V Evento formativo Regionale SITD Santa Tecla Palace, Acireale - 28 Ottobre 2016 LA RIDUZIONE DEL CONSUMO NELL’ALCOLISMO Rosario Busà Dirigente Medico di Psichiatria, SER.T. di Taormina L’abuso di alcol è un fenomeno in costante crescita. E’ progressivamente aumentato il numero dei consumatori, si è abbassata l’età del primo consumo e degli episodi di etilismo acuto Secondo il rapporto OMS, nel 2013 3,3 milioni di persone in tutto il mondo sono morte per l’abuso di alcol, l’equivalente del 5,9% delle morti globali. (Per fare un paragone, l’HIV è responsabile del 2,8% delle morti globali) Nel mondo il consumo pro capite è stato calcolato in media pari a 26,2 bicchieri di alcolici all’anno. Per quanto riguarda il consumo in Europa, i Paesi dell’est ed il Portogallo bevono 12,5 litri di alcol pro capite. Gli Stati Uniti e la maggior parte dei paesi sudamericani la percentuale scende fra 7,5 e 9,9 litri pro capite. L’ Italia è tra i paesi più virtuosi con un consumo medio di 6,1 litri pro capite. Rosario Busà I consumi in Italia….. Le nuove linee guida, pubblicate nel 2014 dai nuovi LARN, stabiliscono che per non incorrere in problemi di salute è consigliato non superare mai quantità di alcol definite a minor rischio «low-risk drinking». Secondo i nuovi limiti sotto i 18 anni qualunque consumo deve essere evitato . Per le donne adulte e per gli anziani > 65enni il consumo giornaliero non deve superare una UA, mentre per gli uomini adulti il consumo giornaliero non deve superare le 2 UA al giorno, indipendentemente dal tipo di bevanda consumata. • Comportamenti che eccedono rispetto alle raccomandazioni* per non incorrere in problemi di salute si osservano più frequentemente tra gli ultrasessantacinquenni (il 38% degli uomini e l'8,1% delle donne), tra i giovani di 18-24 anni (rispettivamente 22% e 8,7%) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (21,5% e 17,3%). • La popolazione più a rischio per il binge drinking è quella giovanile (18-24 anni): il 14,5% dei giovani (21% dei maschi e 7,9% delle femmine) si comporta in questo modo, per lo più durante momenti di socializzazione. *Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti (LARN)-Ministro della Salute Rosario Busà ALCOLISMO Il termine coniato da Magnus Huss nel 1849, si riferisce ad una sindrome causata dall’uso protratto di alcol ed è stato sostituito in medicina dai termini Abuso e Dipendenza da alcol, (DSM III e IV, 1980) e Disturbo da uso di alcol (DSM5,2013) La definizione tiene conto della multifattorialità, biologica, ambientale, psicologica, che a vario titolo concorre nel determinismo e nello sviluppo della patologia ad andamento cronico, con ricadute pesanti sulla vita dei consumatori: sul piano fisico, familiare, socio-relazionale, lavorativo E’ una malattia che riconosce una vulnerabilità genetica (50-60%) che si intreccia con fattori ambientali favorenti. Dick DM, Bierut LJ, The genetics of alcohol dependence, in Current psychiatry reports, vol. 8, nº 2, aprile Colpisce prevalentemente i maschi rispetto alle donne con un rapporto di 2,3- 2,6:1 (NIDA, NIAAA,) E’ riconosciuto che una percentuale significativa di alcolisti presenta una comorbilità psichiatrica con una prevalenza variabile fino a circa il 70% per i disturbi di asse I del DSM IV ( Disturbi d’Ansia, Dist dell’Umore) e fino a circa l’80% per i disturbi di Asse II (cluster B e C). I disturbi di Asse I prevalgono nelle donne, mentre i Disturbi di Asse II prevalgono negli uomini (Manzato,2000) Per inquadrare meglio la complessità del fenomeno, si parla correntemente di Problemi e Patologie Alcol Correlate (PPAC) Rosario Busà L’alcol fa parte delle 5 sorelle, assieme all’oppio, cocaina, cannabis e tabacco, quelle sostanze psicotrope conosciute ed usate fin dall’antichità, che hanno dato l’avvio nel corso del tempo alla sintesi di altre molecole che in qualche modo cercano di mimarne gli effetti. OPPIO CANNABIS Dal punto di vista psico-comportamentale l’alcol ha azione bifasica: in un primo momento con dosi moderate prevale l’effetto ansiolitico, euforizzante, disinibente Aumentandone il dosaggio, prevale in modo esponenziale la fase sedativa del SNC, con disturbi dell’eloquio, della coordinazione motoria, della termoregolazione, fino al ottundimento del sensorio, al coma. Alcol COCAINA TABACCO • L’alcol è in grado di indurre nei consumatori cronici, oltre a frequenti quadri di intossicazione acuta, una forte tolleranza, desiderio intenso ad assumere la sostanza ed una sindrome astinenziale per brusca interruzione dell’assunzione. Rosario Busà Neurobiologia dell’Addiction… I neuroni dopaminergici dell'area ventrale tegmentale (VTA) e le loro proiezioni diffuse alle aree quali il nucleo accumbens, la corteccia prefrontale e l'amigdala, sono fondamentali nello sviluppo ed espressione delle risposte acute e croniche all'alcool. (Anton et al,2001) HL ALCOL SEROTONINA Secondo la teoria “a cascata” della gratificazione nell’alcolismo la serotonina ricoprirebbe un ruolo gerarchicamente superiore a quello degli altri trasmettitori che interagiscono con il sistema reward, modulando per mezzo di interneuroni encefalinergici l’inibizione GABA-indotta dei neuroni dell’area ventro-tegmentale (VTA), e, quindi, facilitando il release di dopamina in accumbens (nACC) e in amigdala (AMG), e a livello della corteccia prefrontale (CPF). (Blum, 1990). OPP Mu,Kappa,Delta INTERNEURONI GABA VTA DOPAMINA AMG ACC D2 IPP NDMA DOPAMINA CPF D2 Rosario Busà Neurobiologia dell’Addiction… 5-HT3 L'alcool attraverso il rilascio della domamina rappresenta uno “segnale potente” in grado di : Mu, Kappa,Delta a- Provocare una sensazione di benessere e/o di euforia b- Attivare un processo di memoria dello stimolo dotato di salienza motivazionale c- Condizionare un comportamento di ricerca della sostanza finalizzato alla riassunzione. NDMA, VOC tipo L > Ca GlyR-A, D2 L'azione dell'alcol sul circuito mesolimbocorticale agisce con meccanismo diversificato Azione Diretta • rec GABA B Azione mediata Azione indiretta • Rec 5-HT3 • rec NDMA • Rec nAch • rec VOC Tipo L, permeabili al Ca++ (Spanagel R.,2009) • GlyR-A, stricnina sensibili nAch- alfa4beta2 • Acetaldeide> Alcaloidi neuroattivi > TIQ > Salsolinolo > Rec Mu,Kappa, Delta >D2-like • Sistema degli Endocannabinoidi • Peptide Y GABA A, GABA B Rosario Busà a) AZIONE DIRETTA IN ACUTO • L’alcol potenzia la trasmissione inibitoria Gabaergica tramite la stimolazione diretta dei recettori GABA A e B, recettori ionici permeabili al Cl • Esercita un depotenziamento della trasmissione eccitatoria della via Glutammatergica, agendo sui recettori NMDA, permeabili al Na, K e al Ca • Interferisce con i lipidi delle membrane neuronali inibendo la funzionalità dei VOC Tipo L specifici del Ca Questa triplice azione da parte dell’etanolo provoca l’effetto di tipo depressivo sul comportamento NEL CRONICO • Si verifica una diminuzione progressiva della sensibilità dei recettori GABA,downregulation • Contestualmente un aumento dell’esposizione recettoriale NMDA, upregulation • Aumento della sensibilità dei VOC Tipo L per il Ca Questi fenomeni sono alla base dei meccanismi della tolleranza, dipendenza e dell’eccito-tossicità a seguito dell’esposizione prolungata all’etanolo. Rosario Busà b) AZIONE MEDIATA Molti sistemi di neuroni con ruoli fisiologici diversi concorrono nel determinare rinforzo degli effetti prodotti dall’azione dell’etanolo sui recettori primariamente interessati • I recettori 5-HT3, di tipo ionico permeabili al Na e K,. I neuroni serotoninergici, a partenza dai Nuclei del rafe dorsale, prendono rapporti con l’ipotalamo, la VTA, l’Accumbens, l’amigdala, l’ippocampo, la corteccia e sono implicati nei processi di rinforzo, apprendimento e memoria. Sono presenti sui terminali gabaergici, glutammatergici e dopaminergici, con funzione modulatoria. • Esistono rapporti di interconnessione tra i neuroni glicerinergici, gabaergici, colinergici e dopaminergici che svolgono un ruolo importante nei meccanismi di rinforzo dell’alcol • L’attivazione dei recettori della Glicina nel Nac sopprime i neuroni Gabaergici inibitori sui terminali colinergici con conseguente rilascio di Acetilcolina che attivano la stimolazione dei neuroni DA ergici diretti all’Accumbens * Ach • I recettori Colinergici di tipo nicotinico n-AchR, sono canali ionici, sono costituiti da cinque subunità. Esistono diverse isoforme strutturali. I recettori alfa3beta2 e beta 3 e un po’ meno l’ alfa4beta2 svolgono un ruolo positivo nel meccanismo di rinforzo dell’alcol. Glicina GABA • I recettori glicinergici di tipo A (GlyRA), per distinguerlo dal recettore della glicina B che è un sito allosterico del recettore del glutammato NMDA, appartiene alla famiglia dei recettori-canale anionici, permette il passaggio di Cl– . Questi recettori sono altamente espressi nel midollo spinale, nel tronco encefalico, nell’ipotalamo e nell’ippocampo. E’ stato dimostrato un potenziamento allosterico da parte del Glutammato nel flusso ionico del Cl attraverso il recettore canale, quindi una azione reciproca di modulazione tra vie eccitatorie ed inibitorie * DA VTA NAc = GlyR-A = GABA-A = nAch *Liu J., et al. Allosteric potentiation of glycine receptor chloride currents by glutamate. Nature Neuroscience [Advance Online Publication doi:10.1038/nn.2633], 2010. * Molander A. e Soderpalm B.: Glycine receptors regulate dopamine release in the rat nucleus accumbens-Alcohol Clin Exp Res 29:17-26.2005 Rosario Busà c) VIA INDIRETTA • Già a partire dagli anni ‘70 Davis e Walsh avevano posto l’accento sul ruolo di primo piano assunto dall’acetaldeide nello sviluppo dell’alcolismo, proponendo di sostituire il termine con quello più appropriato di «ACETALDEISMO» • L’ETANOLO sarebbe un pro- farmaco ed il suo metabolita acetaldeide, potrebbe essere il responsabile principale delle proprietà rinforzanti dell’alcol a livello de SNC.(Quertemont et al,2005) ACETALDEISMO ! • La somministrazione di acetaldeide provoca il rilascio di dopamina nella shell del Nac (Melis et al,2007) • E’ stato dimostrato con l’utilizzo dell’auto somministrazione intracranica che i topi si auto somministrano l’acetaldeide direttamente nella VTA a concentrazioni 1000 volte inferiori a quelle per l’etanolo (Rodd et al,2008) • La riduzione della concentrazione intracerebrale di acetaldeide ottenuta attraverso il blocco delle catalasi, con vettori lentivirali progettati da Karahanian e colleghi (2011) e iniettati nella VTA, ha abolito in ratti alcol preferenti l’intake volontario di etanolo e ridotto il rilascio di dopamina nel Nac. Rosario Busà periferico cerebrale ACETALDEIDE ADH 90% ALCOL ALCOL ACETALDEIDE ALDH ACETALDEIDE ACETATO CICLO DI KREBS CO2 H2O Rosario Busà L’acetaldeide per un processo di condensazione con i NT o loro metaboliti intermedi, danno origine ad Alcaloidi Neuroattivi che interagiscono direttamente sul sistema mesolimbico epinefrina • Alcaloidi isochinolinici ACETALDEIDE + NT = TIQ > MORPHINE VTA DA TIQ dopamina • salsolinolo MORPHINE -LIKE D2 ACETALDEIDE mu Una via alternativa coinvolge il GABA-A NAc dell’ippocampo; le TIQ inibiscono le fibre • tetraidrocarboline GABAergiche rimuovendo l’inibizione delle serotonina GABA fibre noradrenergiche provenienti dal Locus Ceruleus dirette ad un gruppo di cellule denominate Cax coinvolte nel meccanismo Le TIQ stimolano i recettori D2 della dopamina, e per ulteriore trasformazione in della gratificazione. Dopaldeide • tetraidropapaveroline composti morfina-simile stimolano i recettori per gli oppioidi presenti sugli + interneuroni Gabaergici, con conseguente disinibizione dei neuroni DA ergici, sia dopamina nella VTA sia nel Nac (Ceccanti& Balducci, 1996), ma anche nell’ippocampo (Daoust et al,1987) Anatomia dell’addiction… • L'utilizzo ripetuto e protratto nel tempo di bevande alcoliche costituiscono un “rinforzo chimico” in grado di condizionare i circuiti neuronali della gratificazione, modificandoli attraverso un nuovo assetto adattivo che si esprime con l'acquisizione di un “nuovo bisogno”, una sorta di “istinto acquisito” che opera accanto ed in autonomia ai bisogni innati quali il sesso, il cibo, il sonno... • L’esposizione allo stimolo gratificante rappresentato dall’alcol e l’ambiente dove viene acquisito costituiscono un elemento unico ed integrato. E’ acclarato che i luoghi abituali di consumo, persone, i richiami sensoriali associati alla sostanza costituiscano un «rinforzo emotivo» in grado di mettere in moto il circuito della gratificazione anche in assenza della sostanza, per effetto di un condizionamento appreso. (Karreman & Moghaddam,1996) Rosario Busà Il comportamento umano è sempre più interpretato come l’espressione di una “dual mind”, di due processi operativi che permettono una rappresentazione della realtà ( interna e ambientale) a due velocità. Evans J.B.T., Frankish K.- In two minds. Dual processes and beyound. Oxford Books, New York, 2009 • Il primo processo operativo, di natura emotiva, è rapido, non necessita di particolari sforzi elaborativi ed è quindi rappresentabile in modo automatico e senza spreco di energia; è un processo in larga parte inconscio, inflessibile e altamente dipendente dal contesto in cui è stato costruito. • Il secondo processo operativo, razionale, è lento, controllabile, flessibile e meno dipendente dal contesto. E’ un processo che necessita di una memoria di lavoro come requisito di base; pertanto è un processo cosciente ed esplicito. I due processi non sono strettamente correlati in modo gerarchico, ma sono in larga parte inter-dipendenti, nel senso che si combinano e competono nel determinare un unico comportamento. Rosario Busà Il processo neuroadattivo provocato dall’uso cronico della sostanza, predispone al craving, elemento clinico che caratterizza e sostiene l’addiction Il Craving !… Il craving è una condizione psicopatologica che esprime il desiderio impulsivo per una sostanza psicoattiva, o per qualunque altro oggettocomportamento gratificante: questo desiderio impulsivo sostiene il comportamento “addittivo” e la compulsione finalizzati a fruire dell’oggetto di desiderio. Questa condizione psicopatologica è sostenuta da diversi fattori che interagiscono in un mutevole equilibrio con il mondo intrapsichico e con le interferenze ambientali. Il desiderio e l’urgenza di utilizzare la sostanza persistono anche dopo la disintossicazione dall’alcool. Rosario Busà Nella fenomenologia del craving bisogna distinguere due componenti T O P D O W N una parte cognitivo-compotamentale sostenuta da circuiti legati alla regolazione delle scelte motivate, al controllo delle istanze impulsive CONTROLLER (Circuito mesocorticale: VTA, accumbens core, striato dorsale, corteccia prefrontale, corteccia orbitofrontale, corteccia del del cingolo anteriore, corteccia somatosensitiva, talamo, ipotalamo ). una parte emotivo-motivazionale sostenuta dall'attivazione di circuiti legati all’apprendimento di un segnale positivo (la sostanza) che assume grande rilevanza emotiva (Circuito mesolimbico: VTA, accumbens shell, amigdala, ippocampo,talamo) DRIVE B O T T O M Evidentemente, il risultato finale di una scelta dipende dall'equilibrio tra varie influenze tra loro in opposizione: l'entità della stimolazione dopaminergica nelle due sezioni dello striato ventrale/n.accumbens, la shell ed il core, e la capacità delle aree corticali ventro-mediali di esercitare un controllo inibitorio sull'attività sottocorticale. Nel craving si verifica quindi uno sbilanciamento di un sistema sull'altro. U P Rosario Busà FENOMENOLOGIA DEL CRAVING • Implicita in questo concetto è l’idea che il craving esista ad un livello non cosciente (impulso), con una possibile origine sottocorticale, ed a questo venga a sovrapporsi un craving di origine anche corticale, cognitivo, cosciente, che si manifesta in pensieri persistenti e ricorrenti legati all’alcol (ossessioni), comportamenti ripetitivi volti ad assumere l’alcol (compulsioni) e nello sforzo di controllare sia i pensieri che le azioni (Edwards, 1976; Modell, 1992). • Il paziente in uno stato di craving è una macchina con il motore sempre acceso in cui il rischio di mettersi in movimento è elevato. Il sistema di controllo, la corteccia orbito frontale, è disfunzionale, si comporta come un autista che ha terminato il viaggio ma non riesce a spegnere il motore. (Kringelbach e E.T.Rolls, 2004, N.Volkow et al.,2004) Tale fenomeno si esprime in una sofferenza clinica ai confini tra il pensiero ed il corpo… (Hinnental & Cibin) Rosario Busà Numerosi modelli animali sperimentali hanno messo in luce il coinvolgimento nel craving alcolico di diversi sistemi neurotrasmettitoriali, tra cui il sistema dei peptidi endogeni oppioidi, la serotonina, la dopamina e l’acido g-aminobutirrico (GABA) (Koob and Bloom, 1988) e l’acetilcolina (Wackernach e coll, 2014) I recettori della dopamina sono di due tipi: • E’ ormai riconosciuta la possibile insorgenza di DCI in • E’ stato ipotizzato che a differenza del soggetti parkinsoniani trattati con farmaci dopaminergici recettore D2 della dopamina, che è D1-like (D1 e D5). quali il pramipexolo ed il ropinirolo che possiedono iposensibile (down-regolato) nei consumatori affinità verso i recettori D3,D4 >D2. stimolazione di questi recettorispiccata porta all'attivazione di psicostimolanti (es La .: cocaina, nicotina, Questi pazienti che potrebbero avere un preesistente dell’adenilato ciclasi, in quanto •accoppiati alcol), il recettore D3 sarebbe ipersensibile disturbo del controllo corticale (top down) e/o un (up-regolato). aproteine Gs stimolatorie. disturbo sottocorticale (bottom up), cui si sovrappone la non-fisiologica stimolazione dei recettori D3/D2 nelle aree dopaminergiche corticali ventro-mediali e dello striato ventrale da parte della terapia sostitutiva con agonisti. D2-like (D2,D3,D4). • up-regolazione del recettore D3 potrebbe Questi recettori sono accoppiati a proteine Gi inibitorie. essere conseguenza del neuroadattamento causato dell’ abuso cronico della sostanza e • Attualmente sono stati avviati studi sperimentali con potrebbe avere un ruolo di primo nel abbondantemente I recettori D1 piano e D2 sono espressidei nello farmaci antagonisti recettori D3 , valutati come agenti mantenimento del craving e quindi della anti-craving negli studi clinici. striato, i recettori D4 e D5 sono in gran parte al di fuori ricaduta. dello striato, mentre l’espressione del recettore D3 è GIOVANNONI G., O’SULLIVANnel J.D., TURNER K., MANSON A.J., LEES A.J., bassa nel caudato e nel putamen e più abbondante Hedonistic Homeostatic Dysregulation in patients with Parkinson’s disease Isabelle BOILEAU, “Does the D3 dopamine receptor play a role in addiction?”, on dopamine replacement therapies. J Neurol Neurosurg Psychiatry 2000; University of Toronto,2010 nucleus accumbens e nel tubercolo olfattorio. 68: 423-428. Rosario Busà il craving è elemento cruciale del mantenimento dell’abuso ed è la causa della ricaduta nell'uso della sostanza. Diversi modelli e diverse vie possono avviare il processo della ricaduta … Fattori determinanti sono l’esposizione a stimoli condizionanti di origine sensoriale (CUE), elementi capaci di svolgere un ruolo “trigger”, cioè “grilletto”, che innescano con un meccanismo di condizionamento, e per associazione di idee, il desiderio della gratificazione ottenuta chimicamente la presenza di stressors interni ed esterni, conflitti relazionali, difficoltà lavorative e di studio, pressioni sociali, patologie psichiatriche (Cibin et al, 2001) Rosario Busà La ricaduta nell’uso di alcool dopo un periodo di astinenza o di uso moderato, si verifica in molti bevitori che hanno affrontato un trattamento di disintossicazione. Spesso la ricaduta si percepisce come una sconfitta, il fallimento del trattamento. Secondo il modello di Marlatt e Gordon la ricaduta è un processo, una serie di eventi che si svolgono nel tempo, che cominciano prima dell’uso di alcol post-trattamento e continua dopo l’iniziale utilizzo. Esposizione alla sostanza Eventi Apparentemente Insignificanti Situazioni ad Alto Rischio Assunzione della Sostanza Effetto di Violazione dell’Atinenza Ricaduta Completa L’esposizione allo stimolo della sostanza può essere un evento reale o immaginario, o estremamente indiretto Sono azioni che la persona che sta per ricadere attua in maniera non consapevole. L’avvicinamento… Ogni alcolista ricade sempre e solo in certe situazioni, che si ripetono Rappresenta lo «scivolone», non ancora la ricaduta… E’ la sensazione della bassa autoefficacia, è la difficoltà a dirigere il proprio comportamento rispetto ad un problema importante come l’uso di alcool Ritorno al bere compulsivo Marlatt G.A. & Gordon J.R.- «Relapse Prevention: Maintenance Strategies in the Treatment of additive behaviors». New York:. Guilford Press,1985 Rosario Busà L’alcol-dipendenza si presenta come una patologia molto eterogenea riguardo aspetti importanti quali • età di esordio, • modalità di consumo • severità della dipendenza • vulnerabilità genetica • il tipo di personalità preesistente, • presenza di psicopatologie. Una gran mole di dati in letteratura indica che la presenza di una consistente variabilità all’interno di una popolazione di alcolisti, non è un fenomeno casuale, suggerendo con ciò l’esistenza di sottopopolazioni distinte, diverse sotto il profilo eziopatogenetico e prognostico. Sono stati descritti diversi quadri tipologici di alcolisti, nel tentativo di migliorare la terapia. Rosario Busà Concezione unitaria dell’alcolismo, inteso come malattia primaria e non il sintomo di altre condizioni, con decorso per stadi. • La perdita di controllo sul consumo di alcol • La preoccupazione costante riguardo alle bevande alcoliche • La persistenza del consumo di alcol malgrado la consapevolezza delle sue conseguenze avverse • La negazione dell’esistenza di un problema legato al consumo di alcol o la sua minimizzazione Alfa – con dipendenza psicologica all’alcol per alleviare sofferenze fisiche o emotive; Beta – con legame con i costumi sociali; consumo di alcol di tipo “sociogeno”,associato a cattive abitudini alimentare; sono presenti complicanze quali neuropatie, gastriti, cirrosi, ecc; Gamma – con dipendenza psicologica e fisica, desiderio compulsivo e irrefrenabile per l’alcol con perdita del controllo sul bere e sindrome di astinenza alla sospensione; Delta – come sequela di un alcolismo Beta, incapacità ad astenersi dal bere Epsilon - Assunzione periodica di alcolici con impulso a bere in modo smodato anche fino alle estreme conseguenze (abbuffate massicce) Jellinek E.M. “The Disease Concept of Alcoholism” , University Press, New Haven,1960 Rosario Busà Le tipologie proposte negli ultimi anni prendono in considerazione in modo più appropriato le recenti scoperte in campo neurobiologico e genetico Concezione multivariata definisce l’alcolismo come una sindrome ad eziopatogenesi complessa, eterogenea, caratterizzata da molteplici e variabili aree di disfunzione, con espressività clinica multiforme, con decorso ed evoluzione non necessariamente prevedibili, che richiede un approccio terapeutico basato sull’adozione di scelte multiple di trattamento. Rosario Busà Cloninger,1987 Tipo 1 Può essere maschio o femmina, presenta un esordio della malattia dopo i 25 anni, mostra periodi di sobrietà alternati a periodi di perdita del controllo sul consumo di alcol. La severità della malattia è influenzata dall’ambiente e dalla modalità di consumo di alcol dei genitori Tipo 2 Esclusivamente di sesso maschile, manifesta la malattia prima dei 25 anni, presenta maggiore vulnerabilità genetica, con ricerca di sensazioni nuove ed impulsività (Novelty Seeking), comportamenti aggressivi e ricorrenti problemi legali, poliabuso, incapacità ad astenersi dal consumo di alcol anche per brevi periodi. Johson, 2000 Babor, 1992 Tipo A Inizio malattia più tardivo Tipo non familiare Minori problemi insorti durante l’adolescenza Minori problemi alcol-correlati Minore frequenza di psicopatologie Migliore prognosi al termine del trattamento. Tipo B Esordio della malattia precoce Tipo familiare Maggiore severità della malattia Frequente dipendenza dall’uso di altre sostanze Maggiore frequenza di disturbi mentali Peggiore prognosi al termine del trattamento Early onset alcoholic (EOA) Lesch, 1996 • Tipo 1. Consumo di alcol atto a prevenire l’insorgenza di una crisi di astinenza, con limitati problemi psicosociali. Tipo 2. Consumo di alcol finalizzato al controllo dell’ansia e dell’insonnia Tipo 3. Consumo di alcol finalizzato all’automedicazione della depressione Tipo 4. Consumo di alcol finalizzato alla risoluzione dei problemi familiari e sociali. I pazienti risultano affetti da una patologia cerebrale precedente l’esordio dell’abuso di alcol. Spesso comportamenti ossessivocompulsivi Un esordio più precoce della malattia ( prima dei 25 anni di età)- Maggiore predisposizione biologicaMaggiori comportamenti antisociali e di psicopatologieMaggior frequenza di alcolismo tra i familiari Late onset alcoholic (LOA) • Esordio più tardivo della malattia ( dopo i 25 anni di età) – Minori comportamenti antisociali e psicopatologieMinore frequenza di alcolismo tra i familiari - Maggiore risposta al trattamento farmacologica con gli antidepressivi SSRI Secondo Cloninger si possono individuare nel soggetto alcolista, su base neurobiologica almeno tre distinti sistemi comportamentali che sono alla base delle caratteristiche della personalità TEORIA BIOSOCIALE GENERALE DELLA PERSONALITA’ (1987) 1. 2. 3. Novelty Seeking, Behavioral Activation System (BAS) ha la funzione di incentivare la ricerca nell’ambiente di obiettivi di gratificazione, impulsività decisionale, scarsa resistenza alle frustrazioni; ad esso corrisponde la ricerca di novità. Reward Dependence ,Behavioral Maintenance System (BMS) , è demandato il compito di mantenere il comportamento di ricerca per mezzo di rinforzi positivi (premi) o negativi (assenza di punizioni), comportamenti abitudinari, tendenza al sentimentalismo, eccessivo attaccamento sociale; esso è correlato alla dipendenza dall’approvazione. Harm Avoidance ,Behavioral Inhibition System (BIS), è deputato ad evitare rischi e pericoli di eventi negativi (punizioni) mediante il confronto tra situazioni attese e reali, paura dell’ignoto, ansia anticipatoria, scarsa resistenza agli sforzi fisici; esso è correlato con l’evitamento del pericolo La ricerca di novità si correla con i circuiti neuronali che utilizzano la dopamina La ricerca di gratificazioni si correla con i circuiti neuronali che utilizzano la noradrenalina L’evitamento del pericolo si correla con i circuiti neuronali che utilizzano la serotonina Rosario Busà PROFILI COMPORTAMENTALI E NEUROBIOLOGIA… Gli alcolisti Tipo 1, ricercano gratificazioni ed attivano un comportamento di evitamento atto ad impedire la perdita di controllo sul bere, per non incorrere in imprevisti legali o comportamenti violenti, sviluppo lento di dipendenza. Gli alcolisti Tipo 2 , sono alla ricerca continua di qualcosa di nuovo e piacevole e non riescono ad attivare un comportamento di evitamento del pericolo, con perdita del controllo sul bere, rapido sviluppo di dipendenza. Basso tono noradrenergico Basso tono dopaminergico Alto tono serotoninergico Basso tono serotoninergico Rosario Busà • Partendo da queste acquisizioni neurofisiologiche è stato elaborato un modello psicobiologico di tre modalità di craving per l’alcol, che mette assieme gli aspetti neurotrasmettitoriali, gli aspetti comportamentali e orienta possibili interventi terapeutici: REWARD CRAVING Desiderio per la ricompensa - Disregolazione dopaminergica/oppioide- Sensibilità agli effetti piacevoli dell'alcol - Novelty seeking - Sviluppo precoce della malattiaFamiliarità e Disturbi di Personalità cluster B - Frequenti episodi di binge drinking RELIEF CRAVING OBSESSIVE CRAVING Desiderio di ridurre la tensione – Disregolazione GABAergica/Glutammatergica - Reattivo alle situazioni di vita e stress - Sviluppo tardivo della malattia Sensibilità agli effetti sedativi e ansiolitici dell'alcol ed evitamento degli effetti astinenziali- Pensieri ricorrenti ed intrusivi per l'alcol e perdita di controllo - Disregolazione Serotoninergica - Comportamento ripetitivo e compulsivo – E’ presente personalità caratterizzata da disinibizione e basso controllo Verheul R,Van Den Brink W., Geerlings P.- «A three-pathway psycological model of craving for alcohol «, Alcohol and Alcoholism,34,1999 Rosario Busà Il trattamento dell’alcol dipendenza è di tipo multimodale integrato ed ha il suo “core” nel trattamento del rapporto con la sostanza e del craving nel riconoscimento e fronteggiamento delle situazioni ed eventi, interiori ed ambientali, che espongono al rischio di ricaduta, e comprendono la cura delle patologie correlate, la riabilitazione psicosocio-relazionale del pz e del nucleo familiare e si avvalgono di strumenti sia farmacologici sia psico-educativi individuali e di gruppo Rosario Busà Il trattamento psicosociale è un aspetto non secondario nella gestione del paziente alcolista le tre PR… Prevedere la ricaduta Prevenire la ricaduta Promozione della Resilienza • La Resilienza è la capacità di affrontare e superare un evento traumatico. Dalla capacità di affrontare i problemi, comprendendone l’entità e la pericolosità e dall’elaborazione creativa di strategie per riuscire a controllarli, deriva ampiamente il livello di adattamento sociale e relazionale Rosario Busà Gli interventi psicosociali e psicoterapeutici integrati per il controllo della dipendenza da alcol e del craving accreditati da evidenze di efficacia secondo l’APA(2005) Terapia cognitivo-comportamentali Prevenzione della Ricaduta (RP), Motivazione al cambiamento (MET, MI) Terapie psicodinamiche e interpersonali (Come sostegno ad altre terapie farmacologiche e non farmacologiche accreditate) Terapie brevi Intervento Motivazionale Breve per MMG Gruppi autoaiuto e Trattamenti professionali orientati Alcolisti Anonimi, AlAnon, CAT Supporto alla coppia e alla famiglia Rosario Busà La Farmacoterapia ideale dell’alcolismo, è quella che mira a ridurre il craving per l’alcol così da provocare un calo della motivazione a bere inibendo gli effetti di rinforzo positivo dell’alcol, per cui un’eventuale nuova assunzione non sia associata né ad effetti piacevoli né spiacevoli ed a pochi, se presenti effetti collaterali dall’interazione farmaco-alcol. Lo scopo sarebbe, quindi, quello di rendere neutra la sostanza d’abuso. (Volpicelli e coll,1992) 1.-Interferiscono con il metabolismo dell’alcol Disulfiram 2.-Bloccano il target d’azione dell’alcol Naltrexone 3.-Mimano l’azione dell’alcol Nalmefene Sodio oxibato Vareniclina Baclofen Ondasetron Topiramato Acamprosato Rosario Busà Disulfiram Naltrexone Sodio oxibato Acamprosato Per la riduzione del consumo di alcol, l’EMA nel 2012 ha autorizzato la commercializzazione I farmaci attualmente approvati dall’AIFA in Italia per il trattamento della dipendenza e del craving Nalmefene Topiramato Baclofen Ondasetron Vareniclina Estratto di radici di kudzu (Wackernach e coll, 2014 Altri farmaci che si sono dimostrati efficaci ma che ancora non hanno ricevuto l’approvazione ne da parte dell’AIFA ne da parte dell’FDA Rosario Busà Farmaci per l’alcol dipendenza già approvati in Italia 1.FARMACO AZIONE EFFETTI Disulfiram Inibizione dell’acetaldeide deidrogenasi (ALDH1 e ALDH2) Approvato dal FDA nel 1951 . L’accumulo di acetaldeide nel sangue determina un grave malessere generale con sudorazione, cefalea, dispnea, incremento della pressione arteriosa, rossore, palpitazioni, nausea e vomito (Reazione EtanoloDisulfiram, DER). Azione disincentivante. Controindicazioni: Gravi malattie psichiatriche non stabilizzate, malattie neurologiche ed internistiche Naltrexone Antagonista dei recettori oppioidi mu, delta, kappa Indicato come trattamento sicuro ed efficace per la dipendenza alcolica (WHO,1996) Riduce il rilascio di dopamina nel Nac indotta dall’alcol e quindi svolge azione anti craving; sul piano comportamentale la somministrazione di antagonisti dei recettori degli oppioidi riduce l’ethanol seeking indotto da stimoli associati (Ciccocioppo, 2002) Uno studio recente ha evidenziato l’efficacia nel ridurre il rischio di Heavy drinking e nell’aumentare la durata dell’astinenza se associato al medical management. (Anton et al, 2006) Nalmefene Antagonista recettori mu, delta e agonista parziale recettori kappa Per l’azione sui recettori kappa attenua la disforia che accompagna l’abuso cronico Rosario Busà Farmaci per l’alcol dipendenza già approvati in Italia 2.FARMACO AZIONE EFFETTI Sodio Oxibato Potenziamento della trasmissione GABAergica per azione agonista dei GABA-B > GABA-A ,ad alte dosi; a basse dosi attività sui recettori presinaptici del GHB sia sui neuroni GABAergici sia Noradrenergici Il GHB modula i neurotrasmettitori dopaminergici, serotoninergici, dell’acetilcolina ed endorfinici. Azione alcolmimetica. Si è dimostrato efficace nel contrastare l’astinenza, controllando il craving alcolico e prevenendo le ricadute. Riduce l’ansia, l’agitazione e la depressione associate alla SAA più rapidamente del diazepam (Nava e al,2007) Circa il 2,5 - 10% degli alcolisti trattati sviluppa una dipendenza dal farmaco (Addolorato e al,2000).I paz alcolisti con disturbi psichiatrici comorbili, in particolare con disturbo borderline, o con dipendenza attuale o in remissione completa da cocaina ed eroina, sono a rischio elevato di sviluppare craving e abuso per il farmaco. Un approccio utile nel ridurre/sopprimere fenomeni di abuso del farmaco e contemporaneamente prevenire la ricaduta nell’uso di alcol, può essere la prescrizione di NTX. (Caputo e coll,2014) Controindicazioni: epilessia, attuale o pregressa Acamprosato Antagonismo recettori NMDA del glutammato e del recettore presinaptico metabotropico mGluR5 che con meccanismo a feedback positivo regolano il rilascio del neurotrasmettitore Il farmaco induce un minor numero di ricadute ed un maggior numero di giorni di sobrietà (Paille et al,1995) Riduzione del comportamento compulsivo associato a stimoli ambientali predittivi della disponibilità di alcol. (*)Agisce sulla disforia a seguito dell’astinenza da alcol che può persistere per settimane o mesi e che funge da stimolo per la ricaduta, (craving negativo) Azione antieccitabilità e neuro protettiva sul SNC., specie nei paz che vanno incontro a frequenti cicli astinenza/ricaduta nei quali è stata documentata la morte dei neuroni ippocampali CA1(**) (*)Kenny PJ, Markou A- «The ups and downs of Addiction: role of metabotropic glutamate receptors»Trends Pharmacol Sci 2004;25(5):265-72 Rosario Busà (**) Thomas MP, Morrisett RA,- «Dynamics of NMDAR-mediated neurotoxicity during chronic ethanol exposure and withdrawal»-Neuropharmacology 2000;39(2):218-26 Farmaci per l’alcol dipendenza già approvati in Italia 3.FARMACO AZIONE EFFETTI Topiramato Agonista del recettore GABA-A e antagonista rec Kainato e AMPA E’ un antiepilettico, risultato efficace nel ridurre il consumo di alcol, nel favorire il raggiungimento dell’astinenza e nel ridurre il craving (Johnson et al,2007) Agisce sulla componente ossessiva del craving e sul condizionamento associato al bere Baclofene Agonista del recettore GABA-B Utilizzato in clinica per il trattamento degli spasmi muscolari di origine centrale. Agisce sull’ansia e la disforia e attenua l’intensità del pensiero ossessivo/compulsivo legato all’uso, «automaticità nel bere». Per il suo effetto anti craving e la sua maneggevolezza può essere utilizzato nei pazienti alcolisti con grave epatopatia (Classe B e C di Child-Pugh). (Addolorato et al,2007) SSRI Inibizione selettiva del reuptake della serotonina (Sertralina, Escitalopram, fluoxetina…) Farmaci di prima scelta negli alcolisti con disturbi depressivi primari. I pz che rispondono meglio agli SSRI sono i LOA secondo la classificazione di Johnson e quelli con minori comorbilità psichiatriche. Escitalopram e Sertralina sono più maneggevoli per le minori interazioni farmacologiche grazie ad una minore inibizione sugli isoenzimi del CYP45. Ondasetron Antagonismo del recettore 5-HT3 Appare efficace in alcuni sottogruppi di alcolisti di Tipo 2 di Cloninger e negli alcolisti ad esordio precoce, Early Onset Alcholic, con comorbilità psichiatrica (Johnson,2008) Vareniclina Agonista parziale di nAChR α4β2 per l'acetilcolina Ha ricevuto l'approvazione per la messa in commercio per la dipendenza da nicotina da parte del FDA dal 2006. Studi recenti hanno messo in luce attività anti rinforzo anche per l’alcol (*) (*) Steensland P, Simms JA, Holgate J, Richards JK, Bartlett SE. Varenicline, an alpha4beta2 nicotinic acetylcholine receptor partial agonist, selectively decreases ethanol consumption and seeking. Proc Natl Acad Sci USA 104: 12518–12523, 2007. Rosario Busà Craving secondo Verheul Reward craving Temperamento caratterizzato Meccanismi fisiopatologici Disregolazione Dopamina/Oppioidi Tipologia secondo Cloninger Tipologia secondo Lesch Tipo IV, modello condizionamento socioculturale e organico Tipo 2 Tipologia secondo Johnson EOA farmaco Sodio oxibato, Naltrexone, Nalmefene Ondasetron dalla ricerca della ricompensa Tipo I, modello allergia/astinenza Baclofene, Acamprosato Gaba/Glutammato Disregolazione glutammato Tipo 1 Tipo I e II, modello ansia/conflitto LOA Acamprosato, Baclofen, Topiramato Disregolazione Serotonina Deficit di serotonina Tipo 1 Tipo III, modello depressione LOA SSRI, Baclofen, Topiramato, Ondasetron Reward craving, Dopamina/Oppioidi Tipo 2 EOA Obsessive craving, Heavy drinker e Binge drinker Disregolazione Serotonina Tipo 1/Tipo 2 Tipo IV, modello condizionamento socioculturale e organico Sodio oxibato, Naltrexone, Nalmefene, Baclofene Ondasetron Relief craving Temperamento caratterizzato da reattività allo stress Obsessive craving Temperamento caratterizzato da disinibizione e basso controllo Misto Modificata da Lesch O.M. & Walter H., Rosario Busà Secondo l’attuale stato dell’arte non esiste un Gold Standard per il trattamento farmacologico dell’alcoldipendenza Sodio Oxibato+ Naltrexone La complessità dei pazienti che accedono ai servizi (presenza contemporanea di diversi tipi di craving per l’alcol), associata alla varietà e in taluni casi complementarietà del meccanismo d’azione dei farmaci noti, giustificano l’ipotesi che l’associazione di due o più farmaci possa essere più efficace della monoterapia (Vignoli, 2013) • Razionale: Effetto anti Reward craving del NTX per inibizione della via oppioidergica di stimolazione del circuito dopaminergico + effetto anti craving del SO per azione alcol mimetica sulla via dopaminergica ed effetto anti Relief craving per azione sui recettori GABA-B (Caputo ,2007) Naltrexone +Acamprosato • Razionale: Effetto anti Reward craving del NTX + effetto anti Relief craving del Acamprosato per inibizione del circuito glutammatergico (Kiefer et al,2003) Disulfiram+ Acamprosato • Razionale: Effetto avversivante+ effetto anti craving (Besson,1998) Sodio Oxibato+ Naltrexone+ Escitalopram • Razionale: effetto anti Reward craving del NTX + effetto anti Reward e Relief craving del SO+ effetto anti Obsessive craving dell’Escitalopram (Stella e coll,2008) Rosario Busà L’obiettivo terapeutico primario del trattamento è ancora oggi l’astinenza, anche se la riduzione del consumo è ritenuta un’alternativa valida, in quanto la maggior parte delle conseguenze negative correlano con la quantità alcolica assunta La riduzione pertanto rappresenta un traguardo più realistico per quei pazienti che non sono ancora pronti ad abbandonare il bere Rosario Busà Dopo i brindisi Uno sciame si copula nel sangue, s’incrinano e pullulano in giochi di mora, tracanni di trani, chicchi di urì. G Ungaretti Segre C, OssolaC.- Poesia Italiana,Einaudi,Torino 2004, Vol V, pag364 Rosario Busà