IL DIABETE É una malattia cronica1 caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia), dovuta ad un’alterata quantità o funzione dell’insulina. Quest’ultima è un ormone prodotto dal pancreas, che ha la capacità di introdurre il glucosio nelle cellule. Esistono tre tipi di questa patologia: Tipo 1: è chiamato anche “diabete giovanile” e riguarda circa il 10% dei diabetici. Il pancreas non produce insulina a causa della distruzione delle cellule beta che generano l’ormone. L’insorgenza della patologia può avvenire rapidamente in alcune persone (solitamente bambini e giovani), e più lentamente negli adulti. In questi rari casi si parla di una forma particolare, detta LADA: Late Autommune Diabetes in Adults. Tipo 2: è la forma più comune di diabete ma non si conosce ancora con esattezza la causa che lo scatena. È certo che il pancreas è in grado di produrre insulina, ma le cellule dell’organismo non riescono poi a utilizzarla. In genere, si manifesta dopo i 30-40 anni. Predispongono al diabete la familiarità, lo scarso esercizio fisico ed il sovrappeso. Circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha parenti di primo grado (genitori, fratelli) affetti dalla stessa malattia, mentre nei gemelli monozigoti la concordanza si avvicina al 100%, suggerendo una forte componente ereditaria. Diabete gestazionale: è una forma temporanea che caratterizza circa il 4% delle gravidanze. A partire dal secondo trimestre di gestazione la madre non riesce più a tenere sotto controllo la glicemia. Questo tipo di diabete tende a scomparire dopo il parto. I numeri del diabete Nel 2011 quasi 3 milioni di italiani vivevano con il diabete, il 4,9% della popolazione 2. Negli ultimi 10 anni il numero di persone colpite dalla patologia è aumentato di 800mila unità, a causa dell’invecchiamento costante della popolazione. La probabilità di sviluppare la malattia aumenta in maniera direttamente proporzionale all’invecchiamento. Oltre i 75 anni un italiano su 5 ne è affetto. Su 100 diabetici, 80 sono over 65 e 20 hanno più di 75 anni. La geografia del diabete evidenzia valori superiori alla media nazionale nel Meridione, 900mila persone (in diverse aree ha già superato il 6%), contro i 600mila del Centro, i 650mila del Nord-Ovest, i 450mila del Nord-Est e i 350mila delle isole. La mortalità per diabete è in flessione (periodo 2000 – 2011), ma ancora nel 2009 il disturbo metabolico è stato riconosciuto come causa principale di morte in 20.760 casi. Nello stesso anno sono stati 71.978 i decessi che hanno avuto come concausa il diabete. 1 2 Istituto Superiore di Sanità Istat, “Il diabete in Italia”, 2012 Sintomi e diagnosi Nel caso del diabete di tipo 1 di solito si assiste ad un esordio acuto, spesso in relazione a febbre, sete spiccata (polidipsia), aumentata quantità di urine (poliuria), sensazione di stanchezza (astenia), perdita di peso, pelle secca e una maggior frequenza di infezioni. Nel tipo 2, invece, la sintomatologia è più sfumata e spesso non consente una diagnosi rapida. Terapia e stili di vita Il diabete è una malattia che non deve essere sottovalutata e può essere prevenuta adottando stili di vita corretti. Questa patologia a lungo andare può portare a gravi lesioni a carico dei vasi sanguigni in molti organi tra cui occhi, rene, cuore, cervello e arterie. Per esempio è la prima causa di cecità in età lavorativa e d’insufficienza renale con conseguente necessità di dialisi. Nel mondo ogni 20 minuti il diabete provoca un decesso, ogni 7 minuti causa un infarto cardiaco e ogni mezz’ora un diabetico subisce l’amputazione di un arto. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per descrivere questa epidemia ha coniato il termine “diabesità”. Il diabete di tipo 2 è infatti strettamente correlato all’eccesso di peso e circa il 90% degli obesi soffre di questa patologia. La prima forma di prevenzione è rappresentata dalla dieta che deve essere equilibrata e basata su carboidrati provenienti da frutta, vegetali, grano, legumi e latte scremato. I grassi alimentari devono essere ridotti il più possibile così come il consumo di alcol. L’esercizio fisico aiuta a migliorare il peso corporeo, il controllo glicemico, l’alterazione dei grassi del sangue (dislipidemia) ed i livelli di pressione arteriosa. É quindi importante contrastare la sedentarietà e svolgere regolarmente attività fisica aerobica e di grado moderato. Non è necessario fare sport o svolgere attività particolarmente faticose: è sufficiente camminare per 30 minuti al giorno e, se possibile, salire le scale a piedi.3 Infine anche il fumo può favorire oltre all’insorgenza del cancro, anche quella del diabete. Secondo uno studio dell’Università di Losanna (Svizzera) i fumatori attivi hanno un rischio di sviluppare la malattia maggiore del 44% rispetto ai non tabagisti. 3 Progetto Cuore, Istituto Superiore della Sanità