GLI ARTISTI
HEVIA
José Angel Hevia Velasco nasce a Villaviciosa, nelle Asturie, nel 1967. Il suo primo incontro con la cornamusa
avviene all’età di quattro anni: l’immagine di un uomo e la sua cornamusa colpisce il giovanissimo José Angel,
l’armonia tra il piper, la sua musica e lo strumento gli appare come una magia. Diviene allievo di Armando
Fernandez, che gli insegnerà lo stile tradizionale e inizia ad esibirsi con gruppi folk. La sorella Maria José, dopo
aver preso lezioni di tamburino da Sabino Cifuentes, accompagnerà Hevia in tour attraverso le Asturie e nei vari
centri di insediamento degli asturiani aldilà dell’Oceano. Nel 1985 Hevia comincia a insegnare, fondando nuove
scuole a Villaviciosa, Candás, Ribadesella e Mieres. Nello stesso anno, in collaborazione con Alberto Arias, un
suo allievo programmatore di computer, e con il tecnico elettronico Miguel Dopico, crea il prototipo della midibagpipes, che finirà per divenire il simbolo e l’indispensabile compagno del musicista. Nel 1997 José Angel
comincia la sua carriera solista e registra il primo album “Tierra de Nadie”, il suo primo successo sia a livello
nazionale che internazionale. Il disco, supportato da un tour mondiale, viene pubblicato in più di quaranta
paesi, in molti dei quali raggiungerà i primi posti nelle classifiche di vendita. Più di due milioni le copie vendute,
e molti i dischi d’oro e di platino collezionati in paesi tanto diversi come Italia, Ungheria, Nuova Zelanda, Belgio,
Danimarca e Portogallo. Nel 2000 esce il secondo album “Al Otro Lado – Al otru llau”. Nel 2003 viene pubblicato
Étnico ma non troppo, che conferma Hevia figura di caratura internazionale, che rivoluziona la musica popolare
con la sua cornamusa midi, inserita in situazioni sonore prima inimmaginabili. Il 2007 vede l’uscita dell’atteso
album Obsessión, che contiene, tra l’altro, la colonna sonora di Luz de domingo del regista premio Oscar José
Luis Garci Hevia. Obsessión segna un passo avanti nel percorso musicale di Hevia, capolavoro di fusione sonora
ispirato dalle tradizioni popolari, ma che sa nel contempo guardare al futuro mediante l’uso delle nuove
tecnologie. Hevia è ormai tra i musicisti spagnoli nell’ultimo decennio maggiormente insigniti di premi di valore,
quali Ondas (1999), Sensational Musical Artist ai Premios Amigo (1999), Multiplatinum Award a Bruxelles
(2000), Best Album of Traditional Music (2001), Die Goldene Stimmgabel per il miglior brano strumentale con
Busindre Reel (Francoforte 2001) e Medaglia del Principato delle Asturie per la diffusione della cultura asturiana
nel mondo (2003). Formazione: JOSE ANGEL HEVIA - gaita acustica e midi e flauti MARIA JOSE HEVIA –
percussioni JOSUE’ SANTOS - pianoforte
LOU DALFIN
I Lou Dalfin sono più che un semplice gruppo musicale nella parte Occitana del Piemonte: la band, cantando
nella tradizionale lingua “d’Oc” e portando la cultura occitana in giro per il mondo è diventato un fenomeno di
costume che ha reso la musica occitana contemporanea, facendola uscire dai ristretti circoli di appassionati
perché divenisse fenomeno di massa. Fondato da Sergio Berardo, il gruppo dei LOU DALFIN nasce nel 1982 con
l’obiettivo di rivisitare la musica tradizionale occitana. Una "line-up" acustica (ghironda, fisarmoniche, violino,
plettri, clarinetto, flauti) e un repertorio di brani storici e popolari – sia strumentali che vocali - caratterizzano il
percorso artistico della formazione originaria. Con quest'approccio vengono registrati due LP: "En franso i ero
de grando guero" nel 1982 e "L'aze d'alegre" nel 1984. Dopo uno stop di 5 anni, Lou Dalfin "resuscita"
nell'autunno del 1990: Sergio riunisce attorno a sé vari musicisti delle più diverse estrazioni musicali - folk, jazz
e rock. L'inizio di questa seconda esperienza ha rappresentato il naturale momento di transizione del gruppo
dalla formula acustica a quella attuale. Accanto agli strumenti più tipici della tradizione - vioulo, pivo, armoni a
semitoun, pinfre, arebebo, viouloun, ecc. – sono introdotti basso, batteria, chitarra e tastiere. E’ il nuovo suono
dei Lou Dalfin che cela un ideale e un fine esplicito: rendere la tradizione occitana fruibile dal maggior numero
di persone, perché le radici culturali di pochi divengano patrimonio di tutti. Fra i festival e gli eventi più
prestigiosi i Lou Dalfin hanno suonato a: Mercat de musica viva a Vic, vicino a Barcellona, Arezzo Wave in Italia,
Printemps De Bourges, Festival de Saint Charter, La Notte della Taranta nel Salento, Tradicionarius a
Barcellona, Les Nuits Atypiques a Langon e Estivada a Rodez in Francia, La Fira Mediterrania in Manresa in
Spagna. Il riconoscimento forse più importante dell’intera storia di Lou Dalfin arriva nel 2004, dopo l’uscita di
L’òste del Diau: la Targa Tenco per il miglior album in dialetto, lo stesso premio assegnato per la prima volta a
Fabrizio De André con “Creuza de ma”. Dopo più di 28 anni di carriera, 10 album realizzati, un impressionante
numero di collaborazioni e più di 1100 concerti, il gruppo è adesso nella fase di maturità artistica: l’alchimia
raggiunta tra gli strumenti tradizionali e moderni si esprime con uno straordinario linguaggio musicale,
personale e rispettoso del proprio nobile passato, in cui convivono melodie millenarie, riff di chitarre, echi di
canzone d'autore, rap e raggae...Nella primavera del 2011 uscirà il nuovo disco di inediti Cavalier Faidit che
andrà a chiudere la trilogia iniziata nel 2004 con L’Oste del Diau e proseguita nel 2007 con I Virasolelhs.
THE PAUL MCKENNA BAND
Combinando il loro amore per la musica tradizionale e folk con arie e canzoni di nuova scrittura, la Paul
McKenna Band ha scosso di energia gli ascoltatori del Regno Unito sin dal 2006. La ribalta internazionale è
giunta con l’album Between Two Worlds (Greentrax, 2009). Dotati di un approccio contemporaneo ai brani,
senza mai allontanarsi troppo dalle proprie radici, i loro arrangiamenti sono freschi e innovativi. Il suono
eccitante che riescono a creare viene dalle voci straordinarie, dalla forza trascinante della chitarra e del
bouzouki, dalla profondità del violino, cui si associano il calore di flauti e whistles e le dinamiche del bodhrán e
delle percussioni. Paul McKenna è un cantante eccezionale e polistrumentista di Glasgow. La sua musica trae
vita dalla ricca tradizione irlandese e scozzese, che sa fondere col rock moderno e la scrittura contemporanea.
In pochi anni di attività, Paul si è già guadagnato il rispetto di importanti musicisti folk britannici e continua a
impressionare gli ascoltatori su e giù per il Regno Unito. Le sue ascendenze si trovano nei grandi performer del
folk quali Paul Brady, Christy Moore, Dick Gaughan, John Doyle e Donal Lunny, ma anche in stelle del rock
come Led Zeppelin e Pink Floyd. David McNee è un emozionante talento scozzese, di Glasgow. Polistrumentista,
preferisce un’impostazione contemporanea, utilizzando però strumenti tradizionali come mandolino e bouzouki
per ottenere un suono robusto e moderno. Di recente ha suonato con la cantante irlandese Mary Kathleen
Burke nel suo A song in her heart, pubblicato dalla Greentrax. Il violinista Ruairidh Macmillan si sta facendo
velocemente un nome nel mondo della musica tradizionale scozzese. Cresciuto alla scuola del leggendario
Aonghas Grant senior, e laureato con lode in Musica Scozzese alla Royal Scottish Academy of Music and Drama
nel 2008, ha già alle spalle un nutrito numero di tournée, anche fuori dall’Europa. Nel febbraio del 2009,
Ruairidh è stato insignito del prestigioso titolo di Giovane Musicista Tradizionale dell’Anno dalla radio BBC
scozzese. Il coinvolgimento di Seán Gray nella scena tradizionale folk risale alla tenera età di nove anni. Seán
passa l’ultimo anno della scuola secondaria al Centro Nazionale di eccellenza nella Musica Tradizionale alla
Plockton High School, nelle Western Highlands. Sempre a scuola, ha studiato flauto con Dougie Pincock e
chitarra con Jack Evans. Nel corso degli anni ha suonato al fianco di molti grandi nomi come Dick Gaughan,
Back of the Moon, Jim Malcolm, Andy Irvine, Shooglenifty, Gráda, Finlay MacDonald Band, Peatbog Faeries e
Lyra Celtica. Ewan Baird viene da una famiglia da tempo partecipe della scena folk, ma imbraccia il bodhrán
(suona anche il cajon) solo qualche anno fa, e da allora ha sviluppato uno stile esecutivo unico, arrivato a un
livello tale da suscitare le invidie di molti interpreti dello strumento.
PEPPE VOLTARELLI
Peppe Voltarelli, cantante ed autore di canzoni, nel 1990 fonda a Bologna “Il parto delle nuvole pesanti”, gruppo
che mescola il rock con la musica popolare calabrese.
Con il gruppo, di cui rimane il frontman fino al 2005, realizza sette dischi e centinaia di concerti in ITALIA e
all'estero. Nel 1998 partecipa al Premio TENCO, la più importante rassegna italiana dedicata alla canzone
d’autore, dove sarà presente altre due volte, nel 2001 e nel 2002, con un omaggio al cantautore Sergio
Endrigo. Nel 1999 prende parte al progetto “La notte del Dio che balla”, ideato da Teresa de Sio. Ancora nel
2000, Peppe Voltarelli dà vita ad EMIR, Ente Musicisti Italiani Rilassati, collettivo di agitatori culturali con cui
pubblica il libro Raggia, poesie e canzoni in dialetto calabrese con traduzione in inglese. Nel 2001, dopo un
viaggio turnèe negli Stati Uniti con l'attore e poeta calabrese Totonno Chiappetta, nasce l'idea di un recital
sulla vita di Domenico Modugno dal titolo “ VOLEVA FARE L’ARTISTA”. Dall'incontro con il regista calabrese
Giuseppe Gagliardi nasce DOICHLANDA, un film documentario nei luoghi dell'emigrazione italiana in Germania.
Il film vince il Premio della Giuria al Torino film festival del 2003 e viene scelto dal Goethe Institut come
testimonial durante le manifestazioni celebrative dei cinquant'anni dell’emigrazione italiana in Germania. Viene
quindi proiettato anche a Praga, Londra, Washington, Colonia, Monaco e Francoforte. Da DOICHLANDA viene
estratto il video della canzone “Onda Calabra”, premiato al Meeting delle Etichette Indipendenti (M.E.I.) come
miglior videoclip italiano del 2004. Nel novembre del 2003 partecipa, insieme ad una carovana di artisti italiani,
ad un viaggio in IRAQ, dove tiene un concerto per la Pace. Il viaggio diventa un film documentario dal titolo
SOTTO IL CIELO DI BAGDAD di Mario Balsamo e Stefano Scialotti. Dall'incontro con il cantautore bolognese
Claudio Lolli nasce il progetto HO VISTO ANCHE ZINGARI FELICI 2002, rilettura dello storico album dell’artista
bolognese. Il gruppo parte per una lunga turneè partecipando alla serata finale del prestigioso Premio Ciampi a
Livorno. Nel 2005 partecipa come attore protagonista al nuovo film di Giuseppe Gagliardi, LA VERA LEGGENDA
DI TONY VILAR, pellicola per la quale del quale firma anche la colonna sonora originale. Il film è il viaggio tra le
comunità italiane di Buenos Aires e di New York (dove viene effettivamente girato), alla ricerca di Tony Vilar,
cantante di origini italiane famoso in Argentina negli anni Sessanta, poi improvvisamente scomparso dalle
scene. Partecipa alla Festa del Cinema di Roma 2006 e al Tribeca Film Festival 2007. A gennaio del 2006 Peppe
esce dal gruppo e inizia la sua carriera solista. Il primo album si chiama Distratto ma pero' del 2007, disco tra i
finalisti per la Targa Tenco 2007 come migliore opera prima. L’album è pubblicato e distribuito in Argentina nel
2009 dalla casa discografica Los Anos Luz. Il 13 aprile 2010 esce “Ultima notte a Malà Strana”, disco di inediti
pubblicato dalla OTRlive su distribuzione Universal.
CROUS E PIELO
Il gruppo Crous E Pielo nasce nell’ottobre 2005 nel quartiere nord di Marsiglia. Il debutto è come coro
polifonico, ma si arricchisce progressivamente di musicisti, arrivando fino a 9 elementi. Attualmente il gruppo è
composto da 6 persone : un cantante e cinque musicisti. E’ grazie alla frequentazione dell’autore marsigliese
d’espressione provenzale Victor Gelu che la band scopre l’antica espressione «crous o pielo» per indicare il
gioco di « testa o croce ». Mescolando nel corso dei loro concerti canti antichi e contemporanei, canti sacri e
profani, danno prova di saper gestire sia le dimensioni più serie e profonde sia quelle leggere ed umoristiche…
per rappresentare questo eclettismo, la scelta naturale è stata di scegliere il nome Crous E Pielo, «testa E
croce », contemporaneamente le due facce della medaglia. Innamorati della loro città natale, i Crous E Pielo
sanno che, per la sua storia, «Marsiglia è un porto aperto sul mondo, ha un padre straniero e la madre
Provenzale» : la scelta della lingua provenzale è per loro un gesto militante, alfine di mantenere viva la lingua e
la cultura provenzale, fedeli alla frase di Matoub Lounès «Chi perde la propria lingua perde la propria identità ».
TRENINCORSA
Il progetto Trenincorsa nasce nel 2001 e in breve tempo, la band lombarda riesce a divulgare la propria musica
ben oltre il territorio della provincia di Varese. Numerosi sono i live ai quali la band prende parte in questi anni
e che li porta a dividere il palco con artisti del calibro dei: Litfiba, Davide Van De Sfroos, Mercanti Di Liquore,
Folkabbestia, Eugenio Finardi, Dolcenera e Roy Paci. Dal 2004 l’incontro con Giulio Tedeschi che porta in dote ai
TRENINCORSA un contratto discografico con la storica etichetta indipendente torinese TOAST RECORDS. Di li a
poco questo connubio si concretizza con l’uscita del primo lavoro discografico, un mini CD dal titolo: “Fino A Che
Non Cambierà”. Nel 2005 esce il secondo lavoro discografico: “Stazione Resistenza”, con la partecipazione di
Nanni Svampa nella canzone “Ma mi” che indubbiamente arricchisce un lavoro già di per sé carico di significato.
Il tour che ne segue porta i Trenincorsa a toccare zone ben lontane dall’ormai sempre più stretta Lombardia e
sempre maggiori sono le richieste di concerti. (Dal Trentino al Piemonte, dal Veneto all’Emilia Romagna, dalla
Toscana al Lazio). Nel maggio 2007 esce l’album che consacra e definisce il genere musicale della band: “La
danza dei sogni”. Sonorità folk contaminate da Rock, Country, Irish Folk, Ska-Reggae. I percorsi che
attraversano storie popolari, sogni taglienti, metafore di provincia che nascondono un forte desiderio di libertà e
rinascita. Il dialetto non fa storcere il naso a chi non lo capisce: la musica ha un altro linguaggio e capire il
ritmo su cui ballare è facile e istintivo. Preziose sono le collaborazioni che hanno strutturato questo disco. Ospiti
eccezionali come Cesareo (Elio e le storie tese) e Roberto Gualdi (Lucio Dalla, Pfm, Dolcenera). Il disco,
presentato in uno speciale su Radiouno Rai, porterà i Trenincorsa ad esibirsi in tutta la penisola italiana e nel
territorio Svizzero. Nell’aprile 2010 Trenincorsa completano il loro quarto progetto discografico “Verso Casa”,
un album che manifesta lo sviluppo e la maturità che la band ha raggiunto sia sotto l’aspetto del contenuto che
a livello strumentale. Un viaggio tra suoni, racconti, speranze e ricordi racchiusi in un album che rappresenta
una festa itinerante che accompagna il pubblico alla riscoperta della via del folk e della cultura popolare italiana.
Il tutto rivisitato attraverso gli occhi e la mente di giovani musicisti.
ANDREA BUFFA E I MANCAMEZZORA
Costruisce il suo progetto musicale con Gabriele Buffa (pianoforte e fisarmonica) e Sonia Cenceschi (chitarre) e
da quel momento è una corsa inarrestabile verso traguardi sempre più in là sostenuto da una serie di incontri
fortunatissimi.
Il debutto è avvenuto nel luglio 2008, sul main stage della rassegna “Estate Lecchese”. Poche date, subito dopo
e poi in sala prove per preparare il demo “...in effetti c'ho molto da ridere” che esce contemporaneamente
all'inizio dell'omonimo tour, nel gennaio 2009. A metà del tour viene registrato un live che pubblicato alla fine
dell'anno darà il nome anche al tour 2010 : “Foto di gruppo...un po' mossa”. La musica prende coloriture
diverse a seconda di chi sale sul palco con loro e rientra nel grande filone autorale, spesso venata di folk, e mai
chiusa nei suoni propri del “genere”. Può capitare di ascoltare una ballata, una polka o un reggae e il collettivo,
tra i molti progetti, sta anche lavorando ad un filone “elettrico”, un po' rock, della loro produzione musicale. Un
centinaio di date, in tutta Italia, in due anni, alle quali vanno sommate quelle fatte con lo scrittore e giornalista
televisivo Carlo Lucarelli, conosciuto nel 2008. La collaborazione con Lucarelli è estremamente positiva sia sul
piano umano-intellettuale che quello artistico: Carlo, infatti, nel luglio 2010 Inizia a scrivere “il sogno di volare”,
ispirato dall'omonima canzone di Andrea. Ad agosto dello stesso anno Andrea, Sonia e Gabriele, coadiuvati da
Enrico Sperone (batteria e percussioni), Silvano de Franco (basso elettrico e contrabbasso), Pier Daniel
Cornacchia (violino) e Giacomo Gianola (tromba), entrano in studio e registrano per la Galletti-Boston di Faenza
il loro primo “vero” album. Si tratta de “il sogno di volare”, che esce all'inizio della primavera 2011.
ZAK GB
Tonguim Guebré Zakaria, in arte Zal GB, inizia a studiare presso il centro per la formazione dei giovani
agricoltori(CFJA) e, dopo tre anni di formazione del CFJA nel suo villaggio, resta con i suoi genitori per lavorare
nei campi. In famiglia si occupa di curare gli animali, come tutti i bambini della sua età; avendo però desiderio
di continuare la scuola. Per obbedire alla famiglia, ZaK, attraversa fiumi, savane e deserti con i suoi animali. La
sua vita da pastore e l’origine della sua famiglia, ispira il suo talento per la canzone. ZaK si dirige verso la Costa
d’Avorio dove si ferma per 10 anni. Fallita l’azienda dove lavorava, decide di attraversare il mare e sbarca a
Marsiglia. Attraversa l’Europa passando per la Svizzera, la Germania e l’Austria prima di stabilirsi a Milano.
Dopo tredici anni, finalmente ricomincia a fare musica. Il suo primo CD viene ascoltato da professionisti della
musica e riconosciuto un autentico successo: frutto di due anni di lavoro e della collaborazione dei più grandi
arrangiatori internazionali, affronta tematiche importanti, sensibilizzando su temi sociali come AIDS, povertà,
immigrazione.
La sua opera semina gioia nel cuore degli immigrati e contribuisce alla mescolanza e
all’integrazione dei popoli.