BES e DSA a scuola Bisogni Educativi Speciali Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 Circolare Ministeriale n°8 del 6 marzo 2013 Nota Ministeriale 22 novembre 2013 Barbara Falcone Docente di sostegno ITIS Galileo Galiei Arezzo Responsabile CTS Arezzo « Non incontrerai mai due volti assolutamente identici . Non importa la bellezza o la bruttezza : queste sono cose relative Ciascun volto è simbolo della vita . E tutta la vita merita rispetto . È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per se stessi . » (Tahar Ben Jelloun) Cosa è un bisogno? niente connotazione negativa perché……. bisogno può essere anche quello di sviluppare competenze, autonomia, appartenenza, amicizia, partecipazione, autostima………. Cosa è il funzionamento umano? è la risultante dell’interazione tra fattori biologici (cioè quei fattori che un individuo possiede sin dalla nascita) funzioni e struttura del corpo, competenze personali e partecipazione sociale, fattori di contesto ambientale e personale in base all’ICF ICF International Classification of Functioning , Disability and Health Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute (Organizzazione Mondiale Della Sanità) L’ICF classifica la salute e gli stati di salute ad essa correlati attraverso il ricorso ad un linguaggio universale. Il nuovo modello prende in considerazione tutti gli aspetti della persona e permette la correlazione tra lo stato di salute e l’ ambiente, arrivando così alla definizione di disabilità come ad una condizione di salute in un ambiente sfavorevole. Questi contesti possono essere dei mediatori facilitanti oppure delle barriere Cosa è allora un bisogno educativo speciale? E’ una modalità con la quale si stabilisce una macrocategoria che comprende tutte le possibili difficoltà educative-apprenditive che possono avere gli alunni sia in modo permanente sia per un periodo ben definito nel tempo. BES- Bisogni Educativi Speciali L. 104/92 PEI ALTRI DSA L.170/10 PDP Alunni stranieri di prima generazione, situazioni socio-economiche particolari per cui si devono prevedere dei percorsi individualizzati tutela per quelle situazioni con disturbi clinicamente fondati (che non ricadono nella 104/92 e nella 170/2010) Come adhd,disturbi del linguaggio , ecc. PDP (decide il Consiglio diClasse) Legge 170 dell’8 Ottobre 2010 “Nuove norme in materia di disturbi di apprendimento in ambito scolastico” Prevede la personalizzazione dei percorsi di studio già presenti nella legge 53/2003 (riforma Moratti) con la prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con DSA da parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto. BES e DSA sono due concetti diversi I ragazzi con DSA non sono dei BES ma necessitano di Bisogni Educativi Speciali a scuola, cioè di interventi e strategie didattiche specifiche per loro Infatti….. La legge riconosce la dislessia, la disgrafia e la discalculia come disturbi specifici di apprendimento che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana (art.1 legge 170/2010) Quali sono i Disturbi Specifici di Apprendimento? Dislessia Discalculia Disgrafia Disortografia il Disturbo Specifico d’Apprendimento dipende Da cause biologiche (siamo di fronte ad una diversa organizzazione strutturale di determinate aree cerebrali su base genetica) Spesso i DSA sono associati tra loro Gli studi condotti negli ultimi anni su famiglie di dislessici e su gemelli confermano, in buona misura, la predisposizione genetica della dislessia evolutiva. Un risultato concorde fra i vari studi è infatti l’aumentata probabilità per un bambino che ha un genitore o un parente stretto con problemi di lettura di avere, a sua volta, problemi nell’imparare a leggere. In Italia circa il 5% della popolazione in età scolare presenta DSA Sale al 17% nei paesi anglosassoni Dislessia Disturbo specifico di lettura ; si caratterizza con la difficoltà a effettuare una lettura accurata e fluente in termini di velocità e correttezza ; tale difficoltà si ripercuote , nella maggioranza dei casi, sulla comprensione del testo. Presenza di vocabolario limitato Disortografia Disturbo specifico che riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata quindi ad aspetti linguistici ; consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto. Troviamo una eccessiva presenza di errori ortografici (es. f/v m/n b/d , ecc; si scrive introno invece di intorno ecc.)una grafia poco leggibile, delle separazioni illecite (l’avato al posto di lavato, par lo, in sieme ), e un uso disarmonico dello spazio del foglio Disgrafia Riguarda la componente esecutiva e motoria della scrittura, cioè è la difficoltà di scrivere in modo fluido, veloce ed efficace. E’ la scarsa qualità del segno grafico. Crea affaticabilità e stanchezza Discalculia riguarda il disturbo nel manipolare i numeri, nell’eseguire calcoli rapidi a mente, nel recuperare i risultati delle tabelline e nei diversi compiti aritmetici. Genera lentezza Su cosa far leva in caso di DSA? Sull’intelligenza Sulla capacità di immagazzinare immagini Sulla propensione a selezionare gli argomenti Sull’approccio inusuale verso le materie scolastiche Stile di apprendimento Lo stile di apprendimento è l’approccio preferito da una persona per percepire, eleborare , immagazzinare e recuperare le informazioni 4 stili di apprendimento Visivo-verbale preferenza per la letto-scrittura: si impara leggendo Visivo non-verbale preferenza per le immagini, i disegni, le fotografie, i simboli, i grafici ecc. Si parla di visual learning cioè l’apprendimento che si basa sulla memoria visiva Uditivo privilegia l’ascolto: è favorito chi assiste alla lezione, chi partecipa alle discussioni e chi lavora con un compagno o un gruppo Cinestesico predilige le attività concrete, le esperienze concrete e dirette anche nella risoluzione dei problemi Strategie per valorizzare gli stili di apprendimento L’insegnante dovrebbe stimolare gli allievi a: Visivo-verbale •Prendere appunti in classe e rileggerli a casa •Riassumere per iscritto quanto si è letto •Accompagnare grafici con spiegazioni scritte •Ecc. Visivo-non verbale •Usare disegni, mappe multimediali in cui inserire parole-chiave, immagini,grafici ecc. •Usare il colore nel testo per evidenziare le parole chiave •Sfruttare le mappe del testo prima di iniziare lo studio •Creare immagini mentali di ciò che viene ascoltato o letto utili poi per il recupero dei contenuti Uditivo •Prestare attenzione alle spiegazioni in classe •Richiedere spiegazioni orali agli insegnanti •Registrare le lezioni a scuola, registrare anche la propria voce mentre ripete la lezione •Usare la sintesi vocale per la lettura con libri in Pdf •Usare gli audiolibri per leggere la narrativa Cinestesico •Fare prove di verifica pratiche di ciò che si studia (dove possibile) •Creare mappe , grafici, diagrammi di ciò che si studia Le preferenze dei DSA Il canale visivo verbale, basato sulla letto scrittura crea maggiori difficoltà per cui privilegiare gli altri canali (visivo non-verbale, uditivo, cinestesico) Favorire quindi… L’ascolto L’uso degli audiolibri L’uso della sintesi vocale L’uso delle mappe concettuali Al fine di Sviluppare le abilità metacognitive cioè La capacità di riflettere sui propri processi mentali (come memoria e attenzione) e quindi comprenderne il funzionamento, in modo da poter ottimizzare le risorse. Ruolo della scuola 2012/2013 si parla di BES “….Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte..” Quali altri BES? Il Collegio Docenti dovrebbe stabilire criteri generali al fine di individuare casi specifici che non ricadono nei disturbi clinicamente riscontrabili, per i quali sia possibile attivare percorsi individualizzati, formalizzati nel PDP. Il CdC ha la facoltà di individuare tali casi, in base ai criteri stabiliti dal Collegio. BES: Alunni stranieri : -Necessitano di interventi didattici e solo in via eccezionale della formalizzazione tramite PDP. -Tutti gli interventi devono essere di natura transitoria. Alunni con svantaggio socioeconomico Tutti gli interventi devono essere di natura transitoria devono essere di natura transitoria. IL PDP deve includere la progettazione didattico-educativa calibrata sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita Cosa deve contenere il PDP ? (Piano Didattico Personalizzato) «..la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo: · dati anagrafici dell’alunno; · tipologia di disturbo; · attività didattiche individualizzate; · strumenti compensativi utilizzati; · misure dispensative adottate; · forme di verifica e valutazione personalizzate. Decr. Min. e Linee Guida Luglio 2011 Ed ancora…………… Deve contenere per ciascuna materia (o ambito disciplinare) gli approcci metodologici ed in particolare: Le facilitazioni disciplinari L’adattamento degli obiettivi curricolari e del materiale didattico L’utilizzo della tecnologia come risorsa La progettazione educativa e didattica calibrata sui livelli attesi per le competenze in uscita I criteri di valutazione degli apprendimenti in base alla programmazione personalizzata Quali misure dispensative? DISLESSIA Dispensare dalla lettura ad alta voce Evitare di far leggere autonomamente brani troppo lunghi Non valutare la lettura come prestazione Leggere i comandi per aiutare l’alunno nella decodifica del testo Concedere tempi più lunghi nelle prove di verifiche Non prevedere più prove nello stesso giorno Evitare di sottoporre l’alunno a prove in tempi troppo ravvicinati PER TUTTI: dispensa da un carico di lavoro eccessivo Misure dispensative DISGRAFIA/DISORTOGRAFIA Non valutare la correttezza ortografica dei testi prodotti Non valutare la “precisione” degli elaborati … DISCALCULIA Dispensa dal calcolo mnemonico Non valutare gli errori di calcolo … Strumenti compensativi Sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Fra i più noti indichiamo: • la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto; • il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione; • i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori; • la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo; • tabelle, formulari, mappe concettuali, etc. Concetti base dell’ultima direttiva Didattica inclusiva e personalizzata Presa in carico “globale” dell’alunno Riconoscimento delle differenze Diversificazione delle mete formative volte a favorire lo sviluppo delle potenzialità di tutti gli alunni Ruolo pedagogico del docente Cosa deve fare il Consiglio di Classe? Deve approvare un percorso personalizzato IN RACCORDO con la famiglia Deve offrire opportunità formative e flessibilità dei percorsi senza abbassare gli obiettivi di apprendimento. È obbligatorio? PEI (Piano Educativo Individualizzato) per gli alunni con disabilità PDP (Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni con DSA PDP (Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni con altri BES È obbligatorio per tutti gli alunni con disabilità in base alla L. 104/92 e al DPR 24/2/94 L'obbligo, implicito nella L. 170/10, è indicato nelle Linee Guida e nelle nuove circolari ministeriali La stesura del PDP è contestuale all'individuazione dell'alunno con BES. Non si può parlare strettamente di obbligo perché è conseguente ad un atto di discrezionalità della scuola. Chi lo redige? Chi ne è responsabile? PEI (Piano Educativo Individualizzato) per gli alunni con disabilità PDP (Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni con DSA PDP (Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni con altri BES È redatto congiuntamente (responsabilità condivisa in tutte le sue fasi) dalla Scuola , dai Servizi Socio-sanitari che hanno in carico l'alunno, dalle famiglia. È redatto solo dalla scuola che può chiedere il contributo di esperti ma ne rimane responsabile. È redatto solo dalla scuola che può chiedere il contributo di esperti ma ne rimane responsabile. Quali vincoli? PEI (Piano Educativo Individualizzato) per gli alunni con disabilità PDP (Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni con DSA PDP (Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni con altri BES Le azioni definite nel PEI devono essere coerenti con le indicazioni precedentemente espresse nella Certificazione, nella Diagnosi Funzionale e nel Profilo Dinamico Funzionale. Le azioni definite nel PDP devono essere coerenti con le indicazioni espresse nella Certificazione di DSA consegnata alla scuola Il PDP tiene conto, se esistono, di eventuali documentazioni o relazioni cliniche consegnate alla scuola. PEI (Piano Educativo Individualizzato) per gli alunni con disabilità Che ruolo ha La famiglia la famiglia? collabora alla redazione del PEI (DPR 24/2/94). PDP (Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni con DSA PDP (Piano Didattico Personalizzato) per gli alunni con altri BES Il PDP viene redatto in raccordo con la famiglia (Linee Guida 2011). Il PDP è il risultato dello sforzo congiunto scuolafamiglia (CM 8 2013). Criteri di una valutazione appropriata…. Criterio oggettivo- basato sul confronto tra i risultati di una prova e un modello prefissato Criterio riferito alla persona- si basa sul confrontare le prestazioni dell’alunno in base alla situazione iniziale. L’attenzione si sposta sul progresso che una persona ha nel tempo Criterio riferito al gruppo – si basa sul confronto tra le prestazioni di un alunno e quelle della classe Valutazione per obiettivi minimi • Ricerca dei contenuti essenziali delle discipline • Eventuale predisposizione di prove equipollenti nel corso degli anni scolastici e in occasione degli esami conclusivi che devono però accertare le conoscenze e le competenze acquisite dalla studente Criteri per la progettazione di una prova semplificata (o equipollente) Rispetto ai contenuti: • Ridurre i concetti • Valorizzare gli aspetti operativi dei saperi • Mirare all’essenziale delle conoscenze e delle competenze Rispetto alle forme realizzative • • • • Fornire tracce, schemi, mappe Utilizzare strumenti compensativi Programmare le prove (colloqui orali….) Sostenere lo studente valorizzando i punti di forza Cos’è il PAI? E’ un piano annuale per l’inclusività che prevede un momento di riflessione di tutta la comunità educante al fine di realizzare la cultura dell’inclusione. E’ il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare obiettivi comuni. ED ANCHE… Un momento per far emergere le difficoltà e le problematiche riscontrate all’interno della scuola. Il GLI Il GLI deve avere una funzione di raccordo e di coordinamento tra tutte le risorse: (Dirigenza, docenti, personale non docente, famiglie ecc) Inserimento del piano d’ inclusione nel POF La scuola deve garantire un impegno programmato per l’inclusione basato appunto sulla lettura del grado di inclusività della scuola (interventi mirati su alunni in difficoltà) e su obiettivi di miglioramento da perseguire attraverso la gestione delle classi, l’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, le relazioni tra docenti, alunni e famiglie La scuola deve promuovere le sue professionalità impiegando in modo programmato la loro capacità “pedagogica” nell’esplicazione del percorso di apprendimento di ogni alunno attraverso progetti mirati ed individualizzati RISORSE TERRITORIALI: CTS: Centro Territoriale di Supporto Disabilità e Nuove Tecnologie – MIUR – Novembre 2011 Presso ITIS G. Galilei, Arezzo www.cts.arezzo.it CONSULENZA A DOCENTI E FAMIGLIE SU: NORMATIVA SW DIDATTICI STRUMENTI COMPENSATIVI NUOVE TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA FORMAZIONE IN COLLABORAZIONE CON UST E CAT