COMUNICATO STAMPA
La diagnosi prenatale: presente e futuro
26 settembre
aula 11, Centro didattico,
policlinico Santa Maria alle Scotte
La gravidanza è un’esperienza unica e indescrivibile e il primo pensiero di ogni genitore, sin dalle
prime settimane, è prendersi cura del bimbo in arrivo. Per questo motivo la diagnosi prenatale è un
valido aiuto perchè permette di avere notizie importanti sulla salute del feto. Le più recenti
innovazioni sulla diagnosi prenatale invasiva e non invasiva saranno presentate al centro didattico
del policlinico Santa Maria alle Scotte il 26 settembre, durante il congresso dal titolo “La diagnosi
prenatale: presente e futuro”, organizzato dall’U.O.C. Ostetricia e Ginecologia, diretta dal professor
Felice Petraglia, e dall’U.O.C. Genetica Medica, diretta dalla professoressa Alessandra Renieri. “Da
giugno di quest’anno – spiega Renieri - abbiamo a disposizione alle Scotte una nuova tecnica,
chiamata QF-PCR, che permette di diagnosticare, in 24-48 ore, il 99% delle anomalie
cromosomiche del feto. Si tratta di un esame di genetica che estrae il DNA dal prelievo dei villi
coriali, cioè la parte embrionale della placenta”. Durante il convegno si parlerà anche di esami non
invasivi come la traslucenza nucale, il più efficace mezzo di screening precoce per la sindrome di
Down. “La Regione Toscana – aggiunge il professor Giovanni Centini, responsabile Centro
Diagnosi Prenatale – ha reso disponibile questo esame a tutte le donne perchè, attraverso una
particolare ecografia, è possibile vedere se ci sono degli accumuli anomali di liquido amniotico
nella nuca del feto. La risposta dell’esame ha attendibilità dell’80-85% e, in caso di esito positivo,
viene poi consigliato un esame invasivo come il prelievo dei villi coriali, che va fatto
all’undicesima-dodicesima settimana, o l’amniocentesi, cioè il prelievo del liquido amniotico,
consigliato tra la quindicesima e la diciannovesima settimana”. Si parlerà inoltre di consulenza
genetica e futuro della diagnosi prenatale.