DANTE, Paradiso DANTE, Paradiso, canto VI “Cesare fui e son Iustiniano”: Corpus iuris civilis= legalità e giustizia Ortodossia della fede=rinnega Monofisismo Guerra goto-bizantina=riconquista Italia Storia del “sacrosanto segno”=Aquila imperiale Roma monarchica (ratto Sabine e Lucrezia) Roma repubblicana (Torquato,Cincinnato, Deci, Fabi, Scipione, Pompeo) Roma imperiale (Cesare=18vv,Augusto=9vv, Tiberio=9vv, Tito=3vv) Carlo Magno=3vv + Guelfi vs Ghibellini DANTE, Paradiso, Canto VII Dubbio di Dante: spiegazione di Beatrice Il martirio di Cristo fu giusto in quanto uomo Il martirio di Cristo fu ingiusto in quanto DIO (per cui fu giusta la vendetta contro gli Ebrei uccisori di Cristo) DANTE, Paradiso, canto VIII SANDRO BOTTICELLI, disegno a punta metallica DANTE, Paradiso, canti VIII-IX CIELO DI VENERE: spiriti amanti delle cose terrene prima che di Dio Carlo Martello d’Angiò: re di Provenza, Ungheria, Sicilia (parla degli influssi celesti) Cunizza da Romano, amante di Sordello, predice sventure per Padova e Feltre Folchetto da Marsiglia, trovatore provenzale Raab, la prostituta di Gerico DANTE, Paradiso, canto X CIELO DEL SOLE: spiriti sapienti in corona, luminosissimi, cantano e danzano San Tommaso d’Aquino, Alberto Magno , Graziano, Pietro Lombardo, Salomone, Dionigi Aeropagita, Paolo Orosio, Severino Boezio, Isidoro di Siviglia, Beda il Venerabile, Riccardo di San Vittore, Sigieri di Brabante DANTE E GIOTTO DANTE, Paradiso, canto XI San Tommaso espone la vita di San Francesco “serafico in ardore” Contrasto col padre: F amante della Povertà Fondazione dell’Ordine francescano Riconoscimenti papali (Innocenzo e Onorio) Predicazione in Egitto presso il Sultano Riconoscimento di Cristo (stimmate) DANTE, Paradiso, canto XII San Bonaventura da Bagnoregio presenta la vita di San Domenico “di cherubica luce uno splendore” DANTE, Paradiso, canto XIII Dubbio di Dante sulla sapienza di Salomone, il più sapiente degli uomini? Uomini più sapienti = Adamo e Cristo perché direttamente ispirati da DIO Salomone sapiente in quanto re, in relazione alla sua capacità di governo DANTE, Paradiso, canto XIV Dubbio di Dante: la luce che i beati emanano rimarrà tale dopo che si uniranno ai corpi? E come faranno a sostenerla? Salomone: la loro vista sarà potenziata CIELO DI MARTE: spiriti combattenti x la fede DANTE, Paradiso, canto XV DANTE, Paradiso, canto XV CIELO DI MARTE: spiriti combattenti x la fede, Si presentano in forma di croce Cacciaguida= trisavolo di Dante si muove come una stella cadente si presenta come trisavolo (radice di Dante fronda) presenta la Firenze del buon tempo antico semplice e morigerata: società arcaica, economia agricola e artigiana, sobrietà di uomini e donne, né lussi né lussuria né corruzione politica DANTE, Paradiso, canto XVI: CACCIAGUIDA: E come 'l volger del ciel de la luna cuopre e discuopre i liti sanza posa, così fa di Fiorenza la Fortuna: per che non dee parer mirabil cosa ciò ch'io dirò de li alti Fiorentini onde è la fama nel tempo nascosa. (vv.82-87) DANTE, Paradiso, canto XVII CACCIAGUIDA: Tu lascerai ogne cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l'arco de lo essilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale. (vv.55-60) DANTE, Paradiso, canto XVIII E come augelli surti di rivera, quasi congratulando a lor pasture, fanno di sé or tonda or altra schiera, sì dentro ai lumi sante creature volitando cantavano, e faciensi or D, or I, or L in sue figure. Prima, cantando, a sua nota moviensi; poi, diventando l'un di questi segnI un poco s'arrestavano e taciensi. …………………………………… DANTE, Paradiso, canto XVIII Mostrarsi dunque in cinque volte sette vocali e consonanti; e io nota le parti sì, come mi parver dette. 'DILIGITE IUSTITIAM', primai fur verbo e nome di tutto 'l dipinto; 'QUI IUDICATIS TERRAM', fur sezzai. Poscia ne l'emme del vocabol quinto rimasero ordinate; sì che Giove pareva argento lì d'oro distinto. (vv.73-96) DANTE, Paradiso, canto XIX AQUILA: ché tu dicevi: «Un uom nasce a la riva de l'Indo, e quivi non è chi ragioni di Cristo né chi legga né chi scriva; e tutti suoi voleri e atti buoni sono, quanto ragione umana vede, sanza peccato in vita o in sermoni Muore non battezzato e sanza fede: ov'è questa giustizia che 'l condanna? ov'è la colpa sua, se ei non crede?» (vv.70-78) DANTE, Paradiso, canto XX AQUILA: Dei cinque che mi fan cerchio per ciglio, colui che più al becco mi s'accosta, la vedovella consolò del figlio: ora conosce quanto caro costa non seguir Cristo, per l'esperienza di questa dolce vita e de l'opposta. (vv.43-48) DANTE, Paradiso, canto XXI PIER DAMIANI: «Tra ' due liti d'Italia surgon sassi, e non molto distanti a la tua patria, tanto che ' troni assai suonan più bassi, e fanno un gibbo che si chiama Catria, di sotto al quale è consecrato un ermo, che suole esser disposto a sola latria». (vv.106-111) DANTE, Paradiso, canto XXII BENEDETTO DA NORCIA: Quel monte a cui Cassino è ne la costa fu frequentato già in su la cima da la gente ingannata e mal disposta; e quel son io che sù vi portai prima lo nome di colui che 'n terra addusse la verità che tanto ci soblima; (vv.37-42) DANTE, Paradiso, canto XXIII BEATRICE: «Perché la faccia mia sì t'innamora, che tu non ti rivolgi al bel giardino che sotto i raggi di Cristo s'infiora? Quivi è la rosa in che 'l verbo divino carne si fece; quivi son li gigli al cui odor si prese il buon cammino». (vv.70-75)