Ethan Frome - Accademia di qualitologia

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PR.RSA_01
Rev. 01
PROTOCOLLO
SANITARIO
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LINEE GUIDA PER L’UTILIZZO DELLA CONTENZIONE
Definizione: limitazione della possibilità di movimento di un soggetto attuata con mezzi fisici
(contenzione fisica) o farmacologici (contenzione farmacologica) imposta dalla necessità di
controllare ed impedire che il paziente rechi danni a sé o agli altri.
Applicazione di un periodo di osservazione
prima della prescrizione della contenzione
durante il quale:
-
eliminare i fattori di rischio che provocano l’agitazione (farmaci, alcol, febbre, psicosi
acute, non adattamento alla struttura, ritenzione urinaria e fecalomi)
-
fisiochinesiterapia per il miglioramento della deambulazione
-
provvedere a misure terapeutiche alternative alla terapia ev quando possibile
Esempi di strategie alternative alla contenzione:
 impiego di letti ad altezza variabile
 deambulazione assistita e fisiocinesiterapia
 incrementare le attività ricreative e di animazione
 programmazione delle terapia infusionali in orari di maggiore disponibilità di personale o
presenza di volontari o parenti
 materassi ai lati del letto
 impiego di calzoni con protezione delle anche
 richiesta di collaborazione ed aiuto da parte dei familiari o volontari
adeguamenti ambientali (variazione della illuminazione, della temperatura , riduzione di
rumori, allontanamento degli oggetti a portata di mano potenzialmente pericolosi, posizionare
l’ospite in zone dove è più facile controllarlo con il campanello a portata di mano)
Mezzi di contenzione fisica:
 mezzi applicati all’ospite a letto (fasce o cinture)
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 spondine di protezione al letto(non vanno considerate contenzione quando sono applicate
solo da un lato o quando proteggono metà o tre quarti del letto)
 mezzi applicati all’ospite in carrozzina (cintura pelvica, corpetto, divaricatore inguinale,
tavolino)
 mezzi di contenzione di segmenti corporei ( cavigliere, polsiere)
 mezzi di contenzione con postura obbligata (carrozzine basculanti, poltrone basse, cuscini
anatomici)
Si può notare come lo stesso ausilio (es carrozzina basculante) possa rappresentare una
contenzione per un ospite deambulante mentre permette gli spostamenti ad un altro ospite
con grave compromissione del cammino.
Motivi che portano alla prescrizione della contenzione:
1) rischio di caduta
 ospite che cade ad ogni tentativo di mettersi in piedi o camminare
 equilibrio instabile in posizione eretta
 mantenimento di una corretta postura
2) rischio di provocarsi lesioni
 agitazione psicomotoria con rischio di autolesionismo o eterolesionismo (attenzione però
perché la contenzione può aumentare l’agitazione dell’ospite)
 delirium
 stato di ebbrezza
 terapia endovenosa, SNG, catetere vescicale (assolutamente necessari per l’ospite)
La contenzione è una prescrizione medica ( che tiene conto dei pareri degli operatori
dell’équipe geriatria e deve essere segnalato nel PAI), che deve essere giustificata dalla
necessità di tutelare la salute dell’ospite e che deve essere praticata solo quando si
dimostri l’unica scelta possibile.
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In condizioni di emergenza , in assenza del medico, i mezzi di contenzione possono essere
applicati dall’infermiere professionale e la decisione verrà poi riesaminata il più presto
possibile con il medico responsabile.
Modalità di prescrizione della contenzione:
L’ospite in grado di intendere e di volere deve essere adeguatamente informato riguardo alle
motivazioni per l’uso di mezzi di contenzione e deve prestare il proprio consenso. In mancanza
di un consenso la contenzione può essere praticata solo a fronte di uno stato di necessità per
evitare il pericolo attuale di un danno grave alla persona, non altrimenti evitabile. E’ sempre
opportuno rendere partecipi della decisione anche i familiari che devono firmare il consenso al
posto dell’ospite se questi non è in grado di farlo.
Durante il periodo di contenzione l’ospite deve essere costantemente controllato e deve
essergli garantito comfort, sicurezza e possibilità di movimento.
E’ necessario registrare in cartella la prescrizione della contenzione, segnalando la data e l’ora
della prescrizione, i motivi che hanno indotto a prescrivere la contenzione, se il paziente ha
dato il proprio consenso ed il tipo di contenzione prescritta. E’ importante che gli operatori
segnalino al medico curante ogni modificazione rilevante del comportamento dell’ospite.
La restrizione non va usata a fini punitivi verso pazienti dementi o per comodità o carenza del
personale. La rivalutazione in equipe della motivazione deve essere continua.
La contenzione va applicata quando non ci sono alternative come ad esempio una maggiore
considerazione dei fattori fisici (sollievo del dolore, adeguata idratazione), dei fattori
psicosociali, dei fattori riabilitativi (terapia occupazionale, animazione, fisioterapia), dei
fattori ambientali.
Contenzione farmacologica
I disturbi del comportamento sono frequenti negli ospiti delle RSA come manifestazione di
demenza, stati confusionali acuti, schizofrenia, abuso di sostanze. Particolarmente frequenti
sono l’agitazione psicomotoria, l’aggressività, i deliri, il vagabondaggio, le allucinazioni.
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In presenza di disturbi comportamentali è necessario:
-
inquadrare dal punto di vista diagnostico il disturbo comportamentale
-
escludere possibili cause fisiche (dolore, stipsi, ritenzione urinaria, fame e sete, stato
febbrile)
-
valutare i fattori ambientali (es. stimoli ambientali eccessivi)
-
se possibile iniziare con un approccio comportamentale attraverso azioni sull’ambiente
e sugli operatori
-
se questo non è sufficiente è indicata la prescrizione di un trattamento farmacologico.
In fase acuta sono indicati:
-
Antipsicotici tradizionali per via im
Benzodiazepine per via parenterale (Diazepam, Lorazepam)
Trazodone im
In caso di disturbi comportamentali persistenti sono indicati:
1. Antipsicotici tipici: -Butirrofenoni (Aloperidolo)
-Fenotiazine (Clorpromazina, Promazina, Prometazina)
- Dibenzoxazepine (Clotiapina)
Gli effetti collaterali degli antipsicotici tipici sono rappresentati da un possibile
peggioramento dei deficit cognitivi, ipotensione ortostatica, effetti anticolinergici,
Parkinsonismo, discinesia tardiva, e possibilità di distonia acuta e acatisia.
2. Antipsicotici atipici:
-
- Risperidone (0.5-2 mg/die)
- Olanzapina ( 2.5-7.5 mg/die)
- Clozapina ( 25-100 mg/die)
accentuazione della confusione mentale.
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