Natrice viperina Natrix maura (Linneaus, 1758) Codice lista italiana: 397.0.001.0 Priorità: 11 RARITÀ GENERALE: valore = 0. COROLOGIA: valore = 3 : la natrice viperina ha un areale che va dalla Penisola Iberica all’Italia nordoccidentale passando per la Francia meridionale e che si estende a Sud in Africa nordoccidentale (corologia ovesteuropeo-maghrebina) FRAGILITÀ [dimensione della popolazione]: valore = 2: specie ovipara, depone un discreto numero di uova; l’alta selettività ambientale è alla base di una forte frammentazione delle popolazioni. CONSISTENZA DEL POPOLAMENTO REGIONALE: valore = 3 : presente in 12 quadranti su 280 (4,28%). Non esistono dati sulle dimensioni della popolazione regionale. SELETTIVITÀ AMBIENTALE: valore = 3 : specie esigente, generalmente frequenta ambienti poco alterati e con abbondante presenza d’acqua. CRITICITÀ: valore = 2 : il territorio regionale dove la specie è stata segnalata corrisponde a meno del 10% di quello analogo nazionale che, però, è relativamente poco esteso. STRATEGIE DI CONSERVAZIONE: Come per altre specie di rettili sono auspicabili interventi diversificati a partire dall’incremento di habitat disponibile [B] fino all’esecuzione di monitoraggi sulla popolazione esistente [C] o alla sensibilizzazione della popolazione attraverso azioni di educazione ambientale locale ed a vasto raggio [D]. TIPOLOGIE DI INTERVENTO: Specie spiccatamente acquatica, le gioverebbero il miglioramento della qualità delle acque [Ba1], la rinaturalizzazione di alveo e sponde dei corpi d’acqua [Ba2] e interventi sul flusso minimo vitale dei corsi d’acqua [Ba3]. Sarebbero necessari anche interventi di monitoraggio dello status delle popolazioni per verificarne la consistenza e la struttura [C1] e monitoraggi dell’habitat per limitare qualsiasi tipo di alterazione [C10]. In relazione alla sua selettività ambientale, occorrerebbero monitoraggi della qualità chimica e biologica delle acque [C11]. La specie, inoltre, risentirebbe positivamente di azioni di educazione ambientale in ambito locale [D2] e di divulgazione a largo raggio [D3]. COSA NON FARE: Occorre non prosciugare pozze, torrenti e corsi d’acqua in genere, non artificializzare i corpi idrici e non alterare la qualità delle acque. FATTORI CRITICI: Qualità ambientale e riduzione dell’habitat. Serpente della famiglia dei Colubridi, può superare i 90 cm di lunghezza totale, coda inclusa, ma mediamente non va oltre i 70 cm. La testa è relativamente larga e ben differenziata dal corpo, le squame labiali sono giallastre; la pupilla è rotonda. Squame carenate in numero di 17-23 file a metà tronco (normalmente 21). La coda è relativamente lunga. Le parti superiori sono molto variabili: grigie, verdi oliva o marroni e con un serie di macchie scure che formano spesso un disegno a zig-zag. In alcuni individui si osservano lungo il corpo due strisce giallastre parallele (forma bilineata, molto probabilmente assente dall’Italia continentale). Le parti ventrali sono generalmente pallide, giallastre o rossicce con macchie scure quadrangolari. Occasionalmente si trovano individui melanici o albini. Il dimorfismo sessuale è poco evidente: le femmine sono mediamente più grandi e hanno una coda proporzionalmente più corta dei maschi. Alcuni individui con colorazione grigiastra possono essere scambiati a prima vista con Natrix natrix, N. tessellata o con viperidi. Rettile oviparo che può deporre da 4 a 32 uova, mediamente 7. I giovani appena nati sono lunghi circa 18 cm, pesano attorno ai 3 g e hanno generalmente colorazione simile all’adulto. Specie spiccatamente acquatica, si trova sia in ambienti planiziali che di media montagna. E’ attiva prevalentemente di giorno da febbraio ad ottobre. Predilige habitat umidi con vegetazione abbondante; frequenta sia acque lentiche sia lotiche. È un’ottima nuotatrice e rimane in apnea anche per periodi superiori a 15 minuti. La sua dieta comprende prevalentemente anfibi, piccoli pesci e, in misura minore, invertebrati acquatici: caccia sott’acqua ma anche tendendo agguati dalla riva. Taxon ovesteuropeo-maghrebino, in Italia è presente nella parte nordoccidentale e in Sardegna. In Lombardia la si può incontrare nel Parco Lombardo della Valle del Ticino e sull’Appennino Pavese. In Europa, il range altitudinale della specie si estende dal livello del mare fino ai 1700 m di quota (Sierra Nevada, Spagna). Alberto Vercesi Bibliografia Arnold E. N., Burton J.A., 1985. Guida dei rettili ed anfibi d’Europa. Muzzio Ed. (Padova), pp. 244. Bulgarini F., Calvario E., Fraticelli F., Petretti F., Sarrocco S., 1998. Libro rosso degli animali d’Italia. Vertebrati. WWF Italia, pp. 210. Corbett K., 1989. Conservation of European Reptiles and Amphibians. Helm London, pp.274. Ferri V., 1990. Anfibi e Rettili in Lombardia. WWF Lombardia, Quaderno n° 5/90, pp. 172. Societas Herpetologica Italica, 1996. Atlante provvisorio degli anfibi e dei rettili italiani. Annali Mus. Civ. St. Nat. “G. Doria”, XCI: 95-178.