SAPERI MINIMI DI BIOLOGIA Antonella Sangalli Dipartimento di Scienze Neurologiche, Biomediche e del Movimento, Sezione di Biologia e Genetica 1 Testi suggeriti * 1_ Bonaldo P, Duga S, Pierantoni R, Riva P, Romanelli MG “Biologia e genetica”, EdiSES * 2a_ Estratto da Mason KA, Losos JB, Singer SR Biologia basato sull’opera di Raven PH, Johnson GB “Biologia Cellulare”, Piccin editore * 2b_Estratto da Mason KA, Losos JB, Singer SR Biologia basato sull’opera di Raven PH, Johnson GB “Genetica e Biologia Molecolare”, Piccin editore * Note in diapositive 2 Informazioni * Date e orario di lezioni ed esami sulla pagina Tandem http://tandem.univr.it/2016-17/corsi/128 * Diapositive sulla pagina Tandem * Firma presenze 3 Modalità esame * Scritto * 30 domande a risposta multipla (esempio di quiz sul sito tandem) * 2 appelli (è possibile iscriversi anche al secondo se non si supera il primo, o se si vuole migliorare il voto) 4 Programma del corso * Evoluzionismo * Molecole biologiche nella cellula * Virus, Cellula procariotica ed eucariotica a confronto. Cellula eucariotica: membrana plasmatica, organelli * Ciclo cellulare, mitosi, meiosi e gametogenesi * Cromosomi * DNA: struttura e replicazione * Trascrizione genica * Traduzione * Mutazioni 5 Lezione 1 Teoria evolutiva 6 Teoria dell’evoluzione Spiegazione scientifica dei processi di trasformazione degli esseri viventi nel corso delle generazioni Formulata per la prima volta in modo sistematico da Charles Darwin ne «L’origine delle specie» nel 1859 7 Teoria ⃰ Il significato formale del termine teoria è diverso dalla accezione colloquiale con cui viene usato. ⃰ Il termine teoria si riferisce ad una spiegazione di un processo/evento supportata da dati ed osservazioni. ⃰ Molto spesso a livello colloquiale il termine teoria viene utilizzato impropriamente in sostituzione di ipotesi, ma questi due termini non sono affatto sinonimi. 8 È solo una teoria…. 9 Fissismo Concezione biologica secondo la quale le specie vegetali ed animali non hanno subito e non subiranno modificazioni nel corso del tempo. Presente nelle culture più antiche di ogni popolo, fu formulato da Linneo nel 1735 Il fissismo iniziò a venir meno, soprattutto nella cultura francese, in epoca illuministica. 10 Le specie viventi si trasformano nel tempo Dal ‘600 si inizia la raccolta dei fossili; al tempo di Darwin l’idea che le specie siano rimaste sempre le stesse era già in aperto contrasto con l’evidenza. 11 Georges-Louis Buffon 1707-1788 Il naturalista Georges-Louis Buffon avanzò l’ipotesi che i viventi si fossero originati da un esiguo numero di ⃰ antichissimi antenati. La sua tesi, che individuava un processo di continua modificazione nelle specie viventi, anticipava le teorie sull’ evoluzione e contrastava con le teorie di Linneo fondate sulla fissità delle specie. 12 Erasmus Darwin 1731-1802 Medico, scienziato, poeta, geniale inventore, pioniere nella teoria dell’evoluzione…. e nonno di Charles Darwin Erasmus propose l’idea di evoluzione, intesa come sviluppo su tempi lunghissimi di forme complesse a partire da forme più semplici 13 Jean-Baptiste Lamark 1744-1829 Fu il primo a postulare delle ipotesi sul meccanismo dell’evoluzione. Formulò una teoria sull’evoluzione secondo la quale le specie si evolvono tramite l’interazione con l’ambiente: L'ambiente in continuo cambiamento crea dei nuovi "bisogni", a cui gli organismi rispondono usando di più o di meno, nel corso della vita, alcuni tratti, per cui si producono differenze tra gli individui, trasmesse quindi ai discendenti Sostenne la «legge del progresso inevitabile», secondo la quale l’evoluzione produce sempre maggiori livelli di perfezione e complessità 14 Lamarck vs Darwin L’antenato della giraffa aveva il collo corto L: In risposta all’ambiente (riduzione dell’erba nei pascoli) le giraffe si abituano ad allungare il collo per raggiungere le foglie più alte e trasmettono il carattere ai figli. E’ l’ambiente che provoca direttamente l’allungamento del collo della singola giraffa. generazione 1 generazione 2 generazione 3 D: Le giraffe nascono già con colli a lunghezza diversa (variabilità casuale), e quelle coi colli più lunghi sopravvivono meglio e fanno più figli (se c’è poca erba), trasmettendo il carattere collo lungo alla generazione filiale 15 Charles Darwin 1809-1882 Iniziò gli studi di medicina e poi di teologia, ma la sua vera passione erano le scienze naturali. Nel 1831, all’età di 22 anni, salpò sul brigantino Beagle per una spedizione cartografica di cinque anni. 16 Osservazioni 1 Gli individui di una stessa popolazione mostrano grande variabilità nelle loro caratteristiche… … e molte di queste caratteristiche sono ereditabili Popolazione: insieme degli individui di una specie che vivono in un certo periodo in un determinato territorio 17 Alcune caratteristiche sono trasmesse alla generazione successiva . Il mento degli Asburgo Si tratta di una forma di prognatismo, situazione in cui la mandibola sporge rispetto alla mascella, a cui consegue un combaciare difettoso delle arcate dentali con malocclusione, difficoltà masticatorie e problemi fonetici. 18 Osservazioni 2 Ogni popolazione ha la capacità di produrre discendenti in maniera esponenziale (la femmina del merluzzo depone 10 milioni di uova l’anno, un’ostrica depone 100 milioni di uova alla volta)… … ma le dimensioni delle popolazioni rimangono stabili nel tempo … e le e risorse ambientali sono limitate 19 Potenziale di crescita di Escherichia coli Assumendo una divisione cellulare ogni 30 minuti in una settimana i discendenti di un’unica cellula batterica avrebbero una massa superiore a quella della terra 20 Potenziale di crescita dell’elefante Darwin calcolò che il numero di discendenti di una singola coppia di elefanti (22 mesi di gestazione, un cucciolo alla volta) arriverebbe a 19 milioni in 750 anni 21 Deduzioni 1 Solo una minima percentuale degli individui generati sopravvivono e si riproducono, a causa della competizione per le risorse (lotta per la sopravvivenza)… … e alcuni individui (i più adatti a quell’ambiente) hanno maggiore probabilità di sopravvivere e di riprodursi trasmettendo i loro caratteri vantaggiosi alla prole 22 predatore prede risorse alimentari Fitness darwiniana Il successo evolutivo di un individuo si misura con il contributo (n° figli) che dà alla generazione successiva un individuo che anche sopravvivesse bene (il più forte!) in un determinato ambiente, ma che non si riproducesse avrebbe fitness =0 23 Deduzioni 2 Nel corso del tempo si accumula un sufficiente numero di variazioni tra popolazioni diverse tali da originare specie distinte 24 Speciazione Processo attraverso cui a partire da una specie ancestrale si originano due o più nuove specie Popolazione di individui della specie A Comparsa di una barriere fisica (es. fiume) 25 Accumulo di variazioni (mutazioni) diverse nelle due popolazioni 2 specie distinte Isolamento riproduttivo Speciazione: esempio In un piccolo lago di cratere in Tanzania sono state “colte sul fatto” due popolazioni di pesci che stano divergendo e sono riproduttivamente isolate, e identificati i geni probabilmente responsabili della divergenza 26 Evoluzione per selezione naturale Cambiamenti ereditabili casuali ed Gli individui di una popolazione sono diversi tra di loro SELEZIONE Alcuni individui si riproducono più di altri I genitori passano ai figli le loro caratteristiche 27 Mutazione, selezione e caso La mutazione è CASUALE: NON avviene in risposta all’ambiente. Non è che, siccome il predatore uccide selettivamente gli insetti verdi, allora nascono individui arancioni La selezione NON è casuale: non è un caso che sopravvivano preferenzialmente (e quindi in media faranno più figli a cui trasmetteranno il proprio colore) gli insetti arancioni 28 La mutazione propone, la selezione dispone L’evoluzione per selezione naturale è un processo a due fasi: le mutazioni casuali compaiono in una popolazione l’ambiente seleziona (setaccia) gli organismi che le portano 29 Selezione artificiale Allevatori e agricoltori sono stati in grado di ottenere numerose varietà di organismi in poco tempo. Darwin immaginò che un processo selettivo simile potesse verificarsi anche in natura Cavolo selvatico 30 Quando l’uomo ha colorato le carote Nell’XI secolo in Asia Centrale si diffonde la coltura di un ortaggio fino ad allora raccolto unicamente allo stato selvatico (di colore bianco): la carota (Daucus carota). I coltivatori selezionano le radici più colorate, gialle o viola pallido. Il primo arrivo in Europa, nelle sue forme viola e gialla, avviene durante il corso del Medioevo; agli inizi del XVI secolo compare la variante arancione. Le informazioni ricavate dal confronto dei DNA di 35 tipi diversi di questo ortaggio hanno portato gli scienziati a ricostruirne la storia e l’evoluzione e a identificare i geni responsabili della pigmentazione. 31 Selezione artificiale Secondo una ricerca dell’Università di Oxford del 2016, le attuali razze di cani da compagnia potrebbero derivare da due processi distinti di addomesticamento avvenuti in 32 Europa e in Asia Successo riproduttivo del più adatto… Bisogna sempre tenere conto dell’ ambiente in cui l’organismo si trova: una data caratteristica può rivelarsi svantaggiosa in un dato ambiente, vantaggiosa in un altro. 33 Successo riproduttivo del più adatto… a quel determinato ambiente Bisogna sempre tenere conto dell’ ambiente in cui l’organismo si trova: una data caratteristica può rivelarsi svantaggiosa in un dato ambiente, vantaggiosa in un altro. (N.B. non è corretto parlare di «sopravvivenza del più adatto» perché un individuo che sopravvive ma non fa figli ha fitness nulla) 34 Melanismo industriale e selezione naturale Prima della rivoluzione industriale uno strato di licheni di colore grigio chiaro ricopriva i tronchi degli alberi in gran parte dell’Inghilterra. Molte specie di insetti tra cui le falene (Biston betularia), vivevano sui licheni ben mimetizzate alla vista dei predatori. In seguito alla industrializzazione molti dei licheni scomparvero per inquinamento ambientale, ed alberi e rocce annerirono a causa dei fumi inquinanti. 35 Melanismo industriale e selezione naturale Le falene maculate che a maggioranza popolavano le campagne inglesi vennero così a trovarsi completamente esposte allo sfondo scuro dei tronchi. Nel 1948 la percentuale di individui scuri di falena cominciò ad aumentare nei sobborghi cittadini fino ad arrivare al 98% nei sobborghi di Manchester, ed il fenomeno fu definito “melanismo industriale”. L’apparire delle falene melanizzate era dovuto ad una mutazione spontanea in un gene sul cr.17, seguito dalla selezione naturale in un ambiente in cui il mancato mimetismo sfavoriva la sopravvivenza delle falene maculate a 36 causa di uccelli predatori. Quello che Darwin non sapeva Darwin non fu in grado di spiegare come avviene la trasmissione dei caratteri ereditari perché non conosceva il lavoro del suo contemporaneo Mendel (una copia di Esperimenti sulle piante ibride fu ritrovata nello studio di Darwin dopo la sua morte, ma era intonsa: dunque Darwin aveva ricevuto il lavoro, ma non lo aveva mai letto)… … o perché gli individui variassero all’interno della popolazione (mutazione) 37 Evidenze empiriche a sostegno della teoria darwiniana Prove storiche (fossili) Comparazioni anatomiche fra specie viventi imparentate o tra specie viventi ed estinte (anatomia comparata) Prove molecolari Osservazioni in tempo reale 38 Fossili Per alcuni gruppi di animali i reperti fossili sono tanto abbondanti e ben distribuiti nel tempo, da formare delle serie complete che consentono di ricostruire in modo dettagliato le tappe del loro intero processo evolutivo. Un eccezionale fossile che testimonia l’evoluzione degli Uccelli a partire dai Rettili è l’Archaeopteryx, nel quale sono mescolati caratteri rettiliani con quelli degli Uccelli. 39 Anatomia comparata Se si osserva l’arto anteriore degli anfibi, dei rettili, degli uccelli e dei mammiferi, si può notare come questo sia in tutti i casi costituito dagli stessi pezzi, più o meno sviluppati: omero, radio, ulna, ossa carpali, ossa metacarpali e falangi. Per le diverse funzioni che l’arto svolge esso assume forme diverse, ma in queste diverse classi di vertebrati ricorre sempre la stessa struttura. La spiegazione risulta molto semplice: i vertebrati discendono tutti da un antenato comune dal quale hanno ereditato le suddette strutture. 40 Questo tipo di somiglianza viene chiamato omologia Prove molecolari 1 Il codice genetico (fa corrispondere a una tripletta di nucleotidi un determinato aminoacido) è universale in tutti gli organismi viventi GGG Gly. Gli aminoacidi sono 20 in tutti gli organismi Questo significa che tutti gli organismi sono derivati da un antenato comune 41 Prove molecolari 2 Il sequenziamento del DNA permette porzioni geniche in specie differenti. somiglianza fra tali sequenze è una misura fra le specie. La sequenza di uno stesso simile in specie strettamente imparentate. 42 di comparare Il grado di della parentela gene sarà più Alberi di discendenza delle specie 43 I fringuelli di Darwin Il recente (2015) sequenziamento del DNA ha permesso di dimostrare che tutte le specie di fringuelli delle Galapagos studiati da Darwin derivano da un antenato comune di terraferma (c.a. 2 milioni di anni fa) 44 Evoluzione in tempo reale 1 Il virus dell'influenza umana evolve molto rapidamente, subendo una significativa modifica delle sequenze genetiche che codificano per il suo involucro esterno, sfuggendo al sistema immunitario dell'ospite che ha già contratto la malattia, e rendendo meno efficaci i vaccini preparati sulla scorta dei ceppi virali degli anni precedenti. Ceppi di virus influenzali sempre nuovi ci costringono a produrre vaccini diversi ogni anno 45 Evoluzione in tempo reale 2 Resistenza agli antibiotici: l’esposizione agli antibiotici seleziona ceppi di batteri resistenti uccidendo le cellule sensibili e facendo aumentare la proporzione di quelle resistenti (già presenti nella popolazione prima dell’esposizione all’antibiotico). NON è l’esposizione all’antibiotico che fa diventare resistente il singolo batterio. La selezione naturale non crea nuove varianti, influenza semplicemente la proporzione delle varianti preesistenti. 46 Antibiotico resistenza Stiamo andando verso un’era postantibiotica dove le infezioni comuni possono diventare, ancora una volta, fatali 47 L’80% degli antibiotici utilizzati nel mondo provengono dalla zootecnia Batteri batteriofagi a scopo terapeutico? Bdellovibrio è un batterio che vive predando altre specie di batteri! Per prima cosa si attacca alla superficie di un’altra cellula batterica poi ne rompe la membrana e in seguito entra nella cellula “ospite” e la distrugge. 48 Evoluzione in tempo reale 3 Intorno alla metà degli anni ‘80 vengono introdotte sul mercato le prime esche avvelenate dolci per gli scarafaggi dopo 7-8 anni non funzionavano già più! negli anni ‘90 ha preso il sopravvento un mutante che manifesta avversione per il sapore dolce del glucosio contenuto nelle esche 49 Adattamenti imperfetti 1 L’evoluzione NON porta al raggiungimento di stati di maggiore perfezione (caratteristiche ottimali) perché la selezione può solo agire sul materiale che la mutazione casualmente produce. La selezione sceglie quello che è meglio (per quel momento) tra ciò che la mutazione le ha messo davanti. L’occhio dei vertebrati ha una retina «rovesciata» rispetto a quella dei cefalopodi e per questo ha un punto cieco 50 Adattamenti imperfetti 2 Noi abbiamo la stessa anatomia della colonna vertebrale di ogni altro vertebrato sulla terra, ma siamo gli unici bipedi! La colonna fatta così si è sviluppata per selezione naturale per la quadrupedia. Mal di schiena 51 Adattamenti imperfetti 3 I cetacei possono mantenere l'apnea per tempi molto lunghi. La risposta immediata all’immersione consiste in un rallentamento del battito cardiaco (bradicardia) e in una vasocostrizione periferica, che consente di contenere il consumo della riserva di ossigeno disponibile durante l’apnea. Ma durante uno sforzo fisico, come quello necessario all’inseguimento delle prede, si attivano altri meccanismi che producono un effetto contrario, cioè un aumento del battito cardiaco (tachicardia). Qual è l’effetto combinato di queste due risposte sul cuore di questi animali? un aumento della frequenza di aritmie cardiache all’aumentare dello sforzo fisico e della profondità. 53 Evoluzione e complessità 1 Astyanax mexicanus L’evoluzione NON porta necessariamente verso una maggiore complessità Rhamdia guasarensis Rhamdia quelen Gli animali che abitano le caverne sono generalmente ciechi e depigmentati rispetto a specie imparentate di superficie. Hanno perso gli occhi e pigmento come adattamento 54 alla vita in grotta. Evoluzione e complessità 2 «Un vertebrato è più complesso di un invertebrato per diversi aspetti, ma in termini di successo adattativo nessuno può competere con i batteri, organismi semplicissimi. Anche in termini di biomassa complessiva e di diversità la vita sembra privilegiare archeobatteri, batteri ed eucarioti unicellulari» 55 Albero della vita Diagramma che rappresenta la varietà e l’evoluzione della vita sulla Terra a partire da un antenato comune. «Forme basse e semplici perdureranno a lungo se bene adatte alle loro semplici condizioni di esistenza» C. Darwin 56 57 L’evoluzione per selezione naturale, come la maggior parte delle teorie scientifiche complesse, è così ostica da accettare perché va contro al senso comune, al nostro modo di ragionare basato sull’intuito (il senso comune dice che per avere un oggetto complesso occorre l’intervento di un artefice)… 58 Il senso comune, l’intuito, ci sono utili a interpretare i fenomeni della vita di tutti i giorni, ma possono fallire se applicati al campo scientifico …l’intuito e il senso comune ci possono portare a conclusioni sbagliate 59 Effetto Wile Coyote 60 Effetto Wile Coyote Ignorando la resistenza dell’aria, quale traiettoria seguirà la pallina? Solo il 15% degli studenti delle superiori e dell’università ha risposto correttamente (il 60% indica come corretta la risposta 1!) 61