PARROCCHIA SAN ROCCO CASCINAGROSSA Le origini storiche

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PARROCCHIA SAN ROCCO CASCINAGROSSA
Le origini storiche della chiesa di Cascinagrossa risalgono
addirittura ai tempi della scoperta dell’America. In effetti, nel 14001500 gli attuali sobborghi di Alessandria erano quasi inesistenti; per
questa, e per altre ragioni, le loro date di fondazione sono piuttosto
problematiche. I documenti storici sembrano tuttavia indicare che il
sobborgo di Cascinagrossa fu fondato dal Giureconsulto
alessandrino Beltramo Calcamuggi Firuffini nell’anno 1478,
risultando per quell’epoca uno dei pochi centri abitati (insieme a
San Giuliano Nuovo, Castelceriolo e Marengo) di un’ampia zona
boscosa denominata già allora, come oggi, “Fraschetta”.
È molto probabile pertanto che la Chiesa parrocchiale di
Cascinagrossa sia nata insieme con il paese, e quindi nel 1478. Lo
storico alessandrino Giuseppe Antonio Chenna, nel libro "Del
Vescovado, dei Vescovi e delle Chiese e Diocesi di Alessandra” in
effetti conferma che «... la chiesa parrocchiale sotto il titolo di San
Rocco esisteva già nel 1519, ed anzi aveva anche il titolo di San
Sebastiano...». Le pestilenze a quell’epoca erano piuttosto
frequenti, cosicché era abbastanza comune dedicare chiese e
cappelle votive a San Rocco, al fine di ottenerne protezione contro
le terribili epidemie, che mietevano migliaia di vittime. L’erezione
giuridica della chiesa in Parrocchia avvenne quasi cento anni dopo,
cioè nel 1576, da parte del Vescovo Guarniero Trotti. La
giurisdizione parrocchiale si estendeva su un territorio molto vasto,
comprendente gli attuali sobborghi di Litta Parodi, San Giuliano
Vecchio e Mandrogne.
La prima Chiesa era piuttosto piccola e fu ampliata in seguito. Fino
al 1616 l’edificio parrocchiale viene descritto senza campanile; un
documento del 1734 lo dà invece già preesistente.
La battaglia di Marengo (14 giugno 1800) ed i successivi saccheggi
danneggiarono parecchio la zona. Al riguardo, nella facciata esterna
della chiesa sono conficcati due proiettili sferici, probabilmente
sparati dall’artiglieria austriaca in occasione della battaglia stessa.
Il 12 marzo 1801 Mandrogne venne eretta parrocchia e diventò
indipendente da Cascinagrossa.
Nel 1807 si installò un primo organo a canne. Esso fu
successivamente rimpiazzato, una prima volta, nel 1853-64, da un
nuovo organo, e, poi, nel 1879-80, dall’organo ancor oggi esistente,
realizzato dalla ditta “Bianchi Cav. Camillo Guglielmo” di Novi
Ligure.
Nel 1812 lo scultore Olivari di Genova realizzò le immagini in legno
della Madonna del Rosario e del Patrono San Rocco.
Il 2 Giugno del 1815 una furiosa grandinata distrusse i coppi del
tetto della Chiesa ed il 4 Aprile 1819 un fulmine colpì il campanile. I
lavori di ricostruzione terminarono nel 1821.
Negli anni 1849 e seguenti venne ingrandita la sacrestia e negli
anni 1845-1850 fu ultimato il coro. Seguì immediato un primo
restauro della facciata.
Nel 1851 venne installato il primo orologio del campanile. Nel 1858
un pittore iniziò la decorazione della Chiesa, che venne terminata
nel 1862. Nel 1934, tuttavia, la decorazione fu interamente rifatta,
ad opera del pittore Italo Cremona, coadiuvato dal quargnentino
Giulio Benzi e da altri artisti della scuola. Il restauro produsse
pregevoli affreschi, fra i quali si segnalano quelli di San Rocco e
della Madonna di Loreto sulla volta della navata centrale, nonché
quello di San Rocco in preghiera sulla volta della navata laterale
destra.
Nel 1937 Litta Parodi divenne Parrocchia autonoma.
La facciata è stata restaurata altre due volte, nel 1978 e nel 2007.
Nello stesso anno, a cura dell’Amministrazione Comunale, è stato
rifatto anche il selciato in porfido della piazza antistante la Chiesa,
con la collocazione di adeguate lampade di illuminazione notturna e
la recinzione del sagrato.
L'edificio ecclesiale ha tre navate, con quella centrale più ampia
delle laterali. Le dimensioni interne sono di m. 23,00 x 14,50. La
zona presbiterale ed il coro, chiuso da abside tonda, si estendono
per altri m. 8,10, con una larghezza di m. 6,09.
Pregevoli l’altare e l’artistica balaustra in marmi policromi.
La costruzione è interamente in mattoni, con archi a tutto sesto e
volte a vela.
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