Pesi e Misure in Grecia

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Pesi e Misure in Grecia (valori medi)
Lunghezze
pous (piede)
~ 30 cm (0.29-0.33m)
Dactylos (dito)
1/16 piede
~ 1.9 cm
Lat "uncia" (pollice)
1/12 piede (come l'"inch")
2.46 cm
Palaista (palmo)
1/4 piede o 4 dactyloi
Spithami (spanna)
3/4 piede
Pechus (cubito)
1 piede 1/2
Pygme`
9/8 piede ( 1piede e 2 dita)
0.333 m
Strade o terreni
Bêma aploum (passo)
2 piedi 1/2
0.74 m
Orgye (toise?)
6 piedi
1.78 m
Plèthron
100 piedi
29.6 m
Stadion (stadio)
100 orgye o 600 piedi
177.6 m
Kalamos (pertica per 10 piedi
2.96 m
buoi)
Superfici
Tetragonos pous
(piede quadrato)
Acène (pertica quadrata)
Plhre (arpente?)
87 cm2
8.76 m2
100^2 piedi quadrati
Volumi liquidi
1
870 m2 (100 acène)
Kotylê
6 kyathoi
0.27 litri
Kyathos
1/6 kotilay
0.068 l
Khous
12 kotilay
3.24 l
Amphora
72 kotilay
19.44 l
Amphora romana
8 congii
26.17 l
methrete
2 anfore o 1 piede cubo
39 l
Xestes (lat. Sextarius)
12 kyathoi (di uso più tardivo, 0.54 l
quando il kotyle era sceso a 4.5
kyathoi, e il kyathos a 0.045 l)
Khous (lat. Congius)
6 xestai (sextarii), tardivo
3.27 l
Volumi solidi
Kyathos (lat. cyathus)
0.045 l
Kotylê (lat. Hemina)
6 kyathoi
0.27l
Xestes (lat. Sextarius)
2 kotilay
054 l
Modius (rom.)
16 sextarii
8.73 l
Medimnos
96 xestai
52.36 l
Unità di peso (monete)
Drachma
1/100 mina
4.32 gr
Mina
100 dracme
0.436 kg
Talenton (talento)
60 minas
26 kg
Obolo
1/6 drachma
0.72 gr
Khalkhous
1/4 obolo
0.09 gr
2
Altre derrate
Mina
655 gr
Talento
39.3 kg
Dracma
La dracma (in greco moderno Δραχμή pl. δραχμές) era il nome di una moneta
dell'antica Grecia. Il nome è stato ripreso in Grecia dopo il 1832 per indicare la
dracma greca, valuta rimasta in uso fino all'introduzione dell'euro.
Il nome 'dracma' deriva dal verbo δράττω (dratto, afferrare). Inizialmente una
dracma era pugno di sei oboli, spiedi di metallo utilizzati come valuta fin dal 1100
a.C..
Storia
Nell'antica Grecia il termine
Tetradracma di Atene
dracma
indicava
anche
un'unità di peso. Era usata da
tutto il mondo greco ed
emessa dalla maggior parte
delle
Testa elmata di Atena
ΑΘΕ, civetta stante, ramoscello
di ulivo e crescente
città.
Le
prime
emissioni mostrano immagini
di animali, per lo più armi
AR (16,85 g); dopo il 449 d.C., periodo arcaico
parlanti e risalgono al VI
Tetradracma ateniese
3
secolo a.C..
A causa della tecnica di coniazione usata, con il martello, le dracme sono per lo più
piatte al rovescio e particolarmente plastiche nel diritto. La monetazione nel tempo
raggiunse un livello artistico elevato ed estremamente fine. Di conseguenza già dal
Rinascimento le monete più belle venivano collezionate.
Dopo la conquista di Alessandro Magno, il nome 'dracma' fu usato in molti dei
regni ellenistici nel Medio Oriente, tra cui il regno tolemaico d'Egitto. La dracma fu
anche la prima moneta d'argento battuta dall'antica Roma nel III secolo a.C..
La unità monetaria araba conosciuta come dirham (in arabo, ‫)درهم‬, e nota dal periodo
pre-islamico, è derivata, tramite la Persia sasanide, dall'antica dracma e, come la
moneta persiana, era anch'essa d'argento.
È difficile attribuire un valore a questa moneta che sia comparabile con le valute
attuali, a causa delle profonde differenze tra le economie. Gli storici classici
affermano regolarmente che verso la fine della Repubblica Romana verso gli inizi
dell'Impero romano, il salario giornaliero di un operaio era di una dracma.
Piede monetario
Il sistema monetario greco antico era basato sul precedente sistema asiatico che
aveva come unità di misura principale il talento, il cui peso era di circa 30,25 kg di
argento, questo veniva diviso in 60 mine.
Tali valute non furono mai battute, ma fungevano da sistema di riferimento per
l'economia degli stati.
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Ben presto grazie all'espansione economica di Atene il mondo ellenico prese come
sistema di riferimento per gli scambi il "piede attico", monetizzato in argento:
1 Talento = 60 Mine = 26,2 kg argento
1 Mina = 100 Dracme = 436 g argento
1 Dracma = 6 Oboli = 4,36 g argento
1 Obolo = 8 Chalkus = 0,73 g argento
Oltre a tali monete grande importanza ebbe lo statere (2 dracme) con un peso in
argento di 8,7 grammi, quanto il peso circa di un darico coniato in oro, da cui si
evince che il rapporto oro/argento era di 1 a 10.
Monetazioni correnti
Accanto alle monete da una dracma, vennero emesse tetradracmi, (4 dracme) e
didracmi (2 dracme o statere). Il didracma o statere in genere rappresenta il
nominale più diffuso.
Il tetradracma ("quattro dracme"), moneta del V secolo a.C. di Atene, era di gran
lunga la moneta più usata nel mondo greco fino ad Alessandro Magno. Sul diritto è
rappresentato la testa di profilo di Atena e sul rovescio una civetta, l'animale sacro
alla dea.
Lo stesso rovescio è rappresentato nel lato nazionale della moneta greca da un euro
In alcuni casi furono coniate anche delle Decadracme (10 Dracme).
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Datazione
Le dracme non hanno in genere scritte che ne permettano la datazione. Questa è
effettuata sulla base di caratteristiche stilistiche e dall'analisi dei ritrovamenti. In
alcuni casi (Atene, Apollonia, Dirrachium) è riportato il nome del magistrato
monetario e di conseguenza in alcuni casi la moneta è databile. In altri, come nei
regni ellenistici, il nome del re permette comunque di determinare un periodo di
emissione. Comunque le datazioni in genere non sono esatte.
La
collocazione
della
Dracma
nell'antico
sistema
monetario greco e persiano
1 talento = 60 mine (standard Ateniese)
1 mina = 100 dracme
1 statere = 2 dracme
1 dracma = 6 oboli
1 obolo = 8 chalkus
L'obolo era inizialmente l'unità più piccola. In seguito fu suddiviso in otto (chalkus),
moneta coniata in rame.
Le mine e i talenti non furono realmente emessi: erano in realtà misure di peso
usate sia per le merci che per i metalli preziosi.
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Numerose erano le relazioni economiche con l'impero persiano, in cui la moneta a
più larga diffusione fu il darico, moneta coniata in oro del peso variabile tra i 8,35 e
i 8,4 grammi; ecco i rapporti tra le monete delle due economie:
1 darico (oro) = 20 dracme (argento)
1 siclo = 1/16 di darico = 7,5 oboli attici
Bibliografia

Tyll Kroha: Münzen sammeln, Braunschweig 1968

Ernesto Bernaregi: "Istituzioni di Numismatica antica" Bologna - Milano, 1998

Barclay Vincent Head: Historia Numorum: a Manual of Greek Numismatics, Oxford:
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