IL TRATTAMENTO DELL’INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA Le manifestazioni dell’insufficienza venosa cronica (IVC) sono varie e, tra queste, le più gravi sono rappresentate dalle ulcerazioni venose. Esistono diverse tecniche diagnostiche e terapeutiche, non invasive e invasive. Per confermare la diagnosi e per ottenere dettagli anatomici, la tecnica più comunemente utilizzata è la valutazione del reflusso venoso con modalità duplex. Per valutare la gravità della malattia spesso si utilizza la pletismografia aerea. Il trattamento dell’IVC dipende dalla gravità della malattia ed è guidato da considerazioni sugli aspetti anatomici e fisiopatologici. Gli indumenti compressivi e la terapia con farmaci flavonoidi (in particolare la Frazione Flavonoica Purificata Micronizzata) sono efficaci per il trattamento di tutti gli stadi dell’IVC. Le tradizionali tecniche chirurgiche e i più recenti metodi di intervento spesso vengono riservati ai pazienti che non rispondono, o rispondono in modo insoddisfacente alle misure conservative. IL TRATTAMENTO CONSERVATIVO Il trattamento iniziale dell’IVC prevede misure conservative per ridurre la sintomatologia e aiutare a prevenire lo sviluppo di complicanze secondarie e la progressione della malattia. Le modificazioni comportamentali, quali tenere elevate le gambe alla minima comparsa di edema e ridurre la pressione intra-addominale, dovrebbero essere consigliate a tutti i pazienti. In base a quanto riportato dalle Linee Guida per la cura e la prevenzione dell’IVC la terapia farmacologica con flebotropi (come la Frazione Flavonoica Purificata Micronizzata - FFPM) e l’uso di calze a compressione graduata rappresentano le pietre miliari del trattamento conservativo. Se gli interventi conservativi sono falliti o non hanno avuto un risultato soddisfacente, si prendono in considerazione ulteriori interventi sulla base degli aspetti anatomici e fisiopatologici. Il trattamento specifico si basa sulla gravità della malattia e a volte si ritengono necessari trattamenti invasivi. I pazienti con sintomi più gravi generalmente sono affidati a un flebologo: sono quei pazienti, con IVC avanzata e non corretta, a rischio di ulcerazione, di ulcerazione ricorrente e di mancata guarigione delle ulcere venose, con conseguente infezione e linfedema. Terapia farmacologica Obiettivo della Terapia Farmacologica è ridurre i segni e sintomi dell’IVC fin dai primi stadi della patologia per prevenire le conseguenze più gravi come ulcere e trombosi. E’ necessario pertanto utilizzare solo farmaci di provata efficacia clinica e consigliati dal medico e non affidarsi ad integratori o ai “consigli degli amici”. Il principio alla base dell’utilizzo di farmaci venotropi nell’IVC è migliorare il tono venoso, la permeabilità capillare e il drenaggio linfatico. La Frazione Flavonoica Purificata Micronizzata (FFPM) ha dimostrato di bloccare la reazione infiammatoria causata dall’ipertensione venosa inibendo l’interazione leucociti-endotelio. La Frazione Flavonoica Purificata Micronizzata è dunque il trattamento d’elezione in tutti gli stadi dell’insufficienza venosa perché ha dimostrato di ridurre i sintomi, l’edema e di essere efficace in aggiunta alla terapia chirurgica. La FFPM, in associazione alla terapia compressiva, si è dimostrata efficace anche nello stadio più grave della malattia venosa: l’ulcera. La FFPM, proprio per l’enorme mole di evidenze cliniche in tutti gli stadi dell’IVC è l’unico farmaco indicato dalle Linee Guida Nazionali (Collegio Italiano di Flebologia) ed Internazionali (American Venous Forum). Terapia compressiva Una considerazione terapeutica preliminare per tutti gli stadi dell’IVC è rappresentata dalla terapia compressiva. L’obiettivo è applicare alla gamba una compressione esterna graduata che contrasti le forze idrostatiche dell’ipertensione venosa. Sono disponibili diversi dispositivi di compressione, che comprendono le calze e gli indumenti a compressione graduata, le compresse di garza ed i bendaggi elastici. L’utilizzo di calze a compressione graduata (da 20 a 50mmHg) è ormai prassi comune nel trattamento dell’IVC. Il trattamento con calze che esercitano una compressione pari a 30-40 mmHg provoca un significativo miglioramento del dolore, del gonfiore, della pigmentazione cutanea, della capacità di espletare le normali attività quotidiane e del senso di benessere. Nel caso di ulcere venose, le calze a compressione graduata e le altre modalità di bendaggio compressivo sono efficaci sia per quanto riguarda la loro guarigione sia per la prevenzione della loro ricomparsa. Cura delle ferite e della cute Dal momento che l’IVC progressiva porta a compromissione dell’integrità cutanea, è importante mantenere l’area colpita ben idratata per ridurre il rischio di abrasioni e di possibili infezioni conseguenti. La comparsa di dermatite da stasi richiede il trattamento con steroidi topici. Nel caso delle ulcere venose, il controllo della crescita batterica e la cura aggressiva della ferita sono necessari per minimizzare le complicanze infettive. Sono disponibili diversi idrocolloidi e bendaggi schiumosi per controllare il drenaggio dei liquidi dalla ferita e la conseguente macerazione dei tessuti cutanei circostanti. In presenza di un’ulcera infetta, i bendaggi a impregnazione argentica si sono dimostrati efficaci per il controllo dell’infezione e la guarigione dei tessuti. Esercizio fisico Le anormalità funzionali della pompa muscolare del polpaccio e del piede giocano un ruolo significativo nella fisiopatologia della IVC. I programmi di esercizio fisico graduato sono utilizzati nel tentativo di riabilitare la pompa muscolare e di migliorare i sintomi della IVC. In un piccolo studio controllato, 31 pazienti con IVC in stadio avanzato sono stati randomizzati a eseguire esercizi fisici strutturali per la muscolatura del polpaccio o a continuare le loro normali attività quotidiane. L’emodinamica venosa è stata valutata con ecografia duplex e pletismografia aerea, mentre la forza muscolare è stata valutata con un dinamometro. Dopo 6 mesi i pazienti che avevano messo in atto gli esercizi specifici hanno mostrato una normalizzazione dei parametri relativi alla funzionalità della pompa muscolare del polpaccio, ma nessun cambiamento circa la quantità di reflusso o il punteggio relativo alla gravità della malattia. In sintesi gli esercizi strutturali per ristabilire la funzionalità della pompa muscolare del polpaccio nei pazienti con IVC possono dare benefici soltanto sotto forma di terapia aggiuntiva a quella medica e chirurgica della malattia avanzata. INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA GRAVE: IL TRATTAMENTO CHIRURGICO Nell’IVC refrattaria alla terapia medica e a quella meno invasiva, le opzioni terapeutiche dovrebbero essere prese in considerazione a complemento delle calze a compressione graduata per quei pazienti che hanno disagio permanente con disabilità o con ulcere venose che non guariscono nonostante tutti i tentativi medici. Le opzioni invasive e chirurgiche possono anche essere prese in considerazione nei pazienti che non sono in grado di sopportare la terapia compressiva o che presentino vene varicose ricorrenti.