L’igiene per la visione, per l’occhio e per il posto di lavoro “L’occhio è la finestra dell’anima” (1508–1519) La prevenzione in oftalmologia L'OMS ha indicato nella prevenzione l'obiettivo principale della Sanità Pubblica PREVENZIONE IN OFTALMOLOGIA Evitare la cecità e l’ipovisione Salvaguardare il bene prezioso della vista QUALITÀ DELLA VISTA, QUALITÀ DELLA VITA Il progressivo invecchiamento della popolazione e le sue implicazioni sociali, economiche e sanitarie ha portato ad un nuovo concetto di salute “… la capacità di esercitare autonomamente il proprio ruolo sociale e le attività della vita quotidiana …” Non può esserci una buona qualità della vita senza una adeguata qualità della vista QUALITÀ DELLA VISIONE Oggi si parla sempre più di “qualità della visione” … non viene chiesto solo una funzione visiva qualitativamente sufficiente, ma anche qualitativamente confortevole … QUALITÀ DELLA VISIONE (I) “La visione è uno stato di benessere soggettivo determinato dall’assenza di disabilità visive” Tuttavia la qualità della visione non può essere misurata in termini oggettivi perché la sensazione e la valutazione soggettiva pongono dei limiti LIMITI Componente soggettiva Componente psicologica PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE (PNP) 2014-2018 L’impatto psicosociale di cecità e ipovisione è molto rilevante, soprattutto se compaiono alla nascita o precocemente nell’infanzia, dove creano situazioni complesse perché, oltre a determinare una disabilità settoriale, interferiscono con numerose aree dello sviluppo e dell’apprendimento I difetti oculari congeniti (cataratta, glaucoma, retinoblastoma, retinopatia del prematuro) rappresentano >80% delle cause di cecità e ipovisione nei bambini fino a 5 aa e >60% sino a 10 aa La prevenzione di ipovisione e ambliopia trova il suo ideale primo momento alla nascita, come sottolinea il PNP 2014-2018 PNP 2014-2018 L’identificazione delle cause di danno funzionale o di ostacolo alla maturazione della visione tanto più è precoce, tanto più garantisce possibilità di trattamento o di efficaci provvedimenti riabilitativi Tuttavia, il problema dell’ipovisione, sempre in relazione all’invecchiamento, assume rilievo soprattutto nell’età anziana. Il fattore di rischio più importante per l’ipovisione è l’età (RR>20 volte >65 aa) PNP 2014-2018 Pianificazione di programmi di prevenzione collettiva finalizzati ad affrontare rischi diffusi nella popolazione generale Programmi di prevenzione rivolti a gruppi di popolazione a rischio Programmi di prevenzione individuale, finalizzati a introdurre metodologie nell’ambito dei percorsi diagnostici-terapeutici-riabilitativi che ne migliorino la qualità e l’appropriatezza PNP 2014-2018 Il contributo che la prevenzione può dare in questo settore assistenziale è di tipo metodologico; il PNP persegue i seguenti obiettivi: Effettuare screening di popolazione per l’individuazione precoce di tali patologie, secondo criteri e caratteristiche di appropriatezza, definendone la collocazione nei diversi sistemi organizzativi Definire percorsi diagnostico-terapeutici-riabilitativi con particolare riguardo all’appropriatezza del ricovero o trattamento ambulatoriale, della fornitura di protesi, dei controlli di follow-up Legge n. 284 (28 agosto 1997) “Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati” Cultura della prevenzione Istituisce strutture specializzate: Centri per l’educazione e la riabilitazione visiva (Prevenzione secondaria e terziaria) Finanzia iniziative di informazione sociale Finanzia la costituzione e le attività della IAPB (Agenzia internazionale Prevenzione Cecità - Sezione Italiana) (Prevenzione primaria) Per una corretta prevenzione delle malattie oculari, quando è opportuno sottoporsi a visita oculistica? Se il soggetto è sano (e non è un individuo a rischio per malattie oculari particolari): 1. alla nascita: per escludere malformazioni o malattie congenite 2. intorno ai tre anni: per valutare l'armonico sviluppo morfologico e funzionale visivo 3. durante la scuola dell’obbligo 4. prima dell’avviamento al lavoro 5. intorno ai quarant’anni, al momento dell’insorgenza della presbiopia 6. dopo i 50-60 anni è l’oculista, caso per caso, a stabilire la periodicità dei controlli IAPB “La prevenzione delle malattie oculari” L’IGIENE OCULARE QUOTIDIANA Lavaggio accurato delle mani ogni qualvolta si intende eseguire una qualsiasi manovra sugli occhi e sulle palpebre (applicazione lenti a contatto, instillazione di colliri lubrificanti, uso del trucco) Un appropriato lavaggio prevede la rimozione di eventuali anelli, l’uso di acqua tiepida e di un detergente idoneo Spesso l’azione meccanica di lavarsi il viso, e quindi gli occhi, due volte al giorno, non è sufficiente a rimuovere in maniera completa eventuali secrezioni cutanee, trucco o altri agenti inquinanti che spesso si accumulano tra le ciglia L’IGIENE OCULARE QUOTIDIANA È opportuno utilizzare detergenti palpebrali specifici che possono essere: Casalinghi (soluzioni bollite di bicarbonato o camomilla) Specifici (shampoo o gel, fazzolettini detergenti) Medical devices (garze sterili medicate già confezionate) Sicurezza sul Lavoro Uso di attrezzature munite di videoterminale La sicurezza nell’utilizzo dei videoterminali Testo Unico D.Lgs. 81/2008 306 articoli e XIII Titoli. 51 Allegati: Titolo I: 1-61, Principi Comuni Titolo II: 62-68, Luoghi Lavoro Titolo III: 69-87, Attrezzature/DPI Titolo IV: 88-160, Cantieri temporanei o mobili Titolo V: 161-166, Segnaletica Titolo VI: 167-171, Movimentazione manuale dei carichi Titolo VII: 172-179, Attrezzature munite di videoterminali Titolo VIII: 180-220, Agenti FISICI Titolo IX: 221-265, Sostanze PERICOLOSE Titolo X: 266-286, Esposizione ad agenti BIOLOGICI Titolo XI: 287-297, Protezione da Atmosfere Esplosive Titolo XII-XIII: 298-306, Disposizioni Finali La sicurezza nell’utilizzo dei videoterminali (art. 173 D.Lgs. 81/2008) VIDEOTERMINALE (VDT) Schermo alfanumerico o grafico (o impiegato per visionare filmati analogici o digitali) a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato (tubo catodico, schermo a cristalli liquidi, schermo al plasma, etc.) La sicurezza nell’utilizzo dei videoterminali (art. 173 D.Lgs. 81/2008) POSTO DI LAVORO L’insieme delle attrezzature munite di VDT Sono comprese: tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, ovvero software per l'interfaccia uomo-macchina apparecchiature connesse (unità a dischi, telefono, modem, stampante, supporto per i documenti, sedia, piano di lavoro, nonché l’ambiente di lavoro immediatamente circostante) La sicurezza nell’utilizzo dei videoterminali (art. 173 D.Lgs. 81/2008) LAVORATORE Utilizzo di un VDT in modo sistematico ed abituale, per almeno 20 ore settimanali, dedotte le pause Uso di attrezzature munite di videoterminale (artt. 174-175 D.Lgs. 81/2008) art. 174. Obblighi del datore di lavoro Valutazione dei rischi • Disturbi Visivi • Postura e affaticamento fisico e mentale • Condizioni ergonomiche e di igiene ambientale Organizzazione del lavoro non ripetitiva e monotona art. 175. Svolgimento quotidiano del lavoro Diritto alle pause (almeno 15’ ogni 120’) Uso di attrezzature munite di videoterminale (art. 176 D.Lgs. 81/2008) SORVEGLIANZA SANITARIA I lavoratori sono sottoposti a S.S. specifica (più di 20 ore/sett.) per evidenziare eventuali rischi/danni: Dell’apparato muscolo-scheletrico Degli occhi e della vista FREQUENZA DELLE VISITE MEDICHE Quinquennale >50 aa, biennale Uso di attrezzature munite di videoterminale (art. 177 D.Lgs. 81/2008) INFORMAZIONE E FORMAZIONE Il datore di lavoro fornisce informazioni su: misure di prevenzione applicabili al posto di lavoro modalità di svolgimento attività Protezione occhi e vista Il datore di lavoro assicura inoltre una formazione adeguata Fattori di rischio Microclima Inquinanti aerodispersi Illuminazione Posture incongrue PATOLOGIE COLLEGATE ALL’IMPIEGO DI VDT ASTENOPIA DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI STRESS Il VDT di per sé non provoca questi disturbi ma è l’uso non corretto che viene fatto della macchina la causa dell’insorgere dell’eventuale malessere ASTENOPIA È l’insieme dei disturbi visivi provocati dall’eccessivo affaticamento dell’apparato visivo: DISTURBI VISIVI • • • • • Visione sdoppiata Abbagliamento Annebbiamento transitorio Fastidio alla luce (fotofobia) Scotomi SINTOMI OCULARI • • • • • Lacrimazione o secchezza Bruciore Prurito Sensazione di corpo estraneo Tensione e dolore al bulbo oculare e periorbitaria SINTOMI GENERALI • • • • Cefalea Vertigini Nausea Vomito ASTENOPIA Possibili cause: Illuminazione Riflessi da superfici lucide Luce diretta da finestre o da fonti artificiali Superfici di colore estremo (bianco o nero) Scarsa definizione dei caratteri Non è dimostrato che il VDT può causare danni permanenti irreversibili all’occhio Disturbi muscolo-scheletrici SINTOMI • Dolore • Rigidità • Parestesie localizzate a: Braccia polsi dita Le cause: Posizioni di lavoro inadeguate per errata scelta e disposizione di arredi e VDT Posizioni di lavoro fisse o tempi prolungati Movimenti rapidi e ripetitivi delle mani, digitazione o uso del mouse per tempi lunghi Lo stress I disturbi possono essere di tipo psicologico e psicosomatico (ansia, depressione, digestione difficile, insonnia, irritabilità, mal di testa, stanchezza eccessiva, tensione nervosa) Si determina quando le capacità di una persona non sono adeguate al tipo ed al livello delle richieste lavorative Il tipo di reazione ad una situazione dipende anche dalla personalità del soggetto: lo stesso tipo di lavoro può risultare soddisfacente, monotono o complesso in personalità diverse LE PRINCIPALI CAUSE POSSONO DERIVARE DA: Fattori dipendenti dal lavoro Organizzazione lavoro Rapporti conflittuali uomo/macchina Rapporti conflittuali con colleghi o superiori Complessità e responsabilità lavoro Monotonia Ripetitività Fattori ambientali (rumore, spazi inadeguati) Fattori indipendenti dal lavoro Comuni preoccupazioni legate a vita familiare e sociale Malattie Oculari Associate Tutti questi sintomi possono essere controllati riducendo il tempo trascorso davanti al VDT o sospendendone l’uso per un periodo di tempo proporzionale alla gravità dei disturbi È opportuno sottoporsi a visita oculistica se i disturbi persistono Quando si è affetti da congiuntiviti, cheratiti e altri processi infiammatori oculari è opportuno sospendere o ridurre al minimo indispensabile l’attività svolta di fronte al monitor L’utilizzo di VDT NON è associato a comparsa di patologie oculari quali GLAUCOMA, RETINOPATIA DIABETICA, IPERTENSIVA, ALTERAZIONI DEL NERVO OTTICO e non è causa di un loro eventuale peggioramento ALTRI DISTURBI ALL’IRRAGGIAMENTO L’esposizione a radiazioni ionizzanti e non dal VDT, non è pregiudizievole alla salute Aumento di incidenza di cataratta: non è dimostrato alcun nesso causale con VDT Non sembra esistere un nesso tra esposizione al VDT e patologie della sfera riproduttiva Casi di dermatite apparentemente correlati con VDT e probabilmente ascrivibili a un campo elettrostatico, nell’aria circostante l’operatore; ma il miglioramento del microclima (aumento ventilazione e umidità relativa) elimina il disturbo Requisiti minimi (All. XXXIV - D.Lgs. 81/2008) Schermo • Regolabile ( altezza, inclinabile) • Contrasto ottimale e assenza riflessi • Esente da sfarfallamento Tastiera • Inclinabile • Opaca antiriflesso • Caratteri ben contrastati sui tasti Piano di lavoro • Opaco e supporto documenti stabile Sedile Poggiapiedi • Comodo con possibilità̀ di movimento regolabile in altezza • Schienale regolabile in altezza e inclinazione • Cinque appoggi • Consigliato Sorveglianza medica Effettuata dal medico competente/autorizzato Basata sulla medicina del lavoro Giudizio di idoneità vincolante: si può fare ricorso Si articola in visite mediche: Preventive, periodiche Straordinarie, eccezionali Indagini specialistiche Sorveglianza medica Lavoratori VDT sottoposti a sorveglianza periodica delle visite, fatti salvi i casi particolari stabiliti dal medico: Biennale: per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni Biennale: per i lavoratori che abbiano compiuto il 50 anno di età Quinquennale: negli altri casi Lavoratore sottoposto a controllo oftalmologico, su richiesta, se sospetta alterazione funzione visiva, confermata dal medico, oppure se l’esito della visita medica ne evidenzia la necessità Illuminazione Un illuminamento orizzontale tra i 200/400 lux rappresenta il miglior compromesso Colore della luce Preferire lampade fluorescenti di colore bianco o bianco a tonalità calda che sono meno soggetti a fenomeni di sfarfallamento e rispondono alle crescenti esigenze di comfort nell’ambiente lavorativo LUCE ARTIFICIALE La luce artificiale deve avere una ubicazione che non consenta riflessi sulla superficie del video Pertanto i locali vanno illuminati con lampade a strisce continue disposte a 90° rispetto al VDT LUCE NATURALE È indispensabile posizionare l’unità video in modo che le finestre non vengano mai a trovarsi davanti o dietro, ma parallele allo sguardo dell’operatore USO CORRETTO V.D.T. Regolare correttamente la posizione del videoterminale USO CORRETTO V.D.T. Video parallelo alle finestre Illuminazione idonea ad evitare riflessi Tende o veneziane