Raul Minzoni del Pd- Versalis Sappiamo tutti ormai che Il prezzo del petrolio è crollato dai circa 110 $/bl di luglio 2014 ai 30 $/bl di gennaio 2016 (media 2015 pari a 52 $/bl, il prezzo più basso dal 2004) a causa dell’eccesso di offerta. Sappiamo anche che la causa è dovuta essenzialmente a tre fattori: l’OPEC ha abbandonato il ruolo di “normalizzatore” dei prezzi, l’Iran è tornato sui mercati internazionali e le compagnie americane continuano a produrre per loro interessi. Nonostante la crescita della domanda di petrolio, l’eccesso di offerta è previsto perdurare e il prezzo del petrolio potrebbe restare basso nel medio termine. Nel frattempo, il contesto competitivo della chimica è diventato sempre più globale e richiede di accelerare il processo di trasformazione. L’accesso a nuove tecnologie per rafforzare la piattaforma produttiva e ampliare il portafoglio prodotti, è l’unica strada percorribile. Pur non essendoci esaltanti infrastrutture sul nostro territorio, favorevoli all’insediamento di nuove realtà produttive la vecchia Anic, poi Enichem, poi Polimeri Europa, ora Versalis ha sempre cercato di sopravvivere. ENI da un po’ di tempo ci dice che non ha più le risorse necessarie e la disponibilità economica per supportare il piano d’investimenti che il progetto di sviluppo Versalis richiede. Nonostante L’ ENI negli anni ha permesso investimenti importanti e ci ha lasciato vivere. Io ho sempre lavorato con Eni e può darsi che io sia di parte, ma l’attenzione all’ambiente, alla sicurezza e soprattutto al territorio che Eni ha sempre avuto, non è sicuramente un modello ripetibile. Non erano slogan quelli del fondatore dell’Eni; Enrico Mattei ha costruito infrastrutture a beneficio dei propri prima uomini e donne e poi, dipendenti. L’era del Scaroni, ora leader della banca di affari che garantisce i potenziali acquisitori di Versalis, non solo non ha lasciato niente di positivo da ricordare, ma ha depauperato un patrimonio dello Stato come l Eni, senza risparmiare niente. La Snam (nata a Matelica), la Snam che ha portato nel dopo guerra il gas metano nelle case di tutti, ora è sotto controllo della Cassa depositi e prestiti. Vedrete che prima o poi la Cassa depositi e prestiti, avrà bisogno di liquidità e la prima a partire verso i “manager pubblici “, diventati ora paladini dei privati, sarà il monopolio della distribuzione dell’energia pulita. Metano, energia pulita che ha permesso l’insediamento della “chimica “a Ravenna, metano che estratto a poche miglia dalla nostra costa, sembra essere inviso a chi sempre attaccato al telefonino, dimentica che l’energia elettrica prodotta da metano è e rimarrà sempre la più pulita e la più competitiva. Ma la cultura prevalente del nostro territorio, vuole isolazionismo ! Potranno sopravvivere sul nostro territorio istituti di credito, ora con manager ravennati presenti con incarichi nazionali, se diventiamo terra di conquista e produciamo poco reddito? Potranno sopravvivere ! Dove sono finiti i grandi imprenditori della nostra area portuale? Forse ! pensavamo di sopravvivere bloccando l’accesso a navi più capienti per favorire sempre e comunque duopoli o oligopoli di pochi? Ravenna riceve le materie prima via nave principalmente da altri stabilimenti; si utilizzano i corridoi del Adriatico di cui tanti si riempiono la bocca. Il nostro polo chimico integrato ha bisogno di chi ha il coraggio di credere ancora che si possa andare avanti; il nostro polo chimico e l’area industriale attrezzata devono rimanere vivi a Ravenna. La storia, questa storia voluta da Zaccagnini, Corsini e da un mondo cooperativo maturo, non si può cancellare. Enrico Mattei aveva capito bene chi sono i capitalisti americani.( e mio parere ne ha fatto le spese) Divisione dei profitti e giusti sistemi perequativi, avevano dato a Lui la possibilità di vincere. Vincere per i più deboli (eravamo noi italiani ), vincere per il polo che rappresentava ( era l’ Italia). Le società serie, hanno bisogno di principi solidi, di ideali non barattabili. Dobbiamo impegnarci di più come istituzioni nel semplificare le tempistiche delle pratiche autorizzative, per favorire insediamenti di una chimica pulita! Memori di quello che successe al gruppo Ferruzzi? Raffreddare il cuore dell’Eni, non aiutare l’ industria ecocompatibile, l’industria buona, l’industria aperta ai controlli, l’industria generosa di consigli e esperienze, può essere un passo che aprirebbe cicatrici con la nostra nazione, difficili da rimarginare. E vogliamo proprio partire da Ravenna? Ho capito, Direttore che l’Eni non ha intenzione di creare disintegrazioni di processo, cioè non esprime la volontà di disconnettere i flussi di materie che possono trovare vantaggio nel passaggio da un ramo di business (es. raffinazione) ed un altro (la chimica). Mi sento responsabile come cittadino e poi come consigliere, di perdere delle opportunità di questo tipo, ultime del nostro territorio. Il bilancio sociale che l’associazione industriali di Ravenna, promosse ormai un lustro fa, evidenziava un impatto economico che vedeva circa 20.000 cittadini di Ravenna e provincia, beneficiari del reddito che gli insediati della via Baiona producevano. E’ mia convinzione che La chimica verde e lo spostamento del mix produttivo da prodotti (da materie prime) commodities a specialties (di specialità ) sia e l’unica soluzione che Versalis deve perseguire. Per fare questo ci vogliono ancora ulteriori sforzi economici. Le idee non mancano e siamo tutti convinti che la strada intrapresa non possa essere interrotta adesso! Non si può rimanere a metà del guado! ll tanto decantato nuovo impianto s-SBR a Ravenna, la cui realizzazione è legata alla situazione di mercato ed alle disponibilità della società, Che fine ha fatto ? E’ solo spostato avanti cronologicamente? Quale garanzie abbiamo sull’impianto SBR Soluzione? Capite cari colleghi che soluzione vuole dire minor impatto ambientale; gli attuali prodotti con caratteristiche di emulsione usano molta più acqua. Vogliamo fermare un processo evolutivo così importante e oserei dire etico. Noi vogliamo sapere cosa succederà se chi potrebbe sostituire l’ Eni, si trovasse ad avere in mano prodotti che sono nati prima di me. Dal 1957 si produce a Ravenna della gomma e i clienti si chiamano Michelin , Good Year, Continental. 450.000 Tonnellate di gomma e lattici che partono da Ravenna per il mondo. Eccellenza produttiva, ricerca, qualità delle risorse impiegate e collaborazioni con l’Università, non si improvvisano. Ad esempio La Pirelli da quando è passata di mano, è di proprietà di Cinesi, non compra più prodotti da Versalis. Donne e buoi dei paesi Tuoi, si diceva una volta! Siamo sicuri che il Cuore di tutte queste multinazionali batta per Noi Italiani! Dobbiamo sapere cosa ci viene garantito, ma allo stesso impegnarci per essere come territorio il più credibile possibile. Noi non vogliamo espressioni di riconoscenza, ma solamente il Rispetto che merita il nostro territorio i cittadini e i lavoratori che hanno dato tanto, e tanto daranno sia dal lato Umano che professionali. Noi siamo pronti a fare la Nostra parte, Chi deve fare la Sua? Non vogliamo avventure alla Nostra età, vogliamo (semplicemente ) relazioni serie! Grazie