COPPI MARCO CLASSE 5^S GRUPPO DI LAVORO: COPPI MARCO, SISTI JACOPO. RELAZIONE N. 4 Carica e scarica del condensatore Scopo dell’esperienza: Costruire un circuito RC e verificare con rappresentazione grafica l’andamento della differenza di potenziale durante il processo di carica e di scarica del condensatore. Materiale: una piastra di montaggio, un condensatore di capacità 2200 μF, una resistenza da 4,7 kΏ, cavetti di collegamento, un generatore di corrente continua, forbici, un foglio di carta, matita. Strumenti: un tester analogico dotato di scala con zero centrale, utilizzato come voltmetro di portata 2,8 V e sensibilità 0,1 V, cronometro di sensibilità 0,1 s. Cenni teorici_ Scarica condensatore_ Consideriamo un circuito RC, ovvero un circuito che contiene un resistore e un condensatore, come quello in figura. Quando l’interruttore T è aperto, la carica Qo accumulata nel condensatore non passa attraverso la resistenza R. + La differenza di potenziale ai capi del condensatore è inizialmente Vo= Qo /C dove C è la capacità. Poiché non c’è corrente quando l’interruttore è aperto, non c’è caduta di tensione ai capi della resistenza, ma se chiudiamo l'interruttore T all’istante t=0, all’interno della resistenza è presente una corrente pari a Io = Vo/R = Qo/RC. Dopo un tempo t, la carica Q(t) sul condensatore sarà diminuita e la differenza di potenziale ai suoi capi è: Mentre sulla resistenza la differenza di potenziale è data da: VR t R I t Ora possiamo riunire le due equazioni precedenti in un’unica funzione applicando il primo principio di Kirchhoff, che afferma che in un circuito chiuso la somma degli aumenti di potenziale è uguale alla somma delle diminuzioni di potenziale. Percorrendo il circuito come indicato in figura incontriamo una caduta di potenziale in corrispondenza della resistenza e un aumento ai capi del condensatore quindi: VC t R I t 0 Per definizione, la corrente elettrica è la quantità di carica che attraversa una sezione fissa nell'unità di tempo: Il segno meno nella precedente equazione deriva dal fatto che l’intensità di corrente deve essere maggiore di zero, tuttavia quando il condensatore si scarica, la funzione Q(t) decresce e la derivata dQ(t)/dt è negativa. Sostituendo il valore di I(t) si ottiene: Al fine di risolvere l’equazione differenziale ottenuta si separano le variabili: Per ottenere il valore di Q(t) è necessario risolvere un’integrale: Da cui si ottiene: dove il prodotto RC ha le dimensioni di un tempo, detto costante di tempo τ del circuito. Questo ultimo rappresenta il tempo che la carica impiegherebbe per raggiungere il valore minimo se la rapidità di scarica fosse costante. L'equazione del potenziale in funzione del tempo per la scarica del condensatore sarà dunque: t t Q(t ) Q0 RC VC t e V0 e RC C C L'equazione della corrente in funzione del tempo è: t t Q(t ) Q0 RC V0 RC I t e e RC RC R Dopo un tempo sufficientemente lungo, avremo Q(t=+∞)=0, V(t=+∞)=0 e I(t=+∞)=0. Dunque, la carica, la tensione e l’intensità di corrente decrescono esponenzialmente a zero e al tempo t = τ la carica, la tensione e l’intensità dal loro rispettivo valore iniziale si riducono al 37%. Carica condensatore_ Consideriamo ora un circuito come quello in figura in cui l'interruttore è aperto, il condensatore è scarico e quindi è nulla la ε differenza di potenziale ai suoi capi. Al tempo t = 0 le condizioni iniziali sono: V= 0 e Q = 0. Quando chiudiamo l’interruttore T, l’intensità (Io) che percorre la resistenza R assume il suo valore massimo. Applicando il principio di Kirchhoff e detta ε la differenza di potenziale ai capi del generatore si ottiene: I (t ) R Q(t ) 0 C Sostituendo all’eq. precedente I = dQ(t)/dt si ottiene un equazione differenziale: dQ(t ) Q(t ) R 0 dt C Per risolvere tale equazione è necessario svolgere un’integrale che da come risultato ultimo l'equazione della carica di un condensatore in funzione del tempo: Q(t ) C (1 e t RC ) dove il prodotto RC è un valore costante detto costante di tempo τ del circuito e rappresenta il tempo che la carica impiegherebbe per raggiungere il valore massimo se la rapidità di carica fosse costante. L'equazione del potenziale in funzione del tempo è: t Q(t ) V (t ) (1 e RC ) C Dall'equazione di partenza si può ricavare l’intensità di corrente in funzione del tempo: Q(t ) RC I (t ) e R RC R t Dalle equazioni precedenti si può notare come il condensatore non si carica istantaneamente e completamente, ma si carica con un andamento esponenziale e la carica massima (Q=C*ε) si ottiene teoricamente solo dopo un tempo infinitamente lungo. Anche il potenziale ha un andamento esponenziale e tende al valore massimo solo dopo un tempo infinito, mentre l’intensità di corrente decresce esponenzialmente da un valore max a zero. Dunque, al tempo t = τ si ha Q(t = τ)=63%Cε, V(t = τ)=63%ε, I (t = τ)=37%Io. Procedimento_ 1. Montiamo il circuito secondo lo schema nella figura seguente, collegando la resistenza e il condensatore in serie, mentre il voltmetro deve essere collegato in parallelo al condensatore. Bisogna fare attenzione alla polarizzazione corretta del condensatore, in quanto si utilizzano condensatori elettronici che vengono danneggiati da un’inversione di polarizzazione. 2. Ritagliamo dal foglio di carta un pezzo di dimensioni tali da potersi adattare al quadrante di vetro dello strumento di misura; la parte superiore del ritaglio deve avere una curvatura simile a quella dell’arco graduato del voltmetro per consentire la vista della punta dell’indice. 3. Denominiamo un lato del pezzo di carta « carica », e l’altro « scarica ». 4. Mettiamo sul vetro di copertura della scala del voltmetro il pezzo di carta in modo che la scritta «carica » sia leggibile. 5. Segniamo sul ritaglio la posizione dello zero indicata dalla lancetta del tester. Inseriamo il cavetto di collegamento nel punto C e introduciamo l’estremità libera nella piastra di montaggio nel punto A per caricare il condensatore. 6. Accendiamo il generatore, precedentemente regolato ad una tensione di 2,8V e contemporaneamente facciamo partire il cronometro. Segniamo sul foglio la posizione dell’indice dopo ogni secondo durante la prima decina di secondi della carica e prendiamo la posizione anche dopo circa 15 e 30 secondi. 7. Segniamo sul foglio anche la posizione dell’ultima tacca del fondo scala, che, insieme alla posizione dello zero, ci servirà come punto di riferimento per leggere sulla scala del voltmetro i valori di tensione corrispondenti ai segni del foglio. 8. Giriamo il foglio dal lato con la scritta «scarica» e segna la posizione dell’indice del condensatore carico. Stacchiamo il cavetto di collegamento dal punto A, spengiamo il generatore e poniamo l’estremità libera del cavetto nella boccola B. 9. Segniamo nuovamente la posizione dell’indice sul foglio di carta rispettando circa gli stessi intervalli di tempo della carica. 10. Annotiamo in due distinte tabella le letture di tensione ai capi del condensatore corrispondenti ai contrassegni della carica e della scarica. Elaborazione dati_ Scarica del condensatore_ Per determinare τ si deve riportare in un grafico il tempo in funzione di ln(Vo/V) e calcolare la pendenza della retta che interpola i dati sperimentali. Il valore dell’errore sul ln(V/Vo), che indicheremo con Δln, si determina come segue: Δlns = [ln((Vo+ΔVo)/(V+ΔV)) – ln((Vo-ΔVo)/(V-ΔV))]/2 Carica del condensatore_ Per determinare τ si deve riportare in un grafico il tempo in funzione di ln(Vo/(Vo-V)) e calcolare la pendenza della retta che interpola i dati sperimentali. Il valore dell’errore sul ln(Vo/(Vo-V)), che indicheremo con Δlnc, si determina come segue: Δlnc = [ln((V-ΔVo)/(Vo-V-ΔV-ΔVo) -ln((V+ΔVo)/(Vo-V+ΔV+ΔVo))]/2 L’errore sul tempo dovuto ai riflessi è 0,12 s, come mostrato da una precedente esperienza di laboratorio, ma poiché va considerato sia il riflesso di chi controllava il cronometro, sia quello di chi annotava la posizione dell’indice del voltmetro, Δt=2*0,12s=0,2. Tabelle _ _SCARICA_ t (s) 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 11,0 14,0 17,0 19,0 22,0 25,0 V (v) ln(Vo/V) Δln(Vo/V) V+ΔV 2,8±0,1 0 0 2,9 2,4±0,1 0,154 0,006 2,5 2,2±0,1 0,24 0,01 2,3 1,9±0,1 0,39 0,02 2 1,7±0,1 0,50 0,02 1,8 1,5±0,1 0,62 0,03 1,6 1,4±0,1 0,69 0,04 1,5 1,3±0,1 0,77 0,04 1,4 1,2±0,1 0,85 0,05 1,3 1,1±0,1 0,93 0,06 1,2 1,0±0,1 1,03 0,06 1,1 0,7±0,1 1,4 0,1 0,8 0,6±0,1 1,5 0,1 0,7 0,4±0,1 1,9 0,2 0,5 0,3±0,1 2,2 0,3 0,4 0,2±0,1 2,6 0,5 0,3 V-ΔV 2,7 2,3 2,1 1,8 1,6 1,4 1,3 1,2 1,1 1 0,9 0,6 0,5 0,3 0,2 0,1 ln(Vo-ΔVo/V-ΔV) 0 0,16034265 0,251314428 0,405465108 0,523248144 0,656779536 0,730887509 0,810930216 0,897941593 0,993251773 1,098612289 1,504077397 1,686398954 2,197224577 2,602689685 3,295836866 ln(Vo+ΔVo/V+ΔV) 0 0,14842 0,2318 0,37156 0,47692 0,59471 0,65925 0,72824 0,80235 0,88239 0,9694 1,28785 1,42139 1,75786 1,981 2,26868 Semidispersione max 0 0,005961 0,009756 0,016951 0,023162 0,031036 0,035821 0,041346 0,047798 0,055431 0,064606 0,108112 0,132507 0,219683 0,310844 0,513577 _CARICA_ V (V) 0,2±0,1 0,5±0,1 0,7±0,1 0,9±0,1 1,0±0,1 1,2±0,1 1,3±0,1 1,4±0,1 1,5±0,1 1,8±0,1 1,9±0,1 2,2±0,1 2,3±0,1 2,4±0,1 2,5±0,1 2,6±0,1 2,7±0,1 t (s) 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 12,0 14,0 18,0 20,0 22,0 24,0 26,0 34,0 Ln(Vo/(Vo-V)) 0,07 0,20 0,29 0,39 0,44 0,56 0,6 0,7 0,8 1,0 1,1 1,5 1,7 1,9 2,2 2,6 3,3 ΔLn(Vo/(Vo-V)) 0,04 0,05 0,06 0,07 0,08 0,09 0,1 0,1 0,1 0,2 0,2 0,3 0,4 0,5 0,8 ??? ??? Vo-V 2,6 2,3 2,1 1,9 1,8 1,6 1,5 1,4 1,3 1 0,9 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 ln((Vo+dVo)/ (VoV+ΔV+ΔVo)) 0,035091 0,14842 0,231802 0,322773 0,371564 0,476924 0,534082 0,594707 0,659246 0,882389 0,969401 1,287854 1,421386 1,575536 1,757858 1,981001 2,268684 (VoV-ΔV-ΔVo)) 0,117783 0,251314 0,351398 0,462624 0,523248 0,65678 0,730888 0,81093 0,897942 1,216395 1,349927 1,909543 2,197225 2,60269 3,295837 ??? ??? ln((Vo-dVo)/ semidispersione max 0,041346 0,051447 0,059798 0,069925 0,075842 0,089928 0,098403 0,108112 0,119348 0,167003 0,190263 0,310844 0,387919 0,513577 0,768989 ??? ??? Grafici_ Andamento della tensione ai capi del condensatore durante la scarica 3 2,5 V (v) 2 1,5 1 0,5 0 -5 0 5 10 15 20 25 30 t (s) Linearizzazione tramite logaritmo del grafico precedente (scarica). 30 25 20 t(s) 15 10 y = 10,255x - 0,5477 5 0 0 0,5 1 1,5 2 -5 ln(Vo/V) 2,5 3 3,5 Andamento della tensione ai capi del condensatore durante la carica 3 2,5 V (V) 2 1,5 1 0,5 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 -0,5 t (s) Linearizzazione tramite logaritmo del grafico precedente (carica) y = 10,475x + 0,7244 40 35 30 t (s) 25 20 15 10 5 0 0 0,5 1 1,5 2 ln(Vo/(Vo-V)) 2,5 3 3,5 Conclusioni_ Abbiamo verificato l’andamento esponenziale della differenza di potenziale ai capi del condensatore durante il processo di scarica e abbiamo calcolato il valore sperimentale della costante di tempo τ, che risulta paria a (10,4 ±0,8) s.. Abbiamo verificato l’andamento esponenziale della differenza di potenziale ai capi del condensatore durante il processo di carica e abbiamo calcolato il valore sperimentale della costante di tempo τ, che risulta paria a (10,8±1,5) s. L’errore sul ln(Vo/(Vo-V))=2.6 e ln(Vo/(Vo-V))=3,3 non è stato considerato in quanto tenderebbe all’infinito nel primo caso, mentre nell’altro caso è necessario calcolare il logaritmo di un numero negativo, operazione che non può essere eseguita. Il valore di τ ottenuto con il processo di carica è concorde con quello ottenuto con il processo di scarica, rientrando nei limiti dell’errore sperimentale. Abbiamo calcolato un τ medio fra i due ottenuti con il processo di carica e con quello di scarica τmedio = (10,6±0,2). Tale valore sperimentale è leggermente discorde da quello teorico, pari a 10,3 s. Tale discordanza è dovuta probabilmente al valore della costante di tempo della carica, che maggiormente si discosta dal valore teorico. Ciò a sua volta è dovuto al fatto che le misure di tensione possono essere imprecise in quanto, durante la carica, la tensione varia molto velocemente quindi risulta difficoltoso leggere i valori all’istante esatto.