Info biologiche sul Tapiro Sudamericano Dalla corporatura tozza e massiccia, un maschio adulto può pesare 200-250 kg. Vive nelle aree tropicali e subtropicali del Sud America dove frequenta ambienti di foresta pluviale con presenza di acqua. Animale prevalentemente solitario e notturno trova riparo tra la vegetazione. Erbivoro, si nutre di foglie, arbusti, corteccia e frutti, che strappa con la proboscide prensile. Una delle caratteristiche distintive, è infatti la presenza di una proboscide flessibile, formata dal labbro superiore e dal naso utilizzata per strappare le foglie e cogliere i frutti. È un buon nuotatore e trascorre gran parte del suo tempo in acqua, sia per liberarsi dei parassiti della pelle, sia per trovare riparo dai predatori terrestri, come giaguari e puma. Dopo una gestazione di 13 mesi la femmina partorisce generalmente un cucciolo (raramente due) che rimane a stretto contatto con la madre per i primi 6/7 mesi di vita. Il piccolo presenta un caratteristico mantello marrone a strisce e macchie giallo-biancastre necessario per confondersi con l’ambiente circostante e ridurre così il rischio di predazione. Il mantello assume la colorazione uniforme dell’adulto dopo il sesto mese di vita (inizia a modificarsi già a 2 mesi, quando le macchie e le strie vanno scurendosi). La deforestazione, la caccia per la carne e la pelle nonché la competizione con il bestiame domestico hanno contribuito al declino e alla frammentazione delle popolazioni di questa specie minacciata di estinzione e considerata “Vulnerabile” dalla lista rossa redatta della IUCN, l’Unione per la Conservazione della Natura. I tapiri condividono il recinto misto del Sud America dove sono presenti i capibara (i roditori più grandi del mondo) insieme a nandù (uccelli simili agli struzzi), e ai mara (lepri della Patagonia)”.