Prevenzione degli infortuni nella
pratica sportiva agonistica.
Interventi primari di pronto soccorso.
Raimondo Domenico 20/02/15
Premessa
Al giorno d’oggi è diventato indispensabile per
ogni società sportiva avvalersi di un Tecnico
qualificato che a sua volta deve avere una
serie di consulenti :
• Medico , fisioterapista , preparatore atletico
osteopata , psicologo , dietologo.
Compito del tecnico sarà quello di coordinare
il lavoro di questi professionisti al servizio dei
proprii giocatori e delle loro esigenze.
Principali tipi di infortunio
• - Infortunio Muscolare - Tendineo
• - Infortunio Articolare - Distorsioni - Lussazioni
• - Fratture
Infortunio muscolare
• Possiamo dividere le lesioni muscolari in due
grandi gruppi:
• lesioni muscolari da trauma diretto (contusione
muscolare), in cui il meccanismo di lesione
avviene attraverso un contatto fisico con
l'avversario o con un agente esterno;
• lesioni muscolari da trauma indiretto, in cui un
improvviso ed eccessivo allungamento passivo o
una improvvisa ed eccessiva contrazione
generano un danno anatomico.
• Le lesioni muscolari rappresentano traumi molto
frequenti nell'attività agonistica, rappresentando
almeno il 30-40% di tutte le lesioni acute.
• La categoria delle lesioni muscolari acute
comprende vari generi di patologie, classificate
secondo la gravità del danno muscolare. Molte
sono le classificazioni proposte in letteratura,
molto simili, ma non del tutto sovrapponibili.
• Le lesioni muscolari possono essere causate
da contusioni, stiramenti, o strappi del
muscolo. Gli strappi muscolari sono le
meno frequenti delle lesioni del muscolari
che accadono negli sport, poiché più del
90% di tutte le lesioni sono o contusioni o
stiramenti.
Lesioni muscolari da trauma diretto
• Una contusione si verifica quando un muscolo
è sottoposto ad una forza di compressione
improvvisa e pesante, quale un colpo diretto
al muscolo, questo genere di trauma del
muscolo avviene tipicamente negli sport di
contatto, mentre negli sport dove si attuano
degli scatti e dei salti, sono più comuni gli
stiramenti muscolari (Pallapugno).
Lesioni muscolari da trauma indiretto
• I muscoli colpiti più frequentemente da
infortuni non contusivi sono :
• Coscia: il quadricipite e i muscoli ischiocrurali.
• Gamba: il tricipite surale (polpaccio)
• Braccio : il tricipite brachiale
Classificazione infortuni muscolari
• contratture: o lesione di grado 0; il muscolo è contratto
• elongazioni: o stiramento, lesione di grado 1; si ha una
distensione delle fibre muscolari, ma non c'è rottura
• distrazioni: o lesione di grado 2; in questo caso le rotture
interessano parte delle fibre del muscolo, con emorragie e
conseguenti ecchimosi a livello sottocutaneo:
– I stadio - rottura di poche fibre
– II stadio - rottura di più fibre
– III stadio - rottura parziale
• rotture: in questo caso la rottura delle fibre interessa tutto
il muscolo.
Importante !
• L'ecografia consente di stabilire lo stato preciso
della situazione patologica e di seguirne
l'evoluzione e la guarigione.
• Senza una diagnosi precisa è impossibile
approntare una strategia terapeuticamente
valida.
Crampo muscolare
• E’ una contrazione muscolare involontaria e
dolorosa (al limite con la fisiologia dell’esercizio ),
può essere considerato un trauma indiretto dato
di solito da uno stato di affaticamento.
• Nella sua eziologia entrano in gioco:
- Deficit energetico
- Squilibri elettrolitici
- Malattie neuromuscolari
- Fattori psicologici
Principali cause di infortunio
• Fattori intrinseci
• Fattoti estrinseci
Fattori intrinseci, come:
• preparazione atletica insufficiente o inadeguata
alle caratteristiche morfo-strutturali dell'atleta;
• insufficiente riscaldamento prima
dell'allenamento o della gara;
• recupero insufficiente dopo un precedente sforzo
atletico;
• eccessiva fatica;
• ridotta elasticità e flessibilità;
• pregressi infortuni articolari o muscolari;
• condizioni sfavorenti come lombalgie e
cervicoalgie.
Fattori estrinseci, come ad esempio:
• temperature fredde e/o umide;
• condizioni del terreno di gioco;
• calzature;
Lesioni traumatiche dei tendini
• Quando la lesione è di tipo traumatico, spesso si
tratta di rotture, queste sono sottocutanee
durante una contrazione muscolare anche di
lieve entità.
• La rottura può avvenire nel contesto del tendine
o alla giunzione miotendinea.
• I tendini più colpiti sono:
Il capo lungo del bicipite brachiale,
Il tendine rotuleo,
Il tendine d’Achille.
• La sintomatologia è tipica, il soggetto riferisce la
sensazione di uno strappo, un calcio o una
frustata con dolore, spesso questa sensazione è
accompagnata da un rumore (crack), sintomi
simili ad uno strappo muscolare. Tutto ciò è
accompagnato immediatamente da impotenza
funzionale.
• Quasi sempre è necessario l’intervento
chirurgico, eseguito tempestivamente.
Tendinopatie
• Tendinite: patologia infiammatoria che
coinvolge tipicamente il tendine
• Peritendinite: condizione infiammatoria che
coinvolge la guaina tendinea
• Tendinosi: fenomeno di degenerazione che
riduce la resistenza meccanica del tendine
Fattori predisponenti
• Squilibrio di forza tra muscoli agonisti ed
antagonisti (es. spalla)
• Condizioni anatomiche particolari, come
difetti di assialità (es. ginocchio)
• Sovraccarico funzionale (es. tendine rotuleo)
• Dismetrie degli arti inferiori >15millimetri.
• Gesto atletico “non fisiologico”, soprattutto
per atleti amatoriali.
• Allenamento non corretto
• Materiali ed attrezzi non idonei.
Epicondilite
• Fattori predisponenti:
– Sovraccarico funzionale
– Allenamento non corretto
– Gesto atletico non fisiologico (colpo corretto)
Epicondilite
• Il trattamento elettivo è il riposo, associato a
FANS e terapie. La ripresa dell’attività sportiva
sarà possibile non appena scomparirà il dolore
(anche diverse settimane) e dovrà essere
graduale. Saranno indicati esercizi di rinforzo
della muscolatura peri-articolare, con carichi
moderati.
Pubalgia
• La pubalgia è anche chiamata la malattia degli
adduttori. Come tutti sanno colpisce
prevalentemente i calciatori, ma è presente a
volte anche nella pallapugno. Questo per le
violente sollecitazioni di passi laterali e scatti.
• Recenti studi dimostrano la correlazione della
patologia con tipo di allenamento, cattiva
qualità dell’allungamento muscolare,
riscaldamento mal condotto e scarpe inadatte.
Pubalgia
• Il sintomo che si riscontra è un dolore sottopubico che si irradia sulla faccia interna della
coscia, provocato dal gesto sportivo (es. passo
laterale durante il colpo sul pallone).
• Il trattamento consiste nel riposo attivo che va da
2 settimane a 1 mese, associando FANS. La
ripresa dell’allenamento deve essere progressiva
e personalizzata. Fondamentale importanza deve
essere data al riscaldamento, allo stretching
muscolare, alle posture ed al gesto tecnico
Ginocchio
Patologie :
• Morbo di Osgood - Schlatter
• Tendinite del tendine rotuleo
• Tendinite del tendine quadricipitale
Morbo di Osgood-Schlatter
• Causato da un sovraccarico funzionale del
quadricipite nel bambino/ragazzo. Colpisce
prevalentemente i maschi (75%).
• È un’infiammazione dell’apofisi tibiale ed è
caratterizzata da un dolore cronico sulla tibia
Tendinite t. rotuleo
• Causata da un sovraccarico funzionale del
quadricipite. Colpisce prevalentemente i
maschi. È un’infiammazione del tendine
rotuleo ed è caratterizzata da un dolore
cronico sulla superficie tendinea che va dalla
rotula alla tibia.
Trattamento/Prevenzione
• Il trattamento di queste ultime 2 patologie
consiste nel:
– Evitare movimenti dolorosi durante l’allenamento.
– Crioterapia ed eventualmente terapia con farmaci
antinfiammatori.
– Rinforzo muscolare e ginnastica propriocettiva.
Traumi articolari
• I traumi degli arti sono i più frequenti di tutta
la traumatologia.
• Possono produrre lesioni dei vari tessuti che li
compongono: cute, tessuti molli, osso, vasi e
nervi.
• Le lesioni traumatiche possono essere:
• Distorsioni
• Lussazioni
• Fratture
Distorsione
• La distorsione è la perdita temporanea e
transitoria del contatto tra i capi articolari.
• Vengono distinte in 3 gradi secondo la gravità.
Il danno può essere limitato, come accade
quando la capsula e i legamenti vengono
stirati, o più seria, con la lacerazione di queste
strutture. Solitamente non si verifica rottura.
• Le zona colpita più di frequente è la caviglia
(distorsione tibio-tarsica).
• Più grave può essere quella del ginocchio,
specie se comporta anche lesioni multipe di
legamenti e menischi (crociati, collaterali,
ed anche traumi da impatto osseo).
Lussazione
• La lussazione è la perdita permanente dei
rapporti (contatto) tra capi articolari.
• Le lussazioni di spalla rappresentano il 50% di
tutte le lussazioni.
Frattura
• La Frattura è una soluzione di continuo
(interruzione della continuità) parziale o totale
di un segmento osseo.
La frattura si può presentare anche esposta.
• Segni di probabilità sono il dolore, edema,
impotenza funzionale.
• Mentre deformità angolare o rotatoria e
accorciamento sono segni piuttosto certi di
frattura o lussazione.
• Un forte dolore in corrispondenza di un
segmento osseo o di un’articolazione deve
essere considerato come una frattura o una
lussazione fino a prova contraria!
Primo soccorso!
• Fase acuta : protocollo RICE.
• Si tratta di un acronimo anglosassone che
riassume gli interventi che devono essere
eseguiti immediatamente dopo un infortunio
(qualunque esso sia) e significa Riposo, ghiaccio
(Ice in inglese), Compressione, Elevazione.
• Nel caso di traumi articolari acuti con rischio
di lussazioni o fratture , vale tutto ciò detto
prima, con in più l’accortezza di fare
attenzione a muovere con molta cautela
l’arto infortunato, cercando quindi di non
angolarlo per non peggiorare la situazione
(ed anche non comprimere).
Fasi di guarigione muscolare
• 1. fase infiammatoria, caratterizzata dalla rottura e dalla
necrosi delle miofibrille, dalla formazione di un ematoma fra i
monconi rotti del muscolo e dalla reazione infiammatoria
cellulare;
• 2. fase di rigenerazione, consistente nella fagocitosi del tessuto
necrotizzato, dalla rigenerazione delle miofibrille e dalla
produzione concomitante di una cicatrice di tessuto
connettivo, così come la proliferazione capillare nella zona
danneggiata.
• 3. fase di rimodellamento del muscolo, è un periodo durante il
quale avviene la maturazione delle miofibrille rigenerate, la
contrazione e la riorganizzazione del tessuto cicatriziale ed il
recupero della capacità funzionale del muscolo.
Le ultime 2 fasi – riparazione e rimodellamento – sono
solitamente associate e/o sovrapposte.
Lesione all’interno di un muscolo
Sezione trasversale
Cosa fare e cosa non fare nel caso di
infortuni muscolari.
• Da queste considerazioni derivano alcuni consigli
validi per tutti i gradi delle lesioni muscolari acute:
è opportuna l’applicazione di ghiaccio sulla sede
della lesione per diminuire l’eventuale fuoriuscita di
sangue e l’edema reattivo ed ottenere quindi tempi
di guarigione più brevi; la crioterapia non deve avere
durata eccessiva(5-10 Minuti), non oltre le 24-48
ore, in base alla gravità del trauma, per evitare il
pericolo di “organizzazione” dell’ematoma
Attenzione !
• E’ assolutamente da evitare qualunque forma
di massaggio o di manipolazione, nonché
qualunque forma di calore esogeno.
Sono interventi controindicati in quanto
determinano l’evoluzione dell’ematoma verso
l’ossificazione intramuscolare circoscritta
(questo si intende nelle prime 24-48 ore)
poi va valutato ogni singolo caso.
• Dopo la cicatrizzazione della lesione
(da verificare preferibilmente con un esame
ecografico)
è opportuno rieducare la muscolatura mediante
esercizi specifici allo scopo di ri-elasticizzare, per
quanto possibile, il tessuto di riparazione. Non si
devono accelerare mai i tempi di recupero, in
quanto, nonostante tutte le possibili precauzioni, la
presenza di una cicatrice fibrosa, così diversa
funzionalmente dal tessuto muscolare
(contrattilità, elasticità, resistenza meccanica
inferiore), espone di per sé all’eventualità di
recidive.
Tempi di recupero approssimativi
• Per una contusione lieve sono necessari pochi
giorni (2-3 giorni),
• per una contusione moderata il recupero è
previsto dopo circa 7-10 giorni,
• dopo un trauma contusivo grave il recupero
necessita non meno di 15-20 giorni.
• la contrattura muscolare si risolve solitamente in
meno di una settimana;
• lo stiramento (lesione di 1° grado) impiega non
meno di 15 giorni a risolversi;
• la lesione muscolare di 2° grado ,1° stadio
guarisce in 20-30 giorni,
• la lesione di 2° grado, 2° stadio si risolve in 30-45
giorni,
• infine la lesione muscolare di 2° grado, 3° stadio
non guarisce prima di 2 mesi.
• Le lesioni tendinee impiegano più tempo
per guarire completamente di quelle
muscolari.
• Quindi per queste e per le lesioni articolari
è necessario valutare ogni caso
singolarmente.
Grazie per l’attenzione