il giornale della musica - Sistema Museale della Provincia di Ancona

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il giornale della musica. 04/08 – pag.38
LA FUGA IN MASCHERA A Maiolati un manoscritto finora ritenuto perduto
All'inseguimento del giovane
Spontini
Un'acquisizione che getta nuova luce sulla prima fase creativa del compositore
marchigiano
Il 27 gennaio, nel quadro delle celebrazioni organizzate per il 157" anniversario della morte di Gaspare Spontini, il comune di Maiolati Spontini ha presentato al pubblico la partitura autografa de La
fuga in maschera, opera buffa finora ritenuta perduta.
Si tratta di un'acquisizione della massima importanza, in quanto il suo ritrovamento consente di
gettare nuova luce sulla prima fase creativa del compositore marchigiano, che negli anni Cinquanta
venne riportato ai fasti che gli confacevano da Maria Callas, insuperata interprete de La vestale.
Basata su un libretto di Giuseppe Palomba - in seguito autore anche del libretto della Gazzetta
rossiniana - La fuga in maschera fu rappresentata per la prima volta al Teatro Nuovo di Napoli nel
carnevale del 1800 da uno Spontini ventiseienne ormai pronto a trasferirsi nella Parigi di
Napoleone, dove nel 1807 avrebbe ottenuto un successo clamoroso con La vestale.
Sotto il profilo strutturale, La fuga in maschera è una commedia per musica in due atti basata su
una vicenda decisamente intricata, che vede protagonisti medicastri, pittori fanatici, astuti
contadinotti, signorine presuntuose e ragazze girovaghe in possesso di lanterne magiche, classici
elementi su cui si basava la disinvolta opera buffa napoletana dell'ultimo scorcio del XVIII secolo.
Lo scontato lieto fine viene raggiunto attraverso una serie di situazioni brillanti e ai limiti del
surreale, che pongono argutamente alla berlina i tic e le tendenze più ridicole dell'animo umano.
Della musica - almeno per il momento - si può invece dire ben poco in quanto, prima di delinearne
un quadro complessivo, Federico Agostinelli, il musicologo incaricato dalla Fondazione Pergolesi
Spontini di realizzare l'edizione critica, si è giustamente riservato il tempo di compiere un esame
approfondito della lunga partitura, comprendente ben 393 folii. Nonostante questo comprensibile
riserbo, una semplice occhiata alle pagine del manoscritto ha consentito di notare una certa
ricchezza orchestrale - con la concreta partecipazione accanto agli archi di oboi, clarinetti e fagotti
in veste concertante - e lo spiccato gusto per la melodia che Spontini avrebbe denotato nei suoi
successivi capolavori.
Vergata con una scrittura chiara e nitidissima, la partitura della Fuga in maschera è destinata non
solo a occupare il posto d'onore del Museo Spontini che ha sede nella città natale del compositore
ma - secondo i progetti annunciati - dovrebbe essere riportata in scena nel Teatro Pergolesi di Jesi
nell'autunno del 2009, oltre due secoli dopo il suo unico allestimento conosciuto: un evento che
chiuderà nel modo migliore - cioè davanti al pubblico degli appassionati — una riscoperta
musicologica di altissimo rilievo.
Giovanni Tasso
I progetti della Fondazione Pergolesi-Spontini
«Un anno per metterla in scena»
Intervista all'amministratore delegato William Graziosi
II grande clamore con cui è stato salutato il ritrovamento del manoscritto autografo de La fuga in
maschera non si spiega con un pur legittimo orgoglio per uno dei compositori simbolo delle
Marche, ma anche come un atto d'amore nei confronti di un compositore che, dopo aver fatto
fortuna nei grandi teatri di Parigi e di Berlino, seppe rivelarsi molto generoso verso i suoi
concittadini, per i quali fece realizzare numerose opere pubbliche visibili ancora oggi. Di questo
fatto parliamo con William Graziosi, amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini
di Jesi.
Come siete venuti in possesso di quest'opera ritenuta irrimediabilmente perduta?
«La scorsa estate la libreria antiquaria londinese Lisa Cox si è messa in contatto con noi
facendoci sapere di essere in possesso di questo prezioso manoscritto. Dopo un comprensibile
momento di stupore, ci siamo immediatamente attivati per cercare il modo per entrarne in
possesso. Ovviamente ci siamo anche preoccupati di trovare uno studioso che potesse darci le
massime garanzie circa l'autenticità e la completezza del manoscritto. La scelta è caduta su
Federico Agostinelli, docente di composizione al Conservatorio di Parma e prezioso collaboratore
della Fondazione. Una volta appurato il valore del manoscritto — pervenutoci in ottime condizioni
con una rilegatura di epoca successiva, si è trattato di trovare le risorse finanziarie».
Un fatto sempre piuttosto problematico...
« Verissimo, anche perché si trattava di una cifra non trascurabile, tuttavia, grazie al contributo
della Provincia di Ancona e della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana,
siamo riusciti a riportare a Maiolati il manoscritto de La fuga in maschera, un risultato di cui
siamo tutti molto orgogliosi».
Un risultato davvero apprezzabile, che non rappresenta un gesto isolato, ma si inserisce in
un'attività ampia e articolata, tesa alla sempre maggiore valorizzazione dell'opera di Spontini.
«Sì, stiamo portando avanti da tempo numerose iniziative a vari livelli per far conoscere al
pubblico più ampio possibile la produzione del compositore di Maiolati, molto bella ma ancora
troppo poco eseguita.
Nel mese di dicembre la Fondazione Pergolesi Spontini ha promosso a Maiolati e a Parigi due
appuntamenti internazionali di studi dedicati al bicentenario della prima esecuzione della Vestale,
cui hanno partecipato studiosi provenienti da tutta l'Europa.
Inoltre la Fondazione ha istituito una borsa di studio presso la Freie Universität Berlin per una
ricerca negli archivi tedeschi sulla figura e sull'opera dell'autore nel periodo in cui operò a Berlino
sia come compositore che in qualità di Generalmusikdirektor del re di Prussia».
E sotto l'aspetto esecutivo?
«Nell'autunno di quest'anno al Teatro Pergolesi è previsto l'allestimento dei Puntigli delle
donne. Nel 2009 sarà invece la volta della prima ripresa moderna della Fuga un maschera, un
appuntamento da non perdere!».
g.t.
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