Cnòsso è il più importante sito archeologico
dell’età del bronzo di Creta situata in Grecia. Fu
un importante centro della civiltà minoica ( la
civiltà cretese dell’età del bronzo ) . Il palazzo di
Cnosso è legato ad antichi miti della Grecia
classica, come Minosse e il labirinto costruito da
Dedalo, e quello di Teseo e il Minotauro.
Abitato già nel neolitico, divenne un florido centro della civiltà minoica verso il
2000 a.C., epoca della costruzione del grande palazzo che, privo di mura difensive,
era sintomo dell'egemonia cretese sul mar Egeo. In questo periodo gli abitanti di
Cnosso cominciarono ad avere rapporti economici e commerciali con la civiltà
egizia e vengono addirittura dipinti straordinari affreschi prodotti con le
tradizionali tecniche degli abitanti del Nilo. Verso il 1700 a.C. un cataclisma, forse
un terremoto provocato dall'eruzione del vulcano dell'isola di Thera (l'odierna
Santorino), distrusse tutti i palazzi dell'isola, incluso quello di Cnosso. Durante il
periodo neopalaziale (1700 a.C.-1400 a.C.) il palazzo venne ricostruito ancora
più sontuoso di quello di epoca palaziale, ancora una volta privo di mura
difensive, cosa che testimonia la totale assenza di invasioni da parte di altri
popoli. Verso il 1450 a.C. Cnosso fu devastata dai micenei, popolazione
proveniente dal Peloponneso, come testimoniano i testi in lineare B rinvenuti
nel palazzo, finché verso la metà del XIV secolo a.C. la città iniziò a decadere.
Vi sono infine fonti che indicano la presenza di artigiani cretesi nelle città
micenee dove veniva apprezzata la loro alta conoscenza nel campo
dell'oreficeria. Il palazzo era così grande e la trama era così complessa che
viene menzionato come labirinto nel mito del Minotauro e del filo di
Arianna. Infatti nel mito si dice che il palazzo era stato progettato
dall'architetto ateniese Dedalo aiutato dal figlio Icaro (mito di Dedalo ed
Icaro).
Minosse, re di Creta, pregò Poseidone, il dio del mare, di
inviargli un toro come simbolo dell'apprezzamento degli
dei verso di lui in qualità di sovrano, promettendo di
sacrificarlo in onore del dio. Poseidone acconsentì e gli
donò un bellissimo e possente toro bianco di gran valore.
Vista la bellezza dell'animale, però, Minosse decise di
tenerlo per le sue mandrie e ne sacrificò un altro.
Poseidone allora, per punirlo, fece innamorare
perdutamente Pasifae, moglie di Minosse, del toro stesso.
Ella riuscì a soddisfare il proprio desiderio carnale
nascondendosi dentro una giovenca di legno costruita
per lei dall'artista di corte Dedalo.
Dall'unione mostruosa nacque il Minotauro, termine che
unisce, appunto, il prefisso "minos" (che presso i cretesi
significava re) con il suffisso "taurus" (che significa toro).
Il Minotauro aveva il corpo umanoide e bipede, ma aveva
zoccoli, pelliccia bovina, coda e testa di toro. Era
selvaggio e feroce, perché la sua mente era
completamente dominata dall'istinto animale, avendo la
testa, e quindi il cervello, di una bestia.
Alla piccola entrata del labirinto, Arianna diede a Tèseo il celebre "filo
d'Arianna", un gomitolo che gli avrebbe permesso di non perdersi una volta
entrato. Quando Tèseo giunse dinanzi al Minotauro, lo affrontò e lo uccise
con la spada (secondo altri, attese che si addormentasse e poi lo pugnalò,
mentre altre versioni riportano come la pelle del Minotauro fosse
invulnerabile, mentre il corno del minotauro perforasse ogni armatura,
quindi Teseo usò la sua spada per staccare un corno del Minotauro e con
questo lo trapassò).