Compito prova di accertamento intermedia

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Economia e Politica Agraria
(a.a. 02/03)
Esame intermedio [I modulo]
(Martedì 15 Aprile)
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1. (50 p.)
Siano:
PF = 40 – 2 QF
PA = 4 + Q A
, e
le funzioni inverse di domanda del prodotto finale e di offerta della materia prima
agricola.
Si consideri l'esistenza di un settore di “trasformazione” oligopolistico i cui costi di
“trasformazione” unitari siano fissi e pari a 3 e le cui imprese applichino un mark-up
del 20% . Si ipotizzi che siano necessarie 2 unità della materia prima agricola per
ottenere una unità del prodotto finale “trasformato”.
Si determinino la quantità del prodotto “trasformato” e quella della materia prima
agricola scambiate sul mercato, il prezzo della materia prima agricola ed il prezzo del
prodotto “trasformato”, ed i profitti del settore distributivo.
Si rappresenti su un grafico l’equilibrio di mercato e le funzioni rilevanti a
determinarlo.
2. (150 p.) Per ciascuna delle affermazioni che seguono si dica se essa è vera o falsa e, nel caso in
cui si ritenga che essa sia falsa (o vera solo in parte) perché (sinteticamente); nel caso in
cui un’affermazione non sia vera per più di una ragione, bisognerà indicarle tutte!:
1. La quota del reddito delle famiglie italiane destinata all’acquisto di prodotti
alimentari tende a crescere nel tempo come risultato dell’aumento nel tempo dei
redditi.
2. Al diminuire del reddito di un consumatore (tutto il resto rimanendo invariato) può
succedere che aumenti il consumo di un bene e diminuisca quello di un altro;
l’utilità del consumatore potrà sia aumentare che diminuire come risultato della
riduzione del suo reddito.
3. L’elasticità rispetto al proprio prezzo della domanda di molti prodotti alimentari di
base (come i cereali, le carni o il latte) nell’Unione Europea è prossima a –1; quella
rispetto al reddito, invece, è maggiore di 1.
4. Tra il 1992 ed il 2000 in Italia sono cresciuti i consumi di frutta, carne, pesce e
vino; sono diminuiti quelli di ortaggi, e di acqua minerale. In Italia nel 1998 il
consumo medio pro capite di carni bovine era maggiore di quello della Germania,
mentre il contrario si aveva per il consumo di carni suine.
5. Nel corso del XX secolo sono cresciuti in Italia i consumi pro capite di frutta,
verdura e carni bovine, mentre si sono ridotti quelli delle carni suine, di olio d’oliva
e vino. Nei decenni più recenti si è osservata una tendenza all’aumento delle
differenze tra la struttura dei consumi alimentari al Sud e quella delle regioni
dell’Italia Settentrionale.
6. In un mondo in cui esistono due soli beni può accadere che all’aumentare del
prezzo di uno dei due (tutto il resto rimanendo invariato) aumenti il consumo di
questo bene e diminuisca quello del bene il cui prezzo non è cambiato; quando ciò
succede l’utilità del consumatore diminuisce.
7. Mentre il consumo pro capite di carne in Italia tra l’inizio del XX secolo ed oggi è
cresciuto di circa 5 volte, quello di vino e di prodotti ortofrutticoli è rimasto
sostanzialmente stabile.
8. In un mondo costituito da n paesi, con costi di trasporto positivi, la differenza tra i
prezzi di equilibrio tra ciascuna coppia di paesi dovrà essere pari al costo unitario di
trasporto tra di essi.
9. Il settore della distribuzione commerciale agro-alimentare al dettaglio nelle regioni
meridionali appare oggi non solo molto meno concentrato di quanto non si abbia
nelle regioni settentrionali (il rapporto tra i punti vendita di piccole dimensioni e
quelli di grandi dimensioni è nelle seconde più basso), ma tale differenza appare
crescente nel tempo.
10. Il “risk premium” è la somma che un produttore che operi in condizioni di
incertezza è disposto a pagare per eliminare il rischio lasciando immutato il suo
profitto.
11. La produzione mondiale di alimenti è fortemente cresciuta negli anni ed è oggi
largamente sufficiente, se equamente distribuita, a coprire le esigenze di consumo
della popolazione del pianeta; nel 2020 ci si aspetta che la quota di bambini
malnutriti nell’Asia Meridionale e nell’Africa Sub-Sahariana sia attorno al 6% del
totale dei bambini che vivono in quelle aree.
12. Negli Stati Uniti il 40% delle famiglie cucina al più 2 volte alla settimana.
13. Il progresso tecnico determina sempre benefici per i consumatori, mentre, se
ipotizziamo che l’adozione della innovazione sia istantanea, i produttori possono sia
perderci che guadagnarci.
14. Un’innovazione che abbia luogo in un certo punto di una filiera agro-alimentare
determina vantaggi tanto per le aziende che operano in quel livello, che per quelle
“a monte” ed “a valle”, e per i consumatori del prodotto finale.
15. Un Organismo Geneticamente Modificato è un organismo nel cui DNA sia stato
inserito un gene prodotto artificialmente in laboratorio, un gene non esistente in
natura.
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