Paradigma costruttivista - Dipartimento di Scienze Umane per

Il costruttivismo come paradigma
Nozione di paradigma (Kuhn, 1962): vasto quadro
concettuale che fa da sfondo alle varie teorie
scientifiche. Comprende tesi metafisiche, l’insieme
dei problemi da risolvere, l’interpretazione delle
osservazioni, il significato dei termini in uso ecc.
Tesi dell’incommensurabilità dei paradigmi
Sotto l’ombrello del costruttivismo stanno teorie a
volte anche molto diverse
Due assi di classificazione:
 costruttivismo radicale vs moderato
 costruttivismo “individuale” vs costruzionismo
sociale
Epistemologia costruttivista
Costruttivismo  Costruttivismi:
ampia varietà di posizione teoriche
Paradigma epistemologico trasversale a diverse
discipline e ad approcci teorici differenti
In psicologia 3 dimensioni interrelate:
a) Significato (sense making)  dimensione soggettiva e
insieme culturale
b) Relazione
 Relazione “clinica”
 diadica vs. poliadica (attaccamento)
c) Storia e narrazione  significati articolati in sistemi
complessi negoziati socialmente e interpretati
individualmente (identità come storia polifonica su di sé)
Interconnessione tra
COSTRUTTIVISMO
Metodo
CLINICO*
* “Complementare” al metodo sperimentale
Modelli
NARRATIVI
Epistemologia costruttivista
PRESUPPOSTI
a) Posizione “anti-realista”: la realtà non è “predata” alla conoscenza ma viene (ri)-costruita via
via che viene conosciuta
b) Consapevolezza del ruolo attivo del soggetto/
osservatore  nessuna conoscenza (e nessun
“intervento”) possono dirsi “oggettivi” o “neutrali”
c) Inter-dipendenza tra osservatore e realtà
osservata
d) Attenzione al problema del significato e
dell’interpretazione
Epistemologia costruttivista in psicologia
Uomo come attivo costruttore di significati (“meening-seeker”;
“uomo-scienziato” Cfr. Kelly, 1955): la realtà non è pre-data alla
conoscenza, ma viene costruita dal soggetto conoscente,
attraverso processi di interpretazione e attribuzione di
significato
“Il Costruttivismo consiste nel sostenere che il significato è
prodotto dall’attività costruttiva umana e non una caratteristica
innata della mente umana o una proprietà intrinseca agli oggetti
del mondo” (Mascolo e Pollack, 1997).
L’attività umana e il comportamento interattivo dipendono dai
significati che le persone attribuiscono agli eventi e dalla loro
interpretazione della situazione, assai più che dai fatti in sé
(“Oltre la scatola nera”, Ugazio 1985)  seconda fase
dell’approccio sistemico-relazionale
Da dove provengono queste tesi?
Costruttivismo è (dis)-soluzione post-moderna a
un problema “moderno”
Problema gnoseologico: corrispondenza tra le
nostre rappresentazioni interne (soggettive) e la
realtà esterna (oggettiva)
Età moderna e nascita della SCIENZA
Alcuni caratteri del POSTMODERNISMO
- Abbandono della fiducia in una realtà “esterna”
conoscibile;
- convivenza di interpretazioni antitetiche e tutte
legittime della “realtà” (patchwork);
- le scienze (soprattutto le scienze umane) hanno
fondamento “retorico” no metodi fondativi;
- funzione critica e riflessiva su ciò che è
comunemente ritenuto “certo”;
- sostituzione dei criteri di fondatezza conoscitiva
con criteri di utilità pragmatica (viability) ;
 relativismo “anything goes”
UNO SGUARDO STORICO
Nella filosofia antica e medioevale: adequatio
intellectus ad rem (realismo “ingenuo”)
Presupposti del realismo classico:
a) Esiste una “realtà” al di fuori di noi
b) Essa è da noi indipendente
c) Essa è da noi conoscibile
Il presupposto c) va in crisi con l’età moderna:
ci si chiede se e in che misura le nostre
conoscenze corrispondano alla realtà esterna?
Principio di passività (o ricettività) della conoscenza
Il soggetto è una sorta di “tabula rasa” su cui gli
oggetti del mondo producono modificazioni
(sensazioni, impressioni ecc.) simili al sigillo
lasciato sulla cera da un timbro
 Carattere “rivelante” e insieme “occultante” delle
sensazioni
 Empirismo e razionalismo
 Nascita della scienza moderna
Distinzione “moderna” tra:
- Qualità primarie (oggettive, inerenti gli oggetti)
- Qualità secondarie (soggettive, frutto dell’incontro tra
oggetti e facoltà percettive)
Nella scienza moderna:
- Sostituzione di oggettività con inter-soggettività
- Criteri di intersoggettività = operazioni di misura
ripetibili ed esprimibili in termini matematico-
quantitativi
- Demarcazione tra scienza (sperimentale e
“oggettiva”) e non scienza (speculativa e soggettiva)
 N.B.: In psicologia behaviorismo esclude il mentale
perché soggettivo
Rivoluzione copernicana di Kant
Il “centro” della conoscenza è il soggetto, non
l’oggetto
Solo il fenomeno è conoscibile (sintesi tra
oggetto e strutture conoscitive umane),
mentre il noumeno (la realtà in sé) non lo è
Principio di attività del soggetto conoscente nel
categorizzare e ordinare la realtà conosciuta
Nessuna conoscenza è oggettiva, ma dipende
dal soggetto conoscente
 anticipa di posizioni costruttiviste
Il discorso di Kant si situa a livello epistemico,
ossia di ciò che possiamo conoscere
A seconda di quanto è “spinto” il ruolo attivo del
soggetto si hanno versioni più o meno radicali
del costruttivismo
 Distinzione (spesso confusa) tra livello
epistemico (conoscenza, significato…) e livello
ontologico (“realtà”, fatti”); si può essere
costruttivisti a livello epistemico (es. psicologia) e
realisti a livello ontologico
 Le posizioni più radicali tendono a dissolvere il
secondo livello nel primo
 Rischio di relativismo
N.B.: Molte posizioni epistemologiche (non tutte anti-realiste)
sottolineano il ruolo attivo del soggetto (es. Popper, 1934; Agazzi,
1976; Ceruti, 1986)
Costruttivimo radicale e moderato
Dunque cosa si può dire legittimamente di “conoscere” della
“realtà”?  Cosa viene “costruito”: la conoscenza della realtà
o la realtà tout-court?
COSTRUTTIVISMO RADICALE “rompe con le convenzioni e
sviluppa una teoria della conoscenza in cui la conoscenza
non riguarda più la realtà ‘oggettiva’ ontologica, ma
esclusivamente l’ordine e l’organizzazione di esperienze nel
mondo del nostro esperire” (von Glasersfeld, 1981)
“La visione costruttivista abbandona l'idea che esista un'unica
realtà, a favore di un relativismo che ammette l'esistenza di
tante realtà quante sono le costruzioni individuali e collettive
di ordinamento dell'esperienza. La nozione di validità
riconducibile al grado di corrispondenza tra la
rappresentazione cognitiva e il mondo esterno viene qui a
essere sostituita dalla nozione di rappresentazioni più o meno
agibili (viable), percorribili” (Chiari e Nuzzo, 1996).
Il costruttivismo radicale nega anche i primi due
presupposti del realismo (esistenza e
indipendenza di una “realtà” esterna).
Il COSTRUTTIVISMO MODERATO, tacciato dalle
forme radicali taccia di essere banale (trivial), è
invece compatibile con il realismo “critico”.
Le posizioni radicali portano alla:
 Dissoluzione del livello ontologico (ciò che
esiste) nel livello epistemico (ciò che si conosce)
 Non-distinzione tra scienze umane/sociali e
scienze naturali
Problemi simili si riscontrano anche nel
COSTRUZIONISMO SOCIALE
Esso si oppone polemicamente al
costruttivismo psicologico, soprattutto di
stampo cognitivista, considerato
“individualista”
Si introduce così il secondo asse di
classificazione dei vari tipi di costruttivismo:
individualismo vs. socialità (matrice
interazionista)
INDIVIDUALISMO vs. SOCIALITÀ
Diverse forme “rivali” di costruttivismo
a) Costruttivismo “tout-court”, secondo cui la costruzione
del significato è un processo prevalentemente individuale
(Kelly, 1955; Piaget, 1971; Guidano, 1987; Neimeyer e
Mahoney, 1995).
b) Costruzionismo sociale, la costruzione del significato è
un processo sociale, linguistico, culturale (McNamee e
Gergen, 1992): la conoscenza è frutto di costruzione condivisa
da diversi soggetti, appartenenti alla medesima comunità
culturale, in interazione tra loro. “Tutti i sistemi umani sono
sistemi linguistici” (Anderson e Goolishian, 1992).
 TF adotta una prospettiva costruzionista sociale (es. Ugazio,
1998)
Costruttivismo e costruzionismo differiscono rispetto a:
a) L’origine della (conoscenza della) realtà
 frutto di processi (prevalentemente) individuali per il
costruttivismo
 frutto di processi interattivi e conversazionali per il
costruzionismo
b) La concezione del significato e dell’interpretazione
 soggettiva-individuale per il costruttivismo
 sociale, linguistica e culturale per il costruzionismo
c) La concezione del cambiamento terapeutico e non
 livelli di sempre maggiore coerenza per il
costruttivismo
 “discontinuità” e “incoerenza” per il costruzionismo
COSTRUTTIVISMO E COSTRUZIONISMO SOCIALE, al
di là di alcune differenze teoriche e applicative,
condividono alcuni PRESUPPOSTI EPISTEMOLOGICI,
legati al PROBLEMA DELLA SOGGETTIVITÀ e del
SIGNIFICATO PERSONALE che i soggetti attribuiscono
alla (loro) realtà
Approccio sistemico: riscoperta dell’individuo (“oltre la
scatola nera”)  passaggio dalla fase “pragmatica” alla
fase “semantica”
Psicoterapia cognitiva: superamento della tradizione
comportamentista e della metafora computazionale
 passaggio dalla psicoterapia “razionalista” alla
psicoterapia “post-razionalista”
EPISTEMOLOGIA COSTRUTTIVISTA