COMUNICATO STAMPA Neonato con grave malformazione salvato all'ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena grazie a un grande lavoro di squadra. L'Assessore Marroni: “nella nostra sanità il vero valore aggiunto sono gli operatori, grazie a tutti” Neonato salvato all'ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena grazie a un grande lavoro di squadra. Il bel risultato è stato raggiunto dal Dipartimento Materno Infantile, diretto dal professor Felice Petraglia, su un piccolo paziente venuto alla luce in gravissime condizioni a causa di una malformazione molto rara, un'ernia diaframmatica destra, individuata grazie alla diagnosi prenatale effettuata dai ginecologi Filiberto Severi e Caterina Bocchi. Il piccolo, nato con parto programmato alla 37esima settimana, è stato subito intubato e stabilizzato dall'équipe della Terapia Intensiva Neonatale, diretta da Barbara Tomasini, ma a causa delle gravi condizioni è stato operato dopo tre giorni per permettere ai suoi parametri vitali di essere stabilizzati dall'èquipe neonatologica. E' stato quindi operato dall'équipe di Chirurgia Pediatrica, diretta da Mario Messina, direttamente in Terapia Intensiva, perché il neonato non poteva essere spostato, con il fondamentale supporto dell'équipe anestesiologica di Pasquale D'Onofrio, con Laura Giuntini, dopo approfonditi controlli radiologici effettuati dallo staff di Luca Volterrani. "Ho ripetuto in più occasioni che nella nostra sanità il vero valore aggiunto sono gli operatori, e ne sono sempre più convinto - dice l'assessore al Diritto alla Salute Luigi Marroni, commentando l'intervento - La storia di questo intervento ne è una conferma. Certo, sono importanti le strutture, le apparecchiature, le terapie, ma solo se tutto questo è in mano a persone competenti, preparate, motivate. Persone che si dedicano ai pazienti con generosità e professionalità. Insomma, in sanità il fattore umano è fondamentale. Un sentito grazie a tutti gli operatori che alle Scotte hanno consentito il salvataggio di questo neonato". "Questa malformazione – spiega Messina – è stata causata dalla mancata chiusura del diaframma, che ha portato a uno spostamento dall'addome al torace di colon, ileo e fegato. Abbiamo rimesso tutti gli organi al loro posto e chiuso la cavità, con un intervento molto complesso. Questo tipo di malformazione, infatti, nel 90-95% dei casi è localizzata a sinistra mentre, in questo caso, era a destra dove la presenza del fegato ha reso tutto più difficile". L'intervento, realizzato poco prima di Natale, è andato bene e dopo circa 20 giorni passati in terapia intensiva il piccolo paziente è stato affidato alle cure della Pediatria neonatale, diretta da Giuseppe Buonocore. "Ora il piccolo mangia – conclude Messina – e digerisce normalmente ed è cresciuto. Un bellissimo risultato, possibile soltanto grazie alla presenza di tanti ottimi professionisti e di un centro avanzato di terzo livello, qual è quello delle Scotte. Il caso è stato infatti discusso collegialmente tra tutti e, insieme, abbiamo deciso i vari passi necessari a strappare alla morte questa meravigliosa creatura che ora potrà tornare a casa con la sua famiglia".