La I Guerra Mondiale (1914-1918) LA PRIMA GUERRA MONDIALE • Nel 1914 le tensioni in Europa erano tante e così gravi che fatalmente esplosero in un conflitto: la Prima Guerra Mondiale. • Essa devastò l’Europa per cinque anni dal 1914 al 1918 LE CAUSE REMOTE • Sono tre: la Rivoluzione industriale, il nazionalismo e l’imperialismo. 1) La RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: a) vide lo sviluppo di tecnologie che trasformeranno il modo di fare la guerra: le industrie producono nuovi armamenti (aereoplano, mitragliatrice, cannoni a lunga gittata, carrarmati, sottomarini, gas tossici), nuovi sistemi di trasporto (rete ferroviaria, navigazione transatlantica); a) aumenta la concorrenza economica tra le nazioni: aumentando la produzione industriale e perfezionandosi i mezzi di trasporto (treno) infatti, aumenta la circolazione delle merci dentro e fuori il continente europeo. 2) Il nazionalismo: cioè la convinzione della superiorità della propria nazione sulle altre. • Questa convinzione che si diffonde sempre più profondamente nei paesi europei a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. • Per i nazionalisti, la guerra è lo strumento con cui affermare la propria superiorità nazionale. 2) L’imperialismo: la creazione di imperi coloniali più o meno grandi (britannico, francese, tedesco, belga, italiano) influisce in due modi sulla Prima guerra mondiale: a) è causa di contrasti tra le potenze europee, che si contendono le colonie africane e asiatiche; b) produce la “mondializzazione” del conflitto, perché a fianco di Gran Bretagna, Francia e Germania combattono anche le truppe provenienti dalle colonie di questi paesi. Hark!Hark!The dogs do bark (in italiano: senti il bau bau) LE CAUSE IMMEDIATE Possono essere riunite in tre categorie: 1) Le MIRE ESPANSIONISTICHE: cioè la volontà di alcuni paesi di ampliare il proprio territorio: a) la Germania (in continua ascesa in ambito industriale e politico) puntava ad ampliare il suo territorio verso est e a consolidare il proprio prestigio internazionale; b) Gli Imperi russo e austro-ungarico puntavano ad ampliare il loro territorio nei Balcani per risolvere i problemi interni (approfittando della crisi dell’Impero ottomano); c) La Serbia puntava a creare uno stato slavo nei Balcani. d) Volontà di espansione di Stati Uniti e il Giappone 2) RIVENDICAZIONI TERRITORIALI: cioè la convinzione di alcuni paesi di aver diritto a determinati territori. È il caso: a) della Francia, che voleva recuperare dalla Germania l’Alsazia e la Lorena, perse nella guerra franco-prussiana del 1870; b) dell’Italia, che rivendicava il possesso del Trentino, del Friuli e della Venezia-Giulia (le “terre irredente”, cioè non salvate, non liberate), ancora parte dell’Impero austroungarico. 3) DESIDERIO D’ INDIPENDENZA: è il caso delle diverse nazioni sottoposte all’Impero austroungarico (cechi, ungheresi, bosniaci, croati, italiani) • A ciò si univa la volontà della Gran Bretagna di difendere il suo ruolo dominante in Europa, in particolare sui mari e nei commerci. • La corsa agli armamenti e al rafforzamento degli apparati militari. IL SISTEMA DELLE ALLEANZE Triplice Alleanza (1882) • patto di tipo difensivo che legava GERMANIA, AUSTRIA E ITALIA. • Gli interessi di Austria e Germania coincidevano per diversi motivi: • rivalità contro la Francia • diffidenza per le pretese egemoniche della Gran Bretagna • la minaccia rappresentata dal confinante Impero Russo. • E l’ITALIA che motivi aveva per essere legata a Austria e Germania???? • FRANCIA, GRAN BRETAGNA E RUSSIA • L’ alleanza era nata per difendere i rispettivi interessi coloniali ed espansionistici e per contrastare l’intesa austrotedesca. LA “POLVERIERA BALCANICA” • L’Impero Ottomano (o turco) dal XIV sec. era uno dei protagonisti della storia del Mediterraneo. • Da molto tempo si stava sfaldando a causa di gravi problemi interni: il malgoverno, l’arretratezza economica e amministrativa e militare, l’impossibilità di controllare tutte le popolazioni sottomesse. • In Africa la dissoluzione dell’Impero ottomano era iniziata da tempo: ne avevano approfittato la Francia (Tunisia, Algeria e Marocco), l’Inghilterra (Egitto), l’Italia (Libia). • Nel corso dell’Ottocento molte di esse si erano ribellate (gli Armeni in Asia, gli Slavi e i Greci nei Balcani). • Il declino dell’Impero Ottomano scatenò anche tensioni tra gli stati europei perchè: • L’ Austria mirava ad espandersi nei Balcani • La Russia voleva avere uno sbocco sul Mar Mediterraneo e per questo allacciò un’alleanza con la Serbia. • La Francia e l’Inghilterra volevano impedire l’espansione delle altre due potenze. • In seguito alle ribellioni nazionali e agli interventi europei, i Turchi furono costretti a concedere l’indipendenza: • alla Grecia (1831), alla Romania, alla Serbia e al Montenegro (1878), alla Bulgaria (1908) e all’Albania (1913) • L’Austria strappò alla Turchia la Bosnia – Erzegovina (1908). • Scoppiarono tumulti e manifestazioni in tutta la regione balcanica. • Guerre balcaniche • Proprio in Bosnia, nella capitale Sarajevo, • il 28 giugno si verificò l’episodio che servì da pretesto (occasione) per l’inizio del conflitto. Il “casus belli”: Sarajevo 28/06/1914 IL “CASUS BELLI” o causa apparente • Il 28 giugno 1914 un giovane studente nazionalista serbo, Gavrilo Princip, uccise con due colpi di pistola l’erede al trono austro-ungarico, l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia. • Questo omicidio fece esplodere delle tensioni che altrimenti sarebbero rimaste latenti. • L’Austria fece infatti la prima mossa addossando le responsabilità dell’assassinio alla SERBIA: sosteneva infatti che l’attentatore agiva per conto della Serbia che voleva cacciare gli Austriaci dalla Bosnia e annetterla al suo territorio. • 23 luglio 1914: l’Austria inviò un ultimatum al governo di quel Paese. • La Serbia (forte del sostegno assicuratole dalla Russia) accettò di esaudire solo in parte le richieste austriache UNA REAZIONE A CATENA • 28 luglio 1914: l’Austria giudicò la risposta insufficiente e dichiarò guerra alla Serbia. • La Russia reagì immediatamente mobilitando le proprie forze armate anche sul confine con la Germania per prevenire un eventuale attacco. • La Germania interpretò la mobilitazione russa come un atto di ostilità. • 31 luglio 1914 la Germania inviò quindi un ultimatum alla Russia intimandole l’immediata sospensione dei preparativi di guerra. • 1 agosto 1914: l’ultimatum non ottenne risposta e fu seguito da 24 ore dopo dalla dichiarazione di guerra. • Il giorno stesso la Francia legata alla Russia dalla Triplice Intesa, mobilitò le proprie forze armate. • 3 agosto 1914: la Germania rispose con un nuovo ultimatum e con la successiva dichiarazione di guerra alla Francia. • In seguito Turchia (avversaria della Russia) e Bulgaria si schierarono a fianco di Germania e Austria. • Il Giappone (interessato ad impadronirsi delle basi tedesche in Cina) e la Serbia si schierarono a fianco dell’Intesa. • L’Italia si dichiarò per il momento neutrale. La rete delle dichiarazioni di guerra 4 agosto 1 agosto 12 agosto 23 agosto: GIAPPONE 3 agosto 6 agosto 11 agosto 28 luglio 6 agosto 24 mag 1915 5 novembre Il ruolo della propaganda LA PROPAGANDA A FAVORE • All’interno di ogni nazione la guerra fu subito pensata come una legittima difesa contro gli aggressori. • Una sapiente propaganda riuscì a facilmente a convincere l’opinione pubblica che partecipare al conflitto fosse giusto e opportuno. • Migliaia di giovani partirono volontari per il fronte, mentre i sostenitori della pace trovavano poco ascolto. • Anche i partiti socialisti (fondati sugli ideali di pace e fratellanza) appoggiarono l’entrata in guerra dei loro governi sollecitati dallo spirito patriottico degli iscritti: solo il Partito Socialista italiano e quello russo si dichiararono contrari. LA “GRANDE GUERRA” • Meritò la definizione di “Grande Guerra perché: coinvolse molte potenze mondiali per i costi umani: 8.500.000 morti, 21.000.000 prigionieri, 4.000.000 vedove, 8.000.000 orfani. per le devastazioni subite dai territori su cui fu combattuta. l’Europa ne uscì così indebolita che perse la sua secolare egemonia. Fu la prima guerra di massa della storia dell’umanità: essa vide impegnate tutte le energie dei Paesi belligeranti (che combattono una guerra) e un’enorme quantità di nuovi mezzi micidiali