SAN ROCCO A BUTERA (CL) a cura di Don Filippo Provinzano Le origini storiche della chiesa risalgono agli inizi del 1600 quando sicuramente il titolare della chiesa e Patrono di Butera era San Giovanni Battista e compatrono San Nicola di Bari. Il santuario di San Rocco fu edificato presumibilmente nel XVI secolo per volontà dell’allora principe di Butera e del popolo nello stesso tessuto urbano in cui oggi esiste, anche se di proporzioni più piccole dell’attuale, e con il tempo è stato ampliato: quindi inizialmente doveva essere una piccola cappella delle dimensioni dell’attuale navata, successivamente è stata realizzata la parte del tranzetto, poi quella dell’abside e la torre campanaria, considerazioni emerse nel corso dei vari sopraluoghi ed anche da una data 1795 riportata nella cupola del transetto. Inoltre dall’esterno nella lettura del prospetto sulla piazza San Rocco sono ben visibili i segni degli ampliamenti susseguitesi nel tempo. Nella ispezione della copertura della navata si sono notate anche tracce di ampliamento ed in particolare la presenza di due sistemi di capriate portanti una più antica quasi a contatto diretto con la sottostante volta, non in uso e l’altra più recente che sorregge l’attuale copertura. Il 18 aprile del 1683, giorno di Pasqua, per opera dei Banciforti, che governavano Butera ed erano devoti di San Rocco, venne proclamato solennemente in Chiesa Madre San Rocco Patrono di Butera. Da allora la chiesa di San Rocco è sempre stata meta di tanti pellegrini, anche dei paesi vicini, per il divulgarsi della devozione al Santo della carità. Il 16 agosto di ogni anno si celebra la festa del Patrono con grande solennità e con la partecipazione di numerosissimi pellegrini e devoti che portano i voti e seguono la processione del Santo a piedi scalzi e con tanta devozione. La festa viene preparata dalla celebrazione del mese in onore di San Rocco e dalla novena che ha inizio il 6 agosto. Il 23 agosto, ottava della festa, si ripete la processione del Santo, che viene portato, di mattina alla Chiesa Madre e poi la sera, dopo la celebrazione della messa, ritorna al santuario. La chiesa è ad unica navata, è molto bella, lungo i secoli ha avuto molti restauri e agli inizi dell’800 è stata ornata di stucchi ornamentali. Nel 1907 a cura del pittore cav. Domenico Provenzali di Palma di Montechiaro, la chiesa è stata ornata di nove grandi tele raffiguranti la vita di San Rocco. Nel 1972 la chiesa è stata abbellita di pregiati e artistici lampadari (Ninfe) di stile impero e nel febbraio 1977 vi è stata effettuata una nuova pavimentazione in marmo granito. Nel 1998 i due portoni della chiesa sono stati restaurati e arricchiti di pannelli intagliati e scolpiti su legno castagno francese, raffiguranti all’esterno la vita di San Rocco e all’interno la storia della salvezza, gli evangelisti e alcune parabole del Vangelo. Il restauratore e intagliatore dei pannelli è stato il signor Rio Puci, artigiano residente nel territorio di questa parrocchia. La chiesa di San Rocco è stata eretta parrocchia nel 1924 come parrocchia succursale della Chiesa Madre di Butera, divenne parrocchia autonoma nel 1935 con la nomina del primo parroco il sacerdote Salvatore Cannizzaro, deceduto in Butera l’11 marzo 1971. Dall’8 maggio 1971 a tutt’oggi è parroco e amministratore della parrocchia il sacerdote Filippo Provinzano. L’11 agosto 1983, in occasione della ricorrenza del terzo centenario della proclamazione di San Rocco a patrono di Butera, il Vescovo di Piazza Armerina mons. Sebastiano Rosso con decreto ha proclamato la Parrocchia San Rocco Santuario cittadino e diocesano. Da ben cinque anni la comunità di Butera segue il cammino della grande famiglia degli “Amici di San Rocco” con un folto gruppo guidato dal reverendissimo parroco Don Filippo Provinzano, assistente spirituale del gruppo e parroco del Santuario Diocesano di San Rocco. Nell’anno 2005, il 4 giugno si è tenuto a Butera l’undicesimo Convegno Europeo degli “Amici di San Rocco”. Lo storico avvenimento della celebrazione in Butera dell’annuale Convegno, ha dato a tutti noi buteresi, l’occasione di rinnovare la filiale devozione al Santo Patrono, che ci è stata tramandata dai nostri antenati e che ancora oggi costituisce il fattore unificante della nostra cittadina.