Cheilognatopalatoschisi La schisi palatina è una malformazione congenita piuttosto comune, l’incidenza è di un caso ogni 1000 nati vivi. La schisi può manifestarsi in forme più o meno gravi ed estese. La meno estesa, labioschisi, riguarda la mancata saldatura delle due porzioni del labbro superiore del neonato, la più estesa, cheilognatopalatoschisi, arriva ad interessare anche il margine alveolare del palato, la volta palatina, il palato molle e l'ugola. Sono il risultato di una saldatura avvenuta in maniera non corretta. Si pensa che queste malformazioni, che si creano nel feto entro il terzo mese di gravidanza, possano essere provocate da infezioni, assunzioni di farmaci, fumo o abuso di alcolici da parte della madre, casi analoghi in famiglia. Problemi connessi La schisi comporta problemi d'alimentazione, poiché il neonato può avere difficoltà a succhiare e quindi ad essere allattato correttamente: in questi casi si è soliti usare biberon e tettarelle speciali. La malformazione può comportare difetti nello sviluppo della dentatura e difficoltà di linguaggio, infezioni broncopolmonari come la polmonite, infezioni dell'orecchio interno, causate dai liquidi (saliva, latte) che, attraverso la fessura nel palato, possono invadere il canale uditivo del bambino. Anche dopo l'intervento chirurgico di correzione il bambino, crescendo, può avere difficoltà nell’articolazione delle parole e in generale nel parlare normalmente. Necessita dell’intervento riabilitativo di logopedia. Il logopedista si occuperà delle difficoltà articolatorie e delle prassie oro-facciali presenti nel bambino. L’intervento logopedico prevede esercizi di soffio che vanno a ridimensionare la fuga d’aria nasale, esercizi di aspirazione con la cannuccia per l’insufficienza velo-faringea, attività mio-funzionale ed esercizi fonetici che permettono una migliore qualità della voce ed intellegibilità dell’eloquio.