TEMPERATURA E CALORE: CAMBIAMENTI DI STATO, TRASFERIMENTO E TRASFORMAZIONE D’ENERGIA (ADTERM3) OBIETTIVI E FINALITÀ Caratterizzare i fenomeni legati ai cambiamenti di stato attraverso gli andamenti dei parametri calore assorbito, temperatura del sistema, e loro reciproca interazione. Imparare ad inquadrare i cambiamenti di stato nel modello “conservazione della quantità di calore scambiata” introdotto in ADTERM1 e ADTERM2. Introduzione del calore latente (di fusione e di ebollizione). Rendere credibile e gestibile la coesistenza di schemi di "conservazione" del calore trasferito o latente, con schemi di "produzione" del calore, o di sua "sparizione". Collegamento al problema generale di conservazione, trasferimento e trasformazione dell'energia. PROPEDEUTICITÀ Partecipazione a ADTERM1 e ADTERM2 MATERIALE A DISPOSIZIONE Materiale usato in ADTERM1 e ADTERM2 più ghiaccio, bilance elettroniche economiche, frullatori,. apparato dimostrativo per "effetto Joule manuale". FASI DELL'ATTIVITÀ In piccolo gruppo: si pone un riscaldatore ad immersione a piccola potenza in una miscela di acqua e ghiaccio; dopo un certo intervallo di tempo si valuta la quantità di ghiaccio fuso e la quantità di calore scambiato in quell’intervallo. Collettivamente si costruisce la tabella della classe con i risultati dei vari gruppi. Si discute sulle caratteristiche delle fenomenologie di cambiamento di stato (solido - liquido); si introduce il calore latente per caratterizzare un materiale in relazione ai suoi cambiamenti di stato secondo un modello ulteriormente allargato di conservazione del calore. A partire dai dati della tabella: si evidenzia l’invarianza del rapporto fra calore assorbito dalla miscela acqua-ghiaccio (valutato a partire dalla potenza del riscaldatore e dalla durata dell’esperienza) e la massa di ghiaccio fuso; si stima il valore del calore latente di fusione. In piccolo gruppo: si pone un riscaldatore ad immersione a piccola potenza in una certa quantità d’acqua contenuta in un thermos posto su una bilancia. Si porta l’acqua ad ebollizione; ad intervalli di tempo regolari si misura la quantità di acqua evaporata (me) e il calore assorbito (Q); dai dati della tabella si ipotizza la relazione esistente fra Q e me e si costruisce il grafico Q = Q(me); si valuta Q/me sull’intero intervallo di misura. Con l’intera classe si riprende il discorso sulle caratteristiche delle fenomenologie di passaggio di stato (liquido - gassoso); si confrontano i valori ottenuti dai vari gruppi per Q/me sull’intero intervallo di misura; si introduce il parametro calore latente di ebollizione, e se ne stima il valore. Si discute sul fatto che il calore latente di ebollizione è maggiore di quello di fusione. Si tentano interpretazioni e si cercano evidenze quotidiane. Esperienze di piccolo gruppo o dimostrative (con un frullatore e con un apparato per l’effetto Joule manuale) sull'equivalenza tra calore e lavoro meccanico. Collettivamente si discutono i risultati, si introduce il concetto di energia interna, si enuncia il primo principio della termodinamica.