA DI MATEMATICA
Classe terza liceo corso B
RICHIAMI DI GEOMETRIA.




Similitudine dei triangoli e proporzionalità tra i lati.
Criteri di uguaglianza dei triangoli.
Teorema di Pitagora.
Concetto e rappresentazione di una funzione sul piano cartesiano.
FUNZIONI GONIOMETRICHE.









La misura degli angoli
La funzione seno
La funzione coseno
La funzione tangente
La funzione cotangente
Le funzioni secante e cosecante (solo definizione come 1/cosx e 1/senx)
Le relazioni fondamentali della goniometria
Le funzioni goniometriche di angoli particolari (0, 30°, 45°, 60°, 90°)
Le funzioni inverse arcoseno, arcocoseno, arcotangente, arcocotangente (solo significato, senza
i grafici)
 Gli angoli associati
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 La riduzione al primo quadrante
 Le formule goniometriche
IDENTITA’ ED EQUAZIONI GONIOMETRICHE.
 Le equazioni goniometriche:
 Equazioni del tipo sen=m, cos=m, tg=m.
 Equazioni elementari con sostituzione, equazioni di 2°grado in cosx, senx, tgx
 Equazioni lineari in seno e coseno (risoluzione mediante le formule parametriche: seno e
coseno in funzione della tangente di x/2)
LA TRIGONOMETRIA.




I triangoli rettangoli
I triangoli qualunque: teorema dei seni, teorema del coseno (o di Carnot)
La risoluzione dei triangoli rettangoli
La risoluzione dei triangoli qualunque
PROGRAMMA DI FISICA
Classe terza liceo corso B

Meccanica
DINAMICA. Richiamo dei tre principi della dinamica.
LA CONSERVAZIONE DELL'ENERGIA MECCANICA. L'energia. Il lavoro di una forza costante
parallela allo spostamento. La definizione di lavoro anche come prodotto scalare FScos. Forze
conservative e forze dissipative. L'energia cinetica. L'energia potenziale. La legge di conservazione
dell'energia meccanica. La conservazione dell'energia totale.
LA GRAVITAZIONE. La legge di gravitazione universale (solo legge e suo significato).

Termometria, calorimetria, termodinamica
LA TEMPERATURA. Il termoscopio. Il termometro. Le scale termometriche. La dilatazione termica
nei gas: legge di Gay-Lussac. La temperatura assoluta e lo zero assoluto.
IL CALORE. La trasmissione di energia mediante il calore e il lavoro. Relazione fondamentale della
calorimetria. Calore specifico e caloria.
IL PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA. Principio di equivalenza calore-lavoro ed
equivalente meccanico della caloria. I principi della termodinamica. Come può variare l'energia
interna di un sistema termodinamico. Calore scambiato e lavoro fatto o subito da un sistema
termodinamico: bilancio energetico del sistema. Il primo principio della termodinamica.
IL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA. La macchina termica. Gli enunciati di Kelvin
e di Clausius del secondo principio della termodinamica. Il rendimento di una macchina termica. Il
teorema di Carnot. La variazione di entropia e il II principio della termodinamica. La variazione di
entropia nello scambio di calore tra due corpi. La variazione di entropia nella macchina termica
reale o ideale. Il verso "naturale" delle trasformazioni termodinamiche. La probabilità
termodinamica. Entropia, probabilità e freccia del tempo: formulazione di Boltzmann.
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
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Elettrostatica
LA CARICA ELETTRICA E LA LEGGE DI COULOMB. L'elettrizzazione per strofinio. I conduttori e
gli isolanti. L'elettrizzazione per contatto. La carica elettrica. La conservazione della carica elettrica.
La legge di Coulomb. La forza di Coulomb nella materia (costante dielettrica del mezzo).
L'induzione elettrostatica. L'elettroscopio. Unità di misura della carica elettrica (Coulomb).
IL CAMPO ELETTRICO. Il concetto di campo elettrico. Il vettore campo elettrico. Unità di misura del
campo elettrico (Newton/Coulomb). Le linee di campo: il campo radiale, il campo uniforme, il campo
di dipolo. Caratteristiche generali delle linee del campo elettrico. Il campo elettrico generato da una
carica puntiforme, il campo elettrico tra due superfici piane uniformemente cariche con carica +Q e
–Q. Analogia col campo gravitazionale (caso della forza peso P=mg in analogia con F=qE).
POTENZIALE E DIFFERENZA DI POTENZIALE. Definizione di variazione di energia potenziale.
Definizione di differenza di potenziale. Unità di misura della variazione di energia potenziale (Joule)
e della differenza di potenziale (Volt). Potenziale in un punto come differenza di potenziale tra il
punto e il punto di potenziale V=0. Moto spontaneo delle cariche positive libere di muoversi (dai
potenziali alti-positivi verso i potenziali bassi-negativi).
CORRENTI NEI CONDUTTORI METALLICI. Intensità di corrente in un conduttore metallico:
definizione. Unità di misura dell’intensità di corrente (Ampere). Interpretazione microscopica della
corrente: la resistenza elettrica del conduttore. Unità di misura della resistenza (Ohm). Relazione tra
V, R ed I: Le leggi di Ohm. Risoluzione di circuiti elettrici elementari con resistenze in serie e in
parallelo. Partizione di tensione nei collegamenti in serie (conservazione dell’energia); circuito
potenziometrico. Ripartizione delle correnti nei rami in parallelo (conservazione della carica).
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