Diapositiva 1 - Direzione Didattica Saluzzo

PICCOLI PASSI
BISOGNI EDUCATIVI e TERRITORIO
PICCOLI PASSI
Perché ?
Tempistiche
e Contesto
Qual è il
problema?
Utenza
Enti
partecipanti
Quali
obiettivi?
Attuazione
PICCOLI PASSI
Bisogni
LA SCUOLA
QUESTIONARI
ONLINE
Strategie
Series1, da 11 a Series1, da 21 a
30, 56
20, 54
Series1, da 6 a
10, 35
Series1, meno
di 5, 21
Series1, da più
di 31, 59
Anni di servizio
meno di 5
da 6 a 10
da 11 a 20
da 21 a 30
da più di 31
N.S.
21
35
54
56
59
6
9%
15%
23%
24%
26%
3%
1 BES (bisogni educativi speciali)
2 disturbi di comportamento (DDAI)
3 DSA (disturbi specifici
dell’apprendimento)
4 ritardi del linguaggio
5 cura, attenzione, ascolto, affetto
6 assenza di regole
7 difficoltà legate al nucleo familiare
8 tolleranza alle frustrazioni
9 componenti culturali ed integrazione
10 povertà culturale
11 difficoltà motorie
12 mancanza di gioco spontaneo
13 incapacità di gestire la noia
14 educazione alimentare, all’igiene, alla
salute
15 stanchezza conseguente agli impegni
extra-scolastici
16 atteggiamento iper-prestazionale
17 bullismo
18 problemi psichiatrici
19 ambienti non adatti all’educazione
20 altro
23
TERRITORIO
BISOGNO
% rel
Saluzzo
BES (bisogni educativi speciali)
DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
disturbi di comportamento (DDAI)
19
19
10
Mondovì
BES (bisogni educativi speciali)
disturbi di comportamento (DDAI)
DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
28
11
10
Fossano
BES (bisogni educativi speciali)
disturbi di comportamento (DDAI)
ritardi del linguaggio
21
14
11
Cuneo
assenza di regole
ritardi del linguaggio
disturbi di comportamento (DDAI)
cura, attenzione, ascolto, affetto
ritardi del linguaggio
cura, attenzione, ascolto, affetto
educazione alimentare, all’igiene, alla salute
16
13
13
12
33
33
33
disturbi di comportamento (DDAI)
DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
componenti culturali ed integrazione
difficoltà legate al nucleo familiare
disturbi di comportamento (DDAI)
ritardi del linguaggio
cura, attenzione, ascolto, affetto
BES (bisogni educativi speciali)
educazione alimentare, all’igiene, alla salute
difficoltà legate al nucleo familiare
assenza di regole
23
18
11
11
20
20
20
20
20
22
22
Savigliano
Racconigi
Torino
-
Maggiormente indicati sono i
disturbi dell’apprendimento e
del
comportamento
soprattutto sui territori di
Saluzzo, Mondovì, Fossano e
Racconigi.
A Cuneo emerge l’assenza di
regole e a Savigliano i ritardi
di linguaggio.
26
SOLUZIONI
BISOGNO
%
rel
Metodologie
didattiche
educative
operative (1)
ritardi del linguaggio
disturbi di comportamento (DDAI)
BES (bisogni educativi speciali)
tolleranza alle frustrazioni
assenza di regole
19
13
12
9
9
Partendo dalle problematiche rilevate
come preponderanti le soluzioni
proposte sono le seguenti:
Modalità
organizzative di
inclusione e
facilitazione (2)
Formazione (3)
BES (bisogni educativi speciali)
DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
disturbi di comportamento (DDAI)
7
5
4
•
cura, attenzione, ascolto, affetto
BES (bisogni educativi speciali)
ritardi del linguaggio
tolleranza alle frustrazioni
BES (bisogni educativi speciali)
disturbi di comportamento (DDAI)
ritardi del linguaggio
cura, attenzione, ascolto, affetto
assenza di regole
14
14
12
12
15
13
12
10
10
cura, attenzione, ascolto, affetto
BES (bisogni educativi speciali)
ritardi del linguaggio
17
15
14
Collaborazione (4)
Valorizzazione e
Centralità del
bambino (5)
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
•
•
Giochi cooperativi, alfabetizzazione per stranieri, utilizzo di immagini…
Piccolo gruppo, interventi individualizzati, PDP, strumenti compensativi, PC…
Intervento di esperti, corsi sulla genitorialità…
Con colleghi, famiglie, con servizi sanitari e sociali…
Ascolto, dialogo…
Ritardi di linguaggio: metodologie
didattiche educative ed operative,
formazione, collaborazione,
valorizzazione del bambino.
DDAI e BES metodologie didattiche,
modalità organizzative di inclusione e
facilitazione, collaborazione.
BES: formazione, valorizzazione del
bambino.
ESITO POSITIVO
INTERVENTO
% rel
Collaborazione
Collaborazione scuola-famiglia
Compresenza
Collaborazione tra insegnanti
73
10
8
Strategie educative Cooperative Learning
Laboratori
operative
Modalità didattiche
di inclusione e
facilitazione
Formazione con
esperti
Centralità del
bambino
Psicomotricità
34
31
19
Interventi individualizzati o in piccolo gruppo
Strumenti compensativi
Osservazione costante
58
16
15
Logopedista
Esperti in generale
Psicomotricista
Ascolto
Dialogo
47
41
12
64
36
ESITO NEGATIVO
INTERVENTO
Assenza di collaborazione e
confronto
Scarsa collaborazione con le famiglie
Scarsa collaborazione con le ASL
Scarsa collaborazione con le insegnanti
Metodologie didattiche poco
efficaci
Obiettivi non adeguati
Lezione frontale
Metodo rigido
Scarsa motivazione
Poca professionalità
Esposizione di regole senza esempi
Scelta di argomenti poco curiosi
Ripetuti richiami ad alta voce
Sottovalutazione del problema
Eccessivo e rigore
Poca flessibilità
Strategie educative poco
efficaci
Atteggiamenti poco efficaci
ESITO NEGATIVO
MODIFICHE
%
rel
Assenza di
confronto e
collaborazione
Metodologie
didattiche poco
efficaci
Maggiore collaborazione
Variazione delle metodologie didattiche
Maggior valorizzazione del bambino
Variazione delle metodologie didattiche
Maggior valorizzazione del bambino
Maggiore collaborazione
64
18
11
36
28
19
Strategie
educative poco
efficaci
Variazione delle metodologie didattiche
Maggiore formazione
Maggior valorizzazione del bambino
65
19
12
Atteggiamenti
poco efficaci
Variazione delle metodologie didattiche
Maggiore collaborazione
Maggior valorizzazione del bambino
38
31
19
Come
modifiche
da
apportare e aspetti da
migliorare
appaiono
sempre la necessità di una
maggiore collaborazione,
la
variazione
e
l’adattamento all’utenza di
determinate metodologie
didattiche e il bisogno di
valorizzare ogni bambino
come singolo.
40
recuperare un rapporto di collaborazione con la famiglia nella
consapevolezza di un obiettivo comune
desiderio di reinventarsi, di mettersi in discussione
tornare ad assegnare valore all’intervento
educativo
BUONE PRATICHE
24
PICCOLI PASSI
COLLABORAZIONE
con la FAMIGLIA
METTERSI in
DISCUSSIONE
ASSEGNARE
VALORE
all’INTERVENTO
EDUCATIVO
Strategie educative e didattiche da potenziare
Recuperare la centralità della persona
Formazione degli insegnanti e della famiglia
Incentivazione del lavoro in equipe
Strategie educative e didattiche da potenziare
Formazione degli insegnanti e della famiglia
Incentivazione del lavoro in equipe
Recuperare la centralità della persona
PICCOLI PASSI
LA SCUOLA
INTERVISTE DIRETTE ai DIRIGENTI
SCOLASTICI
PICCOLI PASSI
Riposo e svago
(Stanchezza)
Fiducia
Regole (Disturbi del
comportamento)
Potenziamento delle
capacità attentive (Problemi
di attenzione)
Corretto orientamento
Apprendere in modo
individualizzato (Disturbi
dell’apprendimento)
Bisogni educativi
Stabilità e quotidianità
Gioco e movimento
Comunicazione ed ascolto
Accoglienza
Relazione tra pari
Miglioramento nelle capacità di
comunicazione
Attenzione e contenimento
Stile educativo univoco
LE ASSOCIAZIONI DI GENITORI
COINVOLTE NEL PROGETTO SONO:
•AGE (associazione genitori) di Mondovì
•AIFA ( Associazione italiana famiglie ADHD) di
Savigliano
•AIRONE di Manta
•ARCIPELAGO di Fossano
•RETE GENITORI DSA
Le ASSOCIAZIONI di GENITORI
Più attenzione a
famiglie con
Collaborazione
collaborazione
disagio
più facile
Consulenza fiscale ed
Sostegno e tentativi di
economica
Servizi di qualità
Spazi adeguati
risposta alle esigenze
Formazione a
della famiglia
Maggiore coinvolgimento e
genitori stranieri
responsabilizzazione
Rete di confronto tra
Crescita interiore
genitori
Aggiornamento sulle
Far sentire la voce delle
Richieste e
attività del territorio
Sensibilizzazione
famiglie in politica
necessità
della comunità su
finanziamenti
formazione
Punti di forza
determinate tematiche
Associazioni di
genitori
rabbia
Paura del giudizio degli
altri
Appartenenza ad un gruppo
Esempio per i figli
vissuti
gratificazione
Fatica e impotenza
Amicizie e
Importanza dell’impegno in
Gratificazione, relazioni Meno senso prima persona e gratuità
di solitudine
soddisfazione, nuove
entusiasmo
Senso di colpa
Scambio di
esperienze
Mappa 24
BISOGNI TRASVERSALI
Collaborazione e confronto
Formazione ed
aggiornamento
Bisogni trasversali riguardanti enti
istituzionali, associazioni,figure
professionali e famiglie
Necessità di
tornare a fare
prevenzione
Maggiori risorse
economiche ed
umane
Integrazione dello
straniero
Collaborazione
e creazione
della rete
La ricerca di
risposte alle
necessità ha
come finalità
implicita
L’OTTIMIZZAZIONE
DELLE RISORSE
PRESENTI
IL POTENZIAMENTO DELLE
STRATEGIE
E
DELLE
MODALITA’ DI INTERVENTO
GIA’
ESISTENTI
SUL
TERRITORIO IN UN’OTTICA
DI RETE
QUATTRO GRUPPI DI LAVORO
Tematiche:
INTERVENTI MIRATI PER
SOGGETTI CON BES
( interventi individuali, in piccolo
gruppo, multiprofessionalità,
doposcuola specializzati, progetti per il
tempo libero e per lo sport, progetti di
socializzazione…)
SOSTEGNO ALLA
FAMIGLIA
(rapporto con la scuola, con le
istituzioni, sostegno psicologica
alla coppia, al nucleo…)
FORMAZIONE
( per operatori, per
insegnanti, per genitori, per
i bambini stessi…)
CREAZIONE DI UNA
PIATTAFORMA SOCIAL E DI
UNA COMUNITA’ DI PRATICA
( piattaforma digitale, sportelli
informativi e di reperimento
materiale…)
FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO
IL DISTURBO di
COMPORTAMENTO
I DEFICIT ATTENTIVI
IL DISTURBO dell’
APPRENDIMENTO
L’AUTISMO
I DISTURBI di LINGUAGGIO
Il RITARDO MENTALE
IL FUNZIONAMENTO
INTELLETTIVO LIMITE
PIATTAFORMA SOCIAL E COMUNITA’ DI
PRATICA
• Pagina facebook
• creazione di una piattaforma social di condivisione di pratiche,
documentazione, valutazioni di attività e così via.
•
Creazione di una comunità di pratica che possa dotarsi di uno o più
luoghi di incontro (ad esempio sportelli per la cittadinanza, contenenti
archivi, tesi, materiale multimediale utili al network) e di nuovi media
per comunicare e condividere strumenti, documenti, esperienze, buone
pratiche facilmente reperibili.
•
Formazione di un gruppo ristretto di persone che funga da “regia”
alla rete formale, raccogliendo le esigenze e le osservazioni dei
partner coinvolti e cercando di fornire risposte adeguate.
I SOGGETTI CON BES
(Bisogni Educativi Speciali)
Soggetti con svantaggio socioeconomico, emotivo, linguistico,
culturale…
Soggetti con disabilità
specifica (legge 104)
Studenti che fanno fatica
ad adattarsi al ruolo
BES
Studenti con disturbi
evolutivi specifici(
DSA,ADHD, dop, ddc…)
Soggetti ostili ed
aggressivi
Studenti demotivati
Studenti con risultati
insoddisfacenti
Soggetti con ansia da
prestazione
Soggetti con difficoltà
nelle relazioni sociali
STRUMENTI per i SOGGETTI con B.E.S.
Attività in
piccolo gruppo
(doposcuola
specializzato)
Percorsi formativi
pratici su
Cooperative
Learning e
metacognizione
Lavorare per
immagini
Sportelli
informativi per i
genitori
Strumenti
Compensativi e
Alternativi digitali
Attività di
socializzazione
(CGT)
Varie ed eventuali legate
al disturbo specifico
(Progetto Anche a scuola
si può, Snoezelen room…)
SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA
• Sostegno psicologico al nucleo famigliare e alla coppia
• Percorsi di sostegno alla genitorialità
• Supporto alle neo mamme
• Pedagogia dei genitori
• Incontri di confronto per genitori e gruppi di ascolto
• Percorsi sulla figura paterna o su quella materna
• Sportelli informativi
…IN PIU’
Gruppo
didattico
formato da
insegnanti
Gruppo di
intervento
formato da
educatori
professionali
LA SNOEZELEN ROOM
LA SNOEZELEN ROOM
Lo Snöezelen è un
approccio
multisensoriale
‘snuffelen’ e ‘doezelen’
‘annusare’
e
‘sonnecchiare’
Nasce da due psicologi e
terapisti della riabilitazione
olandesi Jan Hulsegge e Ad
Verheul
LA STORIA IN BREVE…
Lo sviluppo Snoezelen nei Paesi Bassi
• Prime esperienze:
1. Costruzione e utilizzo di semplici oggetti
2. Tenda sensoriale (1978)
•Ventilatore che soffiava su ritagli di carta e palloni
•Angolo soffice con cuscini e fieno (giocattoli nascosti emettenti diversi suoni)
•Effetti di proiezione su soffitto
•Reparto suono, autoparlanti, cuffie, strumenti musicali
•Reparto odori, profumi, saponi, erbe
•Oggetti tattili su soffitto (fili di lana, giocattoli)
•Vassoi con cibi salati, dolci, amari
•Grandi vasche con sabbia e ghiaia
Snoezelen oggi:
Obiettivi
•
•
•
•
•
•
•
Gestire i disturbi comportamentali
Favorire il rilassamento
Stimolare l’esplorazione dell’ambiente
Favorire il contatto e la relazione interpersonale
Promuovere il benessere della persona
Ri-attivare la persona
Sostenere la relazione con i familiari
A CHI E’ RIVOLTA
malati di
Alzheimer
soggetti con disturbi
comportamentali
soggetti affetti da
Autismo
pazienti per il recupero
post trauma e nel
periodo comatoso
soggetti con deficit
sensoriali di varia
entità
adulti e minori con patologie
psichiatriche
TEMPISTICHE…
• La Snoezelen Room è stata arredatanei primi giorni di
febbraio
• E’ in previsione un incontro informativo nei primi
mesi del 2015.
Chi intende parteciparvi o è interessato allo strumento
e al suo utilizzo può scrivere a
“Insieme a voi” cooperativa sociale Onlus,
via Monte Ollero 129, 12022 Busca
[email protected]
0171/946372