GruVillage Jazz.
Il mese di luglio si tingerà di note jazz riconfermando la grande attenzione del GruVillage per un genere
musicale che può essere considerato come il “primo amore” della rassegna.
A inaugurare il GruVillage Jazz il primo luglio saranno i Tower of Power, nella loro unica data italiana per
quest’estate: la storica formazione californiana conquisterà la città con uno stile in cui soul, jazz e funk si
mescolano sapientemente per creare un suono coinvolgente e affascinante. Con quarantatré anni di musica alle
loro spalle, e dopo aver appena pubblicato un nuovo album intitolato The Great American Soulbook la band
promette ancora di incantare con un concerto da non perdere, nel quale le hit degli anni 70 come What is Hip e
You’re still a young man si mescoleranno a rivisitazioni dei più grandi artisti della soul music. Di loro il grande
James Brown ha detto “Non c’è gruppo che suona le mie canzoni meglio di loro!”. Hanno suonato con Santa,
Sly Stone, Credence Clearwater Revival, hanno registrato con Elton John, Smokey Robinson, Rod Stewart,
Aerosmith, Dionne Warwick influenzando un’intera generazione di musicisti fra cui Sting che ha spesso
espresso grandissima ammirazione nei loro confronti. Ma non solo: moltissimi grandi artisti come Huey Lewis
and the News, Heart e Eurithmics li hanno voluti come backing band in tour famosissimi.
Sarà grande protagonista anche Esperanza Spalding, giovane vincitrice del Grammy Award nel 2011 come
miglior artista esordiente e freschissima conferma anche nel 2013 pe il miglior album jazz, presenterà il 9 luglio
il suo Radio Music Society, una caleidoscopica collezione musicale pensata per celebrare il potere del jazz. La
giovane bassista, cantante e compositrice è stata una delle più notevoli sorprese del panorama musicale
mondiale: non solo del jazz, ma in ogni genere musicale. Dotata di una tecnica straordinaria e di un'abilità
compositiva che spazia tra il repertorio classico e le nuove tendenze, questa giovane artista nordamericana sta
conquistando tutti. Esperanza ha debuttato del 2006 con il disco Junjo, cui è seguito
l'album Esperanza e Chamber Music Society. Radio Music Society è l'ultimo album, uscito nel 2012. A questo
progetto hanno partecipato diverse figure prestigiose del mondo del jazz tra cui Joe Lovano, Jack DeJohnette e
Billy Heart, per poi passare nel mondo dell'hip hop con Q-Tip, Algebra Blesset, Lalah Hathaway per non
dimenticare poi i suoi mentori di Portland Janice Scroggins e Thara Memory. In merito a questa brillante
esperienza Esperanza ha dichiarato: " Conoscendoli come persone e venendo in contatto con la loro musica, ho
preso ad amarli e considerarli come colleghi e membri della mia famiglia. Ho desiderato avere l'opportunità di
interpretare delle composizioni insieme a tutti loro, in modo da poter dare loro maggiore visibilità e raggiungere
un’audience più vasta".
Il 14 luglio suono di confine con il grande ritorno degli statunitensi Tribal Tech, veri e propri inventori del jazz rock - fusion: il gruppo presenta in concerto X, uscito nel 2012, un disco che segna il ritorno strepitoso dei
quattro musicisti che hanno sempre dimostrato di saper miscelare e suonare alla perfezione vari generi
musicali. Formazione stabile negli anni, composta da musicisti impeccabili come il chitarrista Scott Henderson, il
bassista Gary Willis, Scott Kinsey alle tastiere e Kirk Covington alla batteria e alla voce, la band ha all’attivo
undici album dal sound mai scontato, originale e ricco di riferimenti fusion - elettro - jazz - blues, che lascia
spazio all’improvvisazione. I Tribal Tech riescono a tessere dei veri e propri tappeti ritmico - armonici degni dei
più grandi musicisti contemporanei, sempre attenti alla ricerca di nuove soluzioni e sempre capaci di tradurre in
musica effetti e campionature fuori dal comune. Il concerto lascerà sicuramente un segno, un punto di
riferimento per la musica del futuro e per i suoi rappresentanti, una dimensione tecnologica antica, scarna e
primitiva: per l’appunto tecnologia tribale!
Il cartellone del jazz si completa con uno fra i più interessanti nomi della scena italiana, il 15 luglio, quando di
scena sarà l’inconfondibile sound di Raphael Gualazzi con il suo Happy mistake tour. Dopo la fortunata
partecipazione all'ultimo festival di Sanremo, Gualazzi sul palco è accompagnato da nove musicisti, in uno
spettacolo dinamico e sfaccettato che alterna atmosfere emozionanti a momenti dall'energia intensa e
travolgente. Rivelazione del Festival di Sanremo 2011, con il brano Follia d’amore, torna in gara nell’edizione
2012 con due brani Sai (Ci basta un sogno) e Senza Ritegno, contenuti nel terzo album Happy mistake.
L’”artigiano della musica” è tra i talenti più puri del panorama musicale italiano degli ultimi anni, ha uno stile
personalissimo che fonde la tecnica con il rag-time dei primi del ‘900 e con le sonorità tipiche del pre-jazz e dello
stride-piano, senza trascurare le influenze più innovative di artisti brillanti della scena contemporanea, come
Jamiroquai e Ben Harper. Un concerto di altissimo livello e galvanizzante, un tripudio d’emozioni, energia
intensa e travolgente sulle linee del blues e del jazz con incursioni nel gospel e nel soul, ma anche nel rock e
nel country.
Direttamente da Pittsburgh, il 26 luglio, arriverà George Benson, uno dei più raffinati ed eleganti chitarristi
della scena mondiale, a suo agio sia nell’improvvisazione sia nell’intrattenimento musicale. Al GruVillage
presenta il nuovissimo album A Tribute to Nat King Cole, ovvero le interpretazioni rese con profondo affetto di
alcuni dei più famosi brani di Nat King Cole del grande pianista e cantante americano, rese magiche grazie
anche agli arrangiamenti di Nelson Riddle e ai quarantadue elementi della Henry Mancini Institute Orchestra,
completate dai duetti con Idina Menzel (vincitrice del Tony Award), Judith Hill e dalla collaborazione con il
trombettista Wynton Marsalis, plurivincitore di Grammy Award e Pulitzer Prices. Le carriere di Benson e Cole
hanno avuto un percorso molto simile: all’inizio per entrambi un grande e meritato successo come musicisti e
poi la consacrazione e il successo presso il grandissimo pubblico con le loro incredibili voci. Benson, che aveva
una brillante e solida carriera come uno dei migliori chitarristi jazz, si affaccia nel mondo della pop music
cantando This Masquerade e porta per la prima volta al disco di platino un album jazz con Breezin. Forse più
conosciuto per il suo contemporary pop che spazia in diversi generi musicali, Benson è divenuto una vera icona
nella storia musicale proprio come il suo eroe Nat King Cole. Realizzando più di 30 CD come leader, vincendo
10 Grammy Awards diventando un NEA Jazz Master, George Benson ha utilizzato le sue radici jazz per creare
un coinvolgente mix di pop, R&B ed altri generi che convergono in un unico stile che riesce ad appassionare
una incredibile quantità di pubblico. Durante il suo percorso musicale, Benson è anche riuscito ad affermarsi
come un formidabile cantante – una delle più grandi carriere musicali che ci hanno mostrato le sue qualità
canore e non solo quelle di chitarrista. Benson continua a stupire e a coinvolgere il pubblico nelle sue sfide
creative, raggiungendo ogni volta vette sempre più alte.