Dal centrismo al Centrosinistra - LUTE

LIBERA UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ
MILAZZO
ANNO 2016-17
BARTOLO CANNISTRÀ
Economia, società e cultura
nell’Italia degli Anni Sessanta
5
DAL CENTRISMO
AL CENTRO-SINISTRA
.
5
DA CENTRISMO AL CENTRO-SINISTRA
1- LA «REPUBBLICA DEI PARTITI»
2- IL CENTRISMO (1947-53)
3- LA CRISI DEL CENTRISMO (1953-60)
1
LA «REPUBBLICA
DEI PARTITI»
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
LA FINE DELLA DITTATURA e I PARTITI
Con il disfacimento dello Stato sabaudo,
la sconfitta militare del fascismo
e l’occupazione alleata dell’Italia
Scompare un’intera classe dirigente:
i gerarchi del partito fascista,
le organizzazioni e le istituzioni del Regime,
tutti i protagonisti della vita politica italiana.
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
LA FINE DELLA DITTATURA e I PARTITI
Emerge una nuova classe politica che viene
dall’esilio, dalle carceri, dall’emarginazione pubblica,
espressione del Comitato di Liberazione Nazionale
costituito dai partiti antifascisti
che sono i protagonisti della nuova vita politica,
e organizzando le masse
costruendo il nuovo Stato democratico:
è la «democrazia dei partiti»
IL PARTITO DI INTEGRAZIONE DI MASSA
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
PARTITI DI MASSA
E PARTITI DI RAPPRESENTANZA INDIVIDUALE
I nuovi partiti sono eredi dei «partiti di massa»
(Partito Socialista e Partito Popolare)
che erano stati sciolti dalla dittatura fascista.
Essi sono profondamente diversi dai
«Partiti di rappresentanza individuale»
che avevano costituito la prima forma di partito nell’800
ma che sono inadeguati alla nuova vita democratica.
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
IL PARTITO DI RAPPRESENTANZA INDIVIDUALE
era strumento di partecipazione delle classi borghesi,
rappresentante di interessi individuali o di gruppi ristretti.
Non era presente in modo continuativo nella società civile
ma solo nelle campagne elettorali con comitati locali
che si formavano per l’elezione di un singolo candidato.
Non vi era organizzazione né disciplina di partito.
Non era in grado di attivare e mantenere
un vasto consenso popolare.
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
IL PARTITO DI INTEGRAZIONE DI MASSA
nasce nell’800 con i partiti socialisti tedesco e italiano
e si afferma nel ‘900 con la nuova «società di massa».
Sorge come organizzazione politica delle classi subalterne,
“esterne alle istituzioni dello Stato”:
il suffragio esclude le masse dalla politica dello Stato liberale,
ma esse vengono integrate nel partito
e si riconoscono in valori culturali e politici comuni
che costituiscono la meta finale dei programmi.
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
Il partito di integrazione di massa
intende rappresentare
interessi generali, diffusi, collettivi.
Ha un diffuso radicamento sociale
e una complessa struttura organizzativa
di tipo piramidale, a livello locale e nazionale,
e richiede la disciplina dei parlamentari
alle direttive del partito.
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
Non è attivo solo in occasione delle elezioni
ma è sempre presente nella società civile
per sostenere, organizzare, educare i militanti:
è un “partito comunità”,
una sorta di società nella società,
con l’ideologia come strumento di coesione
che lega milioni di cittadini a valori comuni.
Oltre alle sezioni ha organizzazioni collaterali
sindacali, culturali, ricreative, ecc.
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
IN ITALIA
Il Partito Comunista e il Partito Socialista:
le Case del Popolo
il sindacato della Cgil e le cooperative rosse
il giornale del partito e altri periodici.
La Democrazia Cristiana:
le parrocchie e le associazioni cattoliche
il sindacato della Cisl e le cooperative bianche
il giornale del partito e le pubblicazioni cattoliche
PARTITI e TERRITORIO
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
I FASE 1945-1980
“La politica nel territorio”
Nell’Italia bianco-rossa i partiti egemoni -DC e PCIsono organizzati a livello territoriale in modo capillare
e interagiscono strettamente con il territorio.
I partiti partecipano alla vita quotidiana delle persone
che sono integrate nelle loro organizzazioni.
La politica del partito costituisce l’identità
e l’organizzazione sociale del territorio
operando una mediazione fra centro e periferia
fra Stato e società.
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
II FASE 1980-90
“Il territorio contro la politica”
Nell’Italia «verde» la Lega Nord usa il territorio
come una bandiera contro la «politica» e lo Stato centrale:
la «Padania» contro «Roma ladrona».
I sindaci e i governatori diventano figure importanti
mostrando come il potere locale sia contrapposto allo Stato.
La Lega è un partito di massa, centralizzato,
ma radicato nel territorio, con strutture a livello locale.
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
III FASE dal 1995 ad oggi
“La politica senza territorio”
È l’Italia «azzurra» di Berlusconi:
non è importante il partito ma il suo leader
che ne fonda l’identità e promuove il consenso.
Caratteristiche della nuova politica:
-Comunicazione del leader, non partecipazione degli aderenti
-Marketing invece di organizzazione territoriale
-La centralità della persona del leader sostituisce l’ideologia.
Forza Italia come «partito del Presidente»
Il PD come PDR - Partito Di Renzi (Diamanti)
CONCLUSIONI
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
I partiti di massa sono i costruttori e i protagonisti
della costruzione della democrazia in Italia,
benchè abbiano anche referenti esterni allo Stato:
la Chiesa cattolica per la Dc, l’URSS per il Pci.
Ma questo ruolo positivo può durare solo finché hanno
- una struttura democraticamente articolata
-dirigenti di alto profilo politico e culturale
-una riconosciuta «moralità politica»
E finché non «occupano» le istituzioni dello Stato e l’economia
-
LA REPUBBLICA DEI PARTITI
Accanto ai partiti di massa
hanno un ruolo importante i partiti «minori»,
portatori di interessi economico-sociali e culturali
di determinati settori della società
(i partiti liberale, repubblicano, socialdemocratico)
mentre altri partiti
(Movimento sociale italiano e Partito nazionale monarchico)
rappresentano ideologie antitetiche
alla Repubblica nata dalla Resistenza.
2
IL CENTRISMO
DALLA LIBERAZIONE AL CENTRISMO
DALLA LIBERAZIONE
AL CENTRISMO
IL CENTRISMO
GOVERNI CLN (1944-46) Badoglio II,Bonomi,Parri,De Gasperi I
GOVERNI DOPO IL 2 GIUGNO 1946 De Gasperi II e III
GOVERNI CENTRISTI ( dal GIUGNO 1947) De Gasperi IV-VII
DALLA LIBERAZIONE
AL CENTRISMO
IL CENTRISMO
I GOVERNI DEL CLN (1944-46)
22.04.1944 BADOGLIO II
dopo la «svolta di Salerno»
18.06.1944 BONOMI
dopo la liberazione di Roma
21.06.1945 PARRI
dopo la Liberazione e fine d.guerra
10.12.1945 DE GASPERI I
dopo la sfiducia del PLI a Parri
DALLA LIBERAZIONE
AL CENTRISMO
IL CENTRISMO
2 GIUGNO 1946 – REFERENDUM
54,3
PRI
PdA
PSIUP
45,7
PCI
DC
PLI
DALLA LIBERAZIONE
AL CENTRISMO
IL CENTRISMO
2 GIUGNO 1946 – REFERENDUM e ELEZIONE COSTITUENTE
54,3
UOMO QUALUNQUE BNL (PNM) UDN (PLI-DdL)
5,3
2,8
6,8
45,7
DC
35,2
PRI
4,4
PdA
1,8
PSIUP
PCI
20,7 18,9
DALLA LIBERAZIONE
AL CENTRISMO
IL CENTRISMO
2 GIUGNO 1946 – REFERENDUM e ELEZIONE COSTITUENTE
54,3
UOMO QUALUNQUE BNL (PNM) UDN (PLI-DdL)
5,3
2,8
6,8
45,7
DC
35,2
PRI
4,4
PdA
PSIUP
PCI
1,8
20,7 18,9
14.07.1946 DE GASPERI II (DC, PSI, PCI, PRI)
02.02.1947 DE GASPERI III (DC,PCI, PSI)
DE GASPERI
DE NICOLA
DALLA LIBERAZIONE
AL CENTRISMO
IL CENTRISMO
IL PRIMO GOVERNO CENTRISTA (maggio 1947) De Gasperi IV
05.01.1947
11.01.1947
02.02.1947
01.06.1947
VIAGGIO NEGLI STATI UNITI DI DE GASPERI
SCISSIONE SOCIALISTA E NASCITA DEL PSLI DI SARAGAT
GOVERNO DE GASPERI III (SOLO DC-PCI-PSI)
ESTROMISSIONE DI COMUNISTI E SOCIALISTI dal GOVERNO
GOVERNI CENTRISTI : DE GASPERI, EINAUDI, SARAGAT,LA MALFA,
DALLA LIBERAZIONE
AL CENTRISMO
IL CENTRISMO
IL PRIMO GOVERNO CENTRISTA (maggio 1947) De Gasperi IV
05.01.1947
11.01.1947
02.02.1947
01.06.1947
VIAGGIO NEGLI STATI UNITI DI DE GASPERI
SCISSIONE SOCIALISTA E NASCITA DEL PSLI DI SARAGAT
GOVERNO DE GASPERI III (SOLO DC-PCI-PSI)
ESTROMISSIONE DI COMUNISTI E SOCIALISTI dal GOVERNO
GOVERNI CENTRISTI : DE GASPERI, EINAUDI, SARAGAT,LA MALFA,
CORTINA DI FERRO E GUERRA FREDDA
POLITICA ESTERA FILO-OCCIDENTALE - SFORZA
POLITICA ECONOMICA DEFLAZIONISTICA - EINAUDI
POLITICA DI REPRESSIONE SOCIALE - SCELBA
L’ETA’ DEL CENTRISMO
IL CENTRISMO
18 APRILE 1948 PRIME ELEZIONI POLITICHE
2,0
2,8
3,8
48,5
2,5
=
-8,3
+13,3
-1,9
7,1
31,0
-8,6
IL CENTRISMO
18 APRILE 1948 PRIME ELEZIONI POLITICHE
2,0
2,8
3,8
48,5
2,5
=
-8,3
+13,3
-1,9
7,1
31,0
-8,6
24.05.1948 DE GASPERI V (DC, PLI,PRI,PSDI)
DE GASPERI
Pres. Consiglio
EINAUDI
Pres. Repubbl
IL CENTRISMO
LA LINEA POLITICA DI DE GASPERI
La pesante sconfitta elettorale dei «socialcomunisti»
e La maggioranza assoluta DC alla Camera e al Senato
Non monocolore DC ma coalizione centrista
Presidente della Repubblica: non un dc ma un laico
Necessità di protezione delle «mezze ali»
Evitare un governo confessionale succube del Vaticano
IL CENTRISMO
IL GOVERNI CENTRISTI
24.05.1948
DE GASPERI V
27.01.1950 DE GASPERI VI
26.07.1951 DE GASPERI VII
IL CENTRISMO
IL GOVERNI CENTRISTI
24.05.1948
DE GASPERI V
27.01.1950 DE GASPERI VI
26.07.1951 DE GASPERI VII
07.06.1953 ELEZIONI POLITICHE
16.07.1953 DE GASPERI VIII
17.08.1953 non ottiene la fiducia del Parlamento
IL CENTRISMO
LA POLITICA DEL CENTRISMO
Le correnti della DC: destra liberista e sinistra dossettiana
Gli alleati della DC: PLI al centrodestra e PRI e PSDI al centrosinistra
De Gasperi mediatore nel partito e nella coalizione
Il liberismo di Einaudi e l’intervento pubblico nell’economia
IL CENTRISMO
LA POLITICA DEL CENTRISMO
Gli aiuti americani del Piano Marshall
La liberalizzazione del commercio estero
La politica estera filo-occidentale: l’Alleanza Atlantica e CECA
L’occupazione delle terre, la Riforma agraria e i suoi limiti
La Cassa per il Mezzogiorno per le infrastrutture e l’occupazione
L’evasione fiscale e la riforma Vanoni
Il Piano Fanfani per l’edilizia popolare
IL CENTRISMO
L’ANOMALIA DEL SISTEMA PARTITICO ITALIANO
Giorgio Galli
IL BIPARTITISMO IMPERFETTO
IL CENTRISMO
L’ANOMALIA DEL SISTEMA PARTITICO ITALIANO
Alberto Ronkey
IL FATTORE K
IL CENTRISMO
L’ANOMALIA DEL SISTEMA PARTITICO ITALIANO
Giovanni Sartori
PLURALISMO POLARIZZATO
3
LA CRISI DEL
CENTRISMO
LA CRISI DELI CENTRISMO
LA «LEGGE TRUFFA»
L’incremento elettorale delle Destre
La preoccupazione dei centristi per maggioranze risicate
La riforma elettorale: 65% dei seggi alle liste col 50%+1
La battaglia parlamentare contro la «legge truffa»
L’approvazione «anomala» al Senato
Alle elezioni le liste apparentate di centro ottengono il 49,8:
la legge non scatta per 54.000 voti.
IL CENTRISMO
LA CRISI
DEL CENTRISMO
ELEZIONI 1953
5,8
6,9
3,0 40,1
+3,8
+4,1
-0,8
-8,4
1,6
4,5
-0,9
-2,6
0,6 12.7 22,6
49,8
16.07.1953 DE GASPERI VIII
17.08.1953 non ottiene la fiducia del Parlamento
+4,3
LA CRISI DEL CENTRISMO
17.08.1953
PELLA
18.01.1954 FANFANI I (non ottiene la fiducia)
10.02.1954 SCELBA
05. 07.1955 SEGNI
19.05.1957
ZOLI
LA CRISI DELI CENTRISMO
La nuova situazione internazionale
La fine del centrismo e le oscillazioni della DC
Il governo Pella come «governo amico»
La segretaria di Fanfani e la nuova organizzazione della DC
L’elezione di Gronchi alla Presidenza della Repubblica
LA CRISI DELI CENTRISMO
La destalinizzazione in Unione sovietica
La «distensione» fra Oriente e Occidente
La repressione sovietica della rivolta ungherese
Il distacco del PSI dal «Patto di unità di azione»
L’«autonomia» del PSI
L’incontro di Pralognan e il riavvicinamento fra PSI e PSDI
La DC divisa sulla «apertura a sinistra»
L’inserimento del MSI nelle maggioranze di governo
LA CRISI DELI CENTRISMO
CONCLUSIONI
Instabilità di governi e continuità politica
Trasformazioni dell’economia e mutamenti sociali
Instabilità di governi e sviluppo economico «non governato»
Gli squilibri settoriali (agricoltura e industria)
Gli squilibri territoriali (nord e sud)
Gli squilibri sociali (accumulazione e salari)
FINE