‘’Epica’’ deriva dal Greco ‘’epos’’ con il significato di ‘’parola, discorso, nello specifico narrazione’’. Nacque nel III millennio a.C. in varie aree geografiche tra cui Grecia, Mesopotamia e India da Sumeri e Babilonesi. L’epica rappresenta vicende storiche ed elementi fantastici: la verità storica viene trasfigurata, assume tratti leggendari con personaggi sovrumani(EROI): accanto ad essi compaiono personaggi appartenenti alla comunità umana. Esisteva una tradizione orale di poeti che non conoscevano la scrittura, e così l’epica veniva tramandata oralmente da generazione a generazione. I poeti vennero divisi in Rapsodi e Aedi. Il termine ‘’Rapsodo’’ deriva dal Greco e significa cantare unendo diverse storie. I Rapsodi erano semplici ripetitori, non creavano, recitavano storie a memoria senza apportare modifiche. Così si ebbe il passaggio dal canto alla recitazione. Al contrario, invece, gli Aedi erano poeti cantatori che tramandavano storie oralmente di padre in figlio e le modificavano liberamente seguendo il loro estro poetico. L’Iliade e l’Odissea vennero scritte nell’VIII a.C. e diedero inizio alla letteratura occidentale. Erano testi scritti con finalità più elevata, che segnarono l’inizio di una nuova epoca. Omero è l’autore dell’ILIADE e dell’ODISSEA. Nell’antichità a lui si attribuivono una serie di altre opere (Inni, Epigrammi e la Batracomiomachia ecc..) Secondo gli storici, Omero sarebbe nato intorno alla metà del IX secolo a.C. presso Smirne ( In Asia Minore) , alla foce del fiume Meles, da una donna umile e da un maestro di scuola Femio, che gli diede un’istruzione e ne fece il suo continuatore. A Smirne avrebbe composto l’Iliade. Viaggiò nel Mediterraneo, si ammalò agli occhi e divenne cieco. Vagando di città in città si fermò a Chio, vi fondò una scuola nella quale recitava l’Iliade mentre si dedicava alla composizione dell’Odissea. Riprese a viaggiare, ma in sosta nell’isola di Ios si ammalò e morì. L’ILIADE (la guerra) L’Iliade è un poema epico composto probabilmente tra il IX e l’VIII secolo a.C. Il poema ha per oggetto la guerra condotta dagli Achei contro Troia. L’ argomento centrale della narrazione è l’Ira di Achille, il più forte dei Greci, il quale era adirato con il re Agamennone. Il poema contiene prevalentemente scene di assedi e battaglie. Rari sono i momenti di raccoglimento pensoso e di espressione di sentimenti privati. L’ODISSEA (il ritorno) L’Odissea è un poema epico incentrato sul tema del ritorno in patria, dopo l’assedio di Troia, di uno degli eroi greci, Ulisse. Il poema fa parte del ciclo dei ritorni dalla guerra di Troia, perciò è dominato dal sentimento della nostalgia della patria. Il poema narra del lungo viaggio di ritorno (10 anni) dopo l’assedio di Troia. Gli scenari dell’azione sono alquanto diversi da quelli dell’ILIADE: si tratta di luoghi strani e meravigliosi. L’eroismo del protagonista non consiste più, come accadeva nell’Iliade, nella capacità di conquistare la gloria con le armi, ma nella capacità di superare con il proprio ingegno le continue prove. Siamo agli inizi del poema. L’indovino Calcante viene interrogato sui motivi della peste che infuria nel campo greco. Calcante rivela che è stata mandata dal Dio Apollo per l’offesa fatta al suo sacerdote Crise. Agamennone infatti aveva fatto schiava Criseide, figlia di Crise. Crise aveva portato ad Agamennone ricchi doni per liberare la figlia, ma Agamennone lo aveva respinto. Alla fine Agamennone si rassegna a restituire Criseide ma pretendendo in cambio la schiava di Achille, Briseide. Questo è il motivo dell’ira di Achille. ACHILLE: E’ l’invincibile e feroce protagonista del poema che uccise in un duello Ettore e fu ucciso da Paride che lo colpì nel sul punto debole, “Il tallone” AGAMENNONE: Figlio di Atreo, re di Argo e di Micene, è il comandante supremo dell’esercito degli Achei nella guerra contro Troia. MA ANCHE COSI’ CONSENTO A RENDERLA, SE QUESTO E’ MEGLIO; IO VOGLIO SANO L’ESERCITO, E NON CHE PERISCA. MA ANCHE: CONGIUNZIONI CONSENTO A RENDERE: P.VERBALE IO: SOGG. SOTTOINTESO LEI: C.OGGETTO COSì : C.MODO AVVERBIALE E’ MEGLIO : P.NOMINALE QUESTO: SOGGETTO VOGLIO: P.VERBALE IO:SOGGETTO L’ESERCITO:C.OGGETTO SANO:C.PREDICATIVO DEL SOGGETTO E: CONGIUNZIONE NON CHE PERISCA:P. VERBALE MA ANCHE COSI’ CONSENTO A RENDERLA,/ SE QUESTO E’ MEGLIO;/ IO VOGLIO SANO L’ESERCITO,/ E NON CHE PERISCA. MA ANCHE COSI’ CONSENTO A RENDERLA : P.PRINCIPALE SE QUESTO E’ MEGLIO : SUB. 1° GRADO (CONDIZIONALE) IO VOGLIO SANO L’ESERCITO: P.PRINCIPALE E NON CHE PERISCA: COORDINATA ALLA P.