Osteoporosi
Cos’è?
Letteralmente Osteoporosi significa “osso poroso” ed è una patologia molto frequente, in particolare nelle
donne dopo la menopausa (osteoporosi post-menopausale) e negli anziani di entrambi i sessi (osteoporosi
senile).
A partire dalla quarta decade di età si verifica infatti una progressiva riduzione della massa ossea, più
accelerata nelle donne, e iniziano quei processi di trasformazione dell’osso che possono causare
deformazioni della architettura ossea e un’aumentata suscettibilità alle fratture.
Esistono anche forme di Osteoporosi dette secondarie, che possono cioè essere ricondotte ad altre malattie
(es. l’ Iperparatiroidismo) o all’impiego di farmaci (es terapie di lungo periodo con Cortisonici)
L’Osteoporosi è anche chiamata “ladra silenziosa” poichè spesso non dà disturbi di rilievo nè causa dolore
sino a quando a seguito di un un lieve trauma non si determina una frattura ossea. Le fratture costituiscono
l'evento clinico più importante dell'osteoporosi ed interessano maggiormente il polso, le vertebre ed il
femore.
L’osteoporosi è quasi sempre accompagnata da una riduzione della massa ossea. La massa ossea di una
persona (cioè la “quantità di tessuto osseo”) dipende sostanzialmente da due fattori: il picco di massa ossea
(il livello massimo della massa ossea raggiunto durante la crescita e la giovane età adulta) e la velocità della
riduzione della massa dopo la menopausa o comunque in età più avanzata.
Quanto è frequente
Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 1990 si sono verificate circa 1.700.000
fratture di femore nel mondo; ne sono previste 6.300.000 per il 2050.
La frequenza nella popolazione femmine è da tre a otto volte maggiore di quella maschile. Si calcola che
siano affette da osteoporosi il 15% delle donne di 50 anni, ed il 50% delle donne di 80 anni.
Principali fattori di rischio
 Sesso femminile
 Familiarità (casi di fratture osteoporotiche nei genitori)
 Dieta povera di calcio
 Stile di vita sedentario
 Malattie che accelerano la perdita di osso (ad es Ipertiroidismo)
 Uso prolungato di corticosteroidi o di altri farmaci che “fanno perdere osso”.
 Menopausa precoce (prima dei 46 anni)
 Consumo eccessivo di alcol
 Peso inferiore alla norma.
I fattori di rischio non sono di per sé causa della malattia ma sono un’indicazione derivante da elementi
statistici della popolazione.
Diagnosi
I Medici pongo la diagnosi di Osteoporosi sulla base di misurazioni della massa ossea degli individui e del
confronto statistico di queste con i valori medi della popolazione giovane.
Al di là della diagnosi vera e propria di Osteoporosi, spesso il Medico considera però utile anche il confronto
del valore misurato con i valori tipici delle persone della stessa età. Per fare un esempio, la massa ossea di
una signora di 90 anni è probabilmente molto ridotta rispetto a quella delle donne premenopausali sane, ma
potrebbe risultare molto superiore al livello medio delle signore della sua stessa età.
Diagnostica e valutazione strumentale
Le tecniche oggi più accreditate per la diagnostica e la valutazione della massa ossea sono:
 La Densitometria Ossea a raggi X a doppia emissione (DEXA)
 La Ultrasonometria ossea quantitativa (QUS)
La DEXA, che viene effettuata con apparecchi di medie o grandi dimensioni solo in centri clinici, permette
una misurazione piuttosto precisa della massa ossea ed è la tecnologia standard sulla quale si basano i
criteri diagnostici dell’Osteoporosi.
La QUS è dotata in genere di precisione minore ma presenta grandi vantaggi quali l’innocuità completa per il
paziente (per l’assenza di impiego di raggi X ), il basso costo e la comodità d’uso degli apparecchi, alcuni
addirittura portatili. Molti Autori pensano inoltre che la QUS permetta la valutazione di qualità addizionali
dell’osso differenti dalla “massa”, che contribuirebbero alla sua fragilità, ad esempio l’”elasticità” e la
“microarchitettura”.
Test di laboratorio
I test biochimici (cioè effettuati su liquidi bilogici) specifici del metabolismo osseo sono indicatori che
permettono la valutazione del rimodellamento osseo.
Alcuni sono degli indicatori specifici della fase di formazione (o crescita) dell’osso, altri lo sono del processo
di riassorbimento (o perdita). Valori aumentati dei marker (sia di formazione che di riassorbimento osseo)
indicano un aumentato tasso metabolico dllo scheletro e quasi sempre sono correlati ad una perdita
accelerata di tessuto osseo.
Determinazioni dei marker chimici possono contribuire a determinare il turnover osseo. I principali test sono
basati sulla determinazione quantitativa di:
 Crosslink del collagene sierici o urinari (Desossipiridinolina o Dpd, Telopeptidi: NTx ,CTX, ICTP)
 Fosfatasi alcalina serica (specialmente quella “ossea”)
 Idrossiprolina urinaria (marker poco specifico e gravato da vari difetti)
 Osteocalcina serica (buon marker ma con problemi di standardizzazione e interpretazione)
Impiego combinato dei test strumentali e di laboratori
Se la misurazione della massa ossea di un paziente è assimilabile alla verifica della disponibilità di un conto
corrente bancario (“saldo”), la misurazione di un marker biochimico osseo può assimilarsi alla verifica della
spesa (“entrate e uscite”).
É chiaro che la valutazione di entrambi gli aspetti fornisca al Medico un quadro più completo, specialmente
se il paziente viene sottoposto a terapia. In effetti, il marker biochimico è infatti considerato preferibile al test
strumentale per la verifica a breve (pochi mesi) dell’efficacia di una eventuale terapia antiriassorbimento
osseo.
Cepollaro C, Gonnelli S, Montagnani A, Pondrelli C, Monaco R, Rossi B, Gennari C. Ultrasonografia ossea e markers del turnover nella
predizione del rischio di frattura vertebrale. XI Congresso nazionale SIOP, Verona 21-23 Ottobre 1999:32.
Garnero P, Dargent-Molina P, hands D, Schott AM, Breat G, Meunier PJ, Delmas PD. Do markers of bone resorption add to bone
mineral density and ultrasonographic heel measurement for the prediction of hip fracture in elderly women? The EPIDOS prospective
study. Osteoporos 1998;8:563-569.
Prevenzione e cura
Nella prevenzione dell’Osteoporosi hanno un ruolo importante la dieta, l’esercizio fisico e l’esposizione al
sole.
Per quanto riguarda la terapia, che deve sempre essere decisa dal Medico, esistono oggi varie opzioni. Alla
donna postmenopausale vengono spesso prescritti gli Estrogeni o una recente categoria di farmaci detti
SERM. In altri casi vengono prescritti i farmaci detti Bisfosfonati. Hanno un ruiolo anche la Calcitonina e la
Vitamina D (e derivati).