Dott. Stefano Ciappi: quaderni di clinica e terapia omeopatica MELASMA – CLOASMA Revisione della Letteratura Scientifica Impostazione omeopatica Si definisce melasma, o cloasma, una macchia cutanea causata da una ipermelanosi, ovvero una iperpigmentazione, acquisita e reattiva, da differenziare con quelle di tipo cronico come le lentigo senili e/o solari, espressioni queste di un foto-invecchiamento cutaneo, per lo più legato all’età. Le macchie, o chiazze, scure, proprie del melasma, interessano prevalentemente il sesso femminile e le giovani donne. Hanno una tonalità cromatica che va dal marrone scuro al marrone grigiastro. La forma delle macchie è inoltre prevalentemente irregolare. Tali discromie sono dovute ad un aumento dermico del pigmento melanico (melanina) causato dalla stimolazione da parte dei raggi solari (UVA-UVB). Questi, in conbinazione con altri fattori e concause, stimolano l’attività metabolica dell’enzima tirosinasi, presente nelle cellule dendritiche melanocitarie. Quest’enzima è responsabile della produzione ed iperproduzione distrettuale, del pigmento melanico, presente anche nei peli, capelli e retina. Ai fini terapeutici ed in ogni caso, è necessario diagnosticare la profondità epidermica della macchia. Ciò si ottiene con l’utilizzo della lampada di Wood. Generalmente le “macchie marroni o nere” presentano tale accumulo più superficialmente, cioè a livello dell’epidermide, mentre le “macchie grigio bluastre” sono dovute ad una disposizione più profonda del pigmento a livello del derma. Maggiore è la profondità del pigmento, tanto più sarà difficoltosa l’eliminazione della macchia. La profondità incide quindi sensibilmente sulla possibilità prognostiche del successo terapeutico. (Prof. T. Lotti). Le macchie possono interessare tutto il soma ma sono più frequenti sulle parti del corpo esposte al sole, come il volto, interessando la fronte, guance, il mento ed il margine cutaneo del labbro superiore, simulando dei baffetti mascolini alla “tenente Ramirez”. Più raramente è interessato il collo e gli avambracci. Le cause eziologiche scatenanti tale iperattività s'imperniano tutte intorno agli ormoni femminili, estrogeni ma principalmente, secondo alcuni Autori, il progesterone. In gravidanza quando compare frequentemente la così detta maschera gravidica, o cloasma gravidico, la causa scatenante è dovuta alla maggior produzione ipofisaria dell'ormone MSH (melanocyre stimulant hormone). Altre cause (concause) accertate sono: l'uso dei contraccettivi, i trattamenti terapeutici a base di dietilstilbestrolo (farmaco usato contro il tumore della prostata quale antiandrogeno antitestosteronico), gli squilibri ormonali delle ghiandole 1 surrenali (Cushing), le disfunzioni ovariche e del fegato (macchie epatiche). Alcuni Autori sono arrivati a dire che la nostra cute “riflette fedelmente le condizioni pure od impure del nostro intestino e del nostro sangue come le condizioni equilibrate o imperfette del nostro sistema ormonale” (Medicina Naturale). Più correttamente il melasma andrebbe inquadrato tra le malattie idiopatiche quindi esistenti senza che necessariamente vi sia una causa apparente, un'origine precisa, unica o specifica. Molti sono i casi clinici in cui appunto non risultano in causa l'eziologie sopra elencate. Ovviamente è stata presa in considerazione anche l'aspetto psicosomatico (condizioni di stress emotivo imputabile anche a cause diverse) e quello autoimmune. Tutto questo a confermare che per ora di certo sappiamo solamente che il sole, ovvero la componente UVA e UVB dello spettro solare, in alcuni casi , leggi giovani donne, stimola, quale comburente e causa scatenante, la produzione abnorme e distrettuale di eu-melanina da parte di melanociti dendrici. La predisposizione metabolica di base risulta tuttavia determinata da cofattori vari e prevalentemente di natura ormonale. Il sole è utile per la salute e senza i suoi raggi non vi sarebbe gente sana, abbronza e senza macchie. (Medicina Naturale). Per quanto riguarda la terapia vi sono opinioni discordanti sull'utilizzo delle così dette creme protettive o filtri solari. Alcuni Autori avvertono sull'inutilità dei filtri che non sbarrano l'azione dei raggi UVB, quelli che stimolano i melanociti siti in profondità. L’utilizzo di filtri può risultare quindi foriero d’inganno perché chi gli usa crede di essere protetta e si espone tranquillamente ed a lungo al sole con le conseguenze evidenti! Per alcuni Dermatologi è importante invece l'impiego di filtri solari ad altissima protezione da utilizzare non semplicemente quando si va al mare o in montagna, ma sistematicamente ogni giorno ed iniziando ad aprile fino a settembre inoltrato. (anche nell’inverno per gli amanti della neve). Altri puntualizzano ancora che i prodotti di cosmesi sono spesso carichi di sostanze chimiche pericolose. Come sappiamo non poche sono le sostanze chimiche e profumi causa di macchie scure della pelle. I Dermatologi tentano di affrontare il problema con l'uso di laser o di trattamenti depigmentanti, ma i risultati non sempre sono convincenti , specialmente nei fototipi III e IV , cioè quelli con pelle più scura. In tali soggetti sia il Laser, la crioterapia che utilizza l’ozono liquido o il protossido d’azoto, oppure la diatermocoagulazione a radiofrequenza capace di bruciare la pelle, come tutte le tutte le terapie “cruente” rischiano di peggiorare la situazione macchiando ulteriormente la pelle. Tra gli obbiettivi della terapia, c'è quello di ridurre la sintesi di melanina ad opera dei melanociti ovvero costringere tali cellule a produrre prevalentemente feo-melanina (chiara) anziché eu-melanina (o melanina scura). A tal scopo viene utilizzato l'acido cogico e/o la vit. C, per uso topico, utilizzando creme ad alta concentazione, ovvero più del 10% ed a basso pH. (Dott.ssa M. Filieri). L'acido azelaico agisce, o agirebbe, inibendo l’enzima tirosinasi che attiva come sappiamo la produzione di melatonina, operando in maniera selettiva sui melanociti atipici e iperattivi!. Sembrerebbe quindi la panacea ma purtroppo non mi risulta che ciò corrisponda alla realtà. Il trattamento più efficace parrebbe, secondo quanto ho trovato in Letteratura obbiettiva, il così detto “Micropeelig”. Questa tecnica mira ad accelerare la normale desquamazione cutanea rimuovendo più rapidamente quelle cellule dermiche che il 2 sole estivo (o le lampade) ha caricato di melanina, sostituendole con nuove meno ricche di pigmento. Tra i prodotti desquamanti-esfolianti vanno ricordati gli idrossiacidi quali l'acido glicolico, l'acido salicilico e quello retinico, utilizzati sotto forma di lozione da applicare localmente la sera prima di coricarsi. In ogni caso i costi economici delle varie terapie sono notevoli. Tra i prodotti naturali, da utilizzare a tal scopo ( micropeeling “nature”), ricordo la pappa di carote centrifugate, mista a foglie pestate di urtica ed avocado. In alternativa si può pensare alle foglie di cavolo, centrifugate, oppure ad una maschera di fette di patate crude, al ben noto cetriolo, sempre da usare a fette, come il limone, oppure i fiori di Tarassaco. Posseggono effetto schiarente gli estratti di liquirizia ed il L-glutatione, peptide naturale formato da acido glutammico, glicina e cisteina quindi solforato. In forma naturale si trova nella melassa. A questo punto mi riaggancio ha quanto da me scritto in precedenza, ovvero al suggerimento che vi sono alcuni Rimedi omeopatici utilizzati ed utilizzabili per affrontare il problema del Melasma. Tra quelli più noti, Sepia, Arsenicum Alb., Sulphur, … per passare a quelli meno noti ed raramente utilizzati tipo Caulophyllum. E’ essenziale ricordare che nel trattare una qualsiasi i patologia o quadro morboso, ed anche un inestetismo come il melasma, l’approccio omeopatico unicistico, Hahnemanniano, deve essere sempre lo stesso. Non guardare la “malattia” ma studiare a fondo e nei minimi particolari il “malato”. Un’accurata anmnesi scova certamente delle cause, concause, modalità,sintomi e patologie varie che prestano un aiuto all’Omeopata nello scovare quel Rimedio che copre, olisticamente parlando, il quadro globale della persona, quello, per dirla con gli Omeopati del secolo scorso, “più omiopatico al caso”. Non esiste infatti il Rimedio del melasma ma esiste il Rimedio di “Rosa, di Eleonora …., con il melasma”. L’ omeopata deve quindi individuare il Rimedio più idoneo al soggetto in esame, scovandolo tra tutti quei R. che sperimentalmente (patogenesi) sono capaci di provocare tossicologicamente delle macchie brune simili a quelle proprie del Melasma. “Similia similibus curentur” . in questo sta la bravura dell’Omeopata e questo, solamente questo, è il mio aiuto a voi giovani donne che avete questo sintomo screanzato. La Fitoterapia e la Medicina Ayurveda aiuta molto quale “drenate e disintossicante” del terreno. Il concetto è vago ma realmente utile. Ricordate l’impostazione di Medicina Naturale e vi aiuterà a capire meglio il concetto di disintossicazione. Con quelle ragazze che mi scrivono, inizio sempre con il drenaggio più o meno articolato e scelto su quanto ho raccolto dall’anamnesi. Il ricevere notizie personali, i così detti “dati sensibili” deve essere regolarizzato in rispetto delle vigenti leggi sulla privaty. Pertanto chi mi vuole scrivere deve autorizzarmi a poter trattenere tali dati e foto della /e macchie. Passo poi , solo in un secondo momento alla terapia omeopatica vera e propria, scelta di volta in volta con i criteri che ormai conoscete. Questa prassi è possibile applicarla prevalentemente a quelle persone che ho modo di vedere allo Studio. Difficilmente si riesce a fare una terapia mirata basandosi solamente su un contatto via e-mail, anche se in alcuni casi vi sono riuscito. 3 4