La polis greca La parte alta della polis era chiamata Acropoli La parte centrale della polis era chiamata Agorà La parte bassa della polis era chiamata Chora Cos’è la“polis” La polis è un modello di struttura tipicamente greca che prevede l'attiva partecipazione degli abitanti liberi alla vita politica. La peculiarità della polis non è tanto la forma di governo democratica , ma l'isonomia. Significato isonomia La parola isonomia (dal greco isos: "uguale" e nomos: "legge") rappresenta il concetto di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Nasce come forma di governo ad Atene, con la riforma democratica dell'aristocratico Clistene. La struttura della “polis” • • • • La polis era formata da tre zone: L'acropoli; L'agorà; Asty e chora. L’Acropoli L'acropoli indicava la parte più alta della polis greca. Nella Grecia antica indicava quella parte della città che veniva costruita per ragioni difensive sulla sommità di un'altura e spesso cinta da mura,ma col tempo divenne il centro religioso ,sede di templi e luoghi di riunione. L’Agorà Agorà è il termine con il quale nell'antica Grecia si indicava la piazza principale della polis. Nell'agorà, dunque, si mantenevano o si creavano numerose relazioni interpersonali e vi si prendevano numerose decisioni, da cui però venivano escluse le donne . La Chora Asty è il termine utilizzato in genere per indicare la parte bassa delle polis dell'antica Grecia, in cui risiedevano le classi sociali inferiori (artigiani e commercianti). L'asty era il vero fulcro della polis, dove viveva il popolo: al centro vi era l'agorà, la piazza principale dove aveva luogo il mercato; più fuori ancora, vi era la chora e il territorio circostante alla polis, dove venivano coltivate le terre. La storia della “polis” Apparsa intorno all'VIII secolo a.C. , la polis divenne il vero e proprio centro politico, economico e militare del mondo greco. Ogni polis era organizzata autonomamente, secondo le proprie leggi e le proprie tradizioni. Vi furono esempi di polis dal regime politico democratico, come Atene e Sparta. L'indipendenza e la mancata unità delle polis furono le cause principali della loro caduta. Il re macedone Filippo II e suo figlio Alessandro Magno infatti sfruttarono a loro vantaggio le lotte interne fra le città stato per dominarle e sottometterle. Anche in Italia meridionale, nella Magna Grecia , le polis caddero sotto il dominio di Roma tra il IV secolo a.C. e il III secolo a.C. proprio per le lotte interne e la loro disunione. Divisione sociale all’interno della polis • • • • Il ruolo del cittadino Le donne Gli stranieri Gli schiavi Il ruolo del cittadino • Nella polis i diritti e i doveri del cittadino comprendevano l'attività politica, il servizio militare e la partecipazione alla vita religiosa della comunità. Il godimento dei pieni diritti politici spettava solo ai figli maschi adulti di status libero che erano considerati politai ossia in possesso del diritto di cittadinanza. Dal godimento dei pieni diritti erano escluse le donne, gli stranieri residenti liberi e gli schiavi. Le donne all’interno della polis • La polis escludeva le donne da ogni forma di partecipazione politica; la donna libera e cittadina era definita dal matrimonio, dalla procreazione e dal lavoro domestico. Nel matrimonio svolgeva un ruolo passivo, in quanto era data in moglie dal padre in base ad un accordo con la famiglia dello sposo .Le sue relazioni sociali dipendono dal marito o dal padre; la sua segregazione in casa, almeno per le donne di condizione medio-alta, aveva lo scopo di evitare che un eventuale adulterio introducesse nell'oikos figli illegittimi e elementi impuri; Le cerimonie di culto familiare e cittadino erano per le donne l'unica occasione di avere una vita sociale. Significato oikos • Il termine òikos significa famiglia o casa. • Un oikos era l'unità di base della società, nella maggior parte della città-stato greche, e comprendeva il capo dell'oikos (di solito il maschio più anziano), la sua famiglia (moglie e figli), e gli schiavi che vivevano insieme in un ambiente domestico. Gli stranieri all’interno della polis • Il mondo greco distingueva fra lo straniero di stirpe greca e il meticcio o barbaro. Nel caso dello xenos, ossia colui che apparteneva ad una comunità politica diversa dalla propria, l'estraneità investiva esclusivamente l'aspetto politico; mentre il meticcio era straniero sia sul piano etnico-culturale, sia su quello politico, insomma come se fosse straniero due volte. I meteci, chiamati anche stranieri residenti, erano stranieri di stirpe greca che, per motivi commerciali, si stabilivano ad Atene per un periodo superiore ad un mese. Avevano l'obbligo di porsi sotto la protezione di un cittadino, che assumeva la funzione di patrono : suo compito di appoggiare la richiesta di iscrizione nelle liste dei meteci e di garantire il pagamento del metoikion:la tassa cui erano sottoposti gli stranieri residenti a pagare. Gli schiavi all’interno della polis • Gli schiavi, di origine greca o barbarica, divenivano tali in seguito a prigionia di guerra, oppure perché nati in casa e più raramente in seguito a condanne penali,(dopo venti anni di prigionia lo schiavo poteva ricevere l’anello della libertà). Costituivano una classe omogenea: diversi per provenienza geografica, origine etnica, motivazioni dello stato di servitù, essi vivevano in condizioni diverse dal punto di vista dell'impiego economico e della situazione sociale. Si distinguevano in schiavi pubblici, impegnati nelle zecche, nelle opere pubbliche o in funzioni amministrative; schiavi domestici; schiavi impegnati nelle miniere o nella manifattura. La rivoluzione oplitica • Un’altra caratteristica che sussegue la nascita delle poleis è stata la cosiddetta rivoluzione militare o rivoluzione oplitica: questa rivoluzione è in tale modo chiamata poiché portò delle conseguenze a livello politico di ampia portata. Di fatto, veniva apportata una nuova tattica militare basata sull’impiego delle cosiddetta falange oplitica: gli opliti vestivano una pesante armatura, con un elmo cimiero a forma di ferro di cavallo, erano dotati di una lancia (a volte anche di una spada corta) e impugnavano uno scudo tondo a doppia presa chiamato hoplon. Continuo L’oplita La sua armatura, definita con il termine panoplia, era costituita da un elmo, da una corazza in lana lavorata che proteggeva efficacemente dalle frecce ed da schinieri in bronzo, da una corta spada in ferro (xiphos), da una lancia (dory) ed infine da uno scudo bronzeo rotondo (hoplon). Continuo La rivoluzione oplitica • Coloro che fanno parte della falange sono uniti da un forte senso dell’eguaglianza : si associa alla falange oplitica anche un forte senso della cittadinanza e della difesa delle proprie frontiere cittadine. La falange sarà dunque uno dei principali motori storici immanenti delle poleis, che si dovranno adoperare per avere le falangi migliori rispetto a quelle delle altre città-stato con la creazione di un luogo atto all’addestramento: il ginnasio. La falange oplitica • La falange è un'antica formazione di combattimento composta da fanteria pesante i cui soldati sono armati di lance , picche, scudi e spada.