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LA SECONDA GUERRA MONDIALE (1939-1945).
La seconda guerra mondiale IN SINTESI.
Il corridoio polacco di Danzica.
Nell’ambito dell’obiettivo più generale del ‘pangermanesimo’, che si doveva realizzare, tra l’altro,
con la riunificazione di tutti i territori abitati da popolazioni tedesche, rientra l’obiettivo contingente
(immediato) dell’eliminazione del corridoio polacco di Danzica, consistente in una striscia di territorio
che consentiva alla Polonia di raggiungere la ‘città libera’ di Danzica sul Mar Baltico, ma che separava
la Germania dalle sue origini storiche, rappresentate dalla Prussia Orientale tedesca.
La prima fase (dal 1° sett. 1939).
Il primo settembre del 1939 Hitler decide di risolvere il problema del ‘corridoio polacco di Danzica’
con le armi, invadendo la Polonia che, secondo il Patto Ribbentrop-Molotov, viene spartita con l’Urss,
mentre Francia e Gran Bretagna, garanti, fin dalla Conferenza di Monaco (settembre 1938) dell’integrità
territoriale della Polonia, dichiarano guerra alla Germania: così inizia la seconda guerra mondiale, che
insanguina il mondo, e specialmente l’Europa, per cinque lunghi anni (1939-1945).
Nella prima fase, favorevole alla Germania, Hitler occupa, nell’aprile del 1940, Danimarca e
Norvegia, e, mettendo in pratica la cosiddetta ‘blitzkrieg’ (guerra-lampo), invade gli Stati neutrali del
Belgio, dell’Olanda e del Lussemburgo.
Aggirata la linea fortificata francese Maginot, con il martellante sostegno dell’aviazione (Luftwaffe) e
con la forza delle divisioni corazzate, attacca, nel maggio del 1940, la Francia dalle Ardenne (Belgio),
costringendola a subire la catastrofe della Mosa (presso Sedan e Namur) e della Somme (due fiumi della
Francia di NE), tanto che le truppe anglo-francesi vengono circondate e sono costrette, per sfuggire alla
morsa tedesca, ad imbarcarsi a Dunkerque, sul Mare del Nord, ai confini con il Belgio, per la Gran
Bretagna.
Mentre la Francia del nord rimane sotto il diretto dominio tedesco, la Francia del sud viene affidata al
governo collaborazionista (che collabora con gli invasori) del generale Petain, che ha sede a Vichy
(Francia del sud) e che firma la resa della Francia alla Germania vincitrice.
Ma da Londra il generale Charles De Gaulles annuncia che la Resistenza francese continua, parlando
alla radio da una Gran Bretagna che tenacemente resiste ai bombardamenti massicci tedeschi dell’estate
del 1940.
L’Italia entra in guerra (giugno 1940).
Intanto, nonostante l’impreparazione, entra in guerra anche l’Italia (10.6.1940), che, sferrato un
ridicolo attacco alla Francia già sconfitta (giugno 1940), occupa (agosto 1940) la Somalia britannica, e
Sollum in Libia e Sidi–el-Barrani in Egitto (settembre 1940).
Aderisce quindi al Patto tripartito (settembre 1940) con Germania e Giappone sulla spartizione delle
sfere d’influenza, che riserva alla Germania il dominio sull’Europa, all’Italia sul Mediterraneo, e al
Giappone sull’Asia meridionale.
Nella ricorrenza della ‘marcia su Roma’, il 28.10.1940, inizia la fallimentare conquista della Grecia
(sotto il comando di Badoglio, che, sorpreso dall’insospettata tenacia difensiva dei greci, sarà costretto a
presentare le dimissioni), realizzata soltanto l’anno successivo (1941) grazie all’aiuto delle truppe
tedesche, passate vittoriose attraverso la Jugoslavia, favorendo l’annessione all’Italia della Slovenia il 3
apr, ’41.
Ma l’Italia nel 1941 perde l’Impero dell’Africa Orientale Italiana (A.O.I) ad opera degli inglesi (mag.
’41).
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L’invasione dell’URSS (giugno 1941) e l’attacco a Pearl Harbor (Haway, dicembre 1941).
L’occupazione nazista di buona parte dell’Europa si completa con l’invasione dell’URSS (operazione
Barbarossa, giugno 1941, cui contribuisce anche l’Italia inviando un primo contingente (CSIR), e con le
vittorie in Oriente del Giappone, che distrugge (dicembre 1941) la flotta statunitense a Pearl Harbor nelle
Haway (Oceano Pacifico centrale).
La seconda fase (1942).
L’invasione dell’URSS ed il bombardamento di Pearl Harbor costituiscono lo snodo della seconda
guerra mondiale, in quanto segnano il passaggio dalla prima fase favorevole a Germania, Italia e
Giappone ad una seconda fase (anticipata già nel 1941 dalla perdita, da parte dell’Italia, dell’Impero
dell’Africa Orientale, A.O.I.) , in cui il vento cambia, a cominciare dal 1942,
a) sia per la ripresa bellica dell’Armata Rossa,
b) sia per l’entrata in guerra degli USA, provocata proprio dal bombardamento di Pearl Harbor
(dic.1941),
ma già prospettata dalla Carta atlantica (agosto 1941) di Terranova (Canada), firmata, su
una nave da guerra, dal Presidente statunitense Roosevelt e dal Cancelliere britannico Churchill, e
poi sottoscritta anche da Stalin, sui principi di un ordine mondiale democratico e pacifico,
c) sia per la crescita del movimento della Resistenza politica e militare dei popoli al nuovo ordine
nazista, basato sui miti della violenza, del sangue e della razza.
L’invasione dell’URSS, infatti, non raggiunge i risultati sperati, come la conquista di Mosca, anche
perché l’arrivo dell’inverno (‘41-’42) favorisce una prima controffensiva sovietica, che è seguita, dopo
il cambiamento degli obiettivi tedeschi (luglio-agosto 1942), indirizzati ora (con un ben più consistente
appoggio di oltre 200.000 uomini dell’esercito italiano dell’ARMIR) alla conquista del petrolio del
Caucaso (catena montuosa che collega il Mar Nero al Mar Caspio), dalla storica resistenza e dalla
controffensiva di Stalingrado (novembre 1942), che porta alla resa del generale tedesco von Paulus
(gennaio 1943).
A ciò si aggiungono, sempre nel 1942, l’incerta situazione in Africa, lo sbarco angloamericano in
Marocco e in Algeria (novembre 1942), la vittoria inglese ad El Alamein (costa egiziana, ott.-nov.1942),
le vittorie statunitensi nell’Oceano Pacifico contro i giapponesi.
La terza e ultima fase (1943, 1944 e 1945).
La svolta del 1942 prosegue
- nel 1943 con lo sbarco anglo-americano in Sicilia (9-10 luglio ‘43), in Calabria (3.9.43), a Salerno
(9.9.43),
-
nel 1944 con lo sbarco ad Anzio (22.1.’44) ed in Normandia (6.6.’44) e
l’accentuarsi dell’offensiva sovietica, e, infine,
con la Liberazione in Italia dal regime fascista il 25 aprile 1945 e
con la resa della Germania nel maggio ‘45 (cinque milioni di morti e quasi venti milioni di
prigionieri)
e, dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima (6 ag.’45) e di Nagasaki (9 ag.’45), del Giappone (un
milione e mezzo di morti).
Il costo umano
> per l’URSS è di oltre trenta milioni di morti,
> per gli USA di un milione di morti, e
> di altre centinaia di migliaia di morti per gli altri Stati,
> nonché di sei milioni di ebrei, oppositori politici, membri di minoranze etniche, nomadi,
omosessuali, morti nelle camere a gas e nei forni crematori.
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La seconda guerra mondiale IN DETTAGLIO.
L’ITALIA IN GUERRA.
(1939). Allo scoppio del conflitto, il primo settembre 1939, Mussolini, nonostante la recente stipula
del Patto d’acciaio (maggio 1939) e la dipendenza economica (carbone) dalla Germania, conoscendo
l’impreparazione dell’esercito italiano, decide la ‘non belligeranza’, cioè rinvia l’eventuale entrata in
guerra dell’Italia.
(1940). Ma le vittorie tedesche del 1940 (Danimarca, Norvegia, Belgio. Olanda, Lussemburgo,
Francia), che sembrano indicare imminente una conclusione favorevole della guerra, spingono Mussolini
all’intervento (10.6.1940), avendo bisogno di ‘alcune migliaia di morti’ per sedere da vincitore al tavolo
delle trattative.
Dopo l’attacco (giugno 1940) alla Francia, già sconfitta dalla Germania, e la conquista della Somalia
britannica (ag.’40), e l’occupazione di Sollum in Libia e di Sidi-el-Barrani in Egitto (sett.’40), firmato il
Patto tripartito (sett.’40) per la suddivisione delle zone d’influenza (alla Germania il dominio
sull’Europa, all’Italia sul Mediterraneo, al Giappone sull’Asia meridionale), Mussolini il 28.10.1940,
ricorrenza della ‘marcia su Roma (28.10.1922), inizia, desideroso di avviare una ‘guerra parallela’ e
autonoma rispetto alla Germania, per dimostrare la capacità militare italiana, la fallimentare impresa
contro la Grecia, la cui efficace controffensiva costringe alle dimissioni il capo di Stato Maggiore
italiano Badoglio, mentre in Africa gli inglesi riconquistano la Cirenaica in Libia (dic.’40).
(1941). Nel 1941 interviene la Germania in aiuto dell’Italia, su richiesta di quest’ultima.
Poiché in Africa l’offensiva inglese prosegue, portando alla riconquista della Somalia, l’appoggio
dell’Afrikakorps tedesco, al comando di Rommel, consente la riconquista della Cirenaica, tranne Tobruk
(mar.’41), ma gli inglesi riescono a strappare all’Italia (mag.’41) Eritrea ed Etiopia, distruggendo
l’Impero dell’Africa Orientale Italiana (AOI), che torna in possesso del negus Hailé Selassié.
In Europa, l’Italia riceve il sostegno decisivo della Wehrmacht (esercito tedesco), che favorisce
l’annessione all’Italia della Slovenia (3 apr. ’41), la trasformazione della Croazia in uno Stato satellite
dell’Italia (10 apr.), costringendo alla capitolazione (apr.’41) prima la Jugoslavia e poi la Grecia (aprile
’41), che nell’inverno del ’40 era riuscita a respingere gli invasori italiani.
Mussolini restituisce la cortesia a Hitler nel giugno del 1941, quando un corpo di spedizione italiano
(CSIR), al comando del generale Messe, partecipa all’operazione Barbarossa, cioè all’invasione
dell’URSS.
In Jugoslavia il mese successivo (luglio 1941) inizia l’insurrezione (la Resistenza) del movimento
partigiano, guidato da Tito.
Il 30 sett.’41 viene ridotta in Italia a 200 grammi la razione giornaliera di pane, prevista dalla ‘carta
annonaria’ (carta degli alimenti), in vigore dal 15.1.’40.
(1942). All’inizio del ’42 (20.1) Hitler approva il piano di sterminio degli ebrei in Europa, cioè ‘la
soluzione finale’.
E Mussolini decide di inviare (febbr..’42) un’armata ancora più consistente (ARMIR, circa 230.000
soldati male equipaggiati) in appoggio della Germania, che, non riuscendo a raggiungere i primitivi
obiettivi, come la conquista di Mosca, si dirige (lu-ag. ‘42) verso il Don e il petrolio del Caucaso.
Il 13.3.’42 la razione giornaliera di pane in Italia scende a 150 grammi.
Ma l’anno 1942 è quello della svolta e, mentre in Africa gli inglesi del generale Momtgomery
vincono la battaglia di El-Alamein sulla costa egiziana (ott.-nov.’42) contro le truppe italo-tedesche
comandate da Rommel, in novembre gli angloamericani sbarcano in Marocco e in Algeria al comando
del generale D. Eisenhower, e nell’URSS il mese successivo (dic.’42) inizia l’offensiva sovietica che, nel
gennaio ’43, porterà alla capitolazione tedesca a Stalingrado e alla disastrosa ritirata italiana (su quasi
230.000 soldati circa 85.000 cadono in combattimento e circa 30.000 sono i congelati).
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L’ultimo periodo della seconda guerra mondiale (1943-’45).
(1943). Nell’Italia settentrionale intanto si tengono, nel marzo del 1943, grandi scioperi operai contro la
guerra e il fascismo,
- in Polonia scoppia l’insurrezione ebraica del ghetto di Varsavia (apr.-giu.’43) contro i nazisti, che
massacrano cinquantamila ebrei,
- gli angloamericani sbarcano (10-12 giu.) nelle isole Pelagie (Lampedusa e Linosa, prov. di
Agrigento), ed a Pantelleria (prov. di Trapani), a sud della Sicilia,
- preparando lo sbarco in Sicilia (9-10 luglio ’43, a Gela, in prov. di Caltanissetta).
Un pesante bombardamento angloamericano, che provoca molte vittime, colpisce Roma il 19 luglio
nei quartieri popolari attorno allo scalo di S.Lorenzo (oltre mille morti), mentre Mussolini è a Feltre a
ricevere Hitler.
La sfiducia a Mussolini del Gran Consiglio del Fascismo (25 luglio 1943).
La delusione crescente, conseguente al succedersi di una serie di avvenimenti negativi, dalla
fallimentare campagna di Grecia (28.10.’40) alla perdita dell’Impero dell’Africa Orientale Italiana
(mag.’41), dalle sconfitte nell’Africa settentrionale (soprattutto El-Alamein) alla disastrosa campagna di
Russia (1941-3), dagli scioperi di protesta nell’Italia del Nord (mar.’43) ai traumi dello sbarco angloamericano in Sicilia (9-10 luglio.’43) e dei bombardamenti (19 lu.’43 a Roma), spinge l’organo supremo
del regime, il Gran Consiglio del Fascismo, a togliere la fiducia (19 voti, compreso quello del genero di
Mussolini, Galeazzo Ciano, a favore dell’ordine del giorno di sfiducia, presentato dal gerarca D. Grandi,
8 contrari, 1 astenuto) al ‘Duce’ (25 luglio 1943).
Mussolini viene, su ordine del re Vittorio Emanuele III, arrestato e tradotto prima a Ponza, poi alla
Maddalena e quindi sul Gran Sasso.
Il nuovo governo Badoglio.
Egli è sostituito al governo dal maresciallo generale P. Badoglio (già governatore della Libia,
conquistatore dell’Etiopia nel 1935-6, capo di Stato Maggiore dimissionario nella guerra fallimentare
contro la Grecia iniziata il 28.10.40) con il compito di intavolare trattative con gli anglo-americani per
giungere ad un armistizio.
Badoglio, per tranquillizzare i tedeschi sospettosi e per evitare eventuali colpi di mano degli
antifascisti, dichiara che la guerra continua.
Due giorni dopo (27 lu.) scioglie il Partito Nazionale Fascista, impedendo però la ricostituzione dei
Partiti antifascisti, la libertà di stampa, le riunioni pubbliche, e reprimendo nel sangue le manifestazioni
di protesta (93 morti e oltre 600 feriti), mentre avvia segretamente negoziati con gli angloamericani.
Intanto gli angloamericani intensificano i bombardamenti, colpendo particolarmente Torino (8 ag.’43)
e Roma e ancora Torino (13 ag.), ma anche Milano (13 e 15/16 ag.), mentre gli operai delle grandi città
del Nord manifestano contro la guerra (17/18 ag.’43).
I partiti antifascisti costituiscono la giunta militare insurrezionale, composta da Longo (PCI, Partito
Comunista Italiano), Pertini (PSIUP, Partito Socialista Italiano d’Unità Proletaria) e Bauer (PdA, Partito
d’Azione)..
L’armistizio (8 settembre 1943).
I negoziati tra il governo Badoglio (rappresentato dal generale Castellano) e gli angloamericani si
concludono con la resa dell’Italia e la firma, presso il Quartier Generale angloamericano, dell’armistizio
(Cassibile, Siracusa, 3.9.’43, lo stesso giorno dello sbarco inglese in Calabria), armistizio annunziato
pubblicamente (dopo i bombardamenti angloamericani sui Castelli romani del giorno precedente, che
hanno mancato il Quartier generale di Kesserling a Frascati, colpendo duramente la popolazione) l’8
settembre 1943 (poche ore prima dello sbarco americano a Salerno, 9 sett., data in cui nasce il CLN, cioè
il Comitato di Liberazione Nazionale, che guida la Resistenza partigiana in Italia).
L’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre 1943, fatto da Badoglio alla radio alle 19.45, fa scattare
l’operazione Alarico, con la quale i tedeschi intendono disarmare l’esercito italiano e occupare l’Italia.
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Inizio della Resistenza militare in Italia (8 settembre 1943).
La Resistenza armata in Italia inizia in quello stesso momento con il rifiuto da parte del
distaccamento della Guardia di Finanza di Tarvisio (Udine) di farsi disarmare (si arrende soltanto dopo
aver avuto 25 morti e molti feriti).
L’annuncio dell’armistizio, inoltre, sarà accompagnato dalla fuga del Re e del governo Badoglio,
diretti a Brindisi via Pescara, e dal conseguente sbandamento dell’esercito, rimasto senza ordini, che con
i suoi effettivi, presenti in Italia, di oltre un milione e mezzo di soldati, avrebbe potuto tener testa ai
tedeschi, in netta inferiorità, che invece possono realizzare l’operazione ‘Alarico’ di controllo e
occupazione del territorio italiano.
L’esercito italiano, infatti, rimasto senza direttive, si dissolve in poche ore sul territorio
metropolitano, in Francia, in Jugoslavia, in Albania, in Grecia, nell’Egeo. Circa 700.000 uomini cadono
prigionieri dei tedeschi, per essere avviati ai lager in Germania e Polonia.
Oltre metà della flotta riesce a raggiungere Malta e altre basi angloamericane. Alcune unità si auto
affondano per non cadere in mano nemica. Altre, come la corazzata Roma, con 1500 uomini, sono
colate a picco dall’aviazione germanica.
Alcuni reparti dell’esercito allo sbando combattono eroicamente a Roma e in altre località (8/9
sett.’43), affiancati da volontari civili.
L’occupazione tedesca dell’Italia (10.9.1943).
Ma, mentre gli angloamericani, sbarcati a Salerno (9.9.’43), vengono bloccati dai tedeschi, viene
firmata il 10.9’43 la capitolazione italiana di fronte all’esercito tedesco e Roma diventa ‘città libera’, non
utilizzabile come base militare dagli eserciti contrapposti.
La Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.).
Così l’Italia finisce divisa fra Sud, man mano liberato dagli angloamericani, e Centro e Nord in mano
tedesca, dove, tra pesanti rastrellamenti punitivi e deportazioni in Germania di civili e militari,
Mussolini, liberato dai nazisti dalla prigionia sul Gran Sasso (12.9.’43), fonda, sotto la protezione di
Hitler, la Repubblica Sociale Italiana (RSI) o di Salò (Lago di Garda, 23.9.’43), costituendo a sua difesa
la Guardia Nazionale Repubblicana (GNR).
Cresce la Resistenza militare italiana.
Nello stesso mese di settembre si scatena la rappresaglia tedesca contro i soldati italiani nella penisola
balcanica e nelle isole di Cefalonia (dove la divisione italiana Acqui viene massacrata dai tedeschi,
22.9.’43), Corfù, Rodi, Lero e in altre, nelle quali si hanno alcuni tra i primi episodi di Resistenza
militare italiana, prima ancora che il governo Badoglio dichiari guerra alla Germania (13.10.’43, da
Brindisi).
A Napoli insorge la popolazione che, dopo quattro giornate di duri combattimenti (27-30.9.’43),
riesce a cacciare i tedeschi.
(1944)
Ai primi di gennaio gli angloamericani investono la linea ‘Gustav’, ma non riescono a
superare le difese tedesche sul Garigliano.
Il processo di Verona (fucilazioni dell’11 genn. 1944).
A Verona si consuma la vendetta contro i ‘traditori’ del Gran Consiglio del Fascismo, che hanno posto
fine (25.7.’43) alla dittatura di Mussolini: i pochi (compreso il genero Galeazzo Ciano), che non sono
riusciti a sfuggire all’arresto, vengono processati (8-10.1.’44) e fucilati (11.1.’44, salvo Cianetti,
condannato al carcere).
Gli Alleati sbarcano tra Anzio e Nettuno (22.1.’44), ma ritardano la liberazione di Roma (fino al 4.6.’44)
.per errori tattici o per impegnare le forze tedesche in Italia in previsione dello sbarco in Normandia
(6.6.’44).
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La Resistenza romana subisce un numero altissimo di perdite nei continui attacchi ai nazifascisti,
illudendosi che fosse prossimo l’arrivo degli angloamericani.
Sull’altro fronte gli aerei angloamericani distruggono (15.2.’44) l’abbazia di Montecassino.
Grandi scioperi di protesta (1/8.3.’44) nell’Italia del nord paralizzano l’industria bellica, mentre i
tedeschi, con la collaborazione dei fascisti, intensificano la caccia e la deportazione degli uomini utili alle
industrie della Germania..
Stragi fasciste e naziste.
Tedeschi e fascisti attaccano (7.3) i partigiani nelle valli piemontesi, mentre stragi di civili avvengono in
Emilia a Monchio (Parma), Castrignano, Susano (Modena).
A Roma l’attentato partigiano di via Rasella (23.3.’44), che provoca la morte di 33 tedeschi, è seguito dal
massacro delle Fosse Ardeatine (24.3.1944), presso le catacombe di S.Callisto, in cui vengono trucidate 335
persone.
La svolta di Salerno (22.4.’44).
A Salerno in aprile nasce un nuovo governo Badoglio, composto da tutti i partiti antifascisti,
compreso quello comunista, grazie alla decisione (22.4.’44) del segretario del Partito comunista italiano
di rinviare la pregiudiziale repubblicana (cioè la richiesta di sostituire la Monarchia con la Repubblica: è
la cosiddetta svolta di Salerno) alla conclusione della guerra.
L’offensiva alleata riesce ad occupare Cassino (maggio ’44), dopo aver distrutto il famoso monastero
(15.2.’44), ritenuto sede del comando tedesco, e, sfondata la linea di difesa tedesca ‘Gustav’, libera
Roma (4.6.1944), dove avviene un ultimo gesto di barbarie dei nazisti in fuga, l’uccisione, a La Storta, di
15 detenuti trattenuti in ostaggio, tra i quali il sindacalista Bruno Buozzi.
Intanto il re Vittorio Emanuele III, rientrato a Roma, abdica (5.6) a favore del figlio Umberto. quale
‘Luogotenente generale del Regno’ e si forma un nuovo governo, guidato da I.Bonomi (10.6).
Lo sbarco in Normandia (6.6.’44).
I bombardamenti a tappeto delle principali città tedesche preparano il terreno decisivo allo sbarco
alleato in Normandia del 6.6.1944 (D-Day, Operazione Overlord) al comando del generale D.
Eisenhower, ma la Germania in difficoltà risponde con il tentativo disperato di rovesciare le sorti
bombardando la Gran Bretagna con le nuove armi, i missili V1.
Accordi di Bretton Woods (luglio ’44).
Nel luglio del ’44 la conferenza delle Nazioni Unite (l’organismo ufficiale dell’ONU nasce però nel
1945) approva gli accordi di Bretton Woods (New Hampshire, USA), con i quali vengono istituiti il
Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo
(BIRD).
Il 20 luglio Hitler scampa all’attentato di von Stauffenberg.
.La Resistenza n Francia.
In agosto insorgono i partigiani a Parigi, in cui entra il capo della Resistenza francese, il generale Ch.
De Gaulle.
Nel mese successivo gli inglesi liberano il Belgio e continuano le vittorie statunitensi nel Pacifico
grazie all’utilizzo delle navi portaerei, che si avvicinano progressivamente al Giappone.
In Italia continua l’avanzata delle truppe angloamericane, ma, conquistata Firenze dalle avanguardie
partigiane nell’agosto del 1944, le operazioni si arrestano lungo la ‘Linea Gotica’ (1.9.44).
Intanto i tedeschi continuano a bombardare la Gran Bretagna con le nuove V2.
Il 20 settembre ’44 inizia l’attacco alla ‘Linea Gotica’.
Il 19 ottobre le avanguardie dell’Armata Rossa entrano in Germania.
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Ed in ottobre i britannici conquistano la Grecia, dove scoppia la guerra civile tra i monarchici,
appoggiati dagli inglesi, ed i comunisti, nello stesso mese in cui jugoslavi e sovietici liberano Belgrado e
la Jugoslavia.
(1945). In Italia il governo Bonomi sancisce, il primo febbraio, il diritto di voto alle donne.
Nello stesso febbraio la Conferenza interalleata di Yalta (Crimea, URSS) tra il Presidente degli USA
Roosevelt, il cancelliere britannico Churchill e il dittatore sovietico Stalin decide i successivi piani
militari e la sistemazione politica e territoriale del dopoguerra (dividendo il mondo in due sfere
d’influenza, quella occidentale e quella orientale), nonché la formazione di un’organizzazione mondiale
di Stati, che si chiamerà Nazioni Unite.
Nel marzo nasce a Il Cairo la Lega Araba.
Muore il Presidente degli USA, Roosevelt, sostituito da Truman (12.4).
Il 25 aprile 1945.
In Italia l’offensiva riprende in aprile, liberando, dopo lo sfondamento della ‘linea gotica’, Bologna il
21 e Genova il 23, finché il 25 aprile 1945 il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) dà l’ordine di
insurrezione generale, che porta alla liberazione delle maggiori città del Nord nello stesso giorno dello
storico incontro a Turgau, sull’Elba (Germania), delle truppe sovietiche e statunitensi.
La fine di Mussolini (28.4.’45) e di Hitler (30.4.’45).
Qualche giorno dopo (28.4.1945) avvengono la cattura e la fucilazione a Giulino di Mezzegra, presso
Dongo (Como), di Mussolini in fuga, travestito da soldato tedesco, dell’amante Claretta Petacci e di
alcuni gerarchi, i cui cadaveri vengono esposti a Milano a Piazzale Loreto, dove l’anno prima era stato
trucidato un gruppo di partigiani.
In Germania A. Hitler si suicida, insieme ad Eva Braun, due giorni dopo (30.4.’45), mentre le truppe
sovietiche del generale Zukov occupano Berlino, che firma la resa incondizionata il 7 maggio 1945,
giorno in cui termina la guerra in Europa: la Germania e Berlino, la capitale, vengono, con la
‘Dichiarazione di Berlino’ (5 giugno) di USA, URSS, Gran Bretagna e Francia, divisi in quattro zone di
occupazione.
Conferenze di S. Francisco (26.6.’45) e di Potsdam (7.7.’45).
Il 26.6.1945 alla Conferenza di San Francisco i rappresentanti di 50 Stati approvano lo Statuto delle
Nazioni Unite (ONU), che entra in vigore il 24 ottobre (giornata dell’ONU).
Nella Conferenza di Potsdam (Germania Orientale) del 7 luglio ’45 USA, URSS e Gran Bretagna
decidono, in attesa dei trattati di pace, di affidare all’amministrazione sovietica la Prussia orientale con
Konisberg, e la Germania orientale, fino alla linea dei fiumi Oder-Neisse, all’amministrazione polacca.
Fine del Giappone (2. 9.’45).
Rimane a combattere il Giappone che, dopo la distruzione delle città di Hiroshima (6.8.’45) e Nagasaki
(9.8.’45) con le due prime bombe atomiche statunitensi, firma la capitolazione sul ponte della corazzata
statunitense ‘Missouri’ il 2 settembre 1945, giorno in cui si conclude definitivamente la seconda guerra
mondiale.
(elaborazione 2004)
(a cura di Giorgio Rinaldi)
FONTI:
-
E.Sestan – G.Cherubini, Dizionario storico-politico italiano. Firenze, Sansoni, 1971.
Enciclopedia ‘Synthesis’. Roma, Curcio, 1980;
Enciclopedia ‘Compact’. Novara, De Agostini, 1980;
A.De Bernardi – S.Guarracino, Dizionario di Storia. Milano, Il Saggiatore, B.Mondadori, 1993;
8
-
Marisa Carlà, Epoche e culture. Palermo, Palumbo, 2000.